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TOM.

Finzione da punto di vista meccanicista: si può trovare in 3

forme: sostituzione di oggetti, attribuzione fittizia di proprietà,

finzione dell’oggetto immaginario. Queste forme emergono

simultaneamente nel bambino, fra 18 e 24 mesi. Questo sviluppo è

risultato dell’acquisizione della capacità di rappresentare

mentalmente eventi e oggetti. Questo tipo di rappresentazioni

(quelle della realtà) sono rappresentazioni primarie. Quindi come fa

lo stesso sistema rappresentazionale a venire usato sia per il mondo

reale che per quello della finzione?

La sostituzione di oggetti spesso è definita come risultato di un

processo di definizione interna (cambia significato dell’oggetto). Ma

il bambino fa finta, non ridefinisce.

La finzione sembra distorcere le normali relazioni di riferimento

(nella sostituzione di oggetti) verