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MORFOLOGIA
1) Che cosa studia la morfologia?La morfologia studia le unità minime di prima articolazione ed il modo in cui queste si combinano per dare luogo ai segni, che fungono da entità autonome della lingua: le parole. Più precisamente studia la forma, la struttura delle parole. 2) Come viene definito il concetto di parola?
Le parole sono l'unità minima di prima articolazione e sono la minima associazione di significante e significato. Le parole possono essere identificate in base ai seguenti criteri: - Ordine fisso dei morfemi: gatt-o, NON o-gat- - Delimitate da pause potenziali, che non si manifestano necessariamente nel discorso - Separate nella scrittura - Ininterrotte nella pronuncia e caratterizzate da un solo accento primario 3) Qual è la differenza tra morfemi e morfi?
Morfemi sono l'unità minima di prima articolazione, sono i più piccoli pezzi di significante portatori.
di un significato proprio riutilizzabile come tale per formare altri segni 14
gatt-o; gatt-i; gatt-e; gatt-ino; s-gatt-are- → Non è scomponibile in ulteriori unità che rechino ancora un proprio significato
Morfemi che vengono isolati per venire riutilizzati devono essere riutilizzati con lo stesso significato, con lo stesso apporto al significato globale della parola che lo contiene.
Morfi → morfemi intesi come forma, dal punto di vista del significante, prima- e indipendentemente dalla sua analisi funzionale e strutturale
il morfema del singolare è realizzato dal morfo “-e”-4) Cosa indica il termine “allomorfo” ?
Allomorfo → è ognuna delle forme diverse in cui si può presentare uno stesso morfema che in grado di comparire sotto forme parzialmente diverse
L'elemento individuato deve avere sempre lo stesso significato e deve trovarsi nella medesima posizione nella struttura della parola → sia
morfemilessicali che morfemi grammaticaliFenomeni di allomorfia sono dati dai mutamenti fonetici e dalla trasmissione temporale dellelingue antenate a quelle contemporanee.
5) In che cosa consiste la "prova di commutazione" ?
Procedimento prova di commutazione → per scomporre una parola in morfemi.- Data una parola, la si confronta con parole simili, che contengono uno per- uno i morfemi che vogliamo individuareSi comincia con la forma più vicina, per esempio il plurale della stessa- parola→ Es: Gatto - Gatti → Gatt-o-o morfema maschile singolareGatt-i → -i morfema maschile plurale
6) Spiega il fenomeno del suppletivismo.
Fenomeno del suppletivismo → quando un morfema lessicale, in certe parole- derivate, viene sostituito da un morfema dalla forma totalmente diversa ma con lostesso significato perché uno dei due morfemi può derivare, ad esempio nel casodell'italiano, dal greco, mentre l'altro dal
latinoacqua → idrico- cavallo → equino- fegato → epatico-Nella stessa categoria di suppletivismo rientrano anche i casi in cui l'origine della base lessicale è, in diacronia, la stessa, ma per stratificazione storica si hanno due morfi diversi:Uno mantiene la forma originaria- L'altro che è reduce delle modificazioni del naturale sviluppo fonetico (avorio e- eburneo, entrambi latini, uno più contemporaneo, l'altro in forma originale).
7) Elenca i tipi di morfemi funzionali, spiegandoli.
Morfema lessicale o radice: sono morfemi che recano significato referenziale, fannoA) riferimento alla realtà esterna rappresentata nella lingua. I morfemi lessicali stanno 15nel lessico, nel vocabolario di una lingua e formano una classe aperta,continuamente arricchibile.
Morfemi grammaticali: sono morfemi che recano significatoB) funzionale/grammaticale. I morfemi grammaticali stanno nella grammatica ecostituiscono una classe chiusa,
non suscettibile di accogliere nuove entità. Si suddividono in:
Morfemi derivazionali: sono morfemi che servono a formare parole, derivandole da parole già esistenti, attaccandosi cioè a un morfema lessicale o base di cui modifica il significato.
Morfemi flessionali: sono morfemi che danno luogo a forme diverse di una parola, in italiano indicano, per esempio, se una parola è singolare/plurale e femminile/maschile.
La derivazione ha priorità sulla flessione all'interno di una parola, ma mentre la flessione si verifica obbligatoriamente, la derivazione non è suscettibile a questo obbligo.
Parole funzionali o vuote: sono quelle parole in cui la distinzione tra morfemi lessicali e morfemi grammaticali non è del tutto chiara. Sono parole funzionali gli articoli, i pronomi personali, le preposizioni e le congiunzioni.
8) Cosa sono i morfemi liberi ed i morfemi legati?
