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FANTASIA E FUNZIONAMENTO PSICHICO

Riflessioni stimolate dallo studio e dall'analisi di una produzione di 30 video films realizzati tra il 1988 e il 2001 di singoli pazienti che hanno frequentato uno specifico programma psicoterapeutico per soggetti con patologia da addiction - TOSSICOMANIA: legata ad una condizione psicopatologica di base e un sintomo di disagio di vivere che paralizza le potenzialità di crescita e distorce la cognizione della psicopatologia reale (eziologia diversamente orientata sulla base delle diverse impostazioni teorico-cliniche dei ricercatori) rivela la realtà di traumi e abusi avvenuti in età precoce e spesso perduranti nel tempo con effetti destabilizzanti sul processo maturativo dell'Io: se tali esperienze non vengono alleviate a tempo debito da accudimenti affettivi appropriati il danno non può essere riparato sentono qualsiasi contatto umano come una minaccia e un pericolo di invasione: tendono

A mantenere un distanziamento emotivo sono capaci di avere non relazioni interpersonali, di chiedere aiuto e di saperlo usare alle sostanze rinforza questa condizione di ritiro psichico, allontana dal contatto ricorso con l'altro e rende il paziente ancora più difficile da raggiungere in quanto egli tende a porre resistenza ad ogni offerta di aiuto oppositivi e resistenti al setting paziente terapeutico = sintomo tossicomaico non viene sentito come disagio MA è allontanamento da esso a causare malessere - Narrazione di una storia attraverso le immagini di un video film si configura come una strada che facilita nel paziente l'entrata in contatto con il proprio mondo interno e l'espressione dei propri sentimenti per mettere in scena affetti e ricordi, per quanto violenti e dolorosi siano, a opportunità quella distanza di sicurezza che li rende più tollerabili e pensabili: spazio potenziale all'interno del quale può svilupparsi un reale.

processo terapeutico=Importanza della funzione della FANTASIA nel quadro dei processi mentali inconsci=Possibilità di individuare livelli diversi di funzionamento della fantasia correlabili a specifici quadri psicodiagnostici e a diverse valutazioni prognostiche

TOSSICOMANIA COME SINTOMO DI UN DISTURBO DELLA PERSONALITÀ

-Ricorso alle droghe avviene in maniera sintomatica rispetto alle varie strutture di personalità (Bergeret): organizzazione più profonda dell'individuo aSTRUTTURA a partire dalla quale si organizzano le sistemazioni funzionali normali e le vicende patologiche

i tossicomanici possono presentarsi in tutte le strutture di personalità: possonodisturbi esserci strutture di personalità che più di altre possono compulsivamente ricorrere alle droghe borderline=mentre nei quadri clinici nevrotici e psicotici il ricorso alle droghe può essere più occasionale e connotarsi come una

manifestazione sintomatica spesso transitoria, nellapatologia borderline il ricorso alle droghe assume una valenza più compulsiva e risultauna scelta più obbligata nel quadro psichico del paziente=droga percepita come un oggetto ideale ed idealizzato per lo scarico della tensione eper il soddisfacimento immediato e non procrastinabile dei bisogni-BORDERLINE: introdotto alla fine dell'800 per indicare lo stato di frontiera tra follia enormalità viene ripreso in relazione a "pazienti troppo malati per la psicoanalisisuccessivamenteclassica"correnti di pensiero: PSICOANALISI (analizzabilità o meno del soggetto), PSICHIATRIA2CLINICA (condizioni mentali che non seguono il destino tipico della psicosi)=difficoltà a definire un'entità clinica così poco differenziata nel suo polimorfismosintomatologico-Knight(1954): individua come fattori ricorrenti la debolezza dell'Io, l'incapacità delsoggettidi difendersi contro l'emergenza degli impulsi primitivi e la predominanza dei processi di pensiero primario-Rycroft(1968): quadro clinico in cui si manifestano sintomi nevrotici e di comportamento non psicotico sostenuto da un sistema di difese primitive di tipo psicotico difese incentrate sulla scissione, su un'incapacità a tollerare l'angoscia, a regolare gli impulsi e a modulare gli affetti-Grinker e Gunderson(1975): definizione dei criteri per la diagnosi di sindrome borderline instabile, sottesa a timori di abbandono, che si manifesta attraverso agiti affettivi impulsivi patologici (acting-out) caratterizzati da una forte carica di aggressività auto ed etero diretta inclusione del disturbo nella Sezione Disturbi di Personalità del DSM III: successivo riconoscimento ufficiale della patologia come specifica categoria diagnostica-Kernberg e Bergeret: inquadramento strutturale e psicodinamico di tale personalità struttura di

personalità fornita di stabilità, uguaglianza nel tempo e Kernberg: funzionante a livelli intermedi tra organizzazione nevrotica e psicotica organizzazione di personalità autonoma e ben distinta da nevrosi e psicosi Bergeret: MA instabile e incompiuta in senso strutturale nevrosi e psicosi ci sono traorganizzazioni meno solide=pazienti con esperienze di traumi precoci hanno un Io vulnerabile che compie sforzi per restare in equilibrio MA un qualsiasi trauma successivo può provocare uno scompenso nella direzione perversa con angoscia di perdita molto forte pazienti=vissuto di incapacità delle principali funzioni dell'Io si configura come una condizione predisponente l'instaurarsi di uno stato di addiction-Steiner(1991): parla di STATI MENTALI (sistema fluttuante di relazioni di oggetto, di difese e fantasie inconsce che ostacola i processi di simbolizzazione falsificando la realtà) mentali offrono il conforto di un ritiro psichico in

Uno stato non vivo ma nemmeno morto, libero da angosce e dal dolore, che crea l'illusione di sicurezza (persona condizionata a livelli diversi a seconda della gravità psicopatologica). Il ricorso alle sostanze stupefacenti svolge un'azione difensiva, parallela e di rinforzo alla patologia borderline, che permette a sua volta di evitare situazioni di vita e relazioni interpersonali che possono produrre ansia e paura, dando al tossicomanico l'illusione di avere il controllo sul mondo esterno.

La addiction è un tentativo attivo, ritualistico e compulsivo di cercare gratificazioni immediate, di sentirsi potenti e non sentire il bisogno dell'altro. Questo comportamento allontana sempre di più la persona da una partecipazione consapevole alla propria vita e ostacola l'accesso al rapporto interpersonale. La addiction può essere considerata come sintomo manifesto di un sottostante disturbo della personalità, in cui le persone cercano di proteggersi dall'emergere di.

emozioni connesse ad eventi di pazienti deprivazioni e traumi infantili: mancanza di accudimenti contribuisce ad amplificare il senso di insicurezza, sfiducia, solitudine personalità che si sente costantemente minacciata nella sua integrità e che risultato: percepisce un continuo rischio di violazione ogni volta che entra in contatto con le altre persone avvicinamento ad una relazione può rinviare ad una pregressa ogni esperienza di trauma e riattivarne la sofferenza- Pazienti che fanno della droga una loro auto-cura: sofferenza sentita come intollerabile viene sperimentata come sensazione fisica e dirottate nel corpo pattern di comunicazione: ACTING-OUT azioni prendono il sopravvento sul unico pensiero l’acting-out il paziente comunica qualcosa di sé che in quel preciso attraverso momento non può comunicare in altro modo: pattern comportamentale che si attiva a fronte di una situazione di stress e sofferenza percepiti come intollerabili eche può assumere diversi livelli di gravità, frequenza e pericolosità strutturarsi nel tempo come una condizione coatta, diventare parte costitutiva del può carattere, danneggiare il processo di simbolizzazione e diventare funzionale alla sopravvivenza stessa-FAME NARCISISTICA(Kohut): percezione della propria esistenza avviene nel momento dell'acting-out passaggio all'atto si attiva la rabbia narcisistica che non viene nel contenuta per carenza di capacità simbolizzanti-Nella pratica analitica acting-out è stato sostituito con ENACTMENT: mezzo espressivo, forse l'unico possibile, che permette l'esternalizzazione di eventi traumatici reali del passato o delle fantasie inconsce ad essi legateCONCETTO DI FANTASIA INCONSCIA-Capacità del soggetto di attivare la propria fantasia può essere un buon indicatore del suo funzionamento mentale, delle sue potenzialità di sviluppo e un valido strumento su cui basare

La prognosi - Concetto di fantasia, che implica un modello della mente, è di interesse centrale in varie scuole:

  • Freud: fantasia come appagamento allucinatorio del desiderio che si origina da un desiderio instintuale frustrato come espressione mascherata di un desiderio - fantasia inconscia parte delle fantasie hanno origine con l'attività del fantasticare (sognare ad occhi aperti) che avviene a livello conscio: queste fantasie vengono dimenticate e diventano inconscie credendo ad un Io precoce, sostiene che le fantasie si sviluppino solo quando il bambino ha una capacità di pensiero logico
  • Klein: fantasie inconsce sono alla base di ogni processo mentale, fin dalla nascita accompagnano tutte le attività della mente e esiste uno stretto collegamento tra fantasia e realtà come attività mentale essenziale per lo sviluppo maturativo dell'individuo - fantasia è sempre presente nella sua vita presente fin dalla nascita in una
Dettagli
A.A. 2019-2020
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camillaniccolai di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia per la scuola e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pinto Giuliana.