Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 42
Riassunto esame Sociologia della Comunicazione, prof. Bruno, libro consigliato Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale, Bentivegna, Boccia Artieri Pag. 1 Riassunto esame Sociologia della Comunicazione, prof. Bruno, libro consigliato Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale, Bentivegna, Boccia Artieri Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della Comunicazione, prof. Bruno, libro consigliato Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale, Bentivegna, Boccia Artieri Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della Comunicazione, prof. Bruno, libro consigliato Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale, Bentivegna, Boccia Artieri Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della Comunicazione, prof. Bruno, libro consigliato Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale, Bentivegna, Boccia Artieri Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della Comunicazione, prof. Bruno, libro consigliato Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale, Bentivegna, Boccia Artieri Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della Comunicazione, prof. Bruno, libro consigliato Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale, Bentivegna, Boccia Artieri Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della Comunicazione, prof. Bruno, libro consigliato Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale, Bentivegna, Boccia Artieri Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della Comunicazione, prof. Bruno, libro consigliato Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale, Bentivegna, Boccia Artieri Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della Comunicazione, prof. Bruno, libro consigliato Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale, Bentivegna, Boccia Artieri Pag. 41
1 su 42
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Networked publics: spazi pubblici connessi

Tra il 2005 ed il 2006 in un dipartimento della University of Southern California, viene portato avanti il progetto Networked Publics volto ad esplorare la connessione digitale tra pratiche culturali, relazioni sociali e sviluppo delle tecnologie mediali.

In questo contesto gli individui sono connessi attraverso i media e per mezzo dei media, comunicano unendo logiche top - down, bottom - up, orizzontalmente tra pari e molti - a - molti.

Un contributo importante è stato dato dall'attivista e ricercatrice Danah Boyd, che conferisce un duplice senso al concetto di networked publics:

  1. spazio costituito dalle logiche di rete
  2. collettivo che emerge dall'unione di persone + tecnologie + pratiche

Esattamente come i comuni spazi pubblici, quelli che emergono dalle suddette interazioni sono luoghi di incontro e connessione con ambienti diversi, per finalità diverse, con soggetti che non

testo e impostare delle restrizioni sulla visibilità dei contenuti. Ecco come potrebbe essere formattato il testo utilizzando tag html:

Per forza abitano lo stesso contesto. Ma analizzare i social media come networked public significa anche tener conto di come le affordances di piattaforme ne modellino il sito. Principali affordances dei social media:

  • persistenza - i contenuti online permangono
  • visibilità - i social media consentono di condividere contenuti in modo semplice e ad un vasto pubblico
  • diffondibilità - i social media semplificano la diffusione di contenuti
  • ricercabilità - possibilità di trovare contenuti online

Le suddette affordances a loro volta danno vita a tre pratiche:

  • audience invisibili - quella parte di audience che interagisce tramite azioni quali visitare i profili o leggere senza lasciare reazioni
  • collasso dei contesti - si annulla l'esigenza della condivisione spazio-temporale
  • confini sfumati tra pubblico e privato - spesso per limitare la dimensione pubblica bisogna intervenire attivamente nel testo e impostare delle restrizioni sulla visibilità dei contenuti

Caratteristiche, in definitiva, dei pubblici connessi:

  1. Sono connessi gli uni agli altri dal punto di vista delle possibilità comunicative e di interazione
  2. Sperimentano contemporaneamente la condizione di avere pubblico e di essere parte del pubblico
  3. Acquisita la consapevolezza di essere pubblici e di esserlo in pubblico
  4. Esercitano la propria riflessività in modo pubblico ed interconnesso (razione, condivisione, ecc.).

In merito all'ultimo punto non è possibile tralasciare la possibilità, tra le varie, che offrono i media di partecipare ad eventi e cerimonie mediali, andando così a costituire affective publics nel momento in cui ci si sintonizza emotivalmente e razionalmente nella condivisione e vicinanza di eventi. Per esempio le ricerche su Twitter svolte in merito, mostrano che la nostra partecipazione affettiva possa manifestarsi attraverso la condivisione di contenuti, l'adesione agli hashtag, l'uso di immagini.

