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In molte lingue sia l'attacco che la coda possono comprendere più di una consonante, cioè un nesso
consonantico. La fonotassi dell'italiano permette in testa molti nessi CC (blu, treno, grosso ? seguiti
in seconda posizione da una vibrante /r/), ma anche nessi CCC (strano, spremo ? la prima
consonante deve sempre essere una /s/, seguita da un'occlusiva per esempio /t/ o /p/ o da una
fricativa labiodentale /f/ o /v/ e poi da una vibrante /r/, laterale /l/ o semivocale /w/).
5) Nel parlato informale i nessi con più consonanti vengono semplificati e questo fenomeno è
definito come effetti di coarticolazione, ovvero un processo per cui si produce un suono quasi
contemporanemante a quello successivo. Essi si suddividono in:
Assimilazione: quando due segmenti fonici si trovano in sequenza e alcuni apetti dell'uno sono
presi o copiati dall'altro (es: se presa da sola la parola non si pronuncia [non], ma dicendo non credo
l'influenza velare [k] seguente farà si che il suono nasale precedente sia pronunciato come [?] (nasale
velare) piuttosto che [n] (nasare alveolare).
Nasalizzazione: quando una vocale è immediatamente seguita da una consonante nasale (es: pinna
o panna, in cui si preprara in anticipo la consonante nasale iniziando la nasalizzazione già durante
l'articolazione dell vocale)
Elisione: omissione di un segmento fonico che nella pronuncia accurata di una parola presa
singolarmente sarebbe presente. In italiano è frequente l'omissione di una vocale finale quando la
parola successiva inizia per vocale. (es: amico americano ? amic'americano).
Le Parole e i Processi di Formazione delle parole
La creazione di nuove parole è un processo incessante di ogni lingua e in particolare nella nostra
lingua c'è molta regolarità. A questo di deve l'immediata comprensione di un neologismo (un nuova
parola nella nostra lingua) e l'accettazione dell'uso di fome diverse di quella stessa parola.
1)L'Etimologia è lo studio dell'origine e dalla storia di una parola. Molte parole nelle lingue europee
contemporanee sono di origine greca e latina e spesso vi sono due forme ppiù o meno equivalenti per
lo stesso concetto.
2) Il Prestito è l'adozione di parole di un'altra lingua ed è una delle fonti più comuni di parole nuove
( es: alcool, bar, film, croissant ). In italiano parole inglesi come chat e download, hanno dato origine
a verbi come chattare o downloadare. Il Calco è un tipo spciale di prestito e si tratta di un processo
che comporta la traduzione diretta degli elementi di una parola nella lingua che adotta il prestito (es:
skyscraper = grattacielo).
3) La Composizione di una parola è in sostanza un processo di combinazione secondo cui due paole
separate sono congiunte al fine di formare un'unica forma (es: book, libro + case, cassa = bookcase,
libreria). Questa combinazione caratterizza anche il processo chiamato Incrocio o fusione, che si ha
tipicamente quando si prende l'inizio di una parola e lo si unisce alla parte finale di un'altra parola (es:
smoke, fumo + fog, nebbia = smog).
4)L'Abbreviazione si ha quando si riduce una parola formata da molte sillabe a una forma più corta
e che spesso nasce prima nel parlato informale (es: facsimile ? fax). Deu particolari forme di
riduzione sono:
ipocorismi o diminutivi in cui una parola più lunga viene ridotta a una sola sillaba e poi aggiunta in
inglese la terminazione -y o -ie(es: barbecue ? barbie).
Retroformazione in cui si riduce una parola di un certo tipo per formare una parola di tipo diverso
(es: da donation, donazione ? donate, donare. In italiano da allacciare ? allaccio; da derogare ?
deroga ecc...).
5)La Conversione è il cambiamento della funzione di una parola, come quando un nome viene usato
come verbo ( dust, povere ? to dust, spolverare), un verbo viene usato come un nome (to cheat,
imbrogliare ? a cheat, un imbroglione), un verbo viene usato come aggettivo ( see through, vedere
attraverso ? see-through material, materiale trasparente), un aggettivo viene usato come un verbo
(dirty, sporco ? to dirty, sporcare). Gli esempi italiani di conversione consistono nella
sostanztivazione di altre parti del discorso (il dovere, il mangiare, il vero).
6) La Coniazione è l'invezione di termini totalmente nuovi e le forme più tipiche sono i nomi
comerciali inventati per i prodotti di una ditta, che diventano poi termini generali (aspirina, kleenex).
Le parole di una nuova coniazione che sono basate su un nome di persona o di un luogo sono dette
eponimi (teddy bear da Theodore Roosevelt). Gli acronimi sono nuove parole formate con le lettere
iniziali di una serie di altre parole. Essi possono rimanere sostanzialmente delle combinazioni di
lettere dell'alfabeto (CD) pronunciando le singole lettere oppure pronunciate come singole parole
(NATO, NASA, UNESCO).
7) La Derivazione fa uso di piccoli pezzetti di lingua che i dizionari di solito non elencano
separatamente. Questi pezzetti sono detti affissi (es: in-; dis-; pre-; -oso; -ezza). Alcuni affissi devono
essere aggiunti all'inizio di una parola e sono detti prefissi, altri sono aggiunti alla fine di una parola e
sono detti suffissi. Esiste anche un terzo tipi di affissi detti infissi, ovvero quegli affissi che sono
incorporati all'interno di una parola (absogoddamlutely!).
