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DELL’APPRENDIMENTO
TEORIA
Concetti di base
Molti degli interventi terapeutici adottati nella psicoterapia supportiva possono essere concepiti come
forme di insegnamento, un processo tramite il quale si impartiscono conoscenze. La teoria
dell’app e di e to ha t ovato appli azio e p i a ia e te ell’edu azio e degli adulti e gli studi i
uest’a ea ha o fo alizzato l’atte zio e su o e i te sifi a e l’app e di e to. “i può ite e e he la
sto ia della teo ia dell’app e di e to a ia avuto i izio o “o ate e Plato e e he essa evoluta
attraverso i contributi di Piaget, Skinner, Thorndike e Bandura. Diversi contributi hanno mostrato che
pazienti affetti da schizofrenia, disturbo depressivo maggiore, disturbo bipolare, disturbo borderline di
pe so alità, distu o da defi it dell’atte zio e/ipe attività, o e a he i dividui he so o stati esposti a
e di e to. Pe si o os illazio i t a sito ie
significativi traumi psicologici, presentano deficit dell’app
dell’u o e o st ess t a sito i posso o i flue za e la odifi a e la apa ità di p o essa e le i fo azio i.
L’uso di te i he i avate dalla teo ia dell’app e di e to può ivela si va taggioso i ueste situazioni, per
aiuta e il pazie te a ela o a e le i fo azio i. È i po ta te p o uove e u ’ela o azio e effi a e du a te
Strategie come in tutte le forme di
Alleanza terapeutica, standard e aspettative, e identificazione delle risorse:
psicoterapia, la relazione paziente-terapeuta deve essere mantenuta a un livello positivo. Nel caso di
i a e all’allea za pazie te-terapeuta, le rotture e i fraintendimenti devono essere riparati.
U ’espe ie za positiva di app e di e to ha luogo el o testo di u a elazio e suppo tiva i ui il pazie te
alla p ova e ha o e isultato u i e e to dell’app e di e to. I u app o io alla
può essere messo
psi ote apia suppo tiva guidato dalla teo ia dell’app e di e to, i pazie ti so o visti o e pa te ipa ti
attivi di un processo educativo. I pazienti dovrebbero essere incoraggiati a identificare risorse e a escogitare
st ategie pe fa uso delle p op ie iso se o l’o iettivo di aggiu ge e i p op i s opi. Le iso se i ludo o
biblioteche, informazioni raccolte attraverso Internet, libri, giornali, video e così via.
Tecniche
U o degli app o i più sig ifi ativi pe p o uove e l’app e di e to l’elaborazione efficace.
’i terpretazio e
L’ela o azio e delle i fo azio i i pli a u che sia focalizzata e accurata, accompagnata
da u ’ela o azio e o pleta. Il p evede he l’i fo azio e sia pe sata i olti
processing elaborativo
odi diffe e ti e essa i elazio e ad alt e i fo azio i già ote. I aggiu ta all’i te p etazio e e
all’elaborazione, e l’interleaving
la sono altre importanti componenti del processo di
generazione
app e di e to. La ge e azio e defi ita o e la p oduzio e di i fo azio i du a te l’app e di e to
i seg a te o u te apeuta. L’i te leavi g il
piuttosto che il ricevere passivamente tali informazioni da u
metodo di apprendere due o più set di informazioni in moto tale che le istruzioni e il focus si alternino tra i
due set. La è il processo attraverso il quale il paziente mette in discussione e quindi
riflessione critica
rimpiazza o corregge un assunto. 27
18. CAPITOLO
TEORIA E PRATICA CLINICA NEGLI APPROCCI SISTEMICO-FAMILIARI
L’ORIENTAMENTO SISTEMICO-FAMILIARE
L’o ie ta e to siste i o-familiare è caratterizzato dalla visione della famiglia come sistema transazionale,
e p esuppo e he gli eve ti st essa ti e i p o le i di u si golo e o i flue zi o l’i te a fa iglia come
unità funzionale, con effetti che si estendono a tutti i membri e alle loro relazioni. La risposta della famiglia-
–
ossia il modo in cui affronta i problemi contribuisce, a sua volta, a determinare un adattamento positivo
o disfunzionale sul piano individuale o relazionale.
L’orie ta e to iopsi oso iale: la p ati a della te apia fa ilia e si fo da sull’o ie ta e to iopsi oso iale,
in quanto riconosce la complessa interazione tra individuo, famiglia e processi sociali. Questo approccio
o side a l’i te fa ia della fa iglia con sistemi più ampi, quali la scuola, il luogo di lavoro e i sistemi di
u a; esso si o upa, i olt e, delle i flue ze ultu ali e so ioe o o i he he i ludo o l’i patto del
razzismo e di altre forme di discriminazione nei riguardi di famiglie indigenti e di altri gruppi marginalizzati.
