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SNUFF-MOVIES:
seconda dell’età delle vittime; la fascia più richiesta è quella tra i due e i sei anni; il
costo va da 3000 a 10000 euro;
video in cui i bambini vengono uccisi nel corso della violenza; il costo
NECROS PEDO:
raggiunge i 25000 euro;
5.5 ANALISI DI ALCUNI SITI A CONTENUTO PEDOFILO
La pericolosità dei siti pedofili consiste nel promuovere una coscienza collettiva favorevole alla
pedofilia nel tentativo di farla diventare una forma di sessualità accettabile e meritevole di
tutela.
Il tipo di comunicazione che viene utilizzata è spesso simile a quella impiegata dai movimenti
per i diritti civili.
Alcune associazioni pedofile hanno tentato di ottenere una qualche forma di legittimazione
agganciandosi ai movimenti omosessuali, le quali hanno tentato di bloccare queste
associazioni.
Uno dei siti pedofili più ambigui è ‘Fronte di liberazione dei Bambini’.
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Tra le diverse forme che vengono indicate nel sito è fornita la definizione di abuso sessuale
inteso come ogni rapporto sessuale che provochi lesioni fisiche o che sia imposto al bambino
non rispettando il suo diritto ad un libero consenso.
In questa espressione è condensato il credo pedofilo e da essa partono critiche e difese nonché
azioni e scritti dei diversi movimenti pro-pedofilia.
In tale definizione i boylovers focalizzano l’attenzione su due punti in particolare: le lesioni
fisiche e il libero consenso. L’intenzione è quella di poter affermare che non c’è abuso se non vi
sono lesioni fisiche; inoltre che non c’è abuso se il bambino è consenziente.
Da questi presupposti discendono le ragioni su cui si battono le associazioni pedofile: in primis
l’abbassare l’età del libero consenso.
Gli autori del sito distinguono tre stadi di sviluppo: l’infanzia (prima dei 6 anni), la fanciullezza
(6-7 anni fino a 11-12 anni) e l’adolescenza (11-12 anni fino ai 15-16).
Naturalmente, secondo gli autori, per l’adolescenza la sessualità dovrebbe essere un diritto in
quanto ne è naturale espressione; per cui ‘la carica sessuale si manifesta generalmente come
gioco e/o scoperta del corpo (proprio e altrui). Vissuta in questa maniera, l’esperienza sessuale
è possibile e auspicabile a quest’età’.
In conclusione, secondo i pedofili il diritto del bambino alla sessualità dovrebbe essere
riconosciuto completamente a partire dall’entrata nella pubertà, lasciando allo stesso libera
scelta di partner e modalità di comportamento, fornendogli tutte le informazioni necessarie sul
tema.
Anche nella fanciullezza la possibilità dell’esperienza sessuale dovrebbe essere riconosciuta a
patto che venga rispettata la natura del gioco con cui essa si manifesta.
In questo sito viene denigrata la società adulta, in particolare i genitori, e vengono esaltati i lati
positivi del rapporto intimo con un pedofilo, riportando testimonianze di bambini che hanno
vissuto o vivono con naturalezza ed in modo assolutamente appagante i loro rapporti con
uomini più grandi e le cui sofferenze derivano solo dalle proibizioni degli adulti.
Di notevole interesse per comprendere le motivazioni dei pedofili organizzati è il sito della
(North America Men and Boy Love Association) ossia della più nota ed importante
NAMBLA
associazione pedofila.
Quest’associazione viene considerata dall’ come estremamente pericolosa per la potente
FBI
organizzazione che ha costituito e per i messaggi che pubblicizza. Basti pensare che è in prima
linea nella tutela dei pedofili accusati di tale crimine.
Un altro sito di particolare interesse è quello della Danish Pedophile Association con sede a
Copenaghen.
In questo sito vengono trattati argomenti relativi alla pedofilia in senso apologetico ed uno
degli scopi dichiarati è quello di informare correttamente il lettore su una realtà poco nota, ma
molto fantasiosa.
Vengono fornite risposte scientifiche o pretese tali, volte a mostrare la bontà del rapporto
pedofilo e i vantaggi che ne derivano al bambino sessualmente attivo, contrariamente a quanto
i perbenisti moralisti possano pensare.
Nel sito è possibile reperire il codice etico dei boylover, da cui si evince che questa
PAIDERASTIA
figura incarni l’amico ideale che ogni genitore vorrebbe per il proprio figlio.
Il creatore del sito cerca di far considerare il rapporto tra boylover e boyloved in senso positivo,
proponendo una sorta di codice comportamentale del pedofilo costituito da un insieme di diritti
e doveri volti a disciplinare il suo rapporto con il minore.
Esso, secondo quanto scritto, deve essere improntato oltre che al massimo rispetto del minore
anche ad un profondo senso etico dell’adulto.
Il pedofilo dev’essere attento alle esigenze individuali del suo amico, proteggendolo anche in
situazioni spiacevoli dal punto di vista legale; il rapporto sessuale adulto-ragazzo dev’essere
necessariamente consensuale; c’è un chiaro divieto a trattare il minore come un oggetto
sessuale; il boylover deve rispettare il ruolo e l’autorità dei genitori del suo giovane amante;
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non deve assolutamente fornire alcol e droghe al suo amico, né usare sostanze stupefacenti
per allentare le inibizioni o indurlo ad avere un’intimità sessuale.
