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6. LA RAZIONALITA’ IN POLITICA

Con l’approccio della scelta razionale,si abbandona la logica del sistema e si analizzano i

comportamenti e le mutazioni ndividuali in politica.

Joseph Schumpeter e poi altri studiosi come Downhanno applicato allo studio della

politia,teorie provenienti dall’economia.

Per l’approccio economicol’individuo è l’attore fondamentale e agisce sulla base di un

interesse personaleordina in modo razionale le sue preferenze secondo una graduatoria

allo scopo di massimizzare l’utilità. Le motivazioni individuali sono razionali ma egoistiche

e guidono sia le scelte degli elettori che degli eletti perseguendo diversi tipi di beni.

Così come i consumatori del mercato economico hanno specifiche preferenze,gli elettori

chiedono particolari decisioni nel mercato poliico ai loro letti,così come le impree sono

indifferenti al prodotto offerto e sono interessate solo al profitto,i partiti politici puntano solo

a controllare organi di governo attraverso le elezioni.

La sovranità del consumatorenel mercato economico viene assimilata alla sovranità

dell’elettore inducendo i rappresentnati a realizzare le politiche volute dai rappresentnati

per poter essere rieletti secondo l’approccio economico la funziona sociale viene quindi

assolta incidentalmente,in seguito alla ricerca dei propri vantaggi individuali e la

democrazia,discende dal bisogno degli eletti di soddisfare le ricchezze degli elettori.

Buchananprincipale esponente dell’approccio della scelta pubblicain questo

contesto,ritiene che questa tendenza degli amministratori provochi debito pubblico e

inflazione e metta a rischio la stessa democraziaessi puntano alla loro rielezione, non si

preoccupano della crescita del deficit pubblico ed inoltre tendono ad introdurre

regolamentazioni delle attività economiche e sociali per poter controllare i cittadini e a

costituire rendite politiche parassitarie (ad es. con le autorizzazioni, con le consessioni..).

Per gli studiosi della scelta pubblicacritici verso le teorie keynesiane e favorevoli a riforme

neoliberiste,occorre ridurre il ruolo dello stato in economia attraverso deregolamentazioni

e privatizzazioni. Inoltre per i teorici della scelta pubblica,anche il potere delle burocrazie

pubbliche tende ad aumentare,infatti,i dirigenti pubblici pur di consolidare la loro situazione

di potere,accrescono il loro budget di spesa facendo aumentare la spesa pubblica fino alla

inevitabile crisi fiscale dello stato.

7. LE ISTITUZIONI POLITICHE

L’approccio economico ha sollevato molte critiche sotto diversi aspetti:

perché gli elettori non posseggono sufficienti informazioni per agire razionalmente

a. per l’estensione alla politica delle logiche del mercato in un ambito nel quale manca

b. il denaro come mezzo che consenta di valutare costi e benefici degli scambi

se la politica agisse sulla base di richieste egoistiche,sarebbe incapace di

c. perseguire il bene comune.

Neo-istituzionalismoè un approccio allo studio della politica che attribuisce alle istituzioni

(intese come tessuto di regole,procedure,valori) la capacità di formare preferenze e

formare identità collettive,fornendo significati agli attori i cui comportamenti vengono in

questo modo dettati più da obbligazioni culturali e norme sociali,che non da meri interessi

individuali.

Gli individuidunque,in presenza di istituzioni,non agirebbero seguendo le loro preferenze

egoistiche,ma accordano il loro comportamento ad un complesso di norme,valutandone

l’appropriatezza.

Pizzornoafferma che l’agire secondo una mentalità calcolante presuppone la costruzione

di identità collettive che consentono di identificare gli interessi e dar significato

all’azioneciò avviene tramite l’ideologia che comporta la condivisione di fini comuni e il

formarsi di solidarietà di gruppo.

Secondo l’approccio identitario alla politicail comportamento solidale dell’elettore di

andare a votare pur sapendo che il suo voto non sarà determinante per la vittoria del

proprio condidato,si spiega con il suo volersi sentire integrato nella comunità e di

appagare il proprio senso di appartenenza ad essa.

Per l’approccio neo-istituzionalistaanche se il potere è una componente essenziale della

politica,esistono vincoli al potere costituiti dalle istituzioni,mentre il potere senza vincoli si

identifica con la forza.

8. SCIENZA POLITICA COME SCIENZA EMPIRICA

Ricerca empiricacaratterizza la scienza della politica come tutte le altre scenzeun

fenomeno politico,cioè viene investigato seguendo una serie di regole che permettono la

formulazione di ipotesi e il loro controllo attraverso il vaglio empiriconormalmente la

ricerca empirica segue un processo per tappe che inizia con:

• Selezione di un argomento di rilevanza scientifica

• Formulazione precisa del tema,e cioè con l’ndividuazione delle unità d analisi

(istituzioni,gruppi,comportamenti..) della ricerca e del loro contesto spazio-

temporale

• Definizione dei concetti rilevanti per il fenomeno che si vuole esaminare,attraverso

• L’operalizzazione delle proprietà dei concetti invariabili

• Il processo si conclude la formulazione e controllo di ipotesi osservando la

variazione dei valori della variabile dipendente (effetto) al variare dei valori della

variabile indipendente (causa).

Le ipotesipossono essere controllate seguendo vari metodiil metodo sperimentale che

caratterizza le scienze fisicheil metodo statisticometodo comparato.

