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Gli strumenti psicologici

INTRODUZIONE

Con il termine di "strumenti psicologici" vengono compresi tutti quei metodi utilizzati dallo psicologo per giungere al processo di diagnosi. Sono state proposte diverse classificazioni relativamente a tali metodi. In questo contesto ci sembra di poter proporre la seguente categorizzazione:

  1. Tipologie di tecniche della domanda che utilizzano lo scambio verbale e comunicativo
  2. Metodi osservativi
  3. Test psicologici
  4. Metodi proiettivi

Essi possono essere utilizzati sia allo scopo di avere un quadro della situazione attuale del soggetto sia per valutare gli eventuali cambiamenti che avvengono nel corso di un trattamento.

LE TECNICHE DELLA DOMANDA

Sotto la denominazione generale "tecniche della domanda" viene compreso quell'insieme di strumenti psicologici, utilizzati qualora si desideri raccogliere informazioni tramite lo scambio verbale o per iscritto. In esse vengono inclusi tre tipi di strumenti:

  1. Colloqui
  2. Interviste
  3. Questionari
La distinzione tra questionario da una parte, e colloquio ed intervista dall'altra è abbastanza netta. Il questionario (a risposte aperte, chiuse o strutturate) si basa infatti sull'utilizzo di un materiale proposto per iscritto ed a cui il soggetto deve, sempre per iscritto, rispondere. Si tratta di strumenti di autosomministrazione o self-report. In ambito psicodiagnostico i questionari utilizzati rientrano nella categoria dei testing psicologici sia sotto forma di inventari della personalità che di scale di voto a rilevare specifici tratti della personalità. Le loro caratteristiche psicometriche consentono di definirli come dei test, e come tali caratterizzati da due specifiche finalità: 1) acquisizione di informazioni facilmente codificabili ed elaborabili; 2) quantificazione ed elaborazione psicometrica dei dati, da cui derivano validità e fedeltà degli strumenti. Nell'intervista e nel colloquio la modalità di comunicazione è invece diretta e verbale. In questo caso, il soggetto risponde alle domande poste dall'intervistatore o dal colloquiatore, che possono essere più o meno strutturate. L'intervista e il colloquio permettono una maggiore flessibilità e adattabilità rispetto al questionario, ma richiedono anche una maggiore competenza da parte dell'intervistatore o del colloquiatore nel porre le domande e nell'interpretare le risposte.scambio verbale. La differenza tra intervista e colloquio spesso è sfumata. TIPOLOGIE DI TECNICHE DELLA DOMANDA CHE UTILIZZANO LO SCAMBIO VERBALE E COMUNICATIVO: L'intervista e il colloquio. L'intervista è uno strumento che ha lo scopo di conoscere opinioni, atteggiamenti, percezioni, esperienze e caratteristiche della personalità, ponendo al soggetto delle domande, precisare fin dall'inizio, disposte in un ordine determinato a seconda delle risposte che richiedono. Le interviste possono essere:
  • strutturate - in questo caso sia le domande sia la loro successione sono prefissate fin dall'inizio;
  • semi-strutturate - quando l'intervistatore, a seconda del soggetto e dell'andamento dell'intervista, può decidere di porre o no ulteriori domande;
  • non-strutturata - quando allo psicologo viene fornita solo una lista di aree o di argomenti da sondare.
Con il termine colloquio viene intesa una specifica tecnica della scambio verbale.spettro che va dalla strutturazione più rigida, con domande specifiche su aree determinate, fino a una maggiore libertà di espressione da parte del soggetto. Durante il colloquio, lo psicologo utilizza tecniche non direttive per facilitare la comunicazione e far sentire il soggetto valorizzato e non giudicato. L'obiettivo principale del colloquio psicodiagnostico è conoscere il paziente da diversi punti di vista.
  1. Colloquio per aree: le domande vengono formulate in funzione dei temi da indagare e sono poste in ogni caso in maniera flessibile e funzionale al soggetto, anche se è evidente un certo grado di strutturazione. Viene prefissata una "traccia", forma-guida in cui le domande specifiche da porre, nonché la loro articolazione, sono lasciate all'operatività sul campo dello psicologo: ogni risposta genera un'ipotesi da cui nascono nuove domande relative alla stessa area o spinge a spostare l'attenzione su altre aree.
  2. Colloquio libero: si lascia il soggetto la scelta di organizzare la comunicazione e di parlare di sé e delle sue cose come preferisce. Il psicologo interviene per facilitare la comunicazione, chiedere chiarimenti, approfondire determinati aspetti, portare l'attenzione su argomenti tralasciati, contenere il dialogo. Il colloquio si limita ad essere guidato da ipotesi e da una
metodologia specifica per modulare gli scambi verbali. Sulla modalità di conduzione del colloquio influiscono diverse variabili. In primo luogo la scelta di una modalità per aree o libera avviene sulla base dello schema teorico di riferimento. È su questa base che viene deciso lo spazio opportuno per gli interventi dello psicologo e per l'iniziativa del soggetto. Inoltre, giocano la loro influenza sia gli stili specifici dello psicologo sia le caratteristiche peculiari di quel soggetto. I TEST PSICOLOGICI Un test è, essenzialmente, una misurazione obiettiva e standardizzata di un campione di comportamento. Per standardizzazione si intende che tutti i procedimenti utilizzati sono definiti in precedenza in modo tale che: a) ogni soggetto venga sottoposto alle stesse domande, alle stesse prove, alle stesse situazioni stimolo con modalità che rimangono costanti; b) le istruzioni siano uguali per tutti i soggetti; c) l'attribuzione del punteggio e la sua

