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Metàfora del contratto sociale
Per il quale delle persone pervengono a un accordo sulla base di un modello di diritti e di obblighi validi per tutti, così che si può affermare che la società (comunità) si fonda su un contratto o addirittura che essa è un contratto.
Hobbes definito "vecchio" (visse a lungo rispetto agli standard di quell'epoca) e "tetro" (non offre una visione particolarmente edificante della natura umana). Taglia il legame con la concezione di un'"armoniosa" dimensione organica (lui la definisce 'naturale') del vivere comunitario. Si chiede come è possibile che si passi dallo stato di natura (stato pre-sociale in cui non esistono regole sociali, in cui l'uomo si lascia andare alle passioni e all'insaziabilità dei desideri) alla rinuncia di tutto questo per sottomettersi a un ordine sociale.
VISIONE DI HOBBES: Muove dall'idea di una condizione
vogliono soddisfare i propri desideri, si crea una situazione di competizione costante e di insicurezza. Per porre fine a questa situazione di caos, gli individui decidono di stipulare un contratto sociale, attraverso il quale cedono parte della propria libertà in cambio di sicurezza e stabilità. Il contratto sociale implica l'istituzione di un'autorità sovrana che garantisca il rispetto delle regole e dei diritti di tutti i membri della società. In questo modo, si crea un ordinamento giuridico che permette di risolvere i conflitti in modo pacifico e di proteggere i diritti di ciascuno. L'autorità sovrana, a sua volta, deve essere legittimata dal consenso dei cittadini e deve agire nell'interesse comune. Solo attraverso il contratto sociale è possibile superare lo stato di natura e costruire una società civile basata sulla giustizia e sull'equità.gli uomini aspirano a realizzare i propri desideri, essi cercheranno in tutti i modi di esercitare il controllo sui mezzi necessari per realizzare questo scopo. Ma poiché i mezzi posseduti da un uomo sono necessariamente preclusi a un altro, la brama di potere come facoltà di raggiungere un fine immediato si dimostra una fonte di disaccordo fra gli uomini stessi. Ecco allora che la condizione dell'uomo si fa assai precaria e si conviene a un vero e proprio stato di guerra di tutti contro tutti: PER DISTRUGGERE E SOTTOMETTERE I PROPRI NEMICI L'USO DELLA FORZA E DELLA FRODE SARÀ LA PRASSI PIÙ RICORRENTE. Ciò che gli uomini hanno in comune è la rispettiva capacità di uccidere (secondo Hobbes la particolarità della natura umana è che l'uomo più debole, attraverso la furbizia e la scaltrezza, sarebbe in grado di uccidere un uomo più forte di lui contrabocchetti e agguati). E finché permanequesta condizione 'naturale' di uguaglianza in cui tutti possono operare le stesse azioni, dice Hobbes, non può esistere alcuna possibilità di ordine sociale. Homo homini lupus: espressione coniata da Hobbes per cui in uno stato di natura "l'uomo è un lupo per l'uomo". L'insaziabilità del potere, la sua spietatezza e terribilità, sono rappresentate ante litteram dal Sommo Poeta Dante nel primo canto dell'Inferno della Divina Commedia. Si tratta di un'ideazione trasposta al femminile (la lupa). Il potere è così malvagio che anche dopo avere consumato il pasto ha ancora più fame (l'insaziabilità del potere l'incontreremo nel corridoio delle nostre scuole se avremo un dirigente scolastico potente proprio nei modi e nelle forme). Ma perché questo? Per Hobbes l'uomo è per natura incline a scontrarsi ferocemente più che a cooperare con il prossimo.prima dell'avvento della cultura o di un ordine costituito su ogni essere umano incombe, nella visione di Hobbes, il pericolo di una morte violenta. È dunque la paura, la paura di una morte violenta, a indurre all'improbabile attuazione del sacrificio degli istinti primari e della libertà di soddisfare i propri desideri. L'uomo è naturalmente portato a sfuggire ciò che per lui è il male supremo. Quindi, si rende subito conto che mentre da uno stato di guerra "civile" c'è sempre la possibilità di uscirne vivi attraverso la vittoria o la sconfitta di una delle due parti in lotta, al contrario nelle condizioni di una guerra pre-sociale nessuno può considerarsi al sicuro, nemmeno i vincitori. Si giunge, così, alla visione hobbesiana dell'ordine sociale. La paura generata da questo scenario farebbe emergere uno spirito di autoconservazione che conduce a una via di uscita per.mezzodell'istituzione del contratto sociale. É cosi che gli uomini si convincono a rinunciare a parti significative della propria libertà naturale in favore di un'autorità (legittimata, appunto, da un contratto) che garantisce loro condizioni di maggiore sicurezza e prosperità e contiene il pericolo che nello stato di guerra totale incombe. Hobbes, per rappresentare colui che con il contratto sociale detiene il potere assoluto sugli uomini utilizza l'immagine mostruosa del Leviathan ('Deus mortalis') paragonabile a una bestia che vive nel più remoto degli abissi, viscido e velenoso come un serpente a sonagli. Tale mostro, viene rappresentato nel libro dell'Apocalisse come colui che catalizza su di sé tutta la violenza a cui la natura umana rinuncia affinché possano essere garantiti la sicurezza e l'ordine sociale. Il mostro diventa metafora dello Stato. Tra gli esseri umani l'accordo è artificiale,
