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La scuola come insieme di storie e aspettative

Una scuola, quindi, è anche un insieme di storie, che a loro volta generano aspettative e modulano comportamenti degli attori che vi partecipano. Ad esempio, andare al classico o al professionale attivano scenari rappresentazionali completamente diversi sia per gli alunni, ma anche per i docenti e per i genitori. Da ciò deriva il fatto che esistono aspettative molto differenziate rispetto alle scuole, che avranno ricadute importanti sui parametri di successo/insuccesso degli allievi e sulla natura della loro formazione.

La classe come contesto di successo/insuccesso

Innanzitutto, la classe scolastica è un gruppo. Esistono due opposte visioni del gruppo: somma di comportamenti individuali (ALLPORT); totalità dinamica, non data dalla semplice aggregazione di più individui, ma che si costituisce come un organismo a parte (LEWIN).

Per comprendere efficacemente una classe occorre considerarla come un gruppo inteso in senso lewiniano. Infatti,

gli insegnanti esperti sanno che l'intervento educativo efficace non si rivolge al singolo allievo ma all'intera classe. Esiste, inoltre, una sorta di Sé educativo che dipende dalla visibilità sociale, dalle percezioni degli altri, dal tipo di attività svolte e perfino dal posto all'interno della classe. MONTEIL per dimostrare che la storia scolastica di successi/insuccessi degli allievi ha un suo preciso ancoraggio nella situazione sociale della classe, realizza una ricerca di grande interesse. I risultati di questa ricerca sono sorprendenti: i buoni allievi riescono meglio in condizione di visibilità, gli allievi mediocri in condizioni di anonimato. L'autore riassume questi risultati sottolineando che un buon allievo si trova ad essere incentivato da una condizione di visibilità e di comparazione sociale. L'allievo mediocre, invece, in condizioni di comparazione sociale, ma senza il rischio di essere interrogato, sembra mobilitarerisorse che gli permettono di affrontare con successo la prova finale. Da queste ricerche ciò che appare sorprendente è la chiara dimostrazione dei legami fra prestazioni cognitive e condizioni sociali. 2. La voce della famiglia Gli aspetti micro-sistemici La famiglia è intesa all'interno di questo volume come un mondo sociale, che elabora nel suo ciclo di vita rappresentazioni dello sviluppo e dei processi di apprendimento che inevitabilmente costituiscono lo sfondo esplicativo di quanto accade al figlio nel corso dell'esperienza educativa. L'immagine della scuola e della vicenda educativa del figlio, assumono all'interno della ricerca esposta nel testo, significati molto eterogenei, legati alle vicende che hanno caratterizzato il ciclo di vita del nucleo familiare e dei singoli attori che lo compongono. Naturalmente, la famiglia è essa stessa parte di un più ampio sistema culturale, che influenza in modo determinante ciò che avviene alsuo interno. Le azioni individuali e familiari vengono, infatti, definite in funzione dell'interazione di queste ultime con una più ampia cornice sociale e culturale, oggi definita "comunità culturale". Inoltre, gli studiosi della famiglia parlano di "famiglia al plurale" per sottolineare sia la variabilità delle strutture familiari in funzione dei differenti contesti socioculturali, sia la coesistenza di diverse forme di famiglia dentro la medesima comunità sociale. Quindi, se da un lato la famiglia non può essere definita prescindendo dal contesto sociale e culturale in cui è inserita, dall'altro non si può ignorare la molteplicità di strutture familiari presenti in un medesimo contesto. Questa pluralità si riscontra anche nelle routine e nei rituali che ogni famiglia struttura nel corso delle proprie attività quotidiane. Per routine si intende un modello di azione prestabilito e

ritualeripetitivo; per ci si riferisce, invece, ad una forma di interazione sociale schematizzata. Essi svolgono una funzione regolatoria, comunicativa e simbolica all'interno della famiglia, agendo come un vero e proprio SCAFFOLDING.

Ricerche condotte nell'ambito della psicologia della famiglia. Fino agli anni Ottanta l'interesse dei ricercatori e dei clinici era quello di individuare e definire le differenze esistenti fra famiglie normali e famiglie patologiche, e dunque fra modalità funzionali e disfunzionali dell'organizzazione familiare.

Un primo importante cambio di orientamento si verifica quando viene portata all'attenzione della riflessione scientifica la famiglia come tale. Si è operato così uno spostamento da una prospettiva clinica a una psicosociale e ciò ha determinato anche l'emergere di nuovi temi di ricerca. Fra questi, interessante è stato lo studio dei processi di cambiamento attivati dalla famiglia anche in

