Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 27
Riassunto esame Psicologia dello sviluppo, prof. Farina, libro consigliato Psicologia dello sviluppo, Vianello Gini Lanfranchi Pag. 1 Riassunto esame Psicologia dello sviluppo, prof. Farina, libro consigliato Psicologia dello sviluppo, Vianello Gini Lanfranchi Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dello sviluppo, prof. Farina, libro consigliato Psicologia dello sviluppo, Vianello Gini Lanfranchi Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dello sviluppo, prof. Farina, libro consigliato Psicologia dello sviluppo, Vianello Gini Lanfranchi Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dello sviluppo, prof. Farina, libro consigliato Psicologia dello sviluppo, Vianello Gini Lanfranchi Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dello sviluppo, prof. Farina, libro consigliato Psicologia dello sviluppo, Vianello Gini Lanfranchi Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dello sviluppo, prof. Farina, libro consigliato Psicologia dello sviluppo, Vianello Gini Lanfranchi Pag. 26
1 su 27
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LE IDEE INFANTILI SULLA REALTà NATIURALE

- Animismo: tendenza a considerate tutti gli esseri come esseri viventi. Quindi

secondo un bambino un pezzo di legno sente di essere bruciato, il sole è vivo…

Meno 5-6 anni: qualsiasi oggetto posto in un contesto dinamico è dotato di

intenzionalità

6-8: l’animismo è riservato agli oggetti in movimento 8astri, nubi, veicoli)

8-10: considerano viventi solo gli oggetti che si muovono di moto proprio (astri,

vento..)

11-12: rivelano concezioni simili a quelle di un adulto

- Artificialismo infantile: tendenza ad assegnare a elementi naturali costruzione

umana

Per P animismo e arificialismo sono conclusione tratte anche dal fatto che il

bambino vede assecondato ogni suo bisogno da un adulto. I genitori per un

bambino sono infallibili e che siano in grado di risolvere ogni tipo di problema,

anche la fabbricazione degli elementi naturali)

NOZIONI RELATIVE AL PASSARE DEL TEMPO E DELL’Età

Un bambino di 4 anni non capisce che una persona più grande di lui è

necessariamente nata prima. Influisce il realismo perché il bambino si può

basare su ciò che oggettivamente vede ad esempio l’altezza

6-8: riconosce se una persona è più grande ma non sa chi è nato prima 14

Solo dopo gli 8 anni capisce pienamente il concetto di età

CRITIICHE

- Aver proposto un modello di sviluppo unilatarale: vita affettiva, socializzazione,

linguggio sono trascurati

- Aver sottovalutato le capacità percettive del bambino: il bambino non è privo di

tutte le strutture cognitive a parte i riiflessi. Alcune capacità percettive sono

innate

- Nell’aver sottovalutato le capacità imitative precoci

- I tempi di passaggio tra uno stadio e l’altro sono più lunghi e disomogenei

emozione: evento eccezionale, spesso non previsto,

LO che rischia di essere al di sopra delle capacità di

controllo del soggetto con notevoli ripercussioni

interne, che produce delle razioni comportamentali

SVIL (piangere, urlare, gridare)

ha la funzione di comunicare all’esterno il proprio

stato emozionale. È dunque una forma di linguaggio.

UPP Si distinguono emozioni primarie (gioia, paura,

rabbia) e secondarie (gelosia, imbarazzo, vergogna)

O TEORIA DELLO SVILUPPO DELLE EMOZIONI

• Teoria della differenziazione (Bridges) ipotizza

che:

DEL - inizialmente si possa distinguere nel neonato solo

uno stato di maggiore o minore eccitazione

- successivamente avviene una differenzianzione

LE progressiva che permette di distinguere fra statii di

sconforto e piacere

- man mano lo sconforto si differenzia in collera,

disgusto, paura e il piacere in giubilo, affetto

EMO queste differenziazioni sono possibili grazie ai

cambiamenti a livello cerebrale, sociale e cognitivo

ZIO che consentoni di valutare gli eventi e comprenderne

le cause e conseguenze

le emozioni vere e proprie compaiono intorno ai 3-4

NI mesi, fino ad arrivare a provare emozioni come

l’affetto per se stessi, la vergogna, l’amore, l’orgoglio

(dai 18 mesi)

teoria differenziale (Izard)

le emozioni primarie sono presenti dalla nascita. Questo è indicato dalla

espressioni facciali

Izard distingue 3 livelli si sviluppo: 15

1. Espressione dei bisogni (2-3 mesi): le emozioni espresse servono ad

instaurare una buona comunicazione madre-bambino e ad esprimere i bisogni.

