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PSICOLOGIA CLINICA E PSICOLOGIA MEDICA

Con il termine si fa riferimento a quella parte dellapsicologia clinica che ha sviluppato particolari competenze applicatealla medicina. La psicologia medica:

In primo luogo, si pone l'obiettivo di integrare la preparazione del medico e del personale sanitario con competenze di carattere psicologicorelative alla psicologia della malattia e del rapporto medico-paziente. La psicologia del malato e le modalità di reazione alla malattia non possono essere escluse da una presa in carico complessiva della persona malata. L'intervento del medico può essere fortemente condizionato dalle variabili psicologiche e psicopatologiche.

In secondo luogo, mette al centro del suo interesse il rapporto medico-paziente, sia a livello individuale che a livello del gruppo familiare o del gruppo curante. In tal senso si occupa di diverse questioni, ad esempio: i processi psicologici che si mettono in moto all'interno della

; il modo in cui la famiglia affronta la morte imminente di una persona cara; i processi psicologici che si attivano nell'équipe curante di fronte alla malattia o alla morte; i processi psicologici che si attivano nei gruppi di lavoro che si occupano di situazioni cliniche particolari, ad esempio pazienti cancerosi terminali o pazienti in rianimazione. Sin dagli anni '70 è stato messo in luce come questi processi psicologici siano connotati da una funzione difensiva nei confronti della morte, e come spesso essi si traducano in condotte di distanziamento e di frammentazione dell'intervento, in maniera tale da ridurre al minimo l'impatto dell'angoscia sul singolo operatore. In terzo luogo, favorisce la diffusione delle conoscenze e delle competenze psicologiche nel personale sanitario, attraverso una funzione di educazione, guida e addestramento all'ascolto delle implicazioni psicologiche della malattia. Un'impostazione

Per la quale ogni consulenza psicologica richiesta dai reparti medici costituisce l'occasione per un intervento psicologico sul malato, ma anche contemporaneamente per avvicinare concretamente gli operatori sanitari alla dimensione psicologica della malattia e della relazione.

PSICOLOGIA CLINICA E PSICOLOGIA DINAMICA

Il termine "dinamica" fa il suo ingresso in ambito psicologico-psichiatrico alla fine del 1800. I significati che il termine veicolava erano molteplici e ampiamente confusi tra loro: la visione "dinamica" si contrapponeva a una visione statica del disturbo mentale e si fondava sull'ipotesi dell'esistenza di una vera e propria energia psichica. Allo stesso tempo "dinamico" era sinonimo di "funzionale", contrapposto quindi a "organico". È ovviamente con la nascita della psicoanalisi che il termine "dinamico" si inserisce a pieno titolo nel vocabolario delle discipline psicologico-psichiatriche.

Il termine "dinamica", nella sua accezione riferita all'esistenza di una spinta energetica, rimanda direttamente al concetto di pulsione: ogni pulsione si compone con altre forze, subisce delle modificazioni per effetto di impedimenti e si avvia verso destini dinamici attraverso i quali la pulsione assume il suo significato conflittuale. Sulla base di questa formulazione freudiana, la psicoanalisi si qualifica come concezione dinamica dei processi psichici. La storia del termine "dinamico" tende a coincidere quindi, dopo Freud, con la storia della psicoanalisi. In questo senso si può affermare che la psicoanalisi ha egemonizzato la psicologia dinamica, ma non è possibile affermare che la psicoanalisi coincide con la psicologia dinamica: il campo psicodinamico è molto più ampio di quello psicoanalitico. Dazzi e De Coro dando conto della complessità del campo della psicologia dinamica mostrando come essa consista in un insieme ampio e.variegato di assunti teorici e di modelli di intervento clinico, che risultano solo in minima parte sovrapponibili o convergenti tra loro. Una psicologia dinamica nella quale trovano spazio anche la psicopatologia dinamica, le teorie relative alla tecnica psicoterapeutica come anche la ricerca empirica. La psicologia dinamica si configura quindi come una particolare psicologia clinica che, a partire dalla "dinamica" dei fenomeni psichici, interviene su di essi in un processo terapeutico mediato dalla relazione. Dal punto di vista della definizione degli insegnamenti nei Corsi di Laurea in Psicologia, la psicologia dinamica comprende le competenze scientifico-disciplinari che considerano da un punto di vista psicodinamico e psicogenetico le rappresentazioni del Sé, i processi intrapsichici e le relazioni interpersonali, nonché le competenze relative alle applicazioni di tali conoscenze all'analisi e al trattamento del disagio psichico e delle psicopatologie.psicologia dinamica così intesa si configura come un ambito, particolarmente esteso e rilevante, della grande area della psicologia clinica. La psicologia dinamica ha sempre influenzato la psicopatologia, cioè la disciplina che si propone di comprendere il senso delle esperienze, dei comportamenti e delle espressioni umane abnormi. La psicopatologia dinamica si è venuta declinando i modelli cosiddetti "dialettici" secondo i quali sintomi, sindromi e decorsi psicopatologici hanno origine dall'interazione tra due componenti: vulnerabilità e persona. Il pensiero dialettico in psicopatologia introduce l'idea che i sintomi non si presentano sin dall'inizio come tali, ma sono piuttosto il frutto di un percorso psicopatologico che conduce ai quadri conclamati della clinica. Alcuni tra i modelli dialettici in psicopatologia hanno un'ispirazione fenomenologica, e non affondano le proprie radici nella tradizione psicoanalitica. Essirappresentano la base di una psicologia del patologico (Minkowski) [vedi fine paragrafo successivo].

