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Ragion per cui, secondo Campbell, il consumatore è spinto al consumo non per una
salvezza ultraterrena, né per un’ascesa sociale, ma per semplice godimento estetico.
Edonismo moderno → il controllo delle emozioni vicarie. L’edonismo moderno è definito
dai piaceri dell’immaginazione ed è legato alla capacità di gestire le emozioni. Un
“penny dreadful”
esempio possono essere i destinati alle classi lavoratrici inglesi dell’800,
che diffondono alle classi crescentemente alfabetizzate i romanzi d’appendice più colti
come quelli di Dickens, si sperimenta in forma vicaria la paura, per esempio i romanzi
gotici e i feuilletton in generale. Il romanzo è stato uno dei primi, nonché più importante,
veicolo di diffusione dell’etica romantica tra le classi medie e sopratutto tra le donne.
Se vogliamo trovare un esempio concreto dell’atteggiamento descritto da Campbell
“dandy”,
possiamo identificare la figura del una figura connessa ad una particolare
accezione del piacere come esperienza orientata verso il nuovo ed il diverso e non come
semplice godimento di un particolare oggetto. Un esempio della figura di un dandy può
Il ritratto di Dorian Gray Oscar Wilde.
essere ritrovato nel libro di
“I romantici hanno ridefinito la dottrina dell’ individualismo ed i concetti ad essa
�
connessi di miglioramento e di progresso. Invece di postulare individui che si migliorano e
migliorano la loro posizione nel mondo attraverso il duro lavoro, la disciplina e le
privazioni auto-imposte, essi hanno introdotto il concetto di individui che �si
esprimono e si auto-realizzano esponendosi a sensazioni di grande potenza e
� � �
ricorrendo ad esperienze intense di ogni tipo” - Campbell
Il consumo non è soltanto qualcosa che noi facciamo spinti dallo sguardo degli altri, ma
qualcosa che facciamo spinti da dentro di noi. Il consumo deve poche o nulla agli altri
consumatori.
Insaziabilità e ricerca della novità
“E� evidente che questa dinamica deve poco o nulla all �intervento di altri consumatori, e
che né l’imitazione né l’emulazione sono necessarie per tenerla in moto. Il ciclo
desiderio-acquisto-uso- disillusione-nuovo desiderio è una caratteristica generale
dell’�edonismo moderno e riguarda le relazioni interpersonali romantiche ma anche il
consumo di prodotti culturali quali l�abbigliamento e i dischi. Si tratta perciò di un
aspetto insito sia nel consumo invisibile che in quello vistoso, e prescinde dalle opinioni
sullo status o sul prestigio, sebbene le attività e i giudizi degli altri possano determinare
quali nuovi prodotti saranno oggetto di desiderio �” - Campbell
Secondo Campbell, una caratteristica della società di questo periodo è la continua
insoddisfazione verso i beni appena acquistati e la continua ricerca verso qualcosa di
nuovo e nuovi oggetti del desiderio, che possono quindi fornire nuovi stimoli personali.
In conclusione il pensiero di Cambell si basa su questi punti:
• L’etica romantica alimenta il consumismo moderno,
• Individualismo romantico: missione della realizzazione dell’unicità e specificità
dell’individuo,
• Spinta alla ricerca di esperienze gratificanti per il sé (edonismo moderno) che trova
campo di applicazione nel consumo come luogo di esperienza e di piacere (emozioni),
• Educazione alla fantasticheria e al sogno ad occhi aperti, che alimenta il ciclo di
continua ricerca di novità e di continua disillusione.
4. Il ruolo dei beni di lusso e la secolarizzazione dell’amore - De Vries
Mentre Campbell si è concentrato solo sul consumo per studiare il radicamento culturale
Jean De Vries
dell’economia, si è focalizzato sia sul consumo che sui processi produttivi,
studiando le relazioni commerciali dei mercati moderni. La sua teoria si definisce
“scambista”, identificando che nel periodo di fine Seicento i salari andavano diminuendo,
mentre le merci disponibili aumentavano, e il consumatore non si comportava più una
maniera razionale, cioè risparmiando e riducendo i consumi. Al contrario, egli decidete di
consumare di più, finanziando le proprie spese aumentando le ore di lavoro nella
produzione di oggetti la cui vendita permetteva di acquisire denaro per comprare altri
oggetti. Secondo De Vries quindi, l’origine della società dei consumi si identifica quindi
con l’opportunità e la necessità di partecipare agli scambi monetari, che erano diventati
sempre più liberi e sicuri. Produzione e consumo sono quindi due facce della stessa
medaglia secondo la teoria di De Vries.
