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L'EVOLUZIONE DELLE RAPPRESENTAZIONI RELIGIOSE
I contenuti delle rappresentazioni sociali variano da epoca a epoca, da società a società. Le rappresentazioni religiose variano nelle forme attraverso le quali si condensano, risentendo degli sviluppi dottrinari e delle contingenze storico-culturali.
Nella cultura greca, il divino è separato dagli dei ed è immanente, anima il mondo e si rappresenta attraverso la scultura. Con il passare del tempo, si è sentita la necessità vitale di trasmettere e illustrare la narrazione e il dialogo tra Dio e l'uomo, avvenendo così il passaggio dalla scultura alla pittura.
Le immagini svolgono una funzione di richiamo alla memoria e non cancellano gli aspetti normativi, ma li ripropongono. Le vicende narrate diventano memoria estetica e contengono norme, principi e modelli specifici di esistenza.
CONSEGUENZE NEL MONDO SECOLARE
La rappresentazione religiosa è stata storicamente una premessa per la progressiva considerazione dell'uomo nel mondo. Le rappresentazioni hanno avuto conseguenze nel mondo secolare.
intento pedagogico- Processo di razionalizzazione (processo culturale) non liquida la dimensionerappresentazionale - Sviluppo mondo moderno → sistema culturale diverse scuole di pensiero → non sidifferenzia da quello dei sistemi di pensiero pre-scientifici → ≠ solo per i contenuti- Entrambi costituiscono letture organiche e coerenti fondate su principi ragionevoli
RAPPRESENTAZIONI E CONFLITTO SOCIALE- Lotta politica → attraverso conflitto tra rappresentazioni contrapposte della stessasocietà - Immagine di gruppo avversario funzionale alla lotta di esso → propaganda- Dietro rappresentazioni sociali → consenso volontario con volontà implicitamentenormativa
CONVINCERSI DELLE PROPRIE RAPPRESENTAZIONI: lecredenze fattuali- Oltre successo momentaneo rappresentazione, stabilità nel tempo è più elevata separtito da fatti storicamente affermati- No fatti storicamente affermati? Mi baso sulle credenze fattuali-
“Credenza” → no implicazione riduttiva: ogni ricerca della verità parte sempre da credenze, cioè da presunzioni di verità in assenza di certezze- Rappresentazione realtà, laica, religiosa senza pretesa di fondarsi su fatti ritenuti realmente accettati sul piano empirico → NON ESISTE- Soggetto tende a cercare il consenso esplicito dai propri simili quando si ritiene davanti ad una credenza che percepisce come rivelatrice della realtà di fatto- Credenze che si presumono come realmente accadute (o che dovranno verificarsi) → trovano spazio consistente all’interno delle rappresentazioni religiose e di quelle secolari (es. utopie politiche)- L’ancoraggio a fatti veri o presunti diviene essenziale quanto più si afferma il principio di virtù del quale l’ambito del dimostrabile si allarga a dismisura
CAPIRE IL MONDO- Prendere per vero in assenza di prove- Credenze cognitive → non si limitano ad
attestare un fatto, mirano a dare valore a unaspiegazione del fenomeno senza una procedura di verifica adeguata- Spesso espresse indirettamente, supportando affermazioni dichiarativeimplicitamente normative → es. “Il lavoro è un dovere” → sostiene la credenza cognitiva secondo la qualesolo una società in cui tutti vedono il lavoro come un impegno morale può avereragionevoli possibilità di tenuta - Verifica empirica e conformità teorica → processi metodologici di validazione di fattiempirici analizzati dal pensiero scientifico- Non cessano di essere praticati quando si passa all’interpretazione della realtàfondata su principi funzionali non verificabili → quando si parla di credenzecognitive → fondate su un convincimento interiore- Giudizio svolto su due livelli → cognitivo→ valoriale- Passaggio dimensione descrittiva - dimensione cognitiva → implica
transazione dal<strong>semplice descrizione dell'universo culturale</strong> a quella dei principi che consentono il<strong>funzionamento di parti di questo</strong>- Reazione immediata del soggetto davanti alle irreperibilità delle prove che<strong>consentono di accedere a una spiegazione certa delle cause degli eventi dei quali fa esperienza</strong>ORIENTARSI E SCEGLIERE: le credenze normative <strong>Credenza → ha il compito di indirizzare in modo conseguente l'agire del soggetto → compito normativo</strong>- Orientare il soggetto e fornirgli spiegazioni che consentono il legittimare comportamenti radicalmente innovativi- Tutte le credenze mettono a disposizione delle interpretazioni che aiutano il soggetto ad orientarsi, riducendo l'insostenibile peso dell'incertezzaAGIRE MORALMENTE: le credenze assiologiche <strong>- Credenza cognitiva → sfocia in principi normativi → produttrice di credenze assiologiche → non ciò che è, ma ciò che è giusto che sia</strong>- Obiettivo→ l’esercizio del bene in linea di principio (sia laicamente che religiosamente: amore per città di Aristotele)- Da vita ad altre credenze assiologiche- Questo ordine morale ha tanta più probabilità di consolidarsi quanto più investela totalità della realtà stessa- Transito credenze cognitive + assiologiche → mostra l’impossibilità per qualsiasi collettività politica di pensare se stessa come fondata su semplici ragioni utilitarie
STABILIRE I PRINCIPI: i valori