8) l'Analogia è quel processo di formazione delle parole in base al quale esse sono formate in
maniera da somigliare in qualche modo a parole già esistenti (hippie o yippie ? yuppie).
La Morfologia
E' l'indagine delle forme elementari di una lingua, che analizza tutti gli elementi fondamentali che
vengono usati in una lingua.
1) I Morfemi sono gli elementi della forma di un messaggio linguistico, un'unità minima di
significato o di funzione grammaticale (includono ad esempio le forme usate per formare i tempi dei
verbi o il plurae dei noimi). I morfemi possono essere:
liberi: possono stare sa soli come singole parole (es: io, caffè, love, will). Quando in inglese i
morfemi liberi (nomi, aggettivi, verbi) sono usati insieme ai morfemi legati, la forma base della parola
è detta radice.
legati: non possono stare da soli e sono legati a un'altra forma (es: -ri)
lessicali: comprendono quegli elementi (nomi aggettivi, verbi) della frase che veicolano il contenuto
del messaggio che vogliamo trasmettere. In italiano sono legati, in inglese sono liberi (es: girl, man,
house, sad, long, ragazz-, cas-, lung-, giall-, ecc...)
funzionali: comprende le parole funzionali di una lingua (congiunzioni, preposizioni, articoli,
pronomi). Sono generalmente liberi sia in inglese che in italiano (es: near, above, in, the, ma, quando,
perchè, su ecc...)
derivazionali: affissi impiegati per costruire parole nuove oppure per formare, a partire dalla
radice, parole appartenenti a una diversa categoria grammaticale (es: leale + tà = lealtà). Può
cambiare la categoria grammaticale di una parola (es: verbo teach + morfema derivazionale -er =
sostantivo teacher).
flessivi o flessionali: indicano la funzione grammaticale di una parola e si possono usare per
segnalare se una parola è singolare o plurale, passato, presente, futuro, maschile o femminile. Non
cambia mai la categoria grammaticale di una parola.
2) i Morfi sono le effettive realizzazioni dei morfemi (es: "iare" può essere il morfo del vocabolo
"presenza", da cui deriva "presenz-iare", oppure il morfo di "distanza", da cui deriva "distanz-iare").
Gli Allomorfi sono la variazione di morfi (morfi di una stessa classe). L'allomorfo realizza lo stesso
significato di un morfo con la stessa funzione ma con diversi significanti/forme. L'allomorfo è quindi
una variante formale di un morfema ed una variante di un morfo (es: è allomorfo il morfema radicale
"ven-", e può avere diversi morfi do, go, ale, ecc., dando vita a "ven-do", ven-go", ven-ale", ecc)
La Grammatica
E' la descrizione della struttura dei sintagmi e delle frasi in modo tale da dare conto di tutte le
sequenze grammaticali e da escludere tutte quelle agrammaticali in una determinata lingua. I termini
aggettivo, nome, articolo, derivano dalla grammatica tradizionale, che trae origine dalla descrizione
di lignue come latino e greco classici poichè erano le lingue della religione, filosofia, cultura, e
considerata il miglior modello possibile per le altre grammatiche.
1) le Parti del discorso che caratterizzano la grammatica sono:
nomi o sostantitvi: parole usate in riferimento a persone, oggetti, animali, luoghi, qualità eventi,
come se fossero tutti delle cose. I nomi propri vanno con l'iniziale maiuscuola.
articoli: parole che si usano con i nomi per formare sintagmi nominali che classificano quste cose.
aggettivi: parole usate solitamente con i nomi per fornire più informazioni sulle cose a cui si
riferiscono.
verbi: parole usate per riferirsi a diversi tipi di azioniche coinvolgono persone e cose in eventi.
avverbi: parole usate solitamente con i verbi per fornire più informazioni su azioni, stati ed eventi.
Alcuni sono anche usaticon gli aggettivi per modifcare le informazioni sulle cose.
preposizioni: parole usate con i nomi in sintagmi che forniscono informazioni sul tempo, sul luogo
e su altri tipi di relazione.
pronomi: parole usate al posto di sintagmi nominali e che in genere si riferiscono a cose o persone
già note.
congiunzioni: parole usate per creare connessioni e per indicare le relazioni tra eventi.
2) Le parti del discorso si legano tra loro in termini di Accordo secondo la categoria di numero, di
persona, di tempo, di voce passiva, di voce attiva e di genere.
3)L'impostazione prescrittiva è la concezione della grammatica come una serie di regole per l'uso
corretto di una lingua che si può trovare anche al giorno d'oggi (es: in inglese non si deve separare
l'infinito del verbo dalla particella to).
4) L'impostazione descrittiva è il comportamento degli studiosi che raccolgono porzioni della
lingua di cui si interessano e cercano di descrivere le struture regolari di quella lingua per come viene
usata e non in base a un'idea di come dovrebbe essere usata. Approcci di tipo descrittivo sono:
analisi strutturale: indaga sulla distribuzione delle forme in una lingua (es: la.........fa un sacco di
rumore ? ci sono molte forme che possonooccupare questi posti vuoti e dare frasi grammaticali
italiane)
analisi in costituenti: mostra come piccoli costituenti delle frasi si combinino per formare frasi
maggiori (es: la vecchia signora + incontrò un caro amico + a Catania).
5) Si usa il sintagma nominale per descrivere la forma dell'espressione. Si usano i termini soggetto
o oggetto per descrivere le diverse funzioni del sntagm