Misurare le connessioni dei pubblici: Big Data e hashtag studies

Perché il concetto di networked public si rompe con quelle precedenti:

  1. Come è mutata la natura del dato a disposizione in merito alla permanenza: prima essa era assicurata solo dalla scrittura e dalla registrazione audiovisiva, inoltre era possibile prenderla in analisi solo se rientrava anche nei processi di diffusione ed archiviazione. Oggi la ricerca ha molteplici fonti su cui basarsi: libri, film, articoli... per non parlare della gamma di conversazioni online che sono infatti sia archiviate che rintracciabili.
  2. Come è cambiato il metodo di raccolta dati Prima: metodo qualitativo di ricerca etnografica.
  3. Oggi: metodologie data-driven, insieme di dati quantitativi presi da piattaforme.

Su Twitter per esempio il terreno di ricerca è quello dell'hashtag study che indaga i fenomeni di social television ed il rapporto tra media e politica:

Social television appare il fenomeno di second screen, si pone quindi l'accento sull'adinemsnione sociale della tv e di piattaforme social come Twitter, Facebook, ecc. A differenza dell'approccio degli usi e delle gratificazioni (che vede il consumo mediale come risposta a bisogni individuali), questo analizza la produzione di contenuti attorno ad un unico momento della programmazione televisiva, per capire cosa nello specifico lo inneschi (si scoprirà poi sia correlato ad un coinvolgimento cognitivo con il programma stesso). Inoltre Twitter nello specifico può esser usato come mezzo di controllo dei produttori stessi del programma televisivo per monitorare l'andamento di esso.

Uno studio comparativo tra X Factor ed il progrmma di politica Servizio Pubblico, mostra che sia più frequente che il pubblico rilasci opinioni nel primo caso, mentre nel secondo non saranno sue e personali, ma saranno rimesse in circolo opinioni altrui per rafforzare la propria.

Opinione. Pagina 29 di 42• media e politica. questione principale: esiste connessione tra partecipazione ed engagement?→ dall'analisi di un campione di Italiani su Twitter ai temi delle elezioni presidenziali del 2013, sievince che più è probable che gli utenti acquisiscono informazioni politiche dai social media , piùè probabile un effettivo engagement poltiico che può consistere in contatti diretti con il politico,partecipazione ad eventi pubblici, ecc.

LA TEORIA DELL’AGENDASETTING

Il contributo dei media alla costruzione sociale dellarealtà →Approccio iniziale: mediacentrico i media contribuiscono alla costruzione sociale della realtà→perchè indicano i temi ai quali dover pensare ciò che sappiamo lo sappiamo grazie ai massmedia.Se non appare sui media, scompare; se scompare, non è importante.→Secondhand experience come l'uomo di Platone vedeva il mondo fuori dalla caverna

