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Il ruolo delle unità burocratiche nella politica

Spesso, inoltre, le unità burocratiche tendono a mettersi per traverso nei confronti delle direttive che dovrebbero orientare la loro azione, ignorando le prove e addirittura cercando di determinarle, per rendersi il più possibile autosufficienti. Si può dire che facendo questo negano, o addirittura sovvertono, lo stesso rapporto di agenzia, sfidando la leadership governativa a cui spetta la responsabilità istituzionale delle scelte propriamente politiche.

Accento esclusivo sul momento amministrativo della politica

Secondo Karl Mannheim costituisce una tendenza fondamentale del pensiero burocratico considerare ogni problema politico un problema di amministrazione. I burocrati si sforzano di ridurre tutte le iniziative propriamente politiche alla dimensione amministrativa. Questa tendenza delle decisioni politiche fa apparire gli amministratori come il personale più qualificato per interpretarle e gestirne l'attuazione nell'esercizio del proprio ruolo.

professionale. Dalla classe politica ci si può aspettare al più la formazione affrettata e generica di fini e obiettivi magari ambigui, ma che corrispondono ad aspirazioni e istanze incoerenti e contraddittorie della popolazione. I funzionari traducono quei fini in dettagliate direttive dell'azione amministrativa e promuovono e gestiscono la realizzazione. Si ritengono quindi autorizzati a dare priorità a criteri di cui troppo spesso, a loro giudizio, i politici non tengono sufficientemente conto. Talvolta, poi, i funzionari avvertono - e denunziano - un contrasto tra gli obiettivi indicati dalla classe politica, e il proprio senso di ciò che esigono gli interessi della collettività nel suo insieme, della nazione stessa. Il progetto tecnocratico è una sorta di patologia, nella quale la dirigenza burocratica cerca non soltanto di direstringere il perimetro delle scelte espressamente politiche accentuando la dimensione amministrativa dell'azione statale,

ma anche di stabilire un rapporto sempre più stretto con la scienza e la tecnica. Le ineguagliabili risorse della scienza e della tecnica possono venire impegnate anche nella gestione autoritativa dei fatti sociali, in particolare degli affari pubblici, normalmente affidati alla politica e all'amministrazione. Abbiamo già visto come la burocrazia comporti di per sé la messa in atto nell'agire amministrativo di vari saperi. Ma abbiamo anche osservato come quelli di carattere normativo siano rimasti dominanti, specie in paesi come il nostro, lasciando in posizione di inferiorità quelli di carattere esplicitamente conoscitivo e in particolare scientifico. Il progetto tecnocratico cerca di invertire questa asimmetria. Proclama la necessità e la superiorità dell'utilizzo sistematico dei contenuti delle discipline scientifiche e tecniche di difficile apprendimento, ma in grado di produrre e applicare conoscenze oggettivamente valide.in quanto tali potenzialmente capaci di grande operatività ed efficacia, punto l'approccio denominato analytical policy making si ispira prevalentemente all'economia, derivando da questa disciplina modelli di formazione delle decisioni caratterizzanti da un massimo di consapevolezza, razionalità ed efficienza. Un esempio è l'analisi dei costi e benefici: l'azione amministrativa deve procedere dapprima con la sistematica ricognizione della situazione su cui si vuole intervenire, poi con l'elaborazione di ipotesi operative diverse (accertando, appunto, i rispettivi costi e benefici) e infine con l'individuazione dell'ipotesi obiettivamente superiore. L'intero processo richiede che si ragioni in termini quantitativi. Ciò comporta l'assunto che l'entità a cui ci si riferisce siano quantificabili. Secondo Lindblom, che ha esaminato varie esperienze concrete di analytical policy making, questo approccio presenta alcuni.limiti: è fallibile; non può dirimere conflitti tra valori e interessi relativi ai suoi temi; richiede molto tempo e molta spesa; non è in grado di indicare autorevolmente a quali problemi vada applicato. Lo si può anzi considerare una patologia burocratica nella misura in cui più o meno apertamente mette in forse l'autonomia e la rilevanza della dialettica politica e la legittimità e autorevolezza delle sue scelte. Filtraggio burocratico delle iniziative politiche: la tendenza dei funzionari a filtrare in base ai propri criteri le iniziative politiche, oltre ad accentuarne la dimensione amministrativa, può produrre altri effetti patologici. Talora il personale amministrativo di livello elevato opera una sorta di selezione tra le diverse iniziative politiche, o tra aspetti e momenti diversi di tali iniziative, privilegiandone alcune anziché altre, certi aspetti invece di altri. Agency capture: un'ulteriore patologia burocratica.