  1. La FAMILY STRESS AND COPING THEORY: pone l'accento sulle capacità della famiglia di reagire agli eventi stressanti e indaga le strategie di COPING e i processi di adattamento familiare messi in atto. Il COPING è la capacità di fronteggiare nel modo migliore richieste specifiche valutate come eccessive per le risorse di una data persona; indica l'insieme delle strategie con cui l'individuo affronta eventi stressanti e situazioni emotive sgradevoli.
  2. Il FAMILY DEVELOPMENTAL ORIENTATION: ha come focus di interesse il cambiamento di forma e di funzione che le famiglie realizzano nel corso del loro ciclo di vita attraverso una sequenza ordinata di stadi di sviluppo.
Il nucleo centrale delle due teorie è la nozione di ciclo di vita della famiglia, che possiamo definire come un relazionead eventi critici cui essa va incontro nel corso della sua esistenza.insieme di eventi significativi che contrassegnano cambiamenti strutturali della famiglia (es. nascita o morte di uno dei suoi membri) o sanciscono la transizione da una fase all'altra della vita di una famiglia (es. adolescenza). Le due teorie, pur partendo da posizioni differenti, si sono poi integrate e ciò ha prodotto una più articolata teorizzazione della famiglia intesa come un microsistema in continua evoluzione, chiamata, nel corso della sua storia a fronteggiare una serie di eventi critici. Alcuni di essi sono prevedibili e richiedono una riorganizzazione degli assetti relazionali; altri sono imprevedibili e impongono alla famiglia di attivare adeguate strategie di fronteggiamento. La prospettiva della FAMILY DEVELOPMENTAL ORIENTATION si è poi arricchita di riflessioni provenienti dall'ambito dell'intervento sociale e clinico e del contributo della TEORIA GENERALE DEI SISTEMI di BERTALANFFY. Tale teoria considera un sistema come un complesso di

La teoria generale dei sistemi è una disciplina che studia i sistemi complessi, in cui non è l'elemento singolo a essere importante, ma piuttosto la sua relazione con il resto del sistema. I principi fondamentali di questa teoria sono:

  • L'insieme è più della somma delle parti
  • Le parti sono organizzate le une con le altre per arrivare all'insieme
  • Qualsiasi cambiamento del sistema modifica ogni singola parte
  • Qualsiasi cambiamento di ogni singola parte modifica il sistema

L'incontro fra la FDO (Famiglia di Origine) e la teoria generale dei sistemi ha contribuito a definire la famiglia come una totalità, un sistema di relazioni che lega i suoi membri in un rapporto di reciproca interdipendenza.

I costrutti propri della teoria generale dei sistemi si ritrovano anche nella definizione che LEWIN dà del gruppo sociale.

Inoltre, come sostiene SCABINI, il valore aggiunto che si produce dalla somma delle parti di una famiglia è costituito dalle relazioni significative che essa organizza. Le relazioni consistono in

una sequenza di interazioni. La struttura relazionale definisce così l'identità della famiglia, ciò che REISS chiama il PARADIGMA FAMILIARE, inteso come un insieme di credenze, atteggiamenti e valori. Esso struttura le dinamiche relazionali intra ed extra familiari e può essere considerato come la cornice generale entro cui i singoli individui sperimentano l'appartenenza al gruppo familiare e attribuiscono significati agli eventi.

Le modalità con cui la famiglia organizza le relazioni al proprio interno dipendono sia dalle specifiche caratteristiche individuali, sia dai processi interattivi e comunicativi messi in atto, ma anche dalla posizione sociale occupata dai suoi componenti all'interno del contesto sociale, nonché dalle norme sociali e dalle rappresentazioni condivise in una certa cultura.

La famiglia, dunque, è sempre il prodotto dell'intreccio fra processi MICROsISTEMICI e MACROsISTEMICI.

L'interconnessione fra

Queste due diverse dimensioni è stata messa a fuoco dettagliatamente dal MODELLO ECOLOGICO di BRONFENBRENNER, che propone una nozione più articolata del contesto, in grado di spiegare come l'adattamento dell'individuo al suo ambiente di vita sia mediato da dimensioni più ampie di ordine socioculturale. Secondo B. l'indagine psicologica deve assumere come oggetto di studio i rapporti fra l'organismo umano e i contesti storici, culturali e sociali in cui l'individuo vive.

La nozione di ambiente ecologico di B. viene rappresentata come una serie di strutture concentriche articolate in quattro livelli:

  • Microsistema e mesosistema, che implicano la partecipazione diretta dell'individuo alle interazioni sociali;
  • Ecosistema e macrosistema, che influenzano indirettamente il comportamento e lo sviluppo individuale.

Secondo B. a livello microsistemico la famiglia deve essere studiata prendendo in esame sistemi di interazioni che comprendono

più di due persone, in quanto il comportamento del singolo individuo e i suoi processi psicologici sono modulati da una serie di fattori (caratteristiche dei genitori, numerosità della famiglia, norme di comportamento, stili educativi, rappresentazioni della scuola e della cultura, condizione dell’abitazione, ecc.).

A livello del macrosistema, invece, va studiata la dimensione inerente i sistemi valoriali e normativi di una data cultura.

Interessante è poi il concetto di NICCHIA EVOLUTIVA, elaborato da SUPER e HARKNESS e definito come la relazione esistente fra idee dei genitori, pratiche educative e organizzazione degli ambienti di vita quotidiana. Connesso al contesto, c’è, infine, il significato, ossia il senso at

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
13 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher WAMIAPP14 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Relazione tra emozioni, apprendimenti e correlati motivazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Mollo Monica.