CAPITOLO 2  TRA LIBERTA’ E DIRITTI : CHE COS’E’ LA DEMOCRAZIA?

1.DEMOCRAZIE E NON DEMOCRAZIE

La democrazia è poteredal popolodel popoloper il popolo

Essaderiva dal popoloappartiene al popolodeve essere usata per il popolo.

Si dice democratico un regime che stabilisce delle procedure che assicurino una

corrispondenza tra misure del governo e preferenze dei cittadini.

Robert Dahlparla di capacità dei governi di assicurare,in modo continuativo,le preferenze

dei cittadini,rimanendo in un quadro di eguaglianza politica.

Per assicurare tali capacità occorre che sia possibile per i cittadini:

Formulare le proprie preferenze

a. Presentarle ai concittadini e al governo mediante il ricordo di un’azione individuale e

b. collettiva

Fare in modo che abbiano lo stesso peso sulla condotta del governo, o che in altri

c. termini, non vi siano discriminazioni sui loro contenuti.

Per realizzare queste condizioni sono necessarie 8 garanzie costituzionali:

Diritto di voto

1. Libertà di espressione

2. Elezioni libere e corrette

3. Libertà di costituire un’organizzazione e di aderirvi

4. Diritto di competere per il sostegno e per il voto

5. Eleggibilità delle cariche politiche

6. Fonti alternative di informazione

7. Istituzioni che rendano il governo dipendente dal voto e dalle preferenze politiche.

8.

Elezionisvolgono ruolo importante nella democrazia rappresentative. Oltre ad essere

libere e corrette,devono anche essere competitive e ricorrenti.

Altri elementi fondamentali della democrazia sono:

Responsabilità del governo e parlamento di fronte agli elettori

a. Costituzionalizzazione dei diritti soprattutto a protezione delle minoranze.

b.

Funzionamento della democraziaorientato alla soluzione pacifica dei conflitti.

2.LA PRIMA DEMOCRATIZZAZIONE

Le democrazie si sono evolute con il riconoscimento dei diritti civili,politici e sociali.

L’estensione di questi diritti viene analizzata da:

• Stein Rokkan analisi delle soglie

• Robert Dahlpercorsi di democratizzazione

• Barrington Mooresviluppo storico delle democrazie

2.1 LE SOGLIE ISTITUZIONALI

Per Rokkan, un movimento politico per essere integrato nelle

Istituzioni deve superare 4 soglie:

Soglia di legittimazione (riconoscimento)collegata al diritto di esprimere le

1. proprie idee, e viene superata dopo la formazione della Nazione quando si

inizia a riconoscere il diritto di critica al regime;

Soglia di incorporazionecollegata alla possibilità di influenzare le scelte dei

2. rappresentati, e viene superata da dopo il riconoscimento dei diritti delle

opposizioni;

Soglia della rappresentanzacollegata all’ingresso nel parlamento, e viene

3. superata da quando al parlamento hanno potuto accedere i nuovi

movimenti;

Soglia del potere esecutivocollegata alla capacità di controllo del governo,

4. e viene superata da quando il parlamento ha cominciato ad esercitare

un’influenza diretta sul processo decisionale.

2.2 I PERCORSI DI DEMOCRATIZZAZIONE

Per Dahl,invece, i percorsi per giungere alla democrazia sono stati

Diversi e si sono attuati secondo 2 dimensioni:

Diritto di opposizionevale a dire una serie di garanzie costituzionali per

a. controllare e contestare l’operato del governo

Grado di inclusionevale a dire il grado di partecipazione consentito ai

b. cittadini per controllare e criticare l’azione del governo.

Combinando questi 2 fattori,si ottengono 4 tipi di regimi, che

Costituiscono la Scatola di Dahl:

Egemonie chiusedove non vi è nessun diritto di opposizione per nessun

1. cittadino

Oligarchie competitivevi sono diritti di opposizione consentiti a gruppi ristretti

2. Egemonie inclusivein cui è consentito un basso grado di partecipazione a

3. tutti i cittadini

Poliarchiecon ampi diritti di opposizione estesi a tutti

4.

Dahl ha definito:

• Liberalizzazionela concessione dei diritti di opposizione

• Inclusionel’estensione di tali diritti alla maggior parte della popolazione

I percorsi verso le poliarchie, cioè verso la democratizzazione sono

stati diversi:

• A volte la liberalizzazione ha preceduto l’inclusionein questo caso si ha un

passaggio graduale da un’egemonia chiusa ad un’oligarchia competitva,che

aumentando l’inclusività del regime, si trasforma in poliarchia (come è

avvenuto in Inghilterra dove prima si sono aumentati i diritti dell’opposizione,

e poi è stato esteso il suffraggio). Questo per Dahl è il passaggio più efficace

per la politica in quanto le regole della democrazia prima si consolidano

all’interno di gruppi ristretti, e in seguito quando i gruppi sociali più estesi

sono ammessi alla politica, è possibile socializzarli (consolidarli) tra le elitè.

• A volte l’inclusione precede la liberalizzazionein questo caso l’egemonia

chiusa si trasforma in egemonia inclusiva (ad es. con l’estensione del diritto

di voto) ma si tratta di un percorso rischioso in quanto le arti della politica

competitiva potrebbero non essersi consolidate ancora tra le elitè.

• A volte,

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A.A. 2016-2017
53 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nadia_2 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Russo Antonio.