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FUNZIONALISMO
Nell'ambito delle ricerche empiriche si colloca una nuova prospettiva, il funzionalismo. Essa parte dall'idea di una società organica formata da parti interconnesse e votata all'equilibrio. I funzionalisti sono studiosi che provengono dalla sociologia, lavorano in università americane e si contrappongono alla scuola critica (europea). La scuola americana dà priorità alle ricerche sul campo e arriva alle conclusioni che i media ha degli effetti sugli individui solo a determinate condizioni. Questa società che si integra a vicenda è caratterizzata da:- interconnessione delle parti;
- equilibrio naturalmente autoprodotto;
- riorganizzazione che segue l'eventuale perturbamento dell'equilibrio;
- meccanismo autosufficiente e autoregolato.
L'audience viene considerata attiva, pertanto sono gli individui, che per soddisfare determinati bisogni, si rivolgono ai media per trovare una gratificazione. Questo rovescia il tradizionale approccio che assegnava ai soggetti una posizione di passività.
Le comunicazioni di massa non vengono analizzate in base agli effetti prodotti ma alle funzioni (manifeste o latenti) e alle disfunzioni che vengono attivate:
- Abbandono dell'idea dell'intenzionalità della comunicazione (prima l'emittente comunicava per fini manipolatori e persuasivi).
- Analisi che parte da una situazione di normale presenza dei media all'interno della società (si abbandona lo studio delle campagne elettorali).
Funzioni dei media secondo Lasswell:
- Controllo dell'ambiente (grazie ai media si raccolgono e si costruiscono le informazioni).
- Hanno una funzione di correlazione dei componenti della società.
accesso alle informazioni può provocare un falso senso del dominio sull'ambiente (Per esempio chi si informa su un evento ma non vi prende parte). Oggi questa disfunzione può tradursi nell'isolarsi dalla vita sociale e trasformandola nell'acquisizione di elementi informativi sulle piattaforme social (es.like);
Spinta al conformismo: i mass media tendono a uniformare gusti, estetiche, opinioni (questo deriva dall'integrazione e dal mantenimento dell'equilibrio che cercano di attuare queste piattaforme).
Hotaku: in Giappone chi si appassiona in modo ossessivo a qualcosa. Hikikomori: dipendenti da internet e dalle reti sociali, tendono a isolarsi.
Lo studio delle gratificazioni
In generale si segnala per la prima volta il riferimento a un'audience attiva chiedendosi "che cosa fanno le persone con i media" e non cosa fanno i media alle persone (cambio di visione).
Si sviluppa l'idea che gli individui si rivolgono ai media in base
a determinati bisogni per trovare gratificazione...sigiunge così alla teoria degli usi e delle gratificazioni. Gli individui si rivolgono ai media perché hanno le funzioni, che a loro volta possono gratificare chi usa gli individui. i media però talvolta creano i bisogni stessi che portane le persone ad usarli. Intorno agli anni Quaranta, l'individuazione degli atteggiamenti degli individui nei confronti dei media, costituì l'obiettivo di ricerca di molto scienziati sociali, che iniziarono a prestare attenzione non solo agli effetti di questi mezzi, ma anche ad altri aspetti. Le gratificazioni tratte dall'esperienza del consumo e dalla fruizione dei mezzi di consumo diventeranno oggetto di studio privilegiato nella fase matura di questi studi. Martinotti sostiene che la rete aumenta la socialità e che i media favoriscono le relazioni dove vi è già socialità. Lavorano su strutture sociali già presenti o suIndividui che non si conoscono che vanno ad aggregarsi in comunità senza corpo/virtuale (ossimoro perché le comunità dovrebbero essere formate da persone fisiche). Va contro la retorica romantica della contrapposizione che veniva teorizzata in passato.
Secondo Klapper il consumo dei media può essere ricondotto a due funzioni, che sono:
- Semplici: relax, stimolazione dell'immaginazione, interazione sostitutiva (virtuale), ...
- Complesse: distensione emotiva (conforto nelle situazioni degli altri, situazioni espresse da altri in televisione confortano le persone perché condividono la stessa situazione), scuola di vita, ...
Critiche e punti di debolezza individuati negli approcci adottati in questa prima fase di studi:
- Approccio metodologico basato sulle domande aperte agli intervistati;
- Analisi solo qualitative;
- Mancanza di attenzione ai nessi tra le gratificazioni cercate e le origini.
4. disinteresse verso la complessa rete di relazioni tra le funzioni dei diversi media.
Questi elementi hanno impedito l'individuazione di elementi costitutivi dell'approccio.
Verso gli anni '90 Denis McQuail ha rielaborato il modello precedente e si sono individuate delle classi di bisogni:
- evasione (dalle costrizioni del quotidiano);
- relazioni personali (costruire relazioni sociali, compensazione, supporto, compagnia);
- rafforzamento dell'identità personale (rafforzamento dei propri valori ed esplorazione del proprio ambiente);
- controllo (sorveglianza dell'ambiente, potere politico).
Queste classi divisorie sintetizzano e organizzano l'approccio degli usi e delle gratificazioni. Ci si rivolge al medium più adatto per soddisfare quel tipo di bisogno. L'audience può farlo perché appunto è attiva (dispone di alternative funzionali).
Un altro elemento che è necessario
tenere in considerazione è rappresentato dalle circostanze ambientali e sociali che spingono il soggetto a rivolgersi ai media. Un tentativo di mettere in relazione i bisogni e i fattori sociali è stato operato da Katz. Principi:- la situazione sociale crea tensioni e conflitti che possono allentarsi mediante il consumo mediale;
- la situazione sociale crea la consapevolezza circa l'esistenza di problemi riguardo ai quali possono essere acquisite informazioni tramite i media;
- la situazione sociale crea rare opportunità di soddisfare in maniera concreta determinati bisogni;
- la situazione sociale fa emergere determinati valori, rafforzati dal consumo di prodotti mediali;
- la situazione sociale crea un campo di aspettative rispetto a certi materiali mediali (l'individuo deve informarsi per dimostrare l'appartenenza a gruppi sociali di riferimento).
Sociale entro il quale si sviluppano i bisogni che spingono gli individui all'esposizione. Questa considerazione e la centralità dell'audience portate dalla teoria funzionalista costituiscono un punto di non ritorno tuttora presente nello studio delle gratificazioni che gli individui traggono dalle pratiche comunicative.
Negli ultimi decenni, soprattutto con la diffusione di internet, alcuni studiosi hanno contribuito a individuare delle specificità dei nuovi media rispetto ai media precedentemente utilizzati. I media hanno queste caratteristiche:
- Interattività: sviluppo di comunicazione basata sulla possibilità di intervenire direttamente;
- Demassificazione: personalizzazione sempre più accentuata;
- Asincronia: le informazioni sono disponibili 24 ore su 24, per cui gli interlocutori possono collegarsi quando vogliono per essere costantemente aggiornati;
- Multimedialità: permette una maggiore immersività;
- Ipertestualità: archivio infinito.