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Nello studio delle subculture ci si concentra soprattutto sui modelli e sulle
pratiche culturali che caratterizzano queste forme socio culturale rispetto al
contesto circostante, portando l'attenzione in particolare sottratti quali
abitudini quotidiane, il linguaggio, i modelli di comportamento, sistemi di
credenze, i valori che meglio permettono di identificarne i punti di
allontanamento rispetto al mainstream della società più ampia di cui esse
fanno parte. Più in particolare questi teorici portano la propria attenzione
soprattutto sulle cosiddette subculture delinquenti, ovvero su settori sociali
all'interno dei quali si sviluppano comportamenti che si pongono non solo al di
fuori delle norme sociali condivise ma anche al di fuori delle norme legali. Il
quadro di riferimento iniziale è quello della Social Disorganization Theory che
spiega tale sviluppo sulla base del fallimento da parte delle istituzioni nel
socializzare alcuni settori di popolazione a quelli che sono i valori e le norme
condivise. Le zone disagiate, che vivono una sorta di isolamento dal resto del
mondo urbano, sviluppano modelli valoriali e normativi alternativi a quelli
dominanti, non vigono il disordine e il caos, ma si crea una vera e propria
organizzazione naturale a sé. All'interno di queste aree esistono precisi codici di
comportamento, la cui trasgressione può implicare anche la messa in atto di
sanzioni, sia morali che corporali. Ecco che allora la subcultura può arrivare a
configurarsi come un mondo sociale distinto, con i propri modi di dire, parlare e
pensare, le proprie attività e interessi, una propria concezione della vita, un
proprio schema di vita. Le subculture rappresentano microcosmi in qualche
modo omogeneo al proprio interno, l'uno di fianco all'altro, in movimento entro
un sostrato complessivo identificativo come la società, ma per gli attori che ne
fanno parte la cultura diventa anche un modo di guardare al mondo, un modo
di vivere peculiare che all'interno di un determinato settore sociale è percepito
come tradizionale. La subcultura rappresenta in tal senso una suddivisione
culturale composta da una combinazione di situazioni sociali come lo status di
classe, il background etnico, la residenza regionale, l'affiliazione religiosa e così
via.
5.2 Aree naturali
Un apporto essenziale all'interno della scuola di Chicago è sviluppato in
particolare da Park e Burgess, i quali hanno elaborato il cosiddetto approccio
ecologico. Park utilizza il concetto di area naturale nel tentativo di individuare
aree di spazio urbano all'interno delle quali si riscontri una significativa
omogeneità culturale e di organizzazione sociale, ovvero i ghetti, le zone di
vagabondaggio, ma anche i quartieri di lusso. L'area naturale rappresenta un
settore residenziale dotato di confini in qualche modo riconosciuti all'interno
della quale si possono individuare distinti gruppi culturali, e al tempo stesso
una modalità di individuazione di gruppi sociali e di differenziazione tra gruppi
sociali. Una città può essere quindi rappresentata come una collezione di aree
naturali, la cui collocazione spaziale è legata ai profili culturali e di
comportamento maggiormente condivisi al loro interno. L'area naturale nasce,
esiste e si sviluppa in maniera non pianificata, eppure mostra con evidenza una
propria storia, e si assomiglia in ciò all'evolversi di un organismo vivente che è
possibile osservare e studiare nel suo crescere e mutare. Come mette in
evidenzia Borges, è in particolare nell'espansione della città che si verifica
spesso un processo di distribuzione che setaccia, classifica, e ricolloca gli
individui e gruppi secondo la resistenza e l'occupazione. E questa
differenziazione in gruppi naturali, economici e culturali in primi una forma è un
carattere alla città. Le subculture che si sviluppano entro tali aree sono quindi
conseguenza da un lato della prossimità ecologica di individui contratti socio-
culturali omogenei e dall'altro della loro segregazione dal resto della società.
Individui che hanno interessi simili tendono a incontrarsi negli stessi luoghi,
quindi all'interno della città la popolazione tende a separarsi secondo interessi,
gusti e temperamento. Ciò significa che le aree naturali all'interno del territorio
urbano non sono fondate necessariamente soltanto sulla coesistenza ma anche
al tempo stesso sull'incontro, non sono necessariamente statiche ma anche
dinamiche. Parallelamente l’area può diventare luogo di segregazione in posta
per evitarne la diffusione. Questa tendenza degli individui con caratteristiche
simili a condividere spazi e tempi di esistenza ha come conseguenza la
progressiva accentuazione di tali caratteristiche negli stessi Individui e
parallelamente il progressivo sviluppo di una forza attraente che porta
all'avvicinamento e all'aggregazione fondate sulla similarità, ogni area agisce
come una forza selettiva e magnetica che attrae gli elementi della popolazione
appropriati e respinge quelli incongrui, con la conseguente accentuazione della
differenziazione sociale tra le diverse aree. Per questi studiosi sembra quindi
che si possa individuare una sovrapposizione tra il livello culturale, il livello
sociale e il livello ecologico, una subcultura pare cioè configurarsi come una
vera e propria sub società che si sviluppa su un proprio territorio di riferimento.
