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ISTITUZIONALISMO RAZIONALE REALISMO
Teoria istituzionalista inapplicabile ai casi in cui gli interessi sono in conflitto, ma questi casi sono molto più comuni.
I casi di mancata cooperazione sono rari perché anche stati che si fronteggiano in guerra hanno un interesse comune a evitare determinate comportamenti (ad esempio, armi chimiche, uccisione indiscriminata...). Non trovano necessariamente più cooperazione nel mondo dei realisti, ma per loro la maggior parte dei casi di mancata cooperazione sono dovuti alla mancanza di informazione che permetterebbe agli stati di realizzare interessi che hanno in comune - gli interessi possono essere compatibili ma il loro perseguimento può essere ostacolato da problemi di collaborazione e coordinamento.
Questa differenza si traduce...
in valutazioni divergenti sull'impatto potenziale delle istituzioni: - Minimo quando gli interessi coincidono (superfluo per produrre cooperazione) - Minimo quando gli interessi sono contrapposti (situazione normale per i realisti) - Molto alto quando gli interessi sono misti (stati che preferiscono cooperare ma sono soggetti a problemi di collaborazione e/o coordinamento - situazioni su cui si concentra l'istituzionalismo) Esistono soluzioni istituzionali al problema dei guadagni relativi. Quando gli stati non sono in grado di dividere i vantaggi della cooperazione in modo che rimanga inalterata la loro potenza relativa, essi possono in teoria accordarsi su una compensazione o pagamento collaterale che ristabiliscaL'equilibrio anarchico gli sta) sono estremamente precedente. È vero che gli sta) a4en) all'età della loro potenza potrebbero non fidarsi gli uni degli altri economica e militare rispe4o a quella ma questo è precisamente il )po di problema che secondo gli is)tuzionalis) possono rappresentare una minaccia. Se viene regolarmente affrontato dalle is)tuzioni internazionali. Il pagamento di compensazioni genera un problema di questo può indurre uno stato a non cooperare. Quanto più uno stato ha il a4raverso il coinvolgimento o la )more che le risorse della controparte creazione di una is)tuzione potrebbero un giorno essere usate internazionale dotata di poteri di contro di esso, tanto meno sarà disposto ad acce4are la cooperazione. L'is)tuzionalismo è
troppo oNmistaperché considera i guadagni assolu) eignora i guadagni rela3vi, e in presenzadi ques) ul)mi non è sufficienteassicurare il rispe4o degli accordi perconvincere gli sta) a cooperare.
Pagina 42 di 85Is3tuzioni Gli sta) creano le is)tuzioni solo quando Is)tuzioni internazionali sonohanno già un interesse a cooperare. Il epifenomeniche, cioè rispecchianodibaNto su questo tema è ancora in meramente gli interessi e i rappor) dicorso, ma influen) autori is)tuzionalis) forza tra gli sta) e non hanno alcunhanno suggerito di sviluppare la teoria in potere causale indipendente. L’effe4ouna direzione che eviterebbe questa delle is)tuzioni sarebbe solo apparente:difficoltà: gli effeN delle is)tuzioni non in realtà la “stru4ura” so4ostantesono prevedibili semplicemente spiegherebbe tanto le is)tuzioni quantoguardando ai fa4ori stru4urali, perché il gli esi) sfida metodologica alla teoriatrasferimento di
funzioni e poteri a is)tuzionalista.en)tà sovranazionali rende l’effe4ocomplessivo delle is)tuzioni indeterminato e dipendente dall’integrazione strategica tra i varia4ori, statali e non4. L’istituzionalismo costruttivista
Caratteristiche principali
Secondo l’istituzionalismo costruttivista definendo modelli culturali di comportamento appropriato e promuovendo visioni del mondo condivise, le istituzioni strutturano non solo gli incentivi esterni ma anche gli obiettivi fondamentali e talvolta le stesse identità degli attori le istituzioni non influiscono solo su ciò che gli attori possono fare, ma anche su ciò che vogliono fare e su chi sono. L’istituzionalismo costruttivista converge quindi con quello razionalista nel ritenere che le norme internazionali hanno impatto causale indipendente sul comportamento degli stati, ma aggiunge che le preferenze degli stati sono endogene rispetto alla loro partecipazione.