5. Nuove disposizioni etiche ed estetiche verso il consumo (moderno) - Sombart
Werner Sombart per spiegare le genesi del capitalismo combina fattori di crescita
economica relativi alla produzione con quelli relativi al consumo. Egli sostiene che gli
elementi fondamentali che hanno fatto crescere il numero di merci in circolazione e i loro
scambi siano da ritrovare già dal Trecento, come lo sfruttamento delle colonie, i
fabbisogni degli eserciti e il commercio internazionale. Egli considerò che il ruolo
materiale e culturale dei beni di lusso si otteneva attraverso la promozione di processi di
accumulazione di capitale e di organizzazione produttiva nazionale, e supportando
l’edonismo orientato ai beni voluttuari, come i beni coloniali, cioè quelli che soddisfano
dei bisogno secondari dell’uomo. Le merci che hanno fatto crescere la domanda della
prima modernità sono quindi beni di lusso come profumi, spezie, droghe, coloranti, seta,
ecc, mentre dal tardo Cinquecento divennero zucchero, caffè, tè, cacao. La domanda di
beni voluttuari e di classe superiore occupa un posto importante tra i fattori genetici del
capitalismo. Il consumo di beni di lusso ha contribuito, incentivando il commercio e la
produzione, all’accumulazione di capitale alla base dell’industria moderna, si sviluppa
quindi un orientamento edonistico-estetico nei confronti degli oggetti.
“il lusso non avrebbe raggiunto in così breve tempo proporzioni tanto smisurate se
accanto alla corte non fosse esistita un’altra ricca sorgente da cui in abbondanza
scaturivano desideri di godimento, bramosie di vita allegra e brillate, di ostentazione e di
fasto” - Sombart (1913)
Questo significa che se i nuovi ricchi non avessero provato una tale sete di ricchezza e di
lusso e se i nobili non avessero voluto a tutti i costi provare questo senso di emulazione,
dando così vita a questi servizi finanziari e alla cultura dello spreco, il lusso non sarebbe
mai diventato così tanto importante in così poco tempo. Secondo Sombart la spinta
Veblen)
emulativa e competitiva è un sentimento universale (come sosteneva anche ma
si può attualizzare in modi diversi. Si attualizza nel consumo vistoso e raffinato solo dove
si siano sviluppati orienta materialistici e l’edonismo e l’amore si siano affermati
come forme legittime di sentire e di espressione.
Secondo Sombart l’allargamento del mercato è avvenuto prima secondo un senso
qualitativo, cioè con la produzione di oggetti di alto valore con anche un orientamento
edonistico-estetico; e poi in senso quantitativo con la democratizzazione dei lussi.
Sombart, a differenza di Weber, si concentra non solo sulla razionalizzazione
dell’organizzazione del lavoro e la burocratizzazione della produttività, ma anche sulla
razionalizzazione del consumo. La razionalizzazione del consumo rappresenta il suo
divenire oggetto di controlli, calcoli strumentai e studi, ed è diventata visibile dalla fine
del Settecento in poi.
Ci fu anche lo sviluppo delle grandi città della modernità, soprattutto grandi capitali
commerciali come Londra e Amsterdam, che secondo Sombart erano consumatrici del
significato più autentico di consumo, dovendo la propria esistenza proprio alla
concentrazione di un gran numero di grandi consumatori. La nascita delle grandi città
porta anche all’aumento delle esigenze di lusso, creando nuove possibilità di vita allegra
ed esuberante, non limitando più le feste nei palazzi dei principi. Persino i negozi si
evolvono, diventano luoghi di svago e di tempo libero, non solo luoghi dove acquistare.
Per la prima volta, grazie proprio ad i negozi eleganti, le donne sono ben accette, anzi son
addirittura “sovrane” del luogo.
Sombart suggerisce l’esistenza di un legame tra la secolarizzazione dell’amore,
ovvero il suo lento ma progressivo emanciparsi da finalità, istituzioni e regole religiose; e
le forme di utilizzo dei beni e della ricchezza che prevedono il lusso in generale e un
orientamento edonistico-estetico alle cose. L’amore diventa un godimento, un terreno
della bellezza e della emancipazione della carne, nonostante ci sia ancora una società in
cui l’uomo ha più potere, mentre la donna è vista sotto una concezione edonistica ed
estetica e di ammirazione. Le cortigiane non era semplicemente amanti, ma dame
intelligenti e belle, che identificavano una nuova figura della donna. Donne esperte dei
piaceri raffinati e del lusso, che hanno suscitato nell’intera società l’aspirazione per
le cortigiane influenzano il gusto delle
l’intrattenimento elegante e la magnificenza, “
donne oneste”. La sessualità per Sombart è intimamente legata al lusso personale e
materialistico, quello volto ad eccitare in modo raffinato la vista, l’olfatto, l’udito, ecc.
La costruzione culturale del valore economico - Appadurai e Mukerji
Arjun Appadurai,
Secondo una cultura di consumo materialista va considerata come il
prerequisito per la rivoluzione tecnologica del capitalismo e non il suo risultato. Egli pone
l’enfasi sulla capacità del consumatore di riconoscere il valore delle cose ed è mostrando
ai consumatori il valore delle cose che si può incentivare il consumo.
“Man mano che le distanze dei flussi delle merci e della conoscenza crescono, la
negoziazione delle tensioni tra conoscenza e ignoranza diventa essa stessa una
determinazione critica del flusso delle merci ”.
Chandra Mukerji allo stesso modo considera il consumismo come parte di un più vasto
orientamento materialista, sostenendo che la cultura e le pratiche di consumo moderne
hanno un precursore necessario nella rivoluzione commerciale del Cinque-Seicento. In
questo periodo si ampliarono le capacita dei soggetti di classificazione culturale,
spingendoli a sviluppare orientamenti culturali di tipo materialistico. Il modello di Mukerji
è un modello materialista del consumo che, insieme all’attitudine al cambiamento, alla
trasformazione delle cate