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Più paesi possono soddisfare il fabbisogno informativo tramite produzione

interna, ma nell’ambito delle fiction domina la produzione americana. Gli

atteggiamenti recenti dell’Europa occidentale sono modellati da due fattori

principali: il progetto politico culturale di un’Europa più unita e la creazione di un

grande mercato interno europeo. I principi di libero mercato sopravvivono in

quanto in ogni paese europeo i programmi televisivi più amati sono produzioni

interne (anche basate su format internazionali). Il prezzo delle esportazioni

statunitensi dipende inoltre da uno sconto culturale che rapporta il prezzo

all’affinità culturale tra esportatore e importatore.

Inoltre, i canali transazionali via satellite sono comunque costretti ad adattare i

loro contenuti. Un esempio è offerto da Mtv, che ha inizialmente ha attirato

notevole pubblico giovanile grazie alla musica pop angloamericana, ha subito la

concorrenza di canali simili nazionali, trovandosi costretta a regionalizzarsi,

adottando la lingua locale.

L’immigrazione ha mescolato le culture, rendendo indispensabile l’accesso ai

mezzi di comunicazione per trasmettere l’identità collettiva, sebbene i media

possano davvero influenzare solo quelle di tipo volontario, ossia subculturali.

Si parla inoltre di sincronizzazione culturale, ossia di una cultura svincolata dallo

spazio, che Smith definisce un patchwork delle componenti di ogni luogo. La

cultura postmoderna è quindi priva di fondamenti morali e significati stabili,

sebbene predominino i valori del capitalismo occidentale.

La collaborazione internazionale concerne standard tecnici e questioni

commerciali.

• La prima governance globale va cercata nell’Unione postale universale di

metà secolo XIX

• e nella successiva Unione telegrafica nazionale, in cui ci si accordò sulle

tariffe.

• L’Unione internazionale per le telecomunicazioni (Itu) cura gli standard tecnici

delle telecomunicazioni, la ripartizione delle frequenze, le orbite dei satelliti.

• L’Organizzazione mondiale per il commercio (Wto) cura gli aspetti

commerciali.

• L’Organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura, la scienza e l’educazione

(Unesco) garantisce la libertà di espressione.

• L’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (Wipo) risolve le

dispute sul tema.

• L’Ente internazionale per l’assegnazione di nomi e numeri (Icann) è infine

un’organizzazione privata e volontaria che rappresenta la comunità degli

utenti di Internet e ha funzione di allocare i domini.

Organizzazioni

Il contesto dell’organizzazione mediale

Le strutture influenzano la prestazione, in termini di quantità e tipo di contenuto,

ma anche i rapporti con organizzazioni e società. In ottica socio-centrica, invece,

molto di ciò che le organizzazioni fanno è determinato da forze sociali esterne,

comprese le richieste del pubblico. La ricerca dimostra tuttavia che il contenuto è

influenzato più da routine, pratiche e scopi organizzativi, che da fattori ideologici

e personali.

Shoemaker e reese sostengono che

• il contenuto sia influenzato da socializzazione e atteggiamenti dei lavoratori

dei media (secondo l’approccio centrato sull’agente della comunicazione),

• e che esso sia in funzione delle ideologie e difenda lo status quo (approccio

egemonico).

Il modello delle comunicazioni di massa di Westley e MacLean illustra il ruolo del

comunicatore come un intermediario tra forze che vogliono far sentire la loro

voce e un pubblico desideroso di soddisfare la sete di informazione e

comunicazione. Gerbner considera i comunicatori di massa come il target di

pressioni di pubblicità, concorrenza, politica, intellettuali e pubblico.

Cohen fornisce due autorappresentazioni del ruolo del giornalista:

• il cronista neutrale che funge da canale per informare e interpretare,

• e il cronista partecipante, rappresentante dell’opinione pubblica e schierato.

Spesso l’obiettività viene considerata il valore cardine della professione, sebbene

Weaver ritenga che esso sia la garanzia di informazione tempestiva al pubblico,

di cui servono gli interessi. Insieme a Wilhoit, egli elaborerà la triplice

articolazione del ruolo:

• di interprete, che analizza e controlla le dichiarazioni politiche,

• di divulgatore, che informa il più largo pubblico possibile,

• e di antagonista, del governo e dell’industria.

Schudson descrive il giornalismo come una professione fluida, definita in base ai

bisogni dell’impresa editoriale. Kepplinger e Koecher sostengono infatti che i

giornalisti rifiutano la responsabilità morale delle conseguenze negative dei loro

servizi e si comportano in maniera selettiva, mentre i professionisti dovrebbero

mettere tutti sullo stesso piano.

Il giornalismo online speso consiste in versioni elettroniche di giornali stampati, a

cui si aggiungono materiali informativi messi in rete da fonti d'informazione

indipendenti. I giornalisti stanno quindi perdendo la loro identità professionale.

Bardoel sintetizza le caratteristiche del giornalismo online in: interattività,

ipertestualità, multimedialità e asincronia.

Gli enti esterni influenzano i contenuti quando si teme una cattiva pubblicità. La

tendenza dei media a cercare di accontentare il maggior numero possibile di

pubblici e inserzionisti si accompagna inoltre all’attenzione per le possibili

ritorsioni legali.