Morfemi liberi (± morfemi lessicali)-
→ possono comparire in isolamento
Morfemi legati (± morfemi grammaticali)- → compaiono sempre in combinazione con altri morfemi
Le parole funzionali o vuote si possono inserire nei morfemi semiliberi.
-9) I morfemi grammaticali derivazionali hanno nomi diversi a seconda della collocazione che assumono rispetto al morfema lessicale (o radice), elencali.
ffi- A sso: è ogni morfema che si combini con una radice.
- Prefisso: è un affisso che, nella struttura della parola, sta prima della radice.
ffi- Su sso: è un affisso che, nella struttura della parola, sta dopo la radice
cambi-ament-o: - ament è un suffisso con valore derivazionale- -o è un suffisso con valore flessionale
Suffissi con valore flessionale si chiamano desinenze.
Infisso: è un affisso che è inserito all'interno della radice- lat.: l'infisso del presente n in una certa classe di verbi come “vi-n-c-ere”
che al perfetto diventa “vic-i”- Circonfisso : è un affisso formato da due parti, una che sta prima della radice e l'altra che sta dopo la radice- ted.: -ge-t participio passato di un verbo “sagen” → “gesagt”- Transfisso: è un affisso che si incastra alternativamente dentro la radice, dando quindi luogo a discontinuità sia dell'affisso che della radice- usato nella lingua araba 1610) Che tipi di suffissi esistono ?
- NOMI derivanti da nomi- nominali denominali → -aio, -iato, -ista
- AGGETTIVI- nominali deaggettivali → -izia, -ezza
- AVVERBI- nominali deavverbiali → -ismo
- VERBI- nominali deverbali → -aggio, -mento, -enza, -azione
- AGGETTIVI derivanti da nomi- aggettivali denominali → -are, -esco, -oso, -ale
- AGGETTIVI derivati da verbi- aggettivali deverbali → -evole, -ibile, -abile
- VERBI derivanti da nomi- verbali denominali → -ificare, -izzare-
VERBI derivanti da aggettivi- verbali deaggettivali → -eggiare VERBI derivanti da avverbi- verbali deavverbiali → -eggiare AVVERBI derivanti da nomi e aggettivi- avverbiali → -mente, -oni 11) Che tipi di prefissi esistono ? - nominali, se il derivato è un nome - aggettivali, se il derivato è un aggettivo - verbali, se il derivato è un verbo Esempi di prefissi: - i+cons. (illegale), - con (collaborare), - s (sleale), -a (amorale) - dis (disobbedienti), -ri (rifare), - a+cons. (accorrere), -anti (anticamera o antigelo) 12) Esistono casi di omonimia tra morfemi derivazionali (suffissi o prefissi) ? Sì, per esempio: immobile → negazione - immigrare → avvicinamento, ingresso Essi sono uguali per forma, ma diversi per valore. 13) Che cosa indicano i termini "prefissoidi" e "suffissoidi"? Prefissoidi: morfema che è, allo stesso tempo, morfemalessicale e derivazionale,- radice e prefisso
sociologia: “socio” è un prefisso che modifica la radice, specifica il tipo di studio
17Su ssoide : morfema con significato lessicale, come le radici, ma che siffi- comportano come su ssi nella formazione delle parole
Sociologia: -logia, modifica la radice “socio”
14) Che altri tipi di morfemi esistono ?Morfema sostitutivo o modulare : è un morfema che si manifesta con la- sostituzione di un fono a un altro fonoing.: foot → feet
Morfema zero o morfo zero : è un morfo nel quale non viene rappresentata in alcun- modo una distinzione obbligatoriamente marcata nella grammatica di una certalingua ing.: sheep/ sheep
Morfema soprasegmentale o superfisso : è un morfema in cui un determinato valore- morfologico si manifesta attraverso un tratto soprasegmentale come, ad esempio,gli accentiing.: 'record (registrazione) /re'cord
(registrare)-Reduplicazione: è uno dei processi morfologici non riconducibili a morfemi- segmentali e consiste nella ripetizione della radice lessicale o di una sua parte
indonesiano: anak (bambino) /anak-anak (bambini)
Morfema cumulativo: è un morfema grammaticale che reca contemporaneamente- più di un significato o valore
it.: buone, {e} indica sia il femminile che il plurale della parola
Amalgama o morfema amalgamato: morfema cumulativo in cui non si distinguono- più i due morfemi all'origine della fusione
Nel = in + il
15) Cosa sono le parole composte?
Parole composte → parole in cui le radici lessicali che coesistono nella stessa- parola, mantengono il valore che avrebbero se utilizzate come parole autonome.
L'ordine delle parole composte segue solitamente l'ordine testa/modificatore, cioè l'ordine per cui la seconda parola modifica la prima, che funziona da testa sintattica, ma esistono anche