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Estratto del documento

A partire dal III secolo a.C. in Cina si usava la carta, ottenuta dal trattamento del-

la pianta di gelso, che fu poi presa dagli arabi successivamente alla loro invasio-

ne. L’Islam, nel giro di due secoli, diffuse cartiere e carta in tutti i suoi domini,

fino a propagarla in Italia nel 1072: questo portò a scambi e relazioni su basi

meno elitarie. Nel periodo dell’Alto Medioevo, inoltre, nasce la società feudale

(feudalesimo: sistema sociale in cui il feudatario diviene “governante” di un ter-

ritorio). I sovrani affidavano i feudi ai propri principali guerrieri, all’interno di

una cerimonia pubblica in cui veniva effettuato il giuramento in modo tale che

tutti i presenti fossero consapevoli dell’importanza dell’evento per l’intera co-

munità. Questa forma di governo può essere intesa come un vero e proprio spa-

zio di comunicazione che è percepibile da alcuni elementi come il castello e la

cattedrale. Il primo fu costruito dai signori feudali da un lato per proteggere i

propri possedimenti dai saccheggi e dall’altro per rappresentare un evidente

messaggio di supremazia per le popolazioni del territorio. All’interno, il castello

era un vera e propria città amministrata con le proprie regole e divisione dei la-

vori; l’unica cosa che non poteva essere limitata era il potere della Chiesa che

ancora una volta deteneva il monopolio del sapere che si rendeva noto nell’arte

sacra (non vi era arte al di fuori dell’arte sacra), che si esprimeva soprattutto at-

traverso l’architettura: di conseguenza, nascono le cattedrali. Queste sono altis-

sime, si slanciano verso il cielo, Dio e rappresentano la divisione tra ciò che è di-

vino e ciò che è terreno.

Con il passaggio al Basso medioevo si passò da un regime di comunicazione a

bassa intensità gestito dalla Chiesa e dai sovrani a una comunicazione urbana

che vide il moltiplicarsi dei soggetti. Infatti, grazie alla nascita dei mercanti, arti-

giani e delle scuole mercantili, s’intensificarono gli scambi commerciali e le fiere

che portarono non solo imparare nuove lingue ma anche a stare in contatto con

costumi e culture diverse. Un esempio sono le repubbliche marinare italiane che

inaugurarono una politica economica fondata proprio sui commerci marittimi

che favorivano scambi di prodotti tra il mediterraneo e l’oriente. Un altro feno-

meno importante fu la creazione delle Università in Occidente (XII secolo) che si

basava su un principio cooperativo, si sviluppava nell’ambito urbano. Il sapere

iniziò a circolare più liberamente, la formazione intellettuale non era più basata

sullo studio delle scritture sacre, mise in atto una nuova ondata di comunicazio-

ne poiché i giovani viaggiavano per studiare. L’università si espanse velocemen-

te e questo portò a contrasti con la Chiesa che cercava d’imporre il proprio po-

tere con lo studio della teologia. All’università è legato lo sviluppo del mezzo di

comunicazione intellettuale per eccellenza: il libro. Esso si diffuse soprattutto

grazie all’opera degli amanuensi, che erano riusciti a conservare il patrimonio li-

brario antico. Ovviamente con l’aumento degli intellettuali cresceva l’esigenza di

maggiore produzione di libri, soprattutto per gli studenti universitari che dove-

vano studiare i testi: nacquero così i primi editori-librai a cui venivano affidati i

testi d’esame che venivano copiati e messi in vendita. L’università napoletana

nasce grazie all’unico imperatore intellettuale della sua epoca, Federico II di

Svevia (controllava il Regno di Sicilia), che grazie alla sua cultura, si pose al cen-

tro di un fitto scambio di tradizioni e saperi con l’Oriente. Egli era oggetto pe-

renne di comunicazione per il suo comportamento e la sua curiosità. Egli pro-

mosse la sua cultura araba, sapeva parlare la lingua araba. Inventò le monete

Augustali, considerate le monete più belle del Medioevo. Le sue opere pubbli-

che diedero vita alla circolazione di opinioni e commenti, forma comunicativa

che viene usata da lui stesso in politica. Egli, inoltre, promosse la possibilità di

formulare patti scritti con tutti gli altri regni (es. Costituzioni di Melfi, in cui re-

golamentò le pratiche di governo), promosse l’arte e la letteratura.

La Magna Charta Libertatum è un documento scritto in latino (lingua giuridica

dell’epoca), il primo documento storico di riconoscimento dei diritti dei cittadi-

ni. Firmato da Giovanni Senzaterra, re di Inghilterra, comportò la riduzione del

potere del re (Il re deve essere legittimato dai feudatari). Questo documento fu

proposto dai baroni feudatari, i quali rifiutarono l’abuso di potere del re, il quale

voleva aumentare lo scutagium (tassa da pagare al re per l’equipaggiamento dei

soldati).

Successivamente la scrittura si sviluppò ulteriormente e si separò ulteriormente

dalla Chiesa. Si passò dall’uso del latino al volgare, che era comprensibile a tutti,

lingua che fu utilizzata anche nella letteratura fiorentina da Dante e Boccaccio.

Dante promosse l’uso del volgare tramite la Divina Commedia, considerata “en-

ciclopedia vivente” grazie all’illustrazione scientifica e filosofica. Boccaccio, inve-

ce, descrive Firenze colpita dalla peste (dovuta all’aumento delle comunicazioni,

proveniente dall’Asia centrale e giunta in Europa via Genova). Nonostante avve-

nimenti storici negativi come la peste, la forza delle produzioni e del commercio

non furono intaccate e nemmeno produzioni artistiche: in questo periodo, infat-

ti, l’artista esce dall’anonimato e si unisce in corporazioni (associazioni formate

da persone appartenenti alla stessa categoria professionale). Nascono i primi

cantieri, l’arte figurativa entra ufficialmente nel sistema culturale. Giotto è il

simbolo di questo periodo che fa nascere la prospettiva, si sviluppa la figura del

committente che ordina le opere e che è un soggetto importante del ciclo co-

municativo. L’arte diventa popolare, indirizzata a pubblici diversi ed è vissuta

come grande fenomeno di comunicazione.

CIVILIZZAZIONE DI PAROLA: Il latino, lingua dell’Impero Romano d’Occidente, si

scontra con il Greco, lingua dell’Impero Romano d’Oriente. Si ha un predominio

del latino, lingua giuridica e di insegnamento nelle università. A partire dal XIII

secolo si ha la nascita delle lingue volgari (misto tra latino e lingue locali).

CIVILIZZAZIONE DI SCRITTURA: Indebolita dalla minor circolazione di mezzi di

trasporto e dal dissesto delle vie di comunicazione, la scrittura viene difesa dal

Cristianesimo (attraverso il lavoro di copiatura da parte degli amanuensi). La na-

scita dell’Islam darà un contributo straordinario allo sviluppo della lingua araba

(attraverso il Corano). A partire dall’XI secolo la carta comincia a sostituire la

pergamena (imporyata dalla Cina, tramite gli arabi).

CIVILIZZAZIONE DI IMMAGINI: Nell’Alto Medioevo si assisterà alla distruzione

delle immagini iconografiche tramite l’Islam; nel Basso Medioevo, invece, si

hanno nuove strumentazioni nel campo della pittura e diffusione dell’arte delle

immagini.

CIVILIZZAZIONE DI COSTRUZIONI: Si dà vita a nuove architetture. Prendono pie-

de nuove forme tra cui il romanico, che si diffonde rapidamente in Europa, con

la rivisitazione dell’architettura romana; in seguitò si affermerà lo stile gotico,

con la nascita delle cattedrali gotiche.

CIVILIZZAZIONE DI RITUALI: La civilizzazione medievale inventa nuove forme di

suddivisione temporale (per esempio la settimana, Domenica come giorno del

Signore, ecc.) Il Medioevo, inoltre, affida alle rappresentazioni un compito di

particolare delicatezza e importanza: per esempio la cerimonia del Papa per la

vestizione e incoronazione di un sovrano assume il rilievo di avvenimento che va

descritto nei più minuziosi particolari, dalla tipologia dei costumi ai gioielli porti

alle frasi pronunciate.

CIVILIZZAZIONE FORMATIVA: Nascono le università, quindi anche la figura

dell’intellettuale. Inoltre, nascono scuole di apprendistato, scuole di mercanti e

artigiani.

Capitolo 3

Durante il XV secolo ci sono 3 eventi importanti: il movimento culturale definito

Umanesimo e Rinascimento in Italia, i viaggi marittimi che permettono di intra-

prendere la colonizzazione dell’America e l’invenzione della stampa a caratteri

mobili. La stampa apre la strada alla modernità della comunicazione ed è colle-

gata al nome di Gutenberg che la inventò. Egli era un orafo, seguì le orme del

padre, studiò una lega di piombo e stagno che raffreddava velocemente e resi-

steva alle pressioni della stampa e con questa ci realizzò i caratteri, cioè la base

di questa straordinaria invenzione. L’idea della stampa non era nuova perché da

tempo esisteva la tecnica dell’incisione, ma cambiò l’inchiostro, che era più leg-

gero e la lega metallica dei caratteri che permetteva una maggiore precisione,

non c’era bisogno di inserire tutti i caratteri in un solo blocco di legno per stam-

pare la pagina; infine ogni carattere poteva essere riutilizzato più volte anche

per altre stampe, per questo era definito a Caratteri mobili. Per poter completa-

re gli acquisti delle materie prime si associò con il banchiere Fust e per la produ-

zione con l’incisore Schoffer. Il primo libro ad essere stampato fu la Bibbia, detta

a 42 linee per il numero di righe di cui era composta ogni pagina. Una delle ulti-

me opere tipografiche fu un’enciclopedia, il Catholicon, stampata con caratteri

molto più piccoli, cosa che indica la progressiva evoluzione tecnica e la riduzione

di costo delle opere per il risparmio di carta. Si diffuse la figura del tipografo,

correttore di bozze, ecc. che viaggiavano in Europa contribuendo allo sviluppo di

questa tecnologia. Mcluhan, sottolineando l’aspetto simbolico, considerava

l’invenzione della stampa come l’anticipazione del sistema industriale poiché,

anche se restava un tratto di produzione artigianale che rendeva in qualche det-

taglio i libri diversi tra loro, il risultato era serializzato ed industriale. In un primo

momento il manoscritto riuscì ancora a sopravvivere poiché alcuni aristocratici

preferivano ancora far ricopiare a mano testi, anche se già erano stati stampati.

Successivamente si registrò l’uso maggiore dei libri da parte di un pubblico più

ricco grazie alla figura dei legatori, che davano ai libri una forma ricercata esteti-

camente. In questo periodo si diffuse l’Umanesimo, che vedeva l’uomo come

indipendente e creatore del proprio destino,

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
14 pagine
5 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Saxbrina97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Cristante Stefano.