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INTERVENTI CON LE FAMIGLIE
Sarebbe auspicabile un maggior coinvolgimento dei genitori lungo tutto il percorso d'intervento e non, come spesso avviene, solo nella fase iniziale d'informazione circa le attività che i ragazzi andranno a svolgere a scuola. Tra i primi progetti ad adottare un approccio integrato di comunità ve ne sono stati alcuni con l'obiettivo di potenziare la collaborazione tra le diverse agenzie educative, in primis scuola e famiglia, ed elaborare iniziative specifiche rivolte ai genitori aventi e aventi una finalità duplice. Da un lato, esse mirano ad accrescere i livelli di sensibilizzazione e coinvolgimento attivo delle famiglie nelle attività educative scolastiche e aumentare il senso di responsabilità dei genitori nei confronti dei comportamenti aggressivi dei figli. Dall'altro, mirano ad aiutarli a comprendere lo sviluppo dei figli, fornendo loro informazioni e strumenti adeguati per sostenerli, attraverso gruppi di
lavoro ristretti di genitori.
IL FUNZIONAMENTO MORALE (UNA NUOVA STRADA PER L'INTERVENTO):
Il Training Sostitutivo dell'Aggressività:
Si avvale di tre componenti:
- prima componente rivolta all'insegnamento delle abilità sociali;
- seconda componente mirata al miglioramento del controllo dell'arabbia;
- terza componente è rappresentata dalla Educazione Morale, un intervento di tipo cognitivo basato sulla teoria di Kohlberg.
Lo sviluppo morale viene visto come un progressiva "costruzione" di un sistema di ragionamento morale maturo, identificabile con il raggiungimento morale del livello di pensiero convenzionale. L'obiettivo dell'Educazione Morale è favorire l'acquisizione di uno stadio di ragionamento morale più avanzato. Tuttavia, si deve considerare che un cambiamento nella capacità di giudizio morale non necessariamente si traduce in un reale comportamento morale nelle situazioni di vita quotidiana.
partecipanti, incoraggiando il confronto e la riflessione critica; - Fase 5: si cerca di raggiungere un consenso o una soluzione condivisa,attraverso la valutazione delle diverse prospettive e l'analisi delleconseguenze delle scelte possibili; - Fase 6: si fa il punto sulla discussione, si valutano i risultati raggiunti e siindividuano eventuali punti di miglioramento per le future sessioni. L'obiettivo principale di questi gruppi di discussione è quello di sviluppare lacapacità di pensiero critico e di prendere decisioni etiche in modo autonomo,aiutando gli adolescenti a comprendere la complessità delle questioni morali ead affrontarle in modo responsabile.membri (particolare interesse per il dibattito tra ragazzi di un determinato stadio e quelli che si trovano al quello successivo); Fase 5: si prosegue con la discussione, stimolando il conflitto cognitivo (compito dell'adulto proporre discussioni con argomentazioni di stadio +1 rispetto allo stadio di ragionamento morale più avanzato presente nel gruppo); Fase 6: il dibattito si conclude quando è stata analizzata l'argomentazione di stadio più alto oppure quando sono stati analizzati i punti principali e le differenze di opinione più significative. Il programma EQUIP: Il programma di intervento Equipping Youth to Help One Another applica il curriculum morale previsto dal TSA in un setting di terapia di gruppo per ragazzi con comportamento antisociale, assegnando la responsabilità della gestione del gruppo ai partecipanti. Il programma viene organizzato in 2 tipi di sessione: incontri di mutuo-aiuto e incontri dimutuo-aiuto: sono gruppi di discussione (guidati da un adulto) che utilizzano la metodologia del problem solving per discutere su come i comportamenti problematici e le distorsioni cognitive siano connessi ai problemi che i ragazzi incontrano. Incontri di equipaggiamento: durante questi incontri vengono portate alla luce le distorsioni cognitive o gli errori di pensiero che caratterizzano i ragazzi con comportamento antisociale, al fine di intervenire su di essi. Il programma si basa sull'assunto che i ragazzi con comportamento antisociale presentino tre forme di difficoltà: 1) deficit nelle abilità sociali, 2) ritardo nello sviluppo socio-relazionale e morale, 3) distorsioni cognitive. Queste difficoltà renderebbero più difficile e potenzialmente meno efficace la capacità del gruppo di fornire aiuto. L'integrazione dei due livelli di lavoro comporta che durante gli incontri di mutuo-aiuto vengano portate alla luce le distorsioni cognitive o gli errori di pensiero che le caratterizzano, poi oggetto d'intervento negli incontri di equipaggiamento.equipaggiamento: in essi si cerca di fornire al gruppo strumenti e abilità per poter aiutare effettivamente i membri del gruppo. Alcuni prevedono la discussione dilemmi morali con l'obiettivo di migliorare il livello di ragionamento morale, altri invece, vengono diretti ad acquisire una maggior capacità di controllo della rabbia o a correggere gli errori di pensiero imparando a riformulare i propri pensieri in maniera adeguata. Infine vi sono alcuni che operano su vari aspetti (relativi alle abilità sociali), quali la capacità di esprimere il proprio dissenso in modo costruttivo, di prepararsi ad una discussione stressante, di esprimere interesse e apprezzamento o di reagire positivamente ai fallimenti.