È anche interessante notare come sia responsabilità del buon boylover incoraggiare ed aiutare
il ragazzo a sviluppare normali tendenze sessuali; egli lo deve appoggiare ed incitare a restare
a scuola lontano dal crimine e fornirgli tutto l’aiuto possibile per la sua successiva carriera.
Il linguaggio e il modo strumentale con cui vengono impostati e proposti gli argomenti è sottile
e attento, finalizzato a indurre il lettore a non considerare la pedofilia come una perversione o
come una deviazione della sessualità, ma come un modo alternativo e normale di amare i
bambini.
La sicurezza con cui vengono esposte le argomentazioni a favore e smentite quelle contro, è
programmata per far riflettere sulla possibilità che l’azione antipedofila si configuri come una
sorta di crociata un po’ retrò o come una caccia alle streghe magari con fini meno nobili di
quelli dichiarati.
Non sempre i contenuti dei siti sono chiaramente pedofili, ad esempio molti sono i links che
fanno capo a siti di associazioni pedofile o notoriamente tali, che mostrano galleries di ritratti
fotografici di bambini in situazioni quotidiane.
5.6 CHI E CHE COSA TUTELA I MINORI ABUSATI?
Molti fronti si sono armati per combattere l’offensiva dei pedofili, sia a livello locale che
nazionale e internazionale.
In Italia molte prefetture hanno attivato commissioni atte a monitorare, prevenire e reprimere il
fenomeno con una serie di progetti; centri culturali e religiosi, associazioni Onlus, Regioni,
Province e Comuni uniscono le forze con accordi interistituzionali.
Su Internet sono presenti molte associazioni che si prefiggono la tutela del minore e la lotta alla
pedopornografia, tra cui:
ECPAT – CHILD PORNOGRAPHY AND CHILD PROSTITUTION IN ASIAN TOURISM:
associazione internazionale che si batte contro la prostituzione minorile;
ASACP – ADULT SITES AGAINST CHILD PORNOGRAPHY;
WACP – WEBSITE AGAINST CHILD PORNOGRAPHY;
EHAP – ETHICAL HACKERS AGAINST PEDOPHILIA;
I membri dell’ , ad esempio, hanno deciso di aiutare le agenzie di controllo nel combattere
EHAP
la pornografia minorile mettendo in campo le loro competenze informatiche.
Anche i CyberAngels collaborano spesso in rete con le agenzie investigative per fermare il
traffico di pornografia minorile.
Questi gruppi di volontariato che hanno deciso di aiutare le agenzie istituzionali di controllo nel
combattere la prostituzione e la pornografia minorili hanno ricevuto numerosi riconoscimenti
per la loro opera in ambito internazionale e possono offrire informazioni preziose per il
contrasto del fenomeno in esame.
5.7 ASPETTI CRIMINOLOGICI DELLA PEDOFILIA
L’atteggiamento culturale nei confronti della pedofilia ha subito notevoli cambiamenti a livello
storico (in alcuni periodi era tollerato e praticamente normale), ma anche a livello
antropologico (in alcune aree geografiche viene sanzionato in maniera meno negativa).
Un’associazione ricorrente del fenomeno pedofilia con le reti telematiche può divenire
fuorviante nei confronti della sua definizione, localizzazione e prevenzione.
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Se il 5-10% della popolazione del mondo cosiddetto sviluppato è in grado di usare un computer
per comunicare, la stessa percentuale, per una legge statistica intuibile, può essere trasferita
per individuare e quantificare i cyberpedofili.
Una ulteriore riduzione di tale numero può essere ipotizzata per la necessità di competenze
leggermente maggiori, rispetto al navigatore standard, per poter usare tecniche di elusione alla
cattura offerte dalla rete.
Si potrebbe ipotizzare un certo avvicinamento di alcuni soggetti alla telematica, invogliati dalla
possibilità di utilizzare la rete per gli abusi, ma tale valutazione costituisce solamente un’ipotesi
da valutare.
Affinché un pedofilo possa utilizzare Internet per cercare soddisfazione alla sua perversione, si
devono verificare le seguenti condizioni:
pedofilia attiva;
possesso di un computer e di un modem;
utilizzo disinvolto del computer;
abbonamento ad Internet;
decisione di utilizzare la rete per azioni di pedofilia;
possesso di competenze di livello medio nella navigazione;
valutazione di acting-out positiva;
In assenza di tali condizioni, è presumibile che il pedofilo continui a vivere la sua perversione in
ambito non digitale, intrapsichico o all’interno di uno spazio fisico limitato.
Per la criminologia clinica, la pedofilia è, quindi, un crimine che si basa su una pulsione
sessuale anomala da parte dell’autore e da una vittima che sovente non ha piena coscienza del
danno che subisce e come tale estremamente vulnerabile.
5.8 I RISCHI DI MOLESTIA PER I MINORI SU INTERNET
Per quanto riguarda il rischio che un minore venga molestato o adescato attraverso la rete,
l’ambito maggiormente significativo è rappresentato dalle chat che consentono rapporti umani
comunicazionali estremamente intimi, ravvicinati, neutralizzando alcuni gap sociali, spaziali, di
età e culturali che normalmente limitano o selezionano le comunicazioni dirette.
Nei rapporti telematici, l’identità reale, l’età reale, l’aspetto fisico reale sono percepiti in base
alle informazione che vengono fornite per iscritto che, evidentemente, possono essere false.
La stessa abitudine, abbastanza diffusa, di scambio di fotografie digitalizzate nell’ambito delle