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Effetto audience e le emozioni

Parliamo dell'effetto audience, ovvero l'effetto per cui una risposta emozionale viene esagerata nei suoi effetti solo se in presenza di altri individui. Tale effetto non riguarda solo il ridere, ma anche espressioni negative o emozioni cognitive più complesse come orgoglio, vergogna o senso di colpa. Sappiamo inoltre che tali emozioni complesse possono essere scaturite anche da semplici fattori sociali, senza necessariamente richiedere la consapevolezza per esistere.

Secondo la teoria del feedback facciale, è possibile ottenere un deficit nella percezione emozionale bloccando a livello periferico la produzione di un'espressione emozionale. Ciò significa quindi la diminuzione del feedback sensoriale e contemporaneamente la soppressione della risposta motoria viscerale. Inoltre, secondo ulteriori esperimenti è stato dimostrato che l'espressione facciale interviene nel regolare...

nervo vago. Secondo Porges, il sistema nervoso polivagale è responsabile della regolazione delle risposte emotive e sociali, influenzando l'esperienza e l'espressione delle emozioni. L'attivazione del sistema nervoso parasimpatico, controllato dal nervo vago, favorisce uno stato di calma e rilassamento, mentre l'attivazione del sistema simpatico, che controlla la risposta di lotta o fuga, induce uno stato di allerta e tensione. La teoria polivagale suggerisce che l'esperienza emotiva sia influenzata dalla regolazione del tono vagale, che rappresenta l'equilibrio tra l'attivazione del sistema nervoso simpatico e parasimpatico. Un tono vagale elevato è associato a una maggiore capacità di regolare le emozioni e di adattarsi alle situazioni stressanti, mentre un tono vagale basso può portare a una maggiore vulnerabilità emotiva e a difficoltà nel gestire lo stress. Inoltre, la teoria polivagale sostiene che l'espressione delle emozioni sia influenzata dalla regolazione del tono vagale. Un tono vagale elevato favorisce l'espressione di emozioni positive, come la gioia e l'amore, mentre un tono vagale basso può limitare l'espressione emotiva. In conclusione, la teoria polivagale di Porges fornisce una prospettiva interessante sulla relazione tra sistema nervoso e emozioni, evidenziando l'importanza del tono vagale nella regolazione emotiva.

nervo vago. Questo sistema è implicato sia nel controllo di funzioni vegetative che nel controllo della muscolatura faciale implicata nella produzione di espressioni emozionali, nella vocalizzazione e nella comunicazione sociale. Dunque, le nuove scienze cognitive guardano alle emozioni come pattern dinamici che coinvolgono processi neurali, muscolari e vegetativi che emergono dall'interazione fra ambiente sociale e naturale.

CAPITOLO 4 (101-135)

Anni prima della scoperta dei neuroni specchio era stato scoperto che l'area premotoria ventrale controlla parametri motori come lo scopo dell'atto motorio, i neuroni di quell'area, infatti, si attivavano alla vita di un individuo che afferrava un oggetto. I neuroni specchio di f5 sono neuroni con proprietà motorie alle quali si aggiungono anche altre proprietà visive speciali: l'input visivo viene proiettato dalle aree visive a quelle premotorie, dando origine a una simulazione mentale.

Dell'azione appena vista. Tale simulazione avviene in modo automatico e involontario. Ma perché se il sistema motorio simula di eseguire l'azione vista non la esegue?

  1. I neuroni specchio potrebbero non essere abbastanza.
  2. Durante l'osservazione, una parte del sistema motorio manda segnali inibitori al tratto piramidale, bloccando l'azione.

Quando le strutture che hanno il compito di mandare i segnali inibitori sono lesionate, può accadere il fenomeno dell'ecoprassia, ovvero quella situazione di reale imitazione automatica e involontaria da parte del paziente riguardo alle azioni osservate. Sappiamo che le attività specchio sono modulate dall'esperienza personale dell'osservatore.

Studi recenti affermano che il meccanismo specchio si attiva anche quando si eseguono azioni complementari. I neuroni si attivano anche quando non tutta l'azione ci è visibile ma abbiamo comunque informazioni sufficienti per attivare una

simulazione motoria. Una delle prime scoperte sul meccanismo specchio è che le regioni più ventrali della corteccia premotoria contengono neuroni specchio, che si attivano alla vista di azioni compiute con la bocca.

Un'altra importante scoperta venne pubblicata su "science" negli anni 70 da Meltzoff e Moore, nell'articolo venne dimostrato come i neonati dai 12 ai 21 giorni tendono ad imitare automaticamente le espressioni facciali che vedono (tale fenomeno è presente anche nei neonati di macaco); molti associano questo particolare comportamento al meccanismo specchio, ma solo non basta per spiegare l'apprendimento per imitazione nei bambini. Si tratta infatti di una cooperazione tra meccanismo di tipo specchio e controllo cognitivo. Infatti, secondo Meltzoff i bambini imitano in maniera selettiva e talvolta non è immediata (non data quindi dai neuroni specchio). L'effetto imitativo dei bambini è bidirezionale: da un lato

imparano con l'imitazione, dall'altro stabiliscono legami più solidi con chi li imita (tale fenomeno avviene anche negli adulti).

La scoperta dei neuroni specchio nelle zone fronto-parietali potrebbero farci pensare che sia data da questi la nostra capacità di comprendere le espressioni facciali emozionali degli altri.