Le emozioni principali sono tristezza, interesse, sorriso, disgusto

2. attenzione per il mondo esterno (dai 3-4): il bambino mostra particolare

attenzione agli elementi del mondo esterno perciò le emozioni di questo periodo

sono caratterizzate dai processi percettivo-affettivi (sorriso sociale, gioia,

sorpresa, paura)

3. (dai 9 mesi): avviene un progresso della consapevolezza di se ed emergono

nuove emozioni come timidezza, colpa, disprezzo

I MODELLI DI SCHERER E HARRIS

Scherer: ritiene che o sviluppo emotivo sia condizionato dalle capacità di

valutazione del bambino.

- Inizialmente (1 Mese) il bambino può valutare ciò che è familiare e cosa non lo è

, le emozioni posso essere sorpresa, noia, trasalimento

Successivamente è in grado di distinguere fra stimoli che produco piacere o

dispiacere. Questo permette emozioni di piacere o sconforto

- (dai 3 mesi) può valutare se uno stimolo permetta il raggiungimento di un

obiettivo o lo ostacoli. Abbiamo le emozioni di gioia, contentezza oppure di

paura, collera

- (dai 12 mesi): la valutazione si basa sul confronto tra le azioni del soggetto e le

richieste sociali. In caso di discrepanza si hanno emozioni di vergogna, colpa,

disprezzo

Harris: il bambino è in grado di riconoscere fin dai primi mesi le espressioni

facciali relative alle emozioni di dispiacere, felicità rabbia.

Attribuisce un ruolo importante alle competenze cognitive che permettono:

- dal primo anno di vita la consapevolezza delle proprie esperienze soggettive

(emozioni)

- dal secondo una comprensione delle emozioni altrui

- dalla fanciullezza comprendono emozioni come orgoglio, vergogna, colpa e

controllano le emozioni (smettono di pensare ad una cosa che provoca

dispiacere pensando ad altro)

PUNTI IN COMUNE

- sorriso endogeno, trasalimento, sconforto fin dalla nascita

- sorriso sociale (2-3 mesi)

- riso come espressione di gioia, rabbia, collera (3-9)

- colpa disprezzo (dopo il 1 anno)

EMOZIONI SOCIALI (AUTOCOSCIENTI)

Nel corso dello sviluppo emergono emozioni sempre più complesse in

conseguenza della maturazione e della socializzazione 16

Imbarazzo, invidia, gelosia compaiono verso la fine del 2° anno, perché

necessitano della presenza del senso di sé (che compare intorno ai 18 mesi)

Orgoglio, vergogna, senso di colpa (emozioni autocoscienti valutative) verso i 2

anni e mezzo

LA COMPETENZA EMOTIVA (riconoscere le emozioni degli altri)

- 10 settimane: reagiscono in modo coerente alle espressioni delle madri relative

alla felicità, tristezza rabbia (si mostrano contenti di fronte a espressioni di

felicità, arrabbiati di fronte alla rabbia)

- Dagli 8 mesi: interpretano le espressioni di incoraggiamento o di ansia delle

madri (se si trova di fronte ad un oggetto non familiare, guarda la madre per

riceverne indicazioni. Social referencing)

- 12 mesi: interpretano le espressioni emotive che assume la madre di fronte a un

oggetto esterno (non solo quelle che rivolgono a loro)

