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DEFINIRE L’EMOZIONE
1.
Le emozioni sono ciò che ci permette di innamorarci e di sentirci legati agli altri; sono la materia prima e
l’esse za dell’a te, della poesia, della musica; ci uniscono ai nostri familiari; ci ricordano chi è veramente
importante per noi; danno un significato alla nostra vita e la rendono degna di essere vissuta. Le emozioni
o e fe o e i di a i i eati all’i te o dei p o essi e e ali di valutazio e
vengono descritte da Siegel
dei significati, che risentono direttamente di influenze sociali. Le emozioni riflettono le modalità essenziali
o ui la e te e e ge all’i te fa ia t a p o essi eu ofisiologici e relazioni interpersonali: funzionano
come un insieme di meccanismi integrativi che collegano vari sistemi e dominanti in un flusso dinamico nel
te po. Le e ozio i i p epa a o all’azio e, al ovi e to di atu a i te a o este a. All’i te o del
vello, adu a o p o essi dive si ella fo azio e di u o stato della e te; all’i te o delle elazio i
ce
interpersonali, mettono in connessione le menti dei singoli individui. Le emozioni possono quindi essere
e all’i te o di u i dividuo o t a più i dividui . Qua do i
viste come cambiamenti nello stato di integrazio
livelli di integrazione aumentano, il nostro stato di benessere migliora e ci muoviamo verso un modo di
vivere più armonioso; possiamo dire che siamo emotivamente sani . Quando due individui si sentono
emotivamente vicini, spesso rispettano le loro differenze e allo stesso tempo stabiliscono forme di
comunicazione che alimentano la loro connessione. Al contrario, nelle esperienze emotivamente
o i uovia o ve so l’a o ia, a ve so il aos o la
disturbanti il grado di integrazione si abbassa;
rigidità.
Orientamento iniziale, valutazione e arousal
Le emozioni sono viste come flussi di energia, o stati di arousal e attivazione, che coinvolgono il cervello e
alt e pa ti del o po e he i flue za o l’ela o azio e delle i fo azio i edia te p o essi di valutazio e
dei significati. Tre sono le fasi principali della risposta emozionale. In un primo momento, in seguito a uno
stimolo (interno o esterno) il cervello entra in uno stato di aumentata vigilanza che è associato al messaggio
qualche cosa di importante sta succedendo, qui e adesso . Si ha cioè quella che possiamo chiamare una
risposta orientativa iniziale . Questa reazione attiva meccanismi cognitivi (Fare attenzione) che non
richiedono consapevolezza conscia e che non hanno in un primo tempo un tono positivo o negativo; molto
is o o agli stati del o po e all’a ie te
rapidamente, il cervello processa le rappresentazioni che si rife
esterno in quel particolare momento. Subentra poi una fase che possiamo definire di valutazione
, a atte izzata da p o essi he odula o i flussi di e e gia all’i te o del e vello. La
elaborativa o arousal 12
valutazione elaborativa determina se lo stimolo è buono o cattivo, e di conseguenza se dobbiamo
avvi i a i o allo ta a i da iò he l’ha ge e ato. I circuiti attivati in risposta alla prima valutazione
po ta o a u ’ulte io e ela o azio e dei
buono/cattivo flussi di energia attraverso i vari processi coinvolti
ell’avvi i a e to o ell’allo ta a e to: il p o essi g e ozio ale p epa a il e vello e il resto
dell’o ga is o all’azio e. La isposta o ie tativa i iziale Fare attenzione diventa entro un breve periodo
di tempo Agire , attraverso processi di valutazione, che analizzano il significato dello stimolo, e di arousal,
he di igo o i flussi di e e gia all’i te o del siste a, he el lo o i sie e odula o lo stato della e te
attivando determinati circuiti e disattivandone altri. La valutazione coinvolge una complessa rete di
meccanismi, a cui partecipano attivamente fattori interni ed esterni: precedenti esperienze legate allo
sti olo, l’attuale o testo, i te i i di stati e otivi i te i e di a iente sociale esterno; componenti
p op ie dello sti olo, o e i te sità o fa ilia ità; e i fi e le aspettative dell’i dividuo ispetto al futu o.
Emozioni primarie
I cambiamenti negli stati cerebrali generati dalle risposte orientative e dai processi di arousal e valutazione
. L’aggettivo
elaborativa possono essere definiti emozioni primarie primarie viene usato per enfatizzare
la natura iniziale dei processi emotivi essenziali, come la rabbia, la paura o la tristezza. Le sensazioni
emozionali primarie sono non verbali, spesso inconsce, e derivano dalle variazioni nei flussi di attivazione e
disattivazio e all’i te o degli stati del siste a. Le e ozio i p i a ie ifletto o a ia e ti egli stati
della mente; cambiamenti del modo in cui vari processi differenziati vengono integrati. Possono essere
sottili o intense, fugaci o persistenti; possono continuare come sensazioni dolci e contenute, simili a onde
tranquille, o esplodere come un mare in tempesta.
Differenziazione ed emozioni fondamentali
Alla risposta orientativa iniziale e ai processi di valutazione-arousal può far seguito una 3 fase, che porta a
una differenziazione o canalizzazione dei pattern di attivazione associati agli stati emozionali primari. A
volte possiamo sentirci neutri , incapaci di identificare sensazioni o sentimenti particolari e verbalizzabili;
in altre occasioni le nostre emozioni primarie si differenziano invece in stati della mente ben definiti, dando
luogo a quelle che vengono classificate come emozioni fondamentali o di base: la gioia, la tristezza, la
rabbia, la paura e la sorpresa. Questi stati emotivi sono spesso comunicati mediante espressioni facciali, si
manifestano con profili fisiologici tipici, e in tutte le culture sembrano esistere parole che permettono di
descrivere le loro caratteristiche. Le emozioni fondamentali possono essere considerati stati della mente
differenziati che si sono sviluppati come pattern di attivazione specifici. In tutti i popoli del mondo, gli esseri
umani esprimono le emozioni fondamentali con modalità analoghe.