Ogni descrizione coerente della realtà sottende una precisa gerarchia di valori- Regno del vero (accertato attr ricerca scientifica)- Regno del giusto (dedotto dai valori)- Ricerca criterio di verità nel giudizio morale → fondare la possibilità esistenza valori universali → perseguiti in tutte le culture in virtù della medesima ricerca di ragioni valide- Valore → principio in base al quale si giudicano le azioni
natura e della cultura, negando la sua capacità di agire autonomamente. I valori sono elementi fondamentali nella costruzione di una società e nella definizione delle priorità di azione. Essi rappresentano ciò che è considerato importante e desiderabile all'interno di una determinata cultura. Le credenze assiologiche, invece, sono le convinzioni che le persone hanno riguardo ai valori. Esse possono influenzare le scelte e le azioni di un individuo, ma non sempre sono in grado di orientare completamente il suo comportamento. È importante sottolineare che i valori possono essere soggetti a sopravvalutazione o ridimensionamento. Ciò significa che, a volte, si tende a sovrastimare il loro potere di orientare l'azione umana, mentre altre volte si tende a sminuirne l'importanza. Nelle tradizioni di pensiero del XIX e XX secolo, ad esempio, si sono sviluppate diverse teorie che hanno ridotto il ruolo del soggetto umano nella determinazione dei valori. Il marxismo, ad esempio, ha negato l'autonomia del soggetto umano, sostenendo che la sua coscienza è determinata dalle condizioni materiali in cui vive. Il freudismo, invece, ha sottolineato che le motivazioni umane sono spesso razionalizzazioni illusorie. Infine, il culturalismo ha enfatizzato l'influenza della cultura e della società sulle scelte e le azioni umane, riducendo il ruolo del soggetto. In conclusione, i valori e le credenze assiologiche sono elementi centrali nella costruzione di una società. Tuttavia, è importante considerare che essi possono essere soggetti a sopravvalutazione o ridimensionamento e che il ruolo del soggetto umano nella loro determinazione può variare a seconda delle diverse tradizioni di pensiero.socializzazione→ strutturalismo: addebita i comportamenti del soggetto a misteriose strutture- Valori sia sottoscritti in virtù della ragionevolezza/sia in modo irriflesso a seguito diprocessi di socializzazione → la capacità dei valori di orientare l’agire del singolo rimaneinvariata - LO STATUTO DEL SOGGETTO VARIA → da attore consapevole (ragionevolezza)diventa soggetto inconsapevole del condizionamento che l’ambiente esercita su di lui(irriflesso)- Distinzione credenze assiologiche-valori corrisponde a due modelli di ricorso al valore in quanto tale → “credo che” e “credo in”- Credo che:→ valore viene espresso come qualsiasi altra credenza e di questa viene ripresala struttura principale: prendere per vero in assenza di prove→ prima di essere valori sono credenze → funzionali al mantenimento dei valorima non sono valori in sé- Credo in:→ valori checostituiscono il soggetto si caratterizzano per la loro compiutezza e la non necessità di rinviare a situazioni concrete → principi generali sostenuti per la loro generalità, non per la necessaria utilità funzionale all'interno di ambienti sociali → non sono più credenze assiologiche ma veri valori- Contingenze storiche + particolari momenti di tensione possono trasformare una credenza in un valore assoluto- Epoca contemporanea non manca di convertire delle credenze in valori: rispetto della donna, omosessuali, animali → Anche il principio opposto: principi assoluti diventano credenze (libertà e uguaglianza) CONCLUSIONI La realtà esterna nella quale il soggetto si trova immerso si presenta in modo immediato - Come dimensione morfologica → nessuna necessità di spiegarsi subito, semplice dato di fatto - Come dimensione fisiologica → necessita di essere compresa nella sua logica come nei suoima possono anche essere basate su norme e regole sociali che ne regolano il comportamento reciproco. Le credenze fattuali sono quelle che riguardano fatti oggettivi e verificabili, come ad esempio la data di nascita di una persona o il luogo in cui è avvenuto un determinato evento. Queste credenze sono condivise dalla società e sono considerate vere in base a prove concrete. Le credenze cognitive, invece, riguardano opinioni, valutazioni e interpretazioni soggettive della realtà. Queste credenze possono variare da individuo a individuo e non sono necessariamente basate su fatti verificabili. Ad esempio, una persona può credere che una determinata dieta sia efficace per dimagrire, anche se non ci sono prove scientifiche a supporto di questa affermazione. Il riconoscimento di queste credenze, sia fattuali che cognitive, fa parte dell'ambiente morale di un individuo. L'ambiente morale è l'insieme di valori, norme e credenze condivise dalla società in cui l'individuo vive. Il riconoscimento di queste credenze permette all'individuo di inserirsi e interagire in modo adeguato all'interno della società.malimitarsi al semplice scambio di beni, servizi e informazioni- Condivisione del qui e ora → dimensione morfologica della città
L'IMPORTANZA DELLE NORMEImportante fissare modalità specifiche affinché le relazioni abbiano la possibilità concreta diattivarsi → importante stabilire principi essenziali che orientino i soggetti nelle circostanze specifiche, creando attorno ai singoli modelli di relazioni un sistema affidabile di conforme e di corrispondenze che ne permettano la diffusione- Norme → proposte che prescrivono la condotta o il comportamento dell'individuo/della singola collettività nella quale questi si iscrive