- 15 mesi: interpretano cosi bene il tono arrabbiato da evitare un giocattolo

panche dopo mezz’ora

- 2 anni: comprende le emozioni altrui: tende a rivivere direttamente ciò che

percepisce nell’altro

- Dai 3-6 anni: capiscono le emozioni sono soggettive: la stessa situazione può

risultare piacevelo per uno, non per l’altro

- Dai 4 ai 10: comprendono le condizioni che provocano orgoglio, vergogna, colpa

- Fanciullezza: capiscono che è possibile provare due diverse emozioni anche in

uno spazio di tempo molto breve e che è possibile la compresenza di 2 emozioni

Empatia: livello più avanzato della competenza emotiva. Consiste nel

comprendere il punto di vista dell’altro, di mettersi nei suoi panni, riconoscere le

emozioni che sta provando l’altro, provare la sua emozione

LO REGOLAZIONE EMOTIVA

I bambini sono i grado di diluire un’emozione,

nasconderla, isolarla

SVIL

UPP

O Attaccamento: Predisposizione biologica del piccolo

verso la figura che gli assicura la sopravvivenza

SOC prendendosi cura di lui. 17

IALE

secondo Bowlby il bambino è geneticamente predisposto a ricercare e a mantenere la

vicinanza con i membri della propria specie, in particolare con la madre (il periodo

sensibile all’attaccamento è il secondo semestre del primo anno di vita)

Esso è un bisogno primario

CRITICHE

- Eccessiva enfasi sul fatto che il bambino tenda ad attaccarsi ad una soa figura

(mamma)

- Sottovaluta l’importanza di altre persone (coetanei)

INTERAZIONI CON I GENITORI

Il bambino è predisposto all’interazione sociale. Le relazioni con l’adulto

soddisfano due bisogni:

- Assicurare al bambino sicurezza e protezione

- Facilitargli l’ingresso nel mondo sociale

Gli esseri umani presentano una serie di caratteristiche attrattive per il neonato

2 mesi: presta attenzione alle persone. L’adulto ha un ruolo fondamentale per l’inizio e

il mantenimento dell’interazione. È l’adulto che controlla e guida i contatti con il

piccolo

2-5 mesi: riconosce le persone familiari. Dal 5 mese riconosce la madre dalla altre

persone

8 mesi: si stabilizza il legame di attaccamento: ha una drammatica reazione

all’assenza della mamma

Pochi mesi dopo non ha più bisogno di continui sostegni percettivi (contatto con

la madre, di vederla, udirne la voce). L’immagine della mamma si interiorizza e

procura nel bambino la stessa sicurezza della sua presenza fisica (internal

working models)

8-10: anche il bambino interagisce con la mamma. Acquisisce il “concetto di dialogo”

Dai 18: le interazioni sociali utilizzano sempre di più la componente verbale. Il

comportamento del bambino viene guidato dalle richieste verbali dell’adulto e,

successivamente, dal linguaggio interiorizzato del bambino stesso

John Bowlby

- Quando Bowlby aveva 21 anni lavorava in una casa per ragazzi disadattati:

l’esperienza clinica avviata con due di loro, che manifestavano entrambi una

relazione fortemente disturbata con la madre, lo segnarono profondamente

- estese il proprio interesse alle relazioni madre-bambino

BOWLBY E FREUD 18

Le ipotesi prevalenti sull’origine dei legami affettivi avanzate nella prima metà del XX

secolo, non convincevano pienamente Bowlby : Sia la teoria psicanalitica sia quella

dell’apprendimento

sottolineavano come il legame emotivo fosse una pulsione secondaria, basata sulla

gratificazione di bisogni corporei

nonostante fossero già disponibili dati che dimostravano come, almeno nel regno

animale, i “cuccioli” sviluppavano un attaccamento nei confronti di adulti da cui non

erano stati nutriti:

• studi sull’imprinting dell’etologo Lorenz (Nelle specie animali esiste un periodo

critico in cui i piccoli apprendono e memorizzano le caratteristiche della figura

allevante.

Lorenz scopre che le oche seguono il primo oggetto in movimento (nelle prime

48h di vita)

Essendo lui la prima figura vista, gli anatroccoli indirizzano a Lorenz le loro

richieste di accudimento e ignorano la madre vera)

• studi sulla ricerca di accudimento nei macachi condotti da Harlow (mettendo

una scimmie appena nata in una gabbia con due mamme finte (una di ferro da

cui veniva nitrito e l’altra ricoperta d

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
27 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AnGy93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Farina Eleonora.