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LA PRIMA DEMOCRATIZZAZIONE

Due processi fondamentali:

Ammissione del dissenso = competizione delle forze politiche → nascita dei diritti

civili (associazione, riunione, pensiero, stampa…).

Crescita di inclusività = ovvero della porzione di popolazione che ha diritto a

partecipare, controllare e opporsi alla condotta governativa → espansione diritti

politici (elettorato attivo e passivo).

ARGOMENTO 3 LA PARTECIPAZIONE POLITICA

PARTECIPAZIONE POLITICA

Rush 1992 → Il coinvolgimento dell’individuo a vari livelli di attività, dal disinteresse

totale alla titolarità di una carica politica.

Axford 1997 → Comprende quei comportamenti dei cittadini orientati a influenzare il

processo politico.

Pasquino 2000 → La partecipazione politica è l’insieme di quegli atti e di atteggiamenti

che mirano ad influenzare in maniera più o meno diretta e più o meno legale le decisioni

dei detentori di potere nel sistema politico o in organizzazioni politiche, nonchè la loro

stessa selezione, nella prospettiva di conservare o modificare la struttura ( e quindi i

valori) del sistema di interessi dominante.

PARTECIPAZIONE ≠ MOBILITAZIONE.

Scienza politica 6

La partecipazione è un processo spontaneo e autonomo che nasce dal basso, dai

cittadini per influenzare i politici.

La mobilitazione è un processo indotto e consiste nel tentativo dei detentori politici

di tenere sotto controllo il consenso dei suoi cittadini/sudditi.

PARTECIPAZIONE POLITICA può essere CONVENZIONALE e NON

CONVENZIONALE.

- CONVENZIONALE che si divide in:

Visibile istituzionalizzata = dedicare tempo e lavoro a un partito, iscriversi a un

partito, finanziare un partito, votare, influenzare altri a votare per un partito /

candidato, firmare per leggi di iniziativa popolare / referendum.

Visibile non istituzionalizzata = partecipare a scioperi spontanei, bloccare il traffico,

autoriduzione affitto / bollette, occupazione, scrivere slogan sui muri.

Invisibile = interesse per la politica, informazioni e conoscenze politiche,discutere di

politica, esposizione ai mezzi di informazione.

La democrazia contemporanea convive con tassi molto bassi di partecipazione.

Chi partecipa?

LIVELLI ELEVATI DI PARTECIPAZIONE LIVELLI BASSI DI PARTECIPAZIONE

Meno istruzione,in particolare solo primaria o

Più istruzione,in particolare superiore secondaria

Classe media Classe operaia o inferiore

Uomini Donne

Età media Più giovani o anziani

Sposati Non sposati

Con residenza urbana Con residenza rurale

Residenti da lunga data Residenti da poco

Impegno sociale,adesione a gruppi e Minor impegno sociale e/o appartenenze conflittuali

organizzazioni di gruppo

Bianchi Di colore

Appartenenza a maggioranze etniche Minoranze etniche

3 modelli di partecipazione politica:

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Modello della centralità-perifericità sociale

Status sociale elevato:

- risorse materiali (denaro).

- risorse simboliche (prestigio).

- vantaggio psicologico.

- senso di efficacia.

Identità e subcultura politica

- identità (il sentirsi parte: senso di appartenenza, coscienza di classe).

- ruolo organizzazioni politiche (mobilitazione).

Effetto retroattivo tra partecipazione e identità

Modello del volontariato civico

Due modelli fondamentali

- presenza diffusa in un determinato contesto di norme sociali che denotino la

partecipazione del cittadino come dovere civico.

- esistenza di strutture di reclutamento.

I cittadini non partecipano per 3 possibili motivazioni: non possono, non vogliono, non

gli è stato chiesto.

ARGOMENTO 4 GRUPPI, MOVIMENTI, PARTITI

DEFINIZIONE PARTITO POLITICO

Sartori 1976 → Un partito è qualsiasi gruppo politico identificato da un’etichetta ufficiale

che si presenta alle elezioni, ed è capace di collocare, attraverso queste ultime (libere e

no), candidati alle cariche pubbliche.

Caratteristiche essenziali dell’organizzazione partitica:

Dotata di strutture tali da consentire la partecipazione dei suoi iscritti.

In grado di formulare un programma di politiche pubbliche.

In condizione di durare per più di una tornata elettorale.

Capano 2014 → I partiti sono associazioni di donne e uomini , più o meno organizzate

ma comunque in grado di durare, che competono per i voti popolari al fine di far

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accedere i loro leader e aderenti alle cariche pubbliche e, quindi, cercare di influenzare

le scelte collettive.

FUNZIONI DEI PARTITI

Funzioni di input o rappresentative

Strutturazione delle domande (aggregazione interessi) = le domande trasmesse al

sistema politico vengono trasformate in alternative politico-programmatiche generali.

Strutturazione del voto = formazione degli orientamenti politici e delle opinioni degli

elettori con propaganda e campagne elettorali.

Socializzazione politica (integrazione e mobilitazione) = creare collegamenti stabili

tra centro e periferia, tra elettori e istituzioni, tra governanti e governati.

Funzioni di output o di governo

Reclutamento dei leader e del personale politico.

Organizzazione e conduzione del governo = i partiti svolgono una funzione

costituente dello stesso regime democratico, quindi si hanno due livelli di

competizione:

a) politiche e decisioni, competizione aperta a tutti.

b) regime e istituzioni, competizione limitata.

