Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
GAP
NO Ok
Non c'è una parte della popolazione ferma Ci sono due velocità diverse: una parte della
popolazione sale di meno, una sale di più.
knowledge gaps:
Molti autori parlano di ci sono una pluralità di scarti che riguardano non solo
l'informazione, ma anche altri contenuti e programmi .
Baldwin, McVoy e Steinfield hanno individuato almeno 8 tipi di gap:
informativo;
- gap
nella fruizione dell'intrattenimento;
- sociale;
- nella capacità di discriminazione dei messaggi,
- in relazione alle conoscenze culturali e alle competenze
comunicative;
nell'abilità di evitare spot commmerciali;
- nell'informazione legata al consumo;
- fra minori,
- cioè tra bambini che hanno reti telematiche avanzate in famiglia e chi no;
fra centro e periferia,
- a causa di determinate soluzioni tecniche obbligate.
Teoria dell'agenda setting
2) McCombs Shaw anni '70.
Teoria elaborata da e negli
Agenda: elenco dei temi importanti su cui si dirige la nostra attenzione. E' gerarchica, cioè identifica
alcuni temi come più importanti.
I media costruiscono una loro agenda (fase di agenda building). Qui ci sono media più importanti di altri,
"capofila": c'è quindi un processo di convergenza dei media.
Nei media come si forma l'agenda? Nei quotidiani le notizie più alte sono in prima pagina, sono nel taglio
alto e corredate da molti articoli di commento. Nei tg, dove non c'è una struttura spaziale, le più imp.
sono quelle dell'indice e a cui è dedicato più tempo.
Agenda setting: fissazione, definizione dei temi più importanti.
L'agenda dei media si confronta con:
l'agenda della politica:
- definita dal dibattito e dalle forze politiche. Spesso questa e l'agenda dei media
non si sovrappongono, ma sono oggetto di negoziazione.
l'agenda del pubblico:
- temi che le persone ritengono imp. L'agenda dei media tende a trasferirsi
nell'agenda del pubblico: intervistando emerge che la gerarchia dei temi del pubblico è largamente
influenzata dai media.
Cohen: "i media non ci dicono cosa pensare, ma ci dicono a cosa pensare". I media cioè ci dicono cosa è
importante e cosa non lo è: la loro selezione di temi diventa la nostra". 14
Quindi secondo questa teoria gli individui tendono a includere o escludere dalle proprie conoscenze ciò
che i media includono o escludono dal proprio contenuto; inoltre il pubblico assegna più importanza a
ciò che i media enfatizzano.
Il ruolo del pubblico è molto ridotto, anche se le ultime formulazioni gli assegnano un peso maggiore.
Inoltre il potere di agenda varia anche a seconda dell'area tematica, cioè è maggiore se i temi sono
distanti dall'esperienza del pubblico.
E' stato criticato per essere ancorato al modello "stimolo-risposta" e per essere troppo semplicistico.
Teoria del framing
Partendo dal presupposto che il modo in cui le notizie sono incorniciate dai giornalisti può essere diverso
il modo in cui i giornalisti incorniciano contribuisce a
da quello del pubblico, la teoria sostiene che
determinare i processi di inferenza da parte del pubblico, se sono incorniciate all'interno di
cioè
convinzioni pregresse del pubblico, le notizie risulterebbero di più agevole comprensione. La
costruzione del frame si comporterebbe quindi come una decodifica anticipatoria.
due tipi di frames: dei media, individuali e/o del pubblico,
Una rivisitazione della teoria prevede io quali
possono correlarsi, cioè possono essere causa o effetto dell'altro. Così ci sono 4 tipi di framing:
- media frames elaborati dai giornalisti e correlati alle routine produttive redazionali;
- trasmissione pubblica delle notizie secondo determinate forme di incorniciamento;
- accettazione dei frames da parte del pubblico e attivazione di atteggiamenti conseguenti;
- feedback del pubblico che tende nel lungo periodo a rafforzare le dinamiche di framing, diventando
così responsabile della reiterazione degli stessi contenuti.
In realtà le cornici non sono sempre corrispondenti, anche perché entrano in gioco gli schemi
interpretativi dei soggetti, le loro strutture cognitive.
tipi di framing
Solitamente i nella narrazione sono quelli classificati da Entman:
- conflitto;
- interesse umano/personalizzazione;
- conseguenze previste e/o ipotizzabili;
- incorniciamento morale e/o moralistico;
- responsabilità. spin doctors
Un tipo particolare di framing è quello delle campagne elettorali quando gli costruiscono
notizie sui propri candidati incorniciandole entro un quadro logico e di facile accesso al pubblico.
frame analysis,
Dalla teoria del framing deriva un particolare approccio metodologico, la che però lo
travalica.
Priming: fenomeno che deriva dalle scelte giornalistiche di privilegiare o marginalizzare certi temi, e si
distingue dall'agenda setting perché riguarda il peso assegnato ad una certa issue, non la sua posizione
in una gerarchia. 15
Teoria della spirale del silenzio
4) Neumann.