valutazione vengano applicatiuniformemente.I criteri, che consentono di interpretare il significato dei dati raccolti con untest, vengono definiti norme di riferimento e si basano sia sul campione diriferimento sia sulla distribuzione di riferimento. Esse sono costituite daipunteggi ottenuti da un gruppo esterno di riferimento sottoposto al test con ilpreciso proposito di ottenere dei dati di confronto utili per l'interpretazione. Lenorme dovrebbero essere costruite sulla base di campioni casuali dellapopolazione, sufficientemente numerosi e stratificati rispetto ad alcunecaratteristiche quali: età, sesso, livello di studio e occupazionale, ecc. Qualsiasistrumento testistico fornisce dei punteggi di una prestazione ad un compito.Tali punteggi si presentano in una forma caratteristica di quello strumentospecifico e in quanto tali non possono essere usati né come indice di unaquantità assoluta, né in quanto indice di una quantità relativa

Diconfronto con altre prestazioni. Per questa ragione vengono definiti punteggi grezzi. Il test, oltre che alle necessarie procedure di standardizzazione, deve anche soddisfare determinate caratteristiche di fedeltà e di validità. Un reattivo psicologico viene considerato fedele (o costante o attendibile o affidabile) quando applicato più volte da come risultato delle misure uguali. In termini più tecnici, un test viene considerato fedele quando è indipendente dall'errore casuale di misura. Nella letteratura classica la stima del grado di fedeltà sui reattivi psicologici viene attuata seguendo cinque metodi:

  1. Le forme parallele: richiede la costruzione di due reattivi perfettamente analoghi in tutte le loro caratteristiche, dette per questo motivo "forme parallele", applicabili una di seguito all'altra, senza frapporre una un ampio intervallo di tempo. Si avrà un test fedele se i risultati delle due forme parallele saranno

simili in senso statistico.

Il test-retest2: consiste semplicemente nell'applicare successivamente due volte lo stesso test per determinare il grado di concordanza dei risultati ottenuti nelle due applicazioni.

La divisione a metà (split-half)3: l'insieme delle varie prove che formano un test viene diviso in due parti in modo tale che esse possano essere considerate come due forme parallele anche se ridotte, del test originale. La fedeltà viene allora valutata dal fatto che nelle due parti del test vengano conseguiti punteggi molto simili.

Il metodo della consistenza interna4: La consistenza fra esaminatori diversi5.

Per validità si intende il fatto che un test misuri effettivamente la caratteristica in esame. Per tentare di esplicitare i diversi aspetti di questo concetto, sono state introdotte alcune distinzioni:

Validità di contenuto: valuta il grado in cui un test prende in esame tutti i possibili aspetti della caratteristica che vuole

misurare.Validità discriminante: - si evidenzia dall'estensione in cui si manifesta una differenziazione di performance al test ad opera di gruppi particolarmente selezionati. Tale differenziazione deve ovviamente corrispondere ad essere congrua con gli assunti teorici su cui è stato predisposto il test.

Validità predittiva: la capacità di un test di predire risultati ottenuti dal soggetto in base alla caratteristica misurata dal test.

Validità concorrente: è il livello di concordanza tra diversi strumenti che misurano lo stesso costrutto e si basa su un confronto contemporaneo di più strumenti.

Validità di costrutto: è più complessa delle precedenti e viene usata sia per confermare che per progettare costrutti psicologici. Alla sua origine c'è un esame del particolare aspetto o tema teorico che sta alla base del test. Una volta stabilita la teoria di riferimento, il ricercatore costruirà un test

uali o di gruppo). Rispetto al costrutto, i test possono essere di personalità, di intelligenza, di abilità specifiche, di interesse professionale, di valutazione clinica, ecc. Rispetto al tipo di somministrazione, i test possono essere somministrati individualmente, in forma di questionario o in forma di prova pratica. I test di personalità sono utilizzati per valutare le caratteristiche psicologiche di un individuo, come i tratti di personalità, le attitudini, i valori e le preferenze. Questi test sono spesso somministrati attraverso questionari o interviste. I test di intelligenza misurano le capacità cognitive di un individuo, come il ragionamento logico, la memoria, l'attenzione e la capacità di problem solving. Questi test possono essere somministrati individualmente o in gruppo e spesso richiedono la risoluzione di problemi o la risposta a domande specifiche. I test di abilità specifiche valutano le competenze in un determinato campo, come la matematica, la lettura, la scrittura o le abilità motorie. Questi test possono essere somministrati individualmente o in gruppo e richiedono la dimostrazione delle competenze specifiche richieste. I test di interesse professionale sono utilizzati per valutare le preferenze e gli interessi di un individuo rispetto a determinate carriere o settori professionali. Questi test sono spesso somministrati attraverso questionari o interviste e possono aiutare le persone a prendere decisioni riguardo alla scelta di un percorso professionale. I test di valutazione clinica sono utilizzati per valutare la presenza di disturbi psicologici o psichiatrici, come la depressione, l'ansia o la schizofrenia. Questi test sono spesso somministrati da professionisti della salute mentale e possono includere questionari, interviste o prove specifiche. In conclusione, i test psicologici sono strumenti utilizzati per valutare diverse caratteristiche e aspetti della psicologia umana. La scelta del tipo di test dipende dagli obiettivi della valutazione e dalle caratteristiche specifiche dell'individuo o del gruppo che viene valutato.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
37 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher davidepirrone di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di teorie e tecniche dei test di personalità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Salcuni Silvia.