Poiché l'unico modo per assicurare l'efficacia del patto stesso è quello di stipularlo affidandone l'esecutività a un potere che abbia la facoltà di incutere timore nei propri sudditi. NASCE LO STATO. Che concentra su di sé il potenziale negativo cui ciascun suddito ha rinunciato in vista di una più favorevole condizione di socialità. Oggi diciamo "Lo Stato detiene il monopolio della forza fisica": lo Stato, l'ordine giuridico, può esercitare delle sanzioni sulla nostra libertà personale in seguito all'esercizio della forza e della violenza, così da garantire ordine sociale. Dunque per Hobbes il modello del contratto non contempla l'ipotesi di una predisposizione naturale degli uomini alla socialità, ma la esclude ritenendo che le condizioni ultime della vita sociale siano piuttosto la concorrenza, la brama di potere e la paura. Talcott Parsons, massimo teorico
sistema) influisce sul comportamento e sulle azioni degli individui. Questo approccio si basa sull'idea che le persone agiscano in base alle norme sociali e alle strutture di potere presenti nella società. La sociologia di Luhmann, in particolare, si concentra sull'idea dell'ordine sociale e sulla sua relazione con la libertà individuale. Luhmann sostiene che gli individui cedano parte della propria libertà in cambio di maggiore sicurezza. Questo concetto, definito "il problema hobbesiano dell'ordine", evidenzia come la sociologia accetti l'ipotesi hobbesiana secondo cui gli individui si associano per garantirsi una maggiore sicurezza. Pertanto, quando si analizza il condizionamento sociale, è importante considerare la relazione reciproca tra il livello sociale e la condizione individuale. Mentre la psicologia e l'antropologia osservano il condizionamento sociale partendo dalla condizione individuale, la sociologia osserva come il sociale influenzi il comportamento individuale. In conclusione, la prospettiva sociologica si concentra sullo studio di come il sociale influenzi il comportamento e le azioni degli individui, analizzando le strutture sociali, i sistemi sociali, la morale e i sistemi di ordine presenti nella società.convenzione) condiziona il comportamento individuale. Non lo determina perché c'è sempre la possibilità di opporsi e essere resilienti alle conformazioni che la società impone). Il sociale condiziona il comportamento perché, appunto, prevede sanzioni positive o negative, elementi di gratificazione o disincentivo rispetto alla conformazione dei propri orientamenti e alle proprie strutture. Non a caso il sociale ha una serie di dispositivi che aumentano la probabilità di conformarsi a certe strutture sociali, che sono strutture di aspettative. Esempio: se uno studente trovasse antipatico il professore e fosse tentato a esplicitarlo, sarebbe improbabile che lo faccia a causa dei ruoli sociali (il fatto che lui è il docente con cui deve fare l'esame). Quando il comportamento diverge (non si conforma alle strutture sociali) accade quello che la teoria dei sistemi chiama "CATASTROFE STRUTTURALE", ossia un cambiamento.Della struttura sociale che deve poi trovare un nuovo assetto. Traducendo ciò in un linguaggio sistemico, dal punto di vista sociologico, parliamo di SISTEMA e AMBIENTE.
Ambiente = ciò che sta fuori i confini delle caratteristiche emergenti che configurano il sociale.
Se consideriamo il sistema sociale, il livello individuale costituisce l'ambiente del sistema sociale.
SISTEMA e AMBIENTE sono distinti, esistono separatamente ma non possono esistere l'uno senza l'altro:
- Il SISTEMA SOCIALE non avrebbe senso se non esistessero gli INDIVIDUI che partecipano alla vita sociale.
- Essendo L'UOMO un animale sociale, il LIVELLO INDIVIDUALE rinvia sempre a una dimensione sociale dell'esperienza dal momento stesso in cui l'individuo incontra l'altro e vuole raggiungerlo e, per questo, deve conformarsi a determinate aspettative.
Il nostro agire è condizionato dal come veniamo osservati dagli altri: ciò eserciterà una
Sensazione positiva/gratificante o negativa eciò condizionerà le nostre scelte, da quelle più banali a quelle più impegnative. Quindi le scelte sono condizionate da strutture sociali (ossia da aspettative) che agiscono continuamente nelle relazioni. Noi tocchiamo l'ordine del sociale ogni qualvolta percepiamo la presenza dell'altro, pensiamo di raggiungerlo e, in questo tentativo, percepiamo di essere osservati ed essere oggetto di aspettative (positive o negative). C'è sempre il problematizzare se conformarsi o trasgredire le aspettative attese rispetto al nostro comportamento: ci si chiede "Cosa succede se faccio questo oppure se non mi conformo a queste aspettative? Quali sanzioni prevede questo tipo di discorso?".
Esempio: relazione intima con partner; se il partner mi prepara il caffè, la prima volta è una carineria, la seconda anche ma la terza si struttura in termini di aspettative.
Tant'è che quando il partner non lo fa più allora viene fuori la domanda "perché questa volta non l'hai fatto?"; l'altro è orientato nell'attesa. Le strutture sono previste in qualsiasi luogo, dalle relazioni più intime fino a quelle professionali. L'educa