I media economicamente forti e prestigiosi sono più in grado di respingere

indebite pressioni, poiché attingono a fonti di finanziamento equilibrate.

C’è una diffusa resistenza ad accettare l’idea della necessità di andare incontro al

pubblico a scapito dell’autonomia, che Schultz associa alla scarsa capacità di

comprendere l’opinione pubblica e alla conseguente sorpresa della mancanza di

riconoscimento di ciò che essi considerano buono.

I professionisti devono infatti prendere decisioni sul contenuto prima delle

reazioni. Ciò comporta un notevole isolamento, che rende indispensabile

contattare il pubblico attraverso la ricerca sull’ascolto. Burns distingue i giornalisti

• pragmatici, felici degli indici di ascolto che soddisfano l’organizzazione,

• orientati al mestiere, che si accontentano dei giudizi dei colleghi,

• impegnati a realizzare gli obiettivi dell’organizzazione, che si accontentano di

come questi sono valutati internamente,

• e desiderosi di essere influenti, attenti ai loro contatti.

E’ quindi spesso indispensabile costruirsi un’immagine astratta del destinatario.

Johnstone sostiene che in ogni società i responsabili della comunicazione di

massa tendono a provenire dagli strati sociali di coloro che controllano l’economia

e la politica, e pertanto interpretano la realtà allo stesso modo dei detentori del

potere. Chi lavora nei media deve i suoi atteggiamenti alla socializzazione

nell’ambiente di lavoro, anziché a quella individuale.

Neveu sostiene che le donne abbiano una tendenza a raccontare “vite ordinarie”,

a essere meno deferenti verso le autorità e ad usare approcci psicologici.

La produzione della cultura mediale

Il gatekeeping consiste nel potere di dare o negare accesso a voci differenti della

società, ed è pertanto un luogo di conflitto. Spesso tali processi sono collettivi e

sono influenzati anche da costi e pubblico di riferimento.

I valori-notizia permettono di capire quali notizie dovrebbero colpire il pubblico,

in relazione a criteri di interesse e rilevanza.

Manheim descrive la raccolta delle notizie giornalistiche in termini di: caccia agli

aspetti della realtà non noti, e coltivazione, ossia raccolta pianificata di notizie e

utilizzo di fonti esistenti.

In genere si preferiscono eventi-notizie riguardanti azioni e dichiarazioni

personali su un evento anziché l’evento in sé. Le opinioni dei personaggi vengono

infatti usate per convalidare le notizie, secondo la logica dei media.

La prossimità geografica può essere scalzata da portata o negatività, ma anche

dall’importanza del paese coinvolto. Lippman sostiene che le notizie consistono in

eventi che si impongono sulla normalità e sono anticipabili tenendo d’occhio

luoghi come tribunali, parlamento, aeroporti, ospedali, luoghi di concentrazione

del potere a cui a volte sono assegnati corrispondenti. La tempestività è infatti un

ingrediente essenziale.

Distinguiamo quindi notizie: forti (di eventi immediati), soft (di sfondo,

atemporali), spot (flash dell’ultim’ora), in via di sviluppo e continuative. Possiamo

inoltre distinguere quelle pre-programmate, inaspettate o non programmate. In

base allo scadenziario degli aventi possiamo pianificare in anticipo le notizie,

oppure esse possono essere conservate e diffuse a discrezione del medium. Si

può inoltre realizzare una pre-strutturazone del significato dell’evento, in base al

quale il pubblico ne percepirà l’importanza.

I mezzi di informazione stabiliscono contatti regolari con esperti e persone

informate per assicurarsi informazioni autorevoli.

Essi raccolgono inoltre i materiali attraverso osservazione diretta e cronaca di

eventi quotidiani. Si parla inoltre di assimilazione quando esiste un interesse

reciproco tra media e comunicatori esterni tra cui leader politici desiderosi di

raggiungere il grande pubblico. Ecco perché spesso i media possono prestarsi

all’omissione o alla manipolazione di informazioni nell’interesse di certi soggetti e

istituzioni.

Si possono creare pseudo-eventi che attirino l’attenzione dei media, grazie anche

alle agenzie di relazioni pubbliche. I giornalisti tendono ad affidarsi alle fonti

ufficiali o burocratiche per alcune notizie, in quanto sono sempre meno in grado

di verificare contenuti e pertanto lasciano la responsabilità alla fonte. Manheim

parla infatti delle 3 forze del news-making: gli attori che si muovono

nell’ambiente politico, gli eventi osservabili nella realtà e la comunicazione

strategica condotta da esperti per raccogliere informazioni.

Nel trattamento dell’informazioni abbiamo due linee d’azione principali: si parte

dalle idee per la notizia, che portano allo sviluppo della storia, tramite il

trattamento, che consiste nell’affidamento del servizio dal caporedattore e poi a

una serie di riunioni di redazione, fino a impaginazione ed editing finale.

Quando il trattamento avviene oltre i confini dell’organizzazione, come

nell’industria discografica, si distinguono diversi passaggi: dalla composizione alla

casa discografica, dal provino all

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A.A. 2017-2018
31 pagine
6 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiovannaUrb di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Scienze Sociali Prof.