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Capitolo 4: Modelli democratici e regimi antagonisti
In questo capitolo si parla dell'organizzazione del potere decisionale nei modelli democratici e nei regimi antagonisti. La questione della democrazia e dei regimi antagonisti sollevano uno dei fenomeni più importanti che avvengono nella politica e dalle conseguenze che possono essere decisive sulla vita delle persone è che ha a che fare con il cambiamento politico. Quando parliamo di regimi parliamo di qualcosa che ha a che fare con le trasformazioni politiche che hanno portato a quel regime e che possono trasformare quei regimi in altri tipi di regimi. Cioè i processi di democratizzazione ma anche i processi di crisi delle democrazie fino all'abbattimento delle democrazie. Che la questione sia legata a fatti che si sviluppano velocemente è il caso della Turchia.
La Turchia di Erdogan
La Turchia aveva intrapreso un lungo processo di democratizzazione ancora ovviamente non culminato in una sana e piena
democratica ma comunque considerata democrazia (tanto da essere considerata come papabile candidata all'entrata nell'UE). La Turchia sembrava promettere un ulteriore sviluppo dei processi democratici interni, si arresta nel 2016 con il tentato golpe33 di 108 apparentemente ai danni di Erdogan, sembrava che a un certo punto una parte di militari tenta un golpe mobilitandosi e bloccando i ponti di comunicazioni del Bosforo e occupando l'emittente radio-televisiva e annunciando il golpe. Come sappiamo è fallito perché Erdogan inizialmente sfuggito all'attentato riprende il controllo dei militari che non avevano partecipato al golpe e reprime gli autori del golpe. Ma oltre a questo, coglie la palla al balzo e utilizza l'argomento dello stato di eccezione per estendere una forte repressione di tutti i gangli vitali della democrazia, dalla società organizzata ai media, dalle epurazioni nei militari a quelli nelle democrazie, controllo
dellescuole e delle università ecc. riducendo le libertà civili che si erano sviluppate sino a quel momento. Di conseguenza nel 2017 cerca di legittimare la sua posizione imponendo un referendum che stabilisse un presidenzialismo molto forte con limitati poteri di interdizione e una forte riduzione dei "check and balances" e con un forte controllo anche degli apparati giudiziari e che riceve l'approvazione della maggioranza dei cittadini turchi, trasformando il paese quasi democratico a un paese quasi autoritario, un regime ibrido. 1989 Altro esempio di come il cambiamento politico influisca sui regimi è sicuramente il 1989 anno in cui crolla l'Unione Sovietica. I regimi di stampo comunista subiscono un'onda rivoluzionaria che ha avuto sia impulso esterno (USA e UE) ma anche interno, la presenza di Gorbachov e la sua politica di trasformazione del sistema sovietico stesso, di trasparenza e morbidezza delle istituzioni quindi aprendo alla.Possibilità dell'ampliamento dei diritti civili, hanno fatto credere la possibilità di far cadere i regimi sovietici. Quindi animati da leader politici che osteggiavano i regimi comunisti stessi hanno avviato dei processi rivoluzionari che hanno portato al rovesciamento dei regimi di stampo comunista e all'introduzione di regimi democratici che poi si avviano verso processi di consolidamento. I vari passaggi sono:
- Gorbachev e la perestrojka
- La Polonia e Solidarnosc: esempio di come i movimenti potessero ribaltare i rapporti di forza nei paesi comunisti. Solidarnosc era un sindacato che si sviluppa come federazione di sindacati e organizzazioni che diventa una forza enorme nel paese e che riesce a scardinare il regime precedente
- L'Ungheria (ora membro UE): che aveva già avuto un tentativo di rovesciamento soffocato nel sangue con l'intervento della Russia e che invece riesce a ottenere ciò che era rimasto incubato per decenni
- La Germania Est di Honecher: il regime particolarmente repressivo di Honecher che si rivelaincapace di gestire la mobilitazione contro il regime viene a patta con essa con la destituzione diHonecher ma con la sopravvivenza di un elites politica che si era affacciata nel paese prima delcrollo del muro
- La Romania di Ceausescu (ora membro UE) era un movimento autenticamente rivoluzionarioviolentissimo anche a causa dell'enorme potere totalitario che Ceausescu aveva centralizzato euna gestione cruenta di questo potere ha reso molto più vivido il processo rivoluzionario conaddirittura la diretta del processo di Ceausescu e moglie culminata in esecuzione pubblica.
