Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
Riassunto esame sistemi sociali prof. Baraldi, libro consigliato "Bambini e società" Pag. 1 Riassunto esame sistemi sociali prof. Baraldi, libro consigliato "Bambini e società" Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sistemi sociali prof. Baraldi, libro consigliato "Bambini e società" Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La partecipazione dei bambini

Negli ultimi decenni, sono stati avviati interventi di promozione di partecipazione attiva, promossi anche dalla Convenzione delle Nazioni Unite del 1989.

In Italia, nel 1992 è stata istituita la "Città dei bambini", e nel 1997 è stata varata una legge che promuove un'azione politica fondata sul riconoscimento dei diritti di cittadinanza dei bambini e della necessità della loro partecipazione al miglioramento delle condizioni di vita. Nel 2000 il governo italiano ha abolito i fondi dedicati all'infanzia e successivamente non ci sono state più incentivazioni.

La partecipazione dei bambini può avvenire attraverso la consultazione, il coinvolgimento e l'autotutela per cui i bambini realizzano i propri progetti.

La partecipazione dei bambini è stata promossa come partecipazione decisionale e partecipazione progettuale. La prima è l'azione attraverso la quale i bambini possono contribuire

A processi decisionali importanti per la collettività. La seconda è l'azione attraverso la quale i bambini possono formulare progetti che hanno una valenza collettiva. In entrambi i casi, promozione della partecipazione vuol dire partecipazione dell'agentività. In questo contesto, il bambino è visto come il difensore del bene collettivo, in quanto naturalmente democratico e senza beni da difendere.

Promozione della mobilità. Un terzo tipo di intervento è dato dalla promozione della mobilità, per rendere la strada un luogo praticabile anche dai bambini. In questo tipo di interventi, gli adulti devono mettere da parte il loro ruolo di esperti, e coordinarsi con i bambini attraverso il dialogo. Devono essere facilitatori e non tecnici.

Empowerment. Nella relazione fra adulti e bambini, è considerato fondamentale l'empowerment, come potenziamento della loro consapevolezza, e come potenziamento della loro influenza nell'azione sociale. La promozione della

La partecipazione richiede forme di comunicazione che non si pongano l'obiettivo di cambiare i bambini o di far apprendere loro qualcosa. La partecipazione dei bambini emarginati è particolarmente difficile. Vengono quindi usate forme innovative di educazione. Esistono organizzazioni il cui scopo è quello di eliminare le componenti violente e di sfruttamento del lavoro minorile, ma non il lavoro minorile in quanto tale per la sopravvivenza della famiglia. Si richiede quindi un bilanciamento tra diritti legati ad uno sviluppo adeguato del bambino e i problemi di sopravvivenza della famiglia.

Ulteriori problemi sorgono nella partecipazione dei bambini migranti. Si agisce secondo un intervento di assimilazione secondo le forme culturali della società di lingua seconda accoglienza. L'esempio più diffuso è quello di insegnamento di una lingua, che è l'indicatore principale di assimilazione. Alla formazione personale si aggiunge educazione.

interculturalel’ che è parte della pedagogia interculturale. Quest’ultimapluralismo delle prospettivepromuove il plurilinguismo e il per sapere leggere eventi esituazioni da prospettive differenti. Il suo obiettivo principale è quello ildecentramento.L’educazione interculturale è quindi paradossale: l’intervento culturale devemantenere la diversità fra le culture, ma anche produrre una congiunzione fra di esse.4524. L’OSSERVAZIONE DELL’AGENTIVITA’ DEI BAMBINILa promozione della partecipazione fa emergere il significati dell’agentività deibambini. Per rilevarla si adotta un metodo etnografico di analisi, che consistenell’osservazione diretta delle loro attività sociali nel loro contesto sociale. L’agentivitàpuò essere rilevata osservando come i bambini contribuiscano attivamente alacostruzione dei significati delle relazioni con gli interlocutori. Questa

La metodologia presenta dei limiti, in quanto non è sempre utilizzabile ed è difficile registrare le interazioni in famiglia.

L'agentività si manifesta anche nelle relazioni con i genitori e con i coetanei. L'analisi dell'interazione avviene attraverso 3 passaggi:

  1. Analisi della presa dei turni dei bambini e dei loro interlocutori, per capire come i bambini esercitano la loro agentività;
  2. Si osserva il coordinamento tra azione e comprensione nell'interazione. Perché un'interazione funzioni, l'azione dei bambini deve essere compresa dall'interlocutore e viceversa;
  3. Si osserva come l'interazione si inserisce in un contesto socioculturale attraverso gli indicatori linguistici di questo contesto. Ogni interazione fa parte di un sistema (es. educativo) e richiede i suoi presupposti strutturali.

I bambini possono essere osservati anche come agenti che iniziano un'interazione e quindi proiettano le azioni degli adulti.

La comunicazione con gli adulti può avere un carattere asimmetrico e reciproco (prevale l'autorità dell'adulto) o affettivo.