L'alfabetizzazione morale:
Si tratta di un percorso educativo che utilizza la discussione di gruppo su una serie di dilemmi morali, con lo scopo di favorire lo sviluppo morale dei ragazzi, facendo prendere loro coscienza sia dei limiti dei propri ragionamenti
Sidell’esistenza di modelli alternativi di pensiero nelle varie situazioni morali. Il programma prevede che siano discussi almeno 5 dilemmi con cadenza settimanale o quindicinale, con relativa discussione per i piccoli gruppi o a livello d’intero gruppo classe.
Intervenire sull’atmosfera morale della scuola:
Un ruolo importante nell’influenzare il comportamento individuale di trasgressione delle norme sociali può essere svolto da una variabile a livello contestuale quale l’atmosfera morale della scuola (insieme di valori e norme della scuola). Su questa base alcune esperienze di intervento basate sull’approccio della Just Community, si sono focalizzate sul cambiamento della percezione dell’atmosfera morale da parte degli studenti e sul superamento della cosiddetta “ignoranza pluralistica” (tendenza dei singoli a ritenere che la maggioranza dei membri della loro comunità abbia atteggiamenti diversi dai propri e pro comportamento trasgressivo).
In questa prospettiva, favorire una maggior conoscenza tra gli studenti di ciò che accade nella loro scuola e una maggior condivisione di ciò che gli altri compagni pensano e di quali sono i loro valori morali dovrebbe portare, da un lato, a sviluppare un maggior senso di appartenenza alla comunità e una migliore capacità di assumere il punto di vista degli altri e, dall'altro lato, a un decremento di comportamenti trasgressivi. Obiettivi analoghi a quelli proposti dal precedente intervento sono perseguiti dagli interventi a livello di scuola basati sul concetto di "senso di comunità". Tali interventi mirano a migliorare il senso di appartenenza alla comunità-scuola da parte degli studenti, al fine d'incrementare il loro impegno personale per il mantenimento di norme e valori della scuola e l'assunzione di comportamenti congruenti a tali norme (es. attività che promuovono l'autonomia, partecipazione alla vita scolastica).collaborazione tra i membri). Trasformare i ruoli di partecipazione nel bullismo (intervento KiVaKoulu): è un programma nazionale di prevenzione e contrasto del bullismo (Finlandia). Tale programma sposta il focus dell'attenzione dell'intervento dai bulli e dalle vittime al gruppo-classe nel suo complesso, che diviene oggetto diretto di un'azione educativa esplicitamente mirata a promuovere un senso di responsabilità per le prepotenze che accadono tra compagni in grado di tradursi in comportamenti concreti di aiuto alle vittime. Il programma si propone di modificare le norme informali presenti nel gruppo in norme pro-difesa della vittima e di proporre agli studenti i ragazzi che difendono le vittime come modelli positivi da imitare. Questa modificazione cognitiva nella percezione dei difensori è l'esito di un'azione a più livelli che prevede, in un'ottica sistematica:
- interventi a livello di scuola (percorsi di formazione,
supporto e supervisione ai docenti, attività che coinvolgono le famiglie);
interventi a livello di gruppo-classe (ciclo annuale di dieci lezioni interattive mirate alla sensibilizzazione);
interventi a livello individuale (metodologia dell'approccio senza accusa).
Questo articolato programma d'intervento mira direttamente a modificare la moralità del gruppo in relazione al bullismo, promuovendo una complessiva assunzione di responsabilità.
Capitolo 4: Dalla comprensione e dal sentire morale all'agire (im)morale: le dimensioni del funzionamento morale in rapporto al bullismo
IL FUNZIONAMENTO MORALE (PENSIERO E COGNIZIONE):
I modelli classici della moralità:
Il primo approccio di studio dello sviluppo morale del bambino è stato quello cognitivo-evolutivo (strutturalista), secondo il quale la cognizione morale si sviluppa parallelamente alle più generali abilità cognitive attraverso una sequenza stadiale comune a tutti gli individui.
ni), in cui il bambino basa il suo giudizio morale sulle conseguenze esterne delle azioni, senza considerare le intenzioni o le motivazioni degli individui. Successivamente, si sviluppa il periodo dell'autonomia morale (dai 7-8 anni in poi), in cui il bambino inizia a considerare le intenzioni e le motivazioni degli altri individui nel suo giudizio morale. Infine, si arriva al periodo dell'etica dell'autonomia (adolescenza in poi), in cui il bambino sviluppa una visione più complessa e riflessiva della moralità, basata su principi etici universali. Le teorie dello sviluppo morale di Kohlberg si basano sul lavoro di Piaget, ma vanno oltre, concentrandosi sullo sviluppo del ragionamento morale. Kohlberg ha identificato sei stadi di sviluppo morale, suddivisi in tre livelli. Il primo livello è quello preconvenzionale, in cui il bambino giudica le azioni in base alle conseguenze personali. Il secondo livello è quello convenzionale, in cui il bambino giudica le azioni in base alle norme sociali e alle aspettative degli altri. Il terzo livello è quello postconvenzionale, in cui il bambino sviluppa un proprio sistema di valori e principi etici. In conclusione, le teorie dello sviluppo morale si concentrano sullo sviluppo delle abilità di giudizio morale e sulle fasi attraverso le quali il bambino acquisisce queste abilità.