5.3 Radici dell’alterità
Un altro aspetto rilevante nelle analisi della scuola di Chicago è rappresentato
dal rapporto tra i valori e i modelli condivisi all'interno della subcultura e quelli
invece più diffusi all'interno della società, in quanto nella maggior parte delle
ricerche condotte da questi ricercatori l'alterità delle subculture era segnata
perlopiù dalla devianza e dall'illegalità. Secondo Merton, il rifiuto dei valori e
degli obiettivi condivisi dalla società deriva dall'impossibilità di raggiungere tali
obiettivi. Le attività devianti o illegali vengono quindi a rappresentare
comportamenti collettivi normativi associati a specifiche aree sociali urbane,
ciascuna con i propri specifici codici morali, sviluppati di fronte all' impossibilità
di conseguire gli obiettivi sociali condivisi attraverso i mezzi riconosciuti come
legittimi dal mainstream. In questa prospettiva la società sembra essere
rappresentata come un sistema all'interno del quale un quadro di valori e
obiettivi è sostanzialmente condiviso, ma che vede tuttavia alcuni settori di
popolazione sprovvisti delle risorse per conseguire tali obiettivi. Secondo Cohen
nelle subculture delinquenti emergono quindi come risultato di una
condivisione di un quadro di problemi da parte di una collettività,
tendenzialmente segnata da particolari caratteristiche strutturali, dove gli
individui che ne fanno parte rispondono alla loro mancata capacità di
raggiungere gli obiettivi socialmente rilevanti sviluppando quadri di norme,
rituali e valori collettivi alternativi. Ma come si configura nella cultura il
rapporto tra i valori propri e quelli invece maggiormente condivisi dalla società?
Ci sono due prospettive differenti che rispondono a questa domanda: da un lato
si viene a sviluppare una prospettiva che vede le subculture, e nella fattispecie
le subculture delinquenti, come espressione di un rifiuto dei valori e delle
norme dominanti; dall'altro le subculture come soluzioni strategiche e forme di
reinterpretazione dei valori, degli obiettivi socialmente condivisi e delle
strategie da adottare per il loro raggiungimento.
Un punto di vista particolare è quello di Shaw e McKay, i quali pensano che
l'esposizione a diversi modelli valoriali che i conflitti culturali che favoriscono
comportamenti devianti punto in particolare, dove si osservano situazioni di
disorganizzazione sociale, conflitto culturale, instabilità familiare, presenza di
modelli devianti, emergeranno più facilmente condotte delinquenti che nel
tempo potranno sfociare in comportamenti criminali. Sullo sviluppo o meno di
tale condotta influiscono anche in questo caso molteplici fattori, come la
provenienza territoriale ed etnica, l'area territoriale in cui si vive e presenta al
suo interno di gruppi delinquenti e di azioni di opposizioni a gruppi, contesto
familiare instabile eccetera. Ma le subculture delinquenti potrebbero allora
essere interpretate non solo o non tanto come corpi estranei all'interno della
società, piuttosto come riflessi intensi di questa stessa società. Inoltre va
sottolineato che le subculture della lower class non sono forme di reazione ai
valori della middle class, bensì tentativi di trovare modalità alternative di
acquisizione di status per raggiungere autonomia, indipendenza e sicurezza in
se stessi. Da questo punto di vista sono particolarmente interessanti le
subculture giovanili, dove all'interno di esse si può osservare l'interazione tra la
frattura di classe e la frattura generazionale. I giovani delle subculture
delinquenti non negano le norme della middle-class, bensì le adattano a quelli
della working-class, non negano le regole condivise dalla generazione dei
propri genitori bensì le adattano alle proprie esigenze. La cultura diventa per il
giovane il gruppo di riferimento all’interno del quale si costruiscono e si
apprendono valori, credenze obiettivi e si acquisiscono identità, autostima e
senso di appartenenza. Dunque ciò che è importante e caratteristico di queste
formazioni sociali sono l'emergere di contesti sociali sostitutivi in cui individui
possono trovare risposta ai propri bisogni, trovare un legame nel proprio
sviluppo con un particolare territorio, un isolamento socio-culturale dal
contesto circostante; inoltre è importante all'interno delle singole formazioni il
rapporto faccia a faccia, la condivisione di tempi di vita, sentimenti,
atteggiamenti, abitudini e regole, nonché il fatto di muoverti e agire come
collettività, con il risultato dello svilupparsi di una tradizione, una memoria è
una solidarietà, un'identità e un altro coscienza condivise.
5.4 Questioni di definizione
Il termine subcultura si è diffuso soprattutto attraverso i lavori di Cohen che
intende la subcultura come parte di una cultura più ampia adottata da specifici
gruppi, in questo senso all'interno di una stessa subcultura possono esistere
diverse subculture. Ma in questa prospettiva, nell'analisi del rapporto tra le
subculture e il contesto sociale circostante c'è un aspetto fondamentale di cui
tenere conto, ovvero il processo di etichettamento: la definizione della
subcultura, m