Wendt: l’analisi
della politica internazionale non deve studiare solo i rapporti causalima anche i rapporti costitutivi. La cultura non ha un effetto meramente causale sugliattori della politica internazionale ma è un aspetto essenziale della costituzionedegli attori. Nella misura in cui le istituzioni internazionali sono l'espressione dispecifici modelli culturali, l'identità degli stati viene almeno parzialmentedeterminata dal contesto istituzionale in cui operano. Per esempio: la sovranitàdegli stati non può esistere indipendentemente dalle istituzioni che forniscono unquadro normativo per la loro azione. Tre livelli di internalizzazione delle normeinternazionali: Gli attori sanno qual è la norma ma obbediscono solo quando sono costretti a1. farlo (logica sottolineata dal realismo). Gli attori scelgono di obbedire alla norma perché ritengono che farlo sia nel loro2. interesse ( istituzionalismo razionalista) Gli attori obbediscono alla normaperno centrale nella diffusione di norme e pratiche comuni. Secondo Meyer, le organizzazioni internazionali svolgono un ruolo chiave nella costruzione di un'identità collettiva e nella diffusione di norme che vengono poi considerate legittime dalle società statuali. Questo avviene attraverso processi di socializzazione e apprendimento, in cui gli attori statali accettano e interiorizzano le norme e i valori promossi dalle organizzazioni internazionali. La teoria di Meyer si basa sull'idea che le società statuali mostrano un alto grado di similitudine strutturale e organizzativa a livello globale perché condividono modelli culturali e norme comuni. Questi modelli culturali sono generati e diffusi da processi di portata globale, tra cui l'attività delle organizzazioni internazionali. In sintesi, secondo Meyer e la sua scuola, le organizzazioni internazionali svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione di un'identità collettiva e nella diffusione di norme che vengono poi considerate legittime dalle società statuali. Questo processo di diffusione e accettazione delle norme contribuisce a spiegare il grado di similitudine strutturale e organizzativa tra le società statuali nel mondo contemporaneo.Il vettore centrale per la diffusione di modelli culturali globali definisce cosa sia uno stato e quali funzioni debba assolvere.
4.2 Socializzazione e argomentazione
Per l'istituzionalismo costruttivista, l'impatto delle istituzioni sugli stati avviene attraverso processi di socializzazione, che è il processo attraverso cui l'interazione sociale porta i "novizi" a interiorizzare le norme e i modi di vedere di una società fino al punto da "darli per scontati". Johnston ha identificato due distinti meccanismi di socializzazione:
- Influenza sociale: La conformità con norme e benefici risulta da benefici e sanzioni di tipo sociale, tra cui senso di benessere psicologico, senso di appartenenza, rispetto degli altri membri del gruppo; mentre le sanzioni possono consistere in disapprovazione, vergogna ed esclusione. L'ipotesi costruttivista è che questi fattori esercitino un'importante influenza sugli stati.
inquanto membri di istituzioni e organizzazioni internazionale.
Persuasione: Un insieme di atti comuni generano una convergenza di preferenza e opinioni in assenza di sanzioni materiali o psicologiche. Uno degli approcci alla persuasione, è la teoria di Habermas che identifica una situazione ideale in cui conta solo la forza dell'argomento migliore.
Gli istituzionalisti di scuola costruttivista si aspettano che l'influenza sociale e la persuasione avvengano con più facilità all'interno delle istituzioni internazionali che in interazioni non istituzionalizzate. Le organizzazioni internazionali forniscono un ambiente particolarmente favorevole alla diffusione e alla penetrazione di nuove norme e nuovi modi di interpretare la realtà.
6: interdipendenza economica e politica internazionale
1. Origini della teoria dell'indipendenza
1.1 Il liberalismo nelle relazioni internazionali
dell'egemonia sono ascrivibili al realismo, la principale teoria che si occupa degli effetti dell'interdipendenza economica sulla politica internazionale è ascrivibile al liberalismo ed emerge da una critica dei principali assunti del realismo.Pagina 44 di 85
Differenze di pensiero tra la tradizione di pensiero realista e liberalismo:
LIBERALISMO REALISMO
Lo stato non è l'unico attore rilevante sulla scena internazionale. Lo stato è uno dei vari livelli ai quali è possibile aggregare le preferenze degli individui. Qualsiasi tipo di stato tende a comportarsi nello stesso modo, a prescindere dalle sue caratteristiche particolari.
Esistono dunque altri soggetti dei quali bisogna tenere conto, lo stato è un agente che opera per conto di altri principali. Alcuni di questi si trovano ad un livello più grande dello stato (es: organizzazioni internazionali); alcuni sono di livello transnazionale (es: multinazionali); altri infine si trovano a livello particolare.
un livello di analisi subnazionale. Questa linea d'analisi è definita pluralista, non a caso trovano spazio vari tipi di configurazione dei rapporti tra società e stato, sia per quanto riguarda le questioni economiche, sia per quanto riguarda le questioni politiche.
L'immagine liberale della politica internazionale è più complessa, nella quale anche entità internazionali, transnazionali e subnazionali stabiliscono una fi4a rete di relazioni a ragnatela che influiscono sugli esiti politici.
Ambiente in cui operano questi attori non è sempre lo stesso tipo di anarchia. L'anarchia internazionale non è omogenea nel tempo e nello spazio e può essere più o meno vincolante e con effetti conflittuali a seconda delle circostanze.
Relazioni tra stati: Le relazioni tra stati non sono nece