Affetto e umore –
Il modo in cui uno stato emozionale interno si rivela esternamente attraverso segnali non verbali il tono
della vo e, l’esp essio e del volto – viene chiamato espressione affettiva , o semplicemente affetto . Il
si ife is e al to o ge e ale delle e ozio i el te po: l’u o e può esse e o side ato
termine umore
o e u ’i li azio e del siste a ve so dete i ate e ozio i fo da e tali, he i flue za l’i te p etazio e
dei processi percettivi e il modo di pensare, di riflettere su se stessi o di ricordare.
EMOZIONI E INTERAZIONI SOCIALI
L’e ozio e svolge u uolo i po ta te elle ost e i te azio i o gli alt i. U i sie e di egio i eu ali
interconnesse che Siegel ha chiamato circuiti della risonanza ci permette di sintonizzarci con gli altri e di
allineare i nostri stati interni con quelli di altre persone. Tali circuiti coinvolgono la corteccia orbitofrontale
e il cingolato anteriore, ma anche altre strutture che interagiscono fra loro come le aree corticali
ventrolaterali e prefrontali mediali. Altre componenti implicate nei circuiti della risonanza sono i neuroni
specchio , che ci consento di percepire lo stato intenzionale di un altro individuo e poi di imitare il suo
comportamento e simulare il suo stato interno. 13
EMOZIONI CONSCE E INCONSCE
Le emozioni sono processi mentali per lo più inconsci, che hanno come scopo essenziale quello di creare
u o stato di te de za all’azio e e di p epa a i a eagi e o dete i ati o po ta e ti a pa ti ola i
e all’azio e att ave so il oi volgi e ti
stimoli ambientali. Le risposte emozionali generano tale disposizio
ito di uesti p o essi l’a igdala, i sie e ad alt e a ee o elate o e il
di vari circuiti neurali. Nell’a
cingolato anteriore e la corteccia orbito frontale, svolge un ruolo cruciale nel conferire un significato
emozionale alle informazioni che provengono dal mondo esterno e nel coordinare funzioni percettive,
mnemoniche e comportamentali. Queste regioni cerebrali sono particolarmente sensibili alle interazioni
sociali,e le loro attività influenzano un gran numero di processi mentali senza il coinvolgimento della
consapevolezza conscia; sono inoltre collegate ad altre aree che influenzano direttamente il funzionamento
dell’i te o siste a del e vello. I he odo i p o essi auto ati i posso o dive ta e consci? Sono state
p oposte va ie teo ie pe spiega e la os ie za. I ase a u o di uesti odelli l’espe ie za i te a della
coscienza coinvolge i sistemi cerebrali che mediano la memoria di lavoro. La memoria di lavoro è in grado di
gestire solo un numero limitato di informazioni, operando in genere in maniera seriale. Secondo questa
concezione, le rappresentazioni percettive legate a stimoli esterni o interni vengono correlate
e e ale he l’atte zio e vie e
funzionalmente nella corteccia prefrontale dorso laterale. È in questa area
modulata e può essere fissata su particolari profili rappresentazionali, generando una sensazione interna di
I p ofili di attivazio e eu o ale ollegati dall’attività della
attenzione focalizzata e di consapevolezza.
corteccia prefrontale dorso laterale accedono così al livello della coscienza, dove possono venire analizzati
e manipolati. Secondo un altro modello proposto da Edelman e Tononi quando gruppi neuronali localizzati
in diverse aree cerebrali vengono attivati in maniera rapida e intensa, tale da permettere il raggiungimento
di un certo livello di associazione funzionale, si crea uno stato di complessità temporaneamente stabile. Se
questi insiemi neuronali raggiungono un determinato grado di integrazione, possono venire collegati al
sistema talamo-corticale e i processi mentali da loro mediati diventano parte della coscienza. La coscienza
è quindi una proprietà emergente del raggruppamento funzionale di un centro dinamico che coinvolge
varie regioni del cervello. Secondo alcuni le emozioni diventano consce quando i loro effetti vengono
ollegati all’attività dei processi attenzionali della corteccia prefrontale dorso laterale. Quando abbiamo
introiezione, o consapevolezza degli stati interni del nostro organismo, nelle regioni prefronali si ha
l’attivazio e dell’i sula e del i golato a te io e; dato i te essate, i ueste stesse egio i p ef o tali
mediali si trovano i neuroni di von Economo, cellule nervose che collegano fra loro insula e cingolato
teg azio e all’i te o delle a ee p ef o tali ediali
anteriore. L’i sembra esse legata alla consapevolezza di
sé. Il messaggio fondamentale è che potrebbe essere la consapevolezza degli stati del corpo a permetterci
di diventare consci delle nostre emozioni. Tuttavia, è importante sottolineare come spesso i nostri cervello
ricevano informazioni che si riferiscono a queste reazioni fisiche senza che noi ne siamo consapevoli.
Possiamo avere reazioni viscerali che influenzano profondamente i nostri processi decisionali, ma non
esse e o sapevoli dell’i patto he tali eazio i ha o sui ost i o po ta e ti.