Inoltre regolano la connessione tra esecutivo e legislativo.

Formazione delle politiche pubbliche = ha a che fare con il problem solving ovvero i

partiti cercano di trovare soluzioni ai problemi collettivi e di controllare il policy-making.

Devono far fronte sia agli impegni programmatici sia alle emergenze esterne.

Prospettive di nascita dei partiti → Lipset e Rokkan → PROSPETTIVA GENETICA

Rivoluzione nazionale:

Il conflitto tra la cultura centrale della costruzione della nazione e la crescente

resistenza delle popolazioni sottomesse, etnicamente, linguisticamente o

religiosamente differenziate, nelle province e nelle periferie.

Il conflitto tra lo Stato nazione centralizzante, uniformante e mobilitante, e i privilegi

corporativi storicamente consolidatisi della Chiesa.

Rivoluzione industriale:

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Il conflitto tra gli interessi agrari e la classe nascente degli imprenditori industriali.

Il conflitto tra proprietari e datori di lavoro da un lato e affittuari, braccianti e operai

dall'altro.

I MODELLI DI PARTITO

1. PARTITO DI NOTABILI = caratterizzano la fase in cui la politica non è una

professione: si dedicano cioè alla politica individui che traggono altrove il loro

sostentamento. Dunque la politica diventa attività collaterale. Abbiamo un basso

tasso di partecipazione e l’attività politica si limita a selezionare i rappresentanti

eletti con il voto. I partiti di notabili si formavano attorno a singoli individui e la

risorsa principale dei politici era la deferenza, cioè il rispetto

tradizionalmente legato alla loro classe d'origine. L'elezione offriva ai notabili locali:

a) legittimazione nell'antagonismo con la monarchia.

b) il loro controllo sulle risorse provenienti dall'esecutivo, da distribuire in modo

clientelare alla base.

La situazione muta a partire dalla fine del XIX secolo, con l’allargamento del suffragio.

2. PARTITO DI MASSA = carratterizzano la fase in cui la politica diventa una vera e

propria professione (classe politica), basata sulla delega, sul suffragio universale e

sulla permanente attività politica in quanto professionalizzata.

PARTITI PER LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA(1953)

Comitato = tipico dei partiti di notabili. È formato da una dozzina di persone

appartenenti alla élite, che godono di un prestigio legato alla loro posizione sociale.

L'elemento importante per il comitato non è la quantità ma «qualità». Il comitato è una

struttura organizzativa precaria.

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Sezione = tipico del partiti di massa. Organismo aperto, che cerca di ampliare al

massimo il numero dei suoi iscritti. Nati con il suffragio universale, i partiti di sezione

sono più centralizzati e la loro organizzazione è più formale. Il partito di sezione, è una

«invenzione socialista» e risponde a due bisogni fondamentali dei partiti operai:

permette di educare le masse. Da loro dei capi, insegna una dottrina, le forma

politicamente.

offre una soluzione al problema del finanziamento attraverso la pratica delle quote.

Cellula = tipica dei partiti comunisti. Mira ad organizzare gli operai nelle grandi

fabbriche, collegando le loro rivendicazioni economiche ad un progetto politico più

ampio. Si presenta come una entità più piccola della sezione - una trentina di membri -

e l'aggregazione avviene su base professionale invece che territoriale. Permette un

inquadramento rigoroso ed è un

organismo permanente. Riguarda i partiti operai e non è esportabile in partiti con basi

sociali

differenti.

Milizia = organo di tipo militare e di piccole dimensioni. Si riunisce spesso,

prevalentemente

per esercitazioni militari. Vi è una gerarchia, armi e uniformi. È richiesta obbedienza e

dedizione.

La milizia è stata una struttura tipica dei partiti fascisti.

3. PARTITO PIGLIATUTTI (1966) = comincia ad affermarsi nel secondo dopoguerra e

si caratterizza per:

a) Una drastica riduzione del bagaglio ideologico del partito.

b) Un ulteriore rafforzamento dei gruppi dirigenti di vertice.

c) Una diminuzione del ruolo del singolo membro.

d) Una minore accentuazione del ruolo di riferimento di una specifica classe sociale.

e) L'assicurare l'accesso a diversi gruppi di interesse.

Il successo elettorale diventa l’obiettivo principale dei partiti. Abbiamo un

indebolimeno del sentimento di appartenenza di classe e una riduzione dei conflitti tra di

esse grazie all’allargamento dei diritti sociali. Importante il ruolo dei mass-media che

permettono di entrare in contatto con le grandi masse di elettori.

4. IL PARTITO PROFESSIONALE ELETTORALE (1982, Panebianco) =

professionalizzazione delle organizzazioni, la burocrazia di partito viene sostituita

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con tecnici ed esperti.

5. IL CARTEL PARTY (Katz e mair 1995) = il cartel party nasce per la crescente

rilevanza del finanziamento pubblico oltre che per le pratiche collusive tra i partiti

per rafforzare la loro posizione e procurare vantaggi competitivi. In questo modo i

partiti creano una reciproca complicità dovuta anche alla riduzione della distanza

ideologica ed a un convergenza nei programmi di governo. Cresce inoltre l’uso di

canali di comunicazione a regolamentazione statale (televisione). I partiti hanno a

disposizione

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A.A. 2022-2023
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Yuri.graziano.2002 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Bordignon Fabio.