L'adulto accompagna il bambino nel suo viaggio dalla natura alla cultura, ovvero nella sua crescita biologica. Secondo Alan Prout, non è possibile dividere natura e cultura nella cosiddetta "teoria della complessità". Sia i confini dell'infanzia, definiti dall'età, che le differenze interne all'infanzia, definite dal genere, sono legate alla combinazione tra natura e cultura.

L'osservazione della natura dell'agentività investe il significato del corpo. Quest'ultimo è anche oggetto di controllo sociale, in quanto i bambini vengono bloccati in spazi (banchi a scuola).

Recentemente ha assunto importanza anche l'intelligenza, posta alla base dell'agentività, considerata una dote innata o il frutto dell'educazione.

Mentre in passato si consigliava di mantenere le emozioni, oggi l'intelligenza emotiva è alla base dell'agentività del bambino. L'agentività è la capacità di ricavare significati da processi sociali con cui il bambino viene a contatto, ed è definita autosocializzazione. Da una parte la socializzazione avviene attraverso la partecipazione alla comunicazione, con gli adulti o con i coetanei. Il bambino si socializza attraverso le forme culturali di cui trova gli indicatori nella comunicazione. Dall'altra è visibile solo attraverso l'osservazione di come agisce il bambino. Da una parte l'agentività è un fenomeno primario: la socializzazione è il risultato dell'agentività del bambino. Dall'altra il bambino costruisce il significato della sua agentività in base alle condizioni sociali che conosce partecipando alla comunicazione. Il manifestarsi di fenomeni di disagio o

devianza viene associato all'agentività in modo ambiguo. Si teme che i bambini possano rifiutare le forme culturali considerate positive e che crescano con valori sbagliati. Si teme che la socializzazione possa determinare problemi psicologici (senso di abbandono, dipendenze...). La socializzazione infatti non sempre agisce in modo positivo. Nel caso dei bambini devianti o a disagio, l'agentività è considerata come inadeguata per la vita sociale e i bambini vengono considerati come non-persone. Da qui nascono apparati di controllo della devianza minorile.

I BAMBINI E LA COMUNICAZIONE AFFETTIVA

L'agentività dei bambini si manifesta per la prima volta in una comunicazione interpersonale affettiva, nelle interazioni in famiglia. Le famiglie sono l'epicentro della socializzazione dei bambini. Nell'ultimo secolo, la famiglia ha subito molte evoluzioni storiche. Attualmente si è affermata una forma di famiglia nucleare, in cui

Prevalgono le aspettative affettive, legate al valore primario dell'amore. In passato, tra madre e figlio era osservato un legame unidirezionale: il bambino è totalmente dipendente dalla madre. Negli ultimi due decenni, invece, si è osservato che i bambini sono soggetti competenti fin dalla nascita. Sono dotati di un'agentività innata.

Nell'interazione fra adulto e bambino è osservabile il concetto di affettività: l'azione dell'adulto rende osservabile al bambino il suo stato emotivo, attraverso una forma di rispecchiamento affettivo. L'adulto rende così operativa l'agentività innata del bambino.

La sintonizzazione affettiva può essere osservata da due prospettive:

  • Come espressione di emozioni rispecchianti da parte dell'adulto, che si sintonizza sull'azione del bambino;
  • Come autoespressione del bambino, che si sintonizza sull'azione affettiva dell'adulto.

Il rispecchiamento affettivo dell'adulto è fondamentale per la socializzazione primaria, la socializzazione che avviene precocemente nella vita dei bambini. Da una parte, i bambini sono osservati come socialmente competenti, dotati di un'agentività innata; dall'altra, senza l'intervento degli adulti nel rispecchiare le loro azioni, nei bambini non si verificherebbe uno sviluppo emozionale e cognitivo. Se l'adulto rispecchia ciò che il bambino produce da sé, si parla di autosocializzazione. Anche i bambini che agiscono in modo incomprensibile sono dotati di agentività. Nelle interazioni quotidiane fra genitori e figli, si evidenziano le aspettative normative (esecuzione di compiti e rispetto delle regole), e cognitive (apprendimento) che si intrecciano a quelle affettive (autoespressione). L'organizzazione delle attività familiari promuove l'agentività dei bambini solo se gli adulti minimizzano la

la manipolazione può avvenire attraverso l'uso di giochi o comportamenti aggressivi. Pertanto, è importante che i genitori siano consapevoli delle interazioni dei loro figli con gli altri bambini e li aiutino a sviluppare abilità sociali e capacità di difesa. In conclusione, la comunicazione e l'interazione tra genitori e figli sono fondamentali per lo sviluppo emotivo e sociale dei bambini. È importante che i genitori siano presenti e coinvolti nella vita dei loro figli, offrendo supporto e guidandoli nel loro percorso di crescita. Allo stesso tempo, è importante che i bambini abbiano la possibilità di interagire con i loro coetanei, sviluppando abilità sociali e imparando a gestire le relazioni interpersonali.

temono la degenera

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
8 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Aessy24 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi sociali e cultura della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Baraldi Claudio.