- L'Albania di Hoxha (candidata per membership EU)
Per analizzare bene la questione dei rapporti tra regimi politici, cambiamenti, rivoluzioni,consolidamento ecc. prendiamo come punto di riferimento il regime democratico e capiremo qualisono gli elementi che ne
facilitando l'instaurazione, il consolidamento e lo sviluppo, ma anche le differenze che si sviluppano tra i vari regimi democratici. La prima questione da definire è cosa si intende per democrazia liberale. Democrazia Classica e Democrazia moderna Prima distinzione va fatta tra democrazia classica e democrazia moderna. Democrazia classica: sviluppata nell'antica Grecia. L'esempio è ovviamente la democrazia ateniese, ma che ha avuto diverse versioni confluite nei movimenti dediti al repubblicanesimo e considerato come un esempio anche nelle repubbliche del nord del nostro paese tra il 400 e il 500. La democrazia classica aveva trovato poi forme di traduzione anche nell'esperienza della repubblica romana. Sono esempi che vanno considerati ma vanno distinti dalle democrazie moderne. NB la democrazia ateniese oggi avremmo difficoltà a chiamarla democrazia. Democrazia liberale: è un altro tipo di animale politico che cerca la partecipazione di tutti.percorso democratico. Per tuttisi intende i cittadini. Si sviluppa attraverso due elementi come sostiene Held: una parte democrazia di protezione e una di democrazia di sviluppo. La parte di protezione ha a che fare con tutti gli istituti, gli strumenti e istituzioni creati per proteggere i cittadini dal potere politico, cioè per rendere il potere politico il meno oppressivo possibile e il meno ingombrante possibile. Ci sono quindi delle istituzioni l'elemento della protezione e dall'altro quello dello sviluppo. David Held- Models of Democracy Guarda il libro Egli distingue il principio che giustifica le istituzioni e le istituzioni che si sviluppano per attuare quel principio stesso. La giustificazione del principio della democrazia passa attraverso l'idea di 3 elementi: la protezione dei cittadini dal potere (tirannico, arbitrario nei confronti dei cittadini); lo sviluppo dei cittadini stessi (in termini economici, sociali, culturali); partecipazione popolare, deve essere al centro del percorso democratico.funzionamento democratico. Abbiamo poi delle caratteristiche che si trasformano in istituzioni: le elezioni (elemento di protezione dal potere politico perché danno la possibilità al cittadino di premiare o punire il potere politico e di conseguenza limitare la possibilità di un utilizzo arbitrario del potere); l'espansione del suffragio; la separazione dei poteri (che limita i poteri dell'esecutivo e introduce elementi di bilanciamento e controllo dei poteri che in qualche modo quindi frammenta il potere tra diverse istituzioni); promozione del dibattito politico come base del controllo del potere stesso (elemento che ha a che fare con lo sviluppo della democrazia). Le condizioni generali di funzionamento di queste caratteristiche e quindi una maggiore probabilità di implementare i principi di giustificazione della democrazia sono: lo sviluppo di una società autonoma; lo sviluppo e la difesa della proprietà privata dove la proprietàprivata viene osteggiata e non considerata rilevante. È una situazione di utilizzo arbitrario del potere; lo sviluppo della cooperazione, però, viene a orientare un modo diverso di usare o concepire la proprietà privata. Il concetto di emancipazione è alla base dello sviluppo democratico ed è centrale nella maggioranza delle democrazie. Due definizioni di Democrazia: La prima, formale e metodologica, di Schumpeter (1954), sostanzialmente evidenzia che la democrazia ha a che fare con le "regole del gioco", cioè con le modalità con cui si decide chi deve decidere. Schumpeter però non è indifferente agli esiti delle decisioni perché la democrazia, come modalità di decisione dei decisori, è quella che garantisce una maggiore probabilità di una classe politica più competente e quindi una maggiore probabilità di risolvere i problemi. La sua definizione di democrazia è che essa èprincipalmente una regola del gioco decisionale, cioè: strumento istituzionale per giungere a decisioni politiche, in base alle quali singoli individui ottengono il potere di decidere attraverso una competizione che ha per oggetto il voto popolare. Però ci sono alcuni elementi che vanno presi in considerazione per far funzionare questo strumento istituzionale. Naturalmente se i singoli individui ottengono il potere di decisione attraverso la competizione elettorale ma i contendenti non esistono nel senso che c'è un solo partito politico o c'è uno egemone, allora lo strumento istituzionale non può più funzionare. Occorre quindi vedere quali sono gli elementi che caratterizzano la democrazia. Dahl propone un altro tipo di criterio per vedere se un regime politico può essere democratico o no. Dahl dice che la democrazia è un regime politico caratterizzato dalla continua capacità di risposta del governo allepreferenze dei suoi cittadini, considerati politicamente uguali. Dahl però dice che oltre a dare questa definizione dice che al fine che questa cosa funzioni e che ci sia maggiore probabilità che funzioni occorre che i regimi siano dotati di determinate istituzioni tra queste: le istituzioni che hanno a che fare con i diritti civili e politici; l'organizzazione dei partiti politici in competizione; un'autorganizzazione della società civile per l'espressione dei bisogni e del malcontento; una serie di istituzioni che leghino le decisioni politiche al giudizio politico (media, elezioni) Verso una definizione empirica?? Slide ma non ha detto nulla Elementi della definizione empirica di democrazia Possiamo quindi in qualche modo individuare gli elementi di una definizione che definiamo empirica della democrazia, cioè una definizione che ci permetta di individuare delle caratteristiche che siano direttamente osservabili nella realtà empirica. Sonosostanzialmente quelli individuati da Dahl, cioè quegli elementi per avere la minima possibilità di una corrispondenza tra le decisioni dei decisori e i bisogni dei cittadini.