si verifica quando un'unità amministrativa si identifica fortemente con le forze socioeconomiche le cui attività sarebbe il suo compito regolare e che dovrebbe ostacolare sanzionare qualora fossero in contrasto con le scelte governative. Questo fenomeno si chiama Agency capture.

Un ente amministrativo, per facilitare il proprio compito di regolare e controllare un determinato settore della società, spesso incoraggia il proprio personale dirigente a familiarizzarsi con le caratteristiche e le esigenze del settore, a conquistarsi la fiducia della sua dirigenza, a stabilire con essa rapporti particolarmente frequenti e amichevoli. Il fine di queste pratiche è di ridurre la frizione e la contrarietà che l'amministrazione potrebbe suscitare nella dirigenza di quel settore, qualora fosse percepita come una forza estranea o addirittura ostile.

Può accadere che l'amministrazione finisca per orientare la propria attività principalmente in

alle dipendenze di aziende o organizzazioni del settore, creando così un conflitto di interessi che può influenzare le decisioni prese dall'ente pubblico a favore della controparte. Questo fenomeno di "cattura" dell'ente amministrativo da parte della controparte può compromettere l'autonomia e l'efficacia dell'ente stesso, portando a decisioni che favoriscono gli interessi privati a discapito dell'interesse pubblico. È quindi fondamentale adottare misure di prevenzione e controllo per evitare che si verifichi questa situazione. Ad esempio, è possibile introdurre regole etiche e di trasparenza che vietino ai funzionari pubblici di assumere incarichi o incarichi nel settore privato correlato al loro ambito di competenza per un certo periodo di tempo dopo aver lasciato l'ente pubblico. Inoltre, è importante promuovere una cultura di integrità e responsabilità all'interno dell'ente amministrativo, in modo che i funzionari siano consapevoli dei rischi legati alla cattura e agiscano sempre nell'interesse pubblico. In conclusione, la cattura dell'ente amministrativo da parte della controparte è un fenomeno che può compromettere l'efficacia e l'autonomia dell'ente stesso. È necessario adottare misure di prevenzione e controllo per evitare che ciò accada e promuovere una cultura di integrità e responsabilità all'interno dell'ente.

nelladirigenza o nell'apparato del settore che fino a quel momento avevano il compito di controllare e sanzionare.

Nell'agency capture, insomma, i singoli enti amministrativi di fatto favoriscono gli interessi di determinati settori dell'economia della società. Questi settori, a loro volta, cercano di accrescere, all'interno dell'apparato amministrativo nel suo insieme, lo status e il potere negoziale degli enti con cui hanno stabilito questi rapporti.

La agency capture è un fenomeno tipico delle società complesse, dove interessi diversi e contrastanti possono organizzarsi e "catturare" le unità amministrative incaricate di controllarli, assicurandosi il favore del centro politico, per renderlo particolarmente sensibile alle proprie richieste e disponibile a realizzarle nell'azione di governo. Rapporti di potere nelle negoziazioni tra enti burocratici.

