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SCHIZOFRENIA

- Un particolare tipo di difficoltà e disturbo psicologico di tipo psicotico

- Definita anche stato dissociativo processuale

- Andamento cronico (es. paesi nordici usano dialogo aperto in cui i pazienti non sono

istituzionalizzati ma seguiti all’interno del loro ambiente, con questo metodo sono riusciti

ad abbassare le prevalenze nel loro paese). Altro studio in cui i pazienti sotto terapia

farmacologica non vanno meglio rispetto a quelli che utilizzano una terapia farmacologica.

Caratteristiche principali:

- Isolamento dalla realtà (autismo: incapacità di relazionarsi con le altre persone, difficoltà

di contatto)

- Deliri

- Allucinazioni

- Intelligenza normale ma estrema difficoltà a comprendere l’anormalità del proprio

comportamento; molto spesso a questo livello anche il funzionamento cognitivo viene

compromesso gravemente, e nei bambini e adolescenti il livello cognitivo è quello che

viene prima compromesso, si sviluppano prima i sintomi negativi (calo memoria,

dell’attenzione, difficoltà cognitiva, e dopo anni si sviluppano anche i sintomi positivi).

05/12/2018

ADOLESCENZA E PSICOSI

L’esordio psicotico avviene di solito in adolescenza o in prima età adulta perché:

- Narcisismo e identità: divario oggettuale-narcisistico (Jeammet) → separazione dai genitori

(separazione come trigger dell’esordio psicotico);

- Maturazione puberale che impone una maggiore autonomia e la realizzazione delle

breakdown

fantasie sessuali, anche edipiche → (Laufer)

- Trauma come eccesso di eccitamento pulsionale (edipo) e di compiti di sviluppo → si riapre

una faglia precedente (Kestemberg, Cahn)

Due teorie sulla psicosi in adolescenza:

- Novelletto parla di “scompenso progressivo”, quindi vede la psicosi come un disturbo

che ha posto le basi nell’infanzia e poi con l’adolescenza si rende evidente a causa di uno

sviluppo disturbato;

- Jeammet dà importanza al ruolo della realtà esterna, che può essere protettiva,

garante di differenziazione dagli oggetti interni oppure no. Jeammet ipotizza che, oltre ad

specifico adolescenziale;

una problematica nelle prime fasi di sviluppo, ci sia anche uno la

realtà esterna (es. genitori della realtà) può corrispondere o meno alle immagini interne e

funzione protettiva

alle fantasie dell’adolescente e possono: 1) svolgere una

funzione traumatizzante,

disconfermando alcuni fantasmi, 2) o al contrario una quando

una fantasia viene confermata nella realtà (es. fantasia di uccisione della madre che si

verifica nella realtà, la mamma muore nella realtà).

DISTURBI PSICOTICI

I principali disturbi psicotici sono la schizofrenia, il disturbo schizofreniforme (durata più

breve della schizofrenia), il disturbo psicotico breve (meno di 1 mese) e il disturbo

schizoaffettivo

Criteri DSM 5 per la SCHIZOFRENIA:

A) almeno due dei seguenti sintomi devono essere presenti per un mese, ma almeno un sintomo

deve essere tra allucinazioni, deliri o eloquio disorganizzato:

1. Deliri

2. Allucinazioni

3. Eloquio disorganizzato (es. “come va a scuola?”, “la mamma ha cucinato le verdure”)

4. Comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico

5. Sintomi negativi: in adolescenza si presentano più spesso all’inizio, in cui si può vedere

apatia, anedonia, mancanza di interesse, calo di capacità cognitive, ecc.

B) un significativo abbassamento del livello di funzionamento precedente in una o più delle aree

principali, come relazioni interpersonali, capacità scolastiche e lavorative

C) la persistenza di sintomi continuativi del disturbo per almeno 6 mesi

D) l’esclusione della presenza di un disturbo schizoaffettivo o depressivo o bipolare con

caratteristiche psicotiche; l’esclusione di una condizione di abuso di sostanze

F) nei pazienti con una storia di disturbo dello spettro autistico o della comunicazione ad esordio

infantile, la diagnosi aggiuntiva di schizofrenia è posta se sono presenti per almeno un mese

allucinazioni o deliri preminenti in aggiunta ad altri sintomi della schizofrenia

Discriminazione tra autismo e psicosi: chiusura, isolamento, bizzarria del pensiero sono sintomi

confondibili con l’autismo. L’autismo è una diagnosi che viene fatta di solto nell’infanzia, si

esprime come disturbo della comunicazione e del linguaggio, stereotipie e comportamenti

ripetitivi e bizzarri; se ci sono anche deliri e allucinazioni viene aggiunta la diagnosi di

schizofrenia in comorbidità con l’autismo.

Classificazione della schizofrenia in base all’età di esordio:

- Schizofrenia ad esordio precocissimo prepuberale (VEOS)= prima dei 13 anni

- Schizofrenia ad esordio precoce (EOS) = prima dei 18 anni, nel periodo adolescenziale

- Schizofrenia con inizio nell’adulto (AOS) = tra i 18 e i 45 anni

- Schizofrenia ad esordio tardivo (LOS) = inizio nella maturità, dopo i 45 anni

Più è precoce l’esordio del disturbo (VEOS) più sono presenti sintomi negativi e non è un

esordio acuto ma è “subdolo”, sono ragazzini che spesso si chiudono, sono appiattivi

affettivamente, possono sembrare depressi e disinteressati da ciò che li circonda, con difficoltà

scolastiche e disturbi del linguaggio. In particolare: appiattimento affettivo, isolamento,

regressione cognitiva e comportamentale, disturbi del linguaggio. Spesso questi sintomi non

sono riconosciuti come possibile esordio di una psicosi. Le allucinazioni nelle psicosi infantili e

adolescenziali (in particolare VEOS) sono spesso visive invece che uditive come nell’adulto

(mostri, animali, giocattoli, personaggi dei cartoni animati, extraterrestri). Altri sintomi precoci:

ridacchiano o iniziano a piangere senza riuscire a spiegare il perché (prima piange e subito dopo

ride da solo). I deliri in età precoci sono spesso di breve durata e relativamente poco strutturati

(idee di riferimento o di tipo persecutorio).

“Findings support the view that, because of early onset, the long-term

Studi sull’outcome:

perspective for many adolescent-onset schizophrenia patients is that of poor social adjustment,

severe functional impairment, and high socioeconomic dependence and suggest that

consequences are more severe than in adult-onset schizophrenia” . Quindi prima esordiscono

questi disturbi più è grave la prognosi. Ad esempio uno studio ha osservato come nella

forma adolescenziale dopo 10 anni l’83% ha delle ricadute in età adulta, il 74% risulta trattato e

il 75% è dipendente o non autonomo. questi disturbi vengono diagnosticati

Una parte di questi dati sull’outcome derivano dal fatto che

molto tardi; molti studi stanno cercando di capire come riconoscere precocemente questi disturbi

per avere una prognosi migliore e il riconoscimento di soggetti che potrebbero essere più a

rischio rispetto ad altri. La persona manda evidenti segnali di disagio che però non sono

riconosciuti da nessuno (sentimento di incomprensione). Il paziente cronico è resistente a

un ragazzino che ha un

qualsiasi tipo di trattamento ed è molto difficile da recuperare; mentre

breakdown evolutivo e viene trattato tempestivamente può avere una prognosi migliore . L’idea

di un riconoscimento precoce della fase prodromica e di un intervento mirato teso a

prevenire o ritardare l’esordio psicotico ha acquistato nuova enfasi nelle ultime due

decadi.

Durata della psicosi non trattata: Sono stati sviluppati numerosi modelli di diagnosi ed

intervento precoce, con la definizione di alcuni criteri validati in grado di identificare “soggetti ad

alto rischio” (UHR, “ultra high risk”) di sviluppare un disturbo psicotico nel breve periodo (entro

5 anni

12 mesi). Durata media di tra l’insorgenza di prodromi riconoscibili e il primo intervento

Durata della psicosi non trattata

terapeutico (Yung e McGorry, 1996), definito come (Duration

of Untreated Psychosis, DUP) e di 1 anno tra l’insorgenza di chiari fenomeni positivi e il

trattamento.

DUP: implicazioni e linee di ricerca → La DUP è correlata a:

- durata del periodo necessario per la remissione della sintomatologia psicotica (Loebel e al,

1992; Beiser e al, 1993)

- ridotta compliance alle cure e maggior carico per i familiari

- aumento del rischio di depressione e suicidio

- aumento di abuso di sostanze e comportamenti antisociali

- aumento dei costi del trattamento (Ruhrmann, 2003)

I pazienti individuati e trattati tempestivamente dopo l’esordio della psicosi hanno avuto una

prognosi migliore dal punto di vista psicosociale (Wyatt, 1995; McGlashan e Johannessen, 1996).

Psicosi attenuate: non rientrano ancora nel DSM ma presentano caratteristiche psicotiche =

anche la psichiatria degli ultimi anni sta cercando di optare per una visione più dimensionale

(struttura di personalità che aumenta il rischio di sviluppare una patologia psicotica).

CASO CLINICO per spiegare la differenza tra funzionamento borderline e funzionamento

psicotico:

Alex (16 anni): arriva al colloquio dichiarando di non avere problemi, ha diffuso voci false sugli

insegnanti dicendo che avevano rapporti omosessuali con gli studenti. Alex afferma che ha il

pieno controllo della situazione, i suoi problemi scolastici non li considera gravi. Non nega di aver

sparso false voci ma non prova rimorso. Il padre nota che prova risentimento dopo la nascita dei

fratelli (prima era al centro dell’attenzione dei genitori), conflitti con le figure d’autorità

(arrogante e isolato), aveva diffuso false voci su un compagno di classe, aveva incontri

occasionali ma non relazioni stabili (ragazza che ha rotto con lui perché aveva altri interessi).

Alex si era sentito messo da parte con la nascita dei fratelli dopo che aveva ricevuto cure molto

attente (forse troppo) da parte dei genitori.

- Esame di realtà integro: no perdita dell’esame di realtà ma diniego (maniacalità); l’esame

di realtà è mantenuto ma distorto (es. dice che non va tanto male a scuola e che è un

genio a teatro)

- Angoscia di separazione

- Relazione oggettuale: anaclitica (relazioni occasionali, instabilità, ma nel momento in cui

una relazione diventa stabile non c’è una fusione psicotica, riconosce la presenza dell’altro

ma deve essere un rapporto esclusivo, di controllo).

Alex può essere inserito in un funzionamento borderline. Ci sono diversi aspetti tipici di

questa fase adolescenziale, quindi si può parlare di un quadro di funzionamento borderline ma

facendo attenzione al periodo critico che è l’adolescenza. Nel momento in cui si separa dalle

insegnanti sparge false voci, diventa arrogante e isolato. Sembra ci sia

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
40 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Saruzza.96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia generale e dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Balottin Laura.