In altri termini, in una prospettiva ecologica le disfunzioni individuali non possono essere adeguatamente
comprese e trattate senza considerare il loro contesto psicosociale.
la terapia si può focalizzare sul consolidamento della
La lente sistemica: modelli che si connettono:
elazio e di oppia, può u i e sedute i dividuali o u adoles e te e sedute o l’i te a fa iglia o on i
genitori, i fratelli o la parentela allargata. Gli interventi mirano a modificare i modelli disfunzionali e hanno
l’o iettivo di sti ola e le iso se fa ilia i e di affo za e sia il fu zio a e to i dividuale sia uello
familiare. i membri di una famiglia sono interdipendenti, così che ogni individuo influenza tutti
Influenze reciproche:
gli altri e il gruppo nel suo insieme influenza, a sua volta, i propri membri in una catena circolare. Un
p o esso osse vativo i ola e l’ele e to hiave ella valutazio e a o ie ta e to siste i o, i ua to
fornisce una visione interattiva delle influenza biologiche e relazionali utili a orientare gli interventi. I clinici
non dovrebbero etichettare una famiglia sulla base della diagnosi di un singolo membro, connotandola, per
esempio, come famiglia alcolista , poiché queste etichette producono erronee attribuzioni di colpa. il
disturbo di un individuo può dipendere, infatti, da influenze sociali o da una predisposizione genetica. Non
si dovrebbe presumere, inoltre, che il disagio familiare svolga un ruolo causale nei sintomi di un individuo,
che possono, invece, derivare dai tentativi infruttuosi di gestire una situazione personale che lo pressa e
che ha significative componenti eziologiche genetiche o biologiche. Tra le molteplici influenze dovrebbe
esse e, i olt e, o side ato l’i patto degli stress ambientali e delle condizioni socioeconomiche.
LA VALUTAZIONE DEL FUNZIONAMENTO FAMILIARE
nella pratica clinica è necessaria una concezione ampia della famiglia. Nella
La mappatura del sistema:
valutazione i clinici devono essere attenti ai presupposti e ai pregiudizi culturali personali e professionali.
Decenni di ricerche hanno, invece, chiaramente confermato che i bambini possono crescere sani in una
va ietà di o posizio i fa ilia i; iò he o ta di più la ualità delle elazio i e l’effi a ia dei p o essi
familiari. È essenziale sapere chi sono i membri che fanno parte del sistema familiare, includendo tutti i
componenti della famiglia e la rete estesa dei parenti, nonché conoscere le altre relazioni significative; è
fondamentale, inoltre, valutare i rapporti con i genitori non conviventi e con i membri della famiglia
ricostituita. Il e la sono strumenti essenziali per la mappatura del sistema
genogramma linea del tempo
familiare, per la rilevazione delle informazioni relazionali e per tracciare gli schemi presenti nel sistema al
fine di guidare la programmazione degli interventi. Un processo valutativo orientato sulla resilienza 28
familiare (capacità delle famiglie di resistere e di riprendersi da una crisi o da condizioni di avversità),
infatti, cerca di individuare, unitamente ai pattern problematici e alle relazioni difficili, le influenze positive
e le potenziali risorse, così come i modelli e i membri familiari di riferimento. I clinici devono indagare i
cambiamenti organizzativi della famiglia e le strategie di coping in risposta alle difficoltà e alle perdite
significative del passato; tale indagine aiuta a comprendere il significato attuale della costituzione, della
gestio e e dell’adatta e to alle pe dite effettive o i a iate.
LE COMPONENTI DEL FUNZIONAMENTO FAMILIARE
Negli ultimi 3 decenni, la ricerca sui processi familiari ha fornito una considerevole base empirica alla
valutazione del funzionamento familiare. La cornice teorica della resilienza familiare (p.561) è stata
sviluppata come mappa concettuale a disposizione dei clinici sia nella valutazione del funzionamento della
fa iglia sia ell’o ie ta e e affo za e i p o essi hiave he favo is o o u adatta e to positivo. Essa può
essere utile per identificare gli aspetti fondamentali coinvolti in tre specifici ambiti del funzionamento
familiare: i sistemi di credenze, i modelli organizzativi e i processi comunicativi.
I sistemi di credenze familiari
I sistemi di credenze condivisi sono alla base di tutto il funzionamento familiare. Le regole relazionali, sia
esplicite sia implicite, forniscono infatti una serie di aspettative riguardanti i ruoli, le azioni e le
conseguenze che guidano la via familiare e i comportamenti dei suoi membri. I clinici dovrebbero esplorare
sistematicamente le credenze delle famiglie in merito alle situazioni problematiche, al loro significato, al
modo in cui si sono verificate e al modo attraverso il quale possono essere migliorate. La ricerca suggerisce
che i terapeuti possono favorire la capacità di resilienza, aiutando le famiglie in difficoltà: a. a dare
significato alla loro situazione di crisi e alle loro scelte; b. a ritrovare una prospettiva positiva, che
comprende la speranza per il futuro e la convinzione che attraverso gli sforzi comuni, la perseveranza e la
capacità di concentrarsi su ciò che è possibile gestire, sia possibile ottenere un successo; c. a creare valori
trascendenti di più ampio respiro, nuovi scopi e legami.
I modelli organizzativi familiari
Il fu zio a e to fa ilia e i hiede u ’o ga izzazio e effi a e pe a te e e il se so di u ità, pe favo i e
sviluppo dei e i e pe f o teggia e le p i ipali sfide della vita. L’adattabilità –
un sano un equilibrio di
–
flessibilità e stabilità è un requisito centrale per un efficace funzionamento familiare. Per funzionare bene
una famiglia ha bisogno di una leadership forte, con regole, ruoli, e schemi di interazione prevedibili e
coerenti; allo stesso tempo, essa deve anche adeguarsi al mutare delle circostanze e delle priorità
evolutive. Quando sono prive di questa struttura flessibile, le famiglie agli estremi più disfunzionali tendono
a essere eccessivamente rigide e autoritarie oppure caoticamente disorganizzate e prive di una guida. La
, o oesio e, u ’alt a di e sio e e t ale dell’o ga izzazio e fa ilia e. Le fa iglie e
connessione
funzionanti, infatti, bilanciano i bisogni di vicinanza e di sostegno reciproco nel rispetto delle differenze
i dividuali e della sepa atezza. Le o dizio i est e e app ese tate dall’i vis hia e to o dal di