PSICOLOGIA CLINICA E PSICHIATRIA

Il rapporto tra psicologia clinica e psichiatria è particolarmente ambiguo perché i confini tra i due approcci sono diventati sempre più labili. Un criterio pratico di differenziazione è costituito dal fatto che le due discipline rimandano a due differenti percorsi formativi: mentre la psicologia clinica è una specialità psicologica alla quale si accede con la laurea in Psicologia, la psichiatria è una specialità medica alla quale si accede dopo la laurea in Medicina. Al di là di questa differenza, i due campi restano in parte confusi tra loro. Nel senso che l'operare di ogni psichiatra non dovrebbe prescindere da conoscenze di tipo psicologico, e allo stesso tempo l'operare dello psicologo clinico non può prescindere da conoscenze di clinica psichiatrica.

In primo luogo bisogna

più gravi. 2) Non è più sostenibile la distinzione basata sul diverso approccio terapeutico. In passato si credeva che lo psicologo clinico si occupasse principalmente di terapie psicologiche, mentre il psichiatra si occupasse di terapie farmacologiche. Oggi, invece, entrambe le figure professionali utilizzano approcci terapeutici integrati, combinando sia interventi psicologici che farmacologici, a seconda delle esigenze del paziente. In conclusione, la distinzione tra psicologia clinica e psichiatria non è più valida. Entrambe le discipline si occupano di diagnosi, valutazione e trattamento dei disturbi mentali, utilizzando approcci terapeutici integrati. È importante superare vecchie convinzioni e riconoscere l'importanza del lavoro di entrambe le figure professionali nel campo della salute mentale.

“maggiori”. Non è nemmeno accettabile una distinzione che si basi sull’idea2) che la psicologia clinica e la psichiatria siano entità separate ma contrapposte: laddove la psicologia clinica viene identificata con l’area clinica dei problemi che hanno una presunta eziologia psicologica, mentre la psichiatria viene identificata con l’area dei problemi che hanno una presunta eziologia organica. Sulla base di tale erronea distinzione si è tentato di introdurre la dicotomia che contrappone la cura con le parole alla cura con i farmaci, non tenendo conto invece di come ogni parola sia in un certo senso un “farmaco” e di come ogni farmaco abbia bisogno di essere sostenuto da una relazione fatta di parole.

La labilità dei confini tra psicologia clinica e psichiatria deriva dal fatto che queste due discipline condividono in parte lo stesso oggetto di studio. Una parte della psicologia clinica si occupa dello stesso oggetto di studio

della psichiatria (la clinica dei disturbi mentali, cioè diagnosi, prognosi e trattamento). Tuttavia, se da un lato la psicologia clinica e la psichiatria condividono lo stesso oggetto di studio, dall'altro si differenziano per l'ampiezza delle aree applicative e soprattutto per il metodo con il quale intendono questo "oggetto" di studio. AMPIEZZA DEL CAMPO DI APPLICAZIONE Mentre la psichiatria esaurisce il suo campo di applicazione nei disturbi mentali codificati dai moderni sistemi diagnostico-nosografici, la psicologia clinica ha un campo di applicazione più ampio, in quanto si occupa di tutta una serie di esperienze che non appartengono al numero dei disturbi mentali. Si tratta di manifestazioni problematiche individuali o di gruppo che possono avere sviluppi clinici e che sono legate a specifiche tappe del ciclo di vita. Tali fenomeni critici spesso si risolvono da soli, ma a volte possono innescare un malessere tale da motivare una richiesta di aiuto o

Da diventare il punto di partenza per uno scompenso psicopatologico. Rientrano nell'ambito delle competenze psicologico-cliniche anche quei fenomeni di carattere genericamente depressivo che non sono sufficientemente gravi da rientrare nei criteri diagnostici del DSM, come anche tutte quelle situazioni di carattere problematico, di generico disagio o di conflitto che necessitano di essere approfondite e risolte.

Sono oggetto della psicologia clinica anche le conseguenze psicologiche di vicende a carattere traumatico. Inoltre allo psicologo clinico compete una serie di interventi di carattere informativo, educazionale o preventivo. Per non parlare della possibilità che l'intervento dello psicologo clinico si esplichi nell'area delle patologie neurologiche, della loro valutazione e riabilitazione.

MODELLO MEDICO E METODO CLINICO

Ogni prescrizione medica si rende possibile soltanto all'interno di una relazione. In qualche modo, qualsiasi psichiatra

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
92 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher davidepirrone di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicodiagnostica clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Armezzani Maria.