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NUOVO PERIODO DI AGGRESSIVITÀ, NUOVE PAURE NON COLLEGATE AL TRAUMA, NUOVA ANSIA DA SEPARAZIONE

Trauma complesso: bambini che hanno sperimentato eventi traumatici molteplici, cronici e prolungati soprattutto interpersonali e a esordio precoce, spesso nel loro sistema di accudimento primario. (Van der Kolk ricorda che molte forme di trauma non soddisfano il criterio A del DSM con minaccia di morte)

Le esposizioni a traumi interpersonali comportano conseguenze du diverse aree del funzionamento del bambino:

  • attaccamento (problemi confini, sfiducia, isolamento sociale, difficoltà sintonizzazione e interpersonali: relazioni fortemente compromesse che portano il bambino ad attaccamento disorganizzato e quindi a dipendenza o distacco)
  • livello biologico (sensomotori, analgesia, dolori pelvici, asma) o neurobiologici (ipercortisolismo, disfunzione serototonina che può danneggiare il sistema inibitorio del comportamento, oppiodi endogeni che aumentano e sono responsabili di
analgesia emotiva davanti a stress gravi)* in diversi studi è stata riscontrata la riduzione delle dimensioni ippocampali e la perdita di massa cellulare,; i traumi legati a maltrattamenti invece influiscono sullo sviluppo dell'emisfero destro che è dominante per le risposte di attaccamento e regolazione degli affetti.
  • regolazione dell'affetto (difficoltà nella regolazione emotiva del sé, deficit giudizio e pianificazione comportamento)
  • dissociazione (depersonalizzazione, derealizzazione, amnesia, difficoltà mnestiche)
  • controllo del comportamento (scarsa modulazione degli impulsi, disturbi del sonno, aggressività, abuso sostanze, compiacenza, tentativi di ottenere controllo)
  • cognizione (difficoltà attentive, funzioni esecutive, mancanza curiosità)
  • senso del sé (mancanza di continuità del sé, bassa autostima, vergogna e colpa)
*la risposta del caregiver è in grado dimitigare lo sviluppo dei sintomi PTSD e di aumentare la capacità del bambino di superarli; per lui è dannoso che il caregiver annulli e sposti l'attenzione dai suoi bisogni primari. 4. IL DISTURBO POST TRAUMATICO DELLO SVILUPPO: VERSO UNA DIAGNOSI RAZIONALE PER BAMBINI CRONICAMENTE TRAUMATIZZATI Il trauma evolutivo pone le basi per reazioni inappropriate allo stress successivo: persone con traumi infantili, abusi (abusi a loro volta) e trascuratezza (codice stradale) esauriscono quasi per intero la popolazione criminale. I bambini imparano a regolare il loro comportamento prevedendo le risposte del caregiver e questo gli permette di costruire i MOI che influiranno per tutta la vita sulla qualità dell'elaborazione dell'informazione. Bambini sicuri: imparano a fidarsi, apprendono un vocabolario complesso per descrivere le loro emozioni, imparano strategie di risposta. Con il senso di sicurezza del legame di attaccamento si attenua la paura indotta dal trauma.caso di trauma in presenza di un caregiver sensibile ma impotente la risposta del bambino sarà imitarlo e sarà disorganizzato. Con un caregiver assente trascurante o intrusivo i bambini cadono in una sofferenza intollerabile e non riescono a sviluppare la sensazione che l'ambiente esterno possa arrecare loro sollievo; sviluppano modelli di attaccamento insicuri e hanno difficoltà a farsi aiutare dagli altri con una eccessiva sperimentazione di ansia, rabbia e desiderio di ricevere cure: conducono a stati dissociativi oppure aggressività autolesionistica. I bambini frammentati o sovraeccitati imparano ad ignorare ciò che sentono o percepiscono e se non riescono a raggiungere stabilità tendono a diventare indifesi o sperimentare subito reazione di fuga e talvolta vengono etichettati come ribelli. I bambini cronicamente traumatizzati, se vengono lasciati alle loro strategie difensive, avranno gravi deficit nell'autoregolazione emotiva: mancanzasenso continuo del sé, scarsa modulazione degli affetti, cattivo controllo degli impulsi, incertezza sull'affidabilità, sfiducia. Soffrono spesso di alterazione della coscienza con amnesia, ipermnesia, dissociazione, depersonalizzazione e derealizzazione. Hanno la tendenza a comunicare la natura del loro passato traumatico ripetendolo in forma di agiti interpersonali, nel gioco e nella fantasia. Di solito la diagnosi che viene fatta è disturbo da angoscia da separazione, disturbo del comportamento oppositivo, disturbi fobici, ADHD, PTSD. Esperienze infantili di abusi sono collegate a diagnosi da adulti di abuso di sostanze, personalità borderline e antisociale, disturbi dell'alimentazione, dissociativi, somatoformi, etc... disturbo traumatico dello sviluppo: A) esposizione (esposizione molteplice o soggettiva) B) pattern attivati di disregolazione ripetuta in risposta a indicatori traumatici (disregolazione affettiva, somatica, cognitiva, comportamentale, relazionale, ecc...)
  • Attribuzioni del sé: attribuzione e aspettative alternate in modo persistente (autoattribuzioni negative, sfiducia, perdita di aspettativa di protezione dagli altri, futura vittimizzazione)
  • Disturbi funzionali (educativo, scolastico, legale, professionale)

Il bambino si troverà imprigionato in uno schema di risposte disfunzionali agli stimoli che ricordano i traumi esperiti e vivrà sentimenti di confusione, dissociazione, odio e vergogna verso sé.

I rifugi della mente (Steiner) sono aree psichiche caratterizzate da onnipotenza e narcisismo con le quali l'individuo può fronteggiare lo stress eccessivo e le angosce di morte.