In talune circostanze il contenuto delle decisioni governative è

delle decisioni prese in base a criteri di efficienza ed efficacia. In questo contesto, il ruolo delle burocrazie diventa cruciale, poiché sono esse a gestire e attuare le politiche pubbliche, influenzando così il processo decisionale e l'implementazione delle politiche stesse. Le burocrazie sono spesso caratterizzate da una certa autonomia decisionale, che può portare a una mancanza di responsabilità e trasparenza. Questo fenomeno, noto come "agency problem", si manifesta quando gli interessi delle burocrazie divergono dagli interessi generali della società. Le burocrazie possono agire in modo opportunistico, perseguendo i propri obiettivi e interessi a discapito del bene comune. Inoltre, le burocrazie possono essere influenzate da giochi di potere interni, che coinvolgono le diverse unità amministrative. Questi giochi di potere possono portare a conflitti, contrasti e compromessi tra le unità coinvolte, con conseguenze sulla formulazione e l'attuazione delle politiche pubbliche. Spesso, questi giochi di potere avvengono in modo occulto, al di fuori della consapevolezza del pubblico e delle autorità governative. Un altro aspetto importante dell'agency problem è quello delle "bureaucratic politics". In questo caso, le unità amministrative non si limitano a trasmettere al centro politico le richieste dei rispettivi settori, ma hanno il potere di argomentare e influenzare le decisioni politiche. Tuttavia, spetta al centro politico la prerogativa di valutare e bilanciare tali richieste, al fine di prendere una decisione finale. In conclusione, il problema dell'agency e i giochi di potere all'interno delle burocrazie possono influenzare in modo significativo il processo decisionale e l'implementazione delle politiche pubbliche. È importante che le autorità governative siano consapevoli di questi fenomeni e cerchino di moderarli, al fine di garantire una gestione efficiente ed efficace delle politiche pubbliche.delle strutture organizzative. Tuttavia, secondo Michels, queste strutture avevano il potere di influenzare e controllare il partito, portando alla formazione di una classe dirigente che agiva in modo autonomo rispetto alla base. Michels sostiene che questo fenomeno, che chiama "legge di ferro dell'oligarchia", è inevitabile in qualsiasi organizzazione complessa. Secondo lui, le élite politiche tendono a consolidare il loro potere e a perpetuarsi nel tempo, limitando la partecipazione e l'influenza della base. Questo fenomeno si manifesta anche nella sfera della rappresentanza politica. Michels sostiene che i politici eletti tendono a privilegiare i propri interessi e quelli delle élite a cui appartengono, anziché servire al meglio il pubblico interesse. In conclusione, secondo Michels, è difficile realizzare al meglio gli impegni presi nei confronti dell'elettorato o servire al meglio il pubblico interesse a causa dei meccanismi di potere e controllo che operano all'interno delle organizzazioni politiche.

Organi dotati di legittimi poteri decisionali. Il personale occupava quegli organi in base al mandato elettorale della base del partito. Poteva quindi venire sostituito nelle periodiche elezioni interne. Il compito dell'intero sistema era proporre e realizzare da parte del sistema politico generale cambiamenti quanto meno riformisti o addirittura rivoluzionari.

Michels constatò che la realtà dei processi in atto nel partito tradiva i principi a cui esso dichiarava di ispirarsi. Di fatto, il personale dirigente del partito, a tutti i livelli, aveva cessato di riconoscersi e comportarsi come un mero organizzativo della base, e si era formata una oligarchia di dirigenti, insostituibili, e a cui il funzionamento degli organi di partito assicurava il continuo e indisturbato godimento di vari privilegi economici e di status che lo distanziavano sempre più dalla base.

All'interno di un partito impegnato nella lotta per l'eguaglianza, si erano create forme di diseguaglianza.

e il team di sviluppo software. Il team era composto da programmatori, analisti e tester, ognuno con un ruolo specifico nel processo di sviluppo del software. I programmatori erano responsabili di scrivere il codice del software, seguendo le specifiche fornite dagli analisti. Utilizzavano linguaggi di programmazione come Java, C++ o Python per creare le funzionalità richieste. Gli analisti, invece, erano responsabili di analizzare i requisiti del software e tradurli in specifiche tecniche comprensibili per i programmatori. Collaboravano con i clienti per comprendere le loro esigenze e assicurarsi che il software soddisfacesse le loro aspettative. I tester avevano il compito di verificare che il software funzionasse correttamente e che rispondesse ai requisiti specificati. Effettuavano test di unità, test di integrazione e test di sistema per individuare eventuali bug o problemi di funzionalità. Il team di sviluppo software lavorava in modo collaborativo, comunicando e condividendo informazioni per garantire la qualità del software prodotto. Utilizzavano strumenti come repository di codice, sistemi di ticketing e strumenti di collaborazione per facilitare il processo di sviluppo. In conclusione, il team di sviluppo software svolgeva un ruolo essenziale nel processo di sviluppo del software, garantendo che il prodotto finale fosse di alta qualità e rispondesse alle esigenze dei clienti.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
44 pagine
5 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lujio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di sociologia dell'amministrazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Mirabelli Maria.