tramite leombre sulla parete di essa, noi vediamo il mondo tramite i media, senza i quali infatti non saremmoa conoscenza di gran parte delle cose che invece sono note. Questa concezione si è andata diffondendo sin dai primi anni del secolo scorso, quando la stampa era l'unico mezzo di informazione, per poi modificarsi in anni recenti: in particolare secondo Walter Lippmann la stampa consente ai cittadini di conoscere eventi ed argomenti estranei dal loro contesto grazie alla creazione, tramite stereotipi, di uno pseudo - environment. Quindi il più ampio potere dei media non è solo quello di costruzione della realtà, quanto anche quello di offrire riferimenti contestuali. Il potere dei media (Benton - Frazier): tematizzare le notizie, ovvero mettere insieme vari episodi in un unico tema arricchito da sottotemi. → Priming: Teaching function capacità dei temi di "imbeccare", "innescare" giudizi a partire da temi, trasferendo anchema piuttosto di influenzare l'agenda pubblica. Questo significa che i media non cercano di cambiare le opinioni delle persone, ma piuttosto di determinare quali argomenti siano considerati importanti e degni di attenzione da parte del pubblico. La teoria dell'agenda setting si basa sull'idea che i media abbiano il potere di influenzare l'opinione pubblica attraverso la selezione e la presentazione dei temi che vengono trattati. I media, infatti, hanno la capacità di decidere quali notizie vengono riportate e in che modo vengono presentate al pubblico. Questo influisce sulla percezione che il pubblico ha della realtà e determina quali argomenti vengono considerati importanti e degni di discussione. Secondo Noelle-Neumann, questa influenza dei media sull'agenda pubblica è particolarmente evidente nella fase di ritorno dei powerful media. In questa fase, i media hanno il potere di ordinare gerarchicamente i temi nell'agenda pubblica, influenzando così l'attenzione e l'interesse del pubblico. Dall'agenda dei media all'agenda del pubblico si sviluppa il primo livello dell'agenda setting. Questo livello si riferisce al processo attraverso il quale i media determinano quali argomenti vengono considerati importanti e degni di attenzione da parte del pubblico. I media, attraverso la selezione e la presentazione delle notizie, influenzano la percezione che il pubblico ha della realtà e determinano quali temi vengono considerati rilevanti. In conclusione, la teoria dell'agenda setting sostiene che i media abbiano il potere di formare l'opinione pubblica attraverso l'influenza esercitata dalla rilevanza di alcuni temi nell'agenda pubblica. I media determinano quali argomenti vengono considerati importanti e degni di attenzione da parte del pubblico, influenzando così la percezione che il pubblico ha della realtà e determinando quali temi vengono considerati rilevanti.ma di offrirgli una lista di temi entro cui pensare. Elementi chiave della prima teoria dell'agenda setting:
  1. potere dei media di organizzare i temi gerarchicamente
  2. costruzione dell'agenda personale come conseguenza di quella dei media
Per attestare l'esistenza di questo rapporto McCombs e Shaw mettono in atto una ricerca nel 1968 nel centro di Chapel Hill in occasione delle elezioni presidenziali. La ricerca venne strutturata in due fasi: la prima di interviste a 100 soggetti prescelti per capire quali temi segnalassero, la seconda di confronto con gli argomenti presenti nei media che servivano l'area di Chapel Hill. I risultati confermarono l'esistenza di un'influenza dei media nella determinazione e nella rilevanza dei problemi. Successivo arricchimento delle caratteristiche della Teoria:
  • natura dei temi - tutti i temi sono uguali? esistono effetti d'agenda maggiori o minori a seconda delle caratteristiche dei temi?
possibilità di esperienze dirette di temi e problemi riduce il potere di agenda; come confermano Kurt e Lang esistono temi a soglia alta (lontani dalla vita quotidiana dei soggetti) e temi a soglia bassa (vicini ai soggetti per esperienza diretta o perché soggetti di dibattiti diffusi). Affinché un tema entri in agenda: soglia bassa + copertura mediale. A questo Zucker aggiunge che meno la persona ha esperienza diretta con una notizia, più essa sarà dipendente dalle news per essere più aggiornata ed informata al riguardo. → caratteristiche dei media Uno studio condotto nell'ambito di una campagna elettorale mostra che le notizie trasmesse tramite mezzo televisivo fossero veloci, brevi, e confusionarie nel passare da un tema all'altro, di conseguenza ottenevano uno scarso effetto d'agenda; mentre le notizie trasmesse su carta stampata al contrario erano in grado di approfondire e digerarchizzare i temi per importanza. Il mezzotelevisivo non riesce a superare il primo livello di informazione:
  1. etichetta del tema
  2. individuazione di problemi, cause e soluzioni proposte
  3. argomentazioni pro o contro le argomentazioni
L'aumento dell'offerta mediale e dei mezzi, ha richiesto l'avvento di un nuovo approccio che considerasse gli effetti di agenda setting come risultato cumulativo dei numerosi canali, comunque tenendo conto della variabile interveniente costituita dalla dimensione informativa. Di conseguenza sorge anche l'esigenza di analizzare il pubblico. Esempio di studio al riguardo: ricerca di Fay Lomax Cook su un'inchiesta televisiva per frodi e abusi in ambito di assistenza domiciliare. → →- soggetti bisognosi di assistenza no effetto già a conoscenza dei fatti. → →- pubblico e funzionari governativi effetto gli uni preoccupati di vivere lo stesso, gli altri per l'esigenza di intervenire.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
42 pagine
5 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher odinoafr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bruno Marco.