E' stata sviluppata negli anni '80 dalla sociologa Noelle Si inserisce tra le teorie degli effetti
non intenzionali a lungo termine
La Neumann crede che per capire gli effetti dei media si debba guardare prima ai bisogni profondi delle
persone: queste a suo avviso hanno bisogno di essere considerate, apprezzate ed avvertono come una
rimanere isolati
forte deprivazione il fatto di nelle loro opinioni, che gli altri non siano d'accordo. Le
persone temono l'isolamento.
Come i temi principali dell'opinione pubblica diventano visibili alle persone? es. quando essa si divide su
un tema, come si percepisce il clima di opinione?
relazioni,
- con le ma vi è un limite: non è una forma di conoscenza rappresentativa perché chi
frequentiamo spesso ha la nostra stessa opinione;
che prendono i media.
- osservare l'orientamento
Es: tema referendum. Per ipotesi la popolazione è divisa a metà (noi non lo sappiamo) e anche i media
si dividono così.
Non incidono neppure se la maggior parte dei media si schiera dalla parte opposta in cui si schiera la
grande maggioranza dell'opinione pubblica. Tuttavia il problema è spesso che la gente non ha un'idea
chiara e osserva i media per capire quale tesi sia quella vincente: gli indecisi si spostano quindi sull'idea
che appare dominante nei media. Dunque la divisione rappresentata dai media finisce per influenzare
la realtà: è una profezia che si autoadempie.
2 spirali:
Si creano la parte che vede nei media la conferma della propria posizione si infila in una spirale
ascendente, è sempre più attiva; l'altra parte si sente invece sempre più isolata, anche se parte dalla
stessa %, e si avvita in una spirale discendente e cade sempre più nel silenzio per paura di essere
considerati retrogradi, antidemocratici, ecc.
Gili osserva che non per tutte le parti funziona questo meccanismo, il quale però è vero per la
maggioranza. Eccezione: referendum cellule staminali (media a favore ma no quorum per la Chiesa che
in questo caso aveva più potere dei media).
Lazarsfeld:
Questa teoria non è in contraddizione con le persone cercano conferma nei media e il potere
dei media è molto forte.
Teoria della coltivazione
3) Garbner.
Si sviluppa negli USA a metà anni '70 da studiosi riuniti intorno a
La collocazione di questa teoria è piuttosto difficile perché è critica nei confronti del sistema dei media,
soprattutto USA. Scuola di Francoforte
Per capirla occorre far riferimento alla (anni '40-'50). Si oppongono al paradigma
di Lazarsfeld e si tratta di una teoria di mezzo. La differenza è che i francofortesi erano filosofi, quindi
non svolgevano ricerche empiriche, mentre Garbner svolge la più imponente ricerca empirica sul
contenuto dei media.
Infatti per più di 10 anni studia i programmi sopr. del prime time e quelli mattutini del sabato e della
domenica dei grandi network USA. La domanda di partenza è: guardando la tv, cosa guardiamo? I
contenuti hanno qualcosa di simile oppure ogni programma è a parte? 16
mondo tv reale
Emerge che il ha caratteristiche diverse da quello perché non è fatto tanto
dall'informazione, quanto dalla fiction. Si crede di solito che la tv rappresenti la realtà, ma non è vero: è
differenze
diversa. Ci sono 2 principali:
• violenza
la : la tv è molto più violenta del mondo reale, sopr. i cartoni. es. al tg la maggior parte
delle notizie parla di violenza;
• categorie sociali
le rappresentate nei media sono diverse da quelle reali: ci sono categorie
sovrarappresentate (es. avvocati, poliziotti) e altre sottorappresentate (operai, impiegati).
realtà deformata.
Quindi i media rappresentano una spettatori pesanti,
Quali sono gli effetti? Come questa realtà influisce sul pubblico? Influisce di più sugli
assidui, più esposti, rispetto a quelli "leggeri". Questi si fanno un'immagine del mondo reale che è a
immagine del mondo televisivo: pensano che sia molto più ostile e pericoloso.
conclusione politica
La è che queste persone chiedono allo Stato più sicurezza.
Critica: è la tv che spinge ad isolarsi e assumere una visione deformata o sono le persone con problemi
relazionali ad usare di più la tv e rifugiarvisi? Inoltre questa assunzione acritica della tv è legata solo al
fattore tempo o ci sono altri fattori es. relazioni sociali, istruzione? Ha inoltre una scarsa applicabilità
fuori dal contesto USA.
Teoria della dipendenza
Anni '70, De Fleur Ball-Rokeach.
e individui
Poiché la porzione di realtà che gli conoscono direttamente è nettamente inferiore a quella
dipendono dai media per la conoscenza di informazioni
che essi conoscono grazie ai media, essi
funzionali ai loro scopi: i media dunque sono una struttura importantissima.
3 scopi per cui gli individui dipendono dai media:
comprensione
- la di sé e della società;
- l'orientamento dell'azione e dell'interazione sociale;
svago
- lo sia nella società che individualmente.
La teoria inoltre crede che le reti sociali dipendano dai media e che vi sia un processo psicologico che
determina il rafforzamento della dipendenza dai media in 4 fasi:
si espongono
- gli individui ai media attraverso una scelta attiva (selezionatori attivi) o casuale
(osservatori casuali);
- a seguito dell'esposizione si determinano forme di dipendenza direttamente proporzionale alle
stimolazioni