L'implementazione neurale dei comportamenti emozionali è distribuita in un network che comprende principalmente i centri corticali: insula e ACC (cingolo anteriore) e i centri sottocorticali: amigdala e ippocampo; ed è lì infatti che si trovano altri meccanismi specchio (sappiamo che l'amigdala soprattutto è strettamente collegata con l'empatia infatti, l'attivazione dell'amigdala è direttamente proporzionale all'empatia).

Pazienti invece che mostrano lesioni all'insula (collegata al disgusto) hanno deficit nel riconoscimento del disgusto. La regione del cingolo anteriore (ACC) si

attivainvece quando si osserva o si prova dolore; interessante è sapere che grazie adegli esperimenti si è arrivati alla conclusione che l'attivazione dell'ACC aumenta quando il soggetto vede il dolore in un individuo di sua conoscenza o con cui ha stretto un qualsiasi tipo di rapporto. Cingolo anteriore e amigdala sono strettamente collegati nell'apprendimento della paura a seguito di una simulazione di dolore; infatti, il cingolo fornisce all'amigdala le informazioni negative, e l'amigdala le immagazzina.

Le aree corticali cruciali nella produzione di emozioni questa volta positive includono la parte pregenuale del cingolo anteriore (pACC) e l'insula ventrale. pACC si attiva durante la percezione di eventi positivi, incluse espressioni di felicità, che in diversi casi è accompagnato dalla controparte emozionale di gioia. Si sa inoltre che pazienti sottoposti a resezione dell'insula mostrino scarse capacità di

riconoscere espressioni facciali positive. L'amigdala è fondamentale nella codifica del sorriso, dando il via ad un processo di automatica simulazione della mimica facciale (facial mimicy). Il fenomeno di facial mimicy (essendo portati ad imitare la mimica facciale) ci fa capire che percepiamo in parte i sentimenti dell'altro evocati da tale mimica facciale. Secondo Lipps, la capacità di comprendere gli altri individui è una capacità sui generis; quando osserviamo un individuo, istintivamente tendiamo ad imitarne i gesti e a generare in noi sentimenti simili; tale imitazione per Lipps è una sorta di istinto all'empatia che segue la proiezione degli stati mentali evocati dall'imitazione all'individuo osservato. Goldman, con la sua teoria della simulazione, appoggia Lipps nella fase conclusiva del processo, la fase di proiezione (l'attribuzione di stati mentali all'altro individuo); tuttavia ritiene che tale processo nonsarebbe impossibile, più che altro li proiettiamo in noi e proviamo ciò che avremmo provato se ci fossimo trovati nella situazione che abbiamo appena visto, sulla base delle nostre esperienze. Quando osserviamo il dolore altrui una parte della corteccia del cingolo si attiva, come se stessimo soffrendo noi.

CAPITOLO 5 (pag134-166)

Per quanto riguarda il tema dell'acquisizione del linguaggio bisogna ricordare due approcci differenti:

  1. Secondo Linda Smith l'apprendimento linguistico coinvolge profondamente il corpo; infatti, le parole verrebbero acquisite mettendole in relazione con i loro referenti, grazie ad un processo associativo. Linda prediligeva "l'attenzione selettiva incarnata".
  2. Secondo Michael Tommasello e la sua teoria sociale-pragmatica dell'acquisizione del linguaggio,
tale acquisizione si presenterebbe come un fenomeno prettamente sociale, che presuppone la capacità dei bambini di avviare relazioni di azione condivisa con gli adulti. Nell'indagare il linguaggio bisognerebbe partire da due diverse concezioni: 1- TEORIA PROPOSIZIONALE CLASSICA: afferma che l'elaborazione di parole differisce radicalmente da quella degli oggetti, il loro significato deriva dalla traduzione dell'esperienza in simboli amodali e astratti. (non c'è un'attivazione dei sistemi senso motori) 2- TEORIE DISTRIBUZIONALI DEL SIGNIFICATO: afferma che il significato delle parole è dato dalla rete semantica delle parole ad essa associate, il significato consiste nelle associazioni verbali (non c'è attivazione dei sistemi senso motori). Importante è anche citare la teoria di Gallesse che si basa sull'embodied simulation, e afferma che l'ascolto dei verbi o di frasi di azione indurrebbe nell'ascoltatore.

L'attivazione dei programmi motori relativi all'azione corrispondente, evocando una simulazione sensomotoria dell'azione. Il fatto che l'elaborazione delle parole attivi il sistema motorio non è sufficiente a provarne il ruolo costitutivo. L'attivazione del SM (sistema motorio) sarebbe un fenomeno successivo all'elaborazione del significato linguistico, un'attivazione che avviene a posteriori, contingente e non costitutiva. Dunque, il nucleo centrale delle rappresentazioni semantiche resta astratto e amorale, come previsto dalle scienze cognitive classiche, l'attivazione delle cortecce sensoriali e motorie si configura come un corollario (verità conseguente da un'altra precedentemente dimostrata) dovuto al diffondersi dell'attivazione in aree non centrali per la comprensione del significato. L'argomento della costitutività, per cui l'attivazione del sistema motorio non è essenziale per

La comprensione del linguaggio risulta essere debole.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
15 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher annadagoss di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Cuccio Valentina.