Nel trattamento ci si trova spesso davanti alla decisione se lasciarli alle cure di persone fonti di minaccia o se affrontare l'abbandono separandoli.

Stabilire sicurezza e competenza (aiuto a rivolgere attenzione su attività che non ricordino situazioni traumatiche e che diano piacere e sicurezza).

Affrontare i re-enactment traumatici (acting out aggressivi e sessuali, vedono terapeuti e insegnanti come persecutori) richiede:

  • Attenzione al corpo: integrazione e controllo (aiutarli a capire che stanno ripetendo le loro esperienze precoci e a trovare nuovi modi di affrontare le situazioni sviluppando connessioni tra esperienze, emozioni e reazioni fisiche)

Quando i genitori maltrattano i figli, le radici psicopatologiche dello sviluppo affettivo possono essere spiegate attraverso la teoria dell'attaccamento di Bowlby (1944). Questa teoria si basa su due elementi principali: il senso di sicurezza e lo sviluppo affettivo del sé.

Il primo assunto fondamentale è che ogni essere umano necessita durante lo sviluppo di figure che lo accudiscano e si prendano cura di lui. Il secondo assunto è che il bambino attribuisce significati alla realtà e alle esperienze a partire da queste relazioni primarie di attaccamento.

Gli stili insicuri sono associati a scarsa capacità di mantenere relazioni intime e carenza di forme di sostegno, tutto correlato a...

Attitudine relazionale evitante accompagnato da scarsa valutazione di sé, attitudine ansiosa o ambivalente centrata sulla paura del rifiuto e eccessivo bisogno di compagnia; ansia e depressione i più comuni.

L'effetto della relazione madre-bambino è fondamentale per comprendere lo sviluppo delle capacità di mentalizzazione e autoregolazione degli affetti nel bambino; un fallimento può determinare deficit nella funzione riflessiva che si genera nel momento in cui la mamma presenta eccessivi conflitti o difficoltà psicologiche mostrando un'affettività negativa che porterà al fallimento del sistema di rispecchiamento nella diade.

Ferenczi afferma che l'abuso da FdA si verifica realmente a causa di una distorsione nell'interpretazione che il genitore da rispetto al desiderio del bambino di ricevere amore, cura, protezione e conforto.

Gli abusatori sono per lo più di genere maschile verso le femmine e che spesso

non viene daigenitori ma da altri familiari vicini.
*l'abuso causa vergogna causata dall'identificazione con l'aggressore e introiezione del senso di colpa (che fa apparire come un'azione colpevole un gioco ritenuto fino a quel momento ritenuto innocente)*
abraham 1907 afferma che in molti casi di abuso sessuale infantile il trauma è voluto dal bambino e che gli abusi indicano spesso una forma comune di desiderio sessuale inconscio diretto alle figure genitoriali, convertita in una o più fantasie traumatiche di abuso durante lo sviluppo a causa del senso di colpa connesso a questi desideri.
Trauma cumulativo: Khan, i vissuti traumatici e la psicopatologia possono svilupparsi in contesti di relazione primari adeguati anche, dove si presentano episodi dove la personalità emergente del bambino viene rifiutata dai genitori o dove i bisogni di riconoscimento che esprime vengono ignorati e disconosciuti.
Non è una dimensione facilmente rilevabile, in

Sua presenza dovremmo rilevare nel paziente incongruenze nella narrazione e una riduzione importante dell'attività referenziale proprio rispetto a quelle unità tematiche del discorso che riguardano le relazioni con le figure di attaccamento.

Bromberg distingue tra rimozione e dissociazione dicendo che quest'ultima non è una difesa come le altre ma protegge la stabilità del sé controllando affetti traumatici non simbolizzati che non possono essere regolati (alienazione aspetti del sé) mentre la rimozione definisce un processo designato all'evitamento di contenuti mentali che posso condurre a un conflitto intrapsichico.

Un bambino maltrattato cresce spesso aspettandosi che gli altri siano ostili e rifiutanti confermate da ambienti disorganizzati che lo portano ad uno scarso sviluppo di autostima e di senso di agency.

Resilienza: fattore immunitario rispetto allo stress prodotta da meccanismi psicologici interni e da determinanti ambientali.

Non è caratteristica innata ma il prodotto di un processo che caratterizza un sistema sociale complesso in un dato momento. Tende a svilupparsi in relazioni caratterizzate da affetto e cura, quindi anche in terapia. Concetti fondamentali restano quelli di prevenzione (riduzione esposizione traumi) e protezione (riduzione effetti esperienze negative). I fattori di protezione per la resilienza riguardano componenti ambientali e caratteristiche psicologiche individuali. *pochi gli studi su come l'attaccamento sicuro sia un potenziale fattore di resilienza ricerca: per esplorare i fattori di rischio e protezione rispetto allo sviluppo di disturbi psicologici è stato effettuato uno studio di comunità sulle esperienze di adolescenti con problemi familiari che hanno ricevuto aiuto da servizi sociali e da bambini che hanno vissuto le loro famiglie nonostante le evidenze di maltrattamenti. Interviste di tre ore che hanno rivelato le caratteristiche anagrafiche, sociodemografiche, Esperienze di cura e abuso

Dettagli delle relazioni:

  • Esperienze di cura: sono state caratterizzate da amore, attenzione e sostegno. Queste relazioni hanno contribuito alla crescita e al benessere emotivo.
  • Esperienze di abuso: sono state caratterizzate da violenza, negligenza o maltrattamenti fisici, emotivi o sessuali. Queste relazioni hanno causato dolore, trauma e problemi di salute mentale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
20 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher noemidelia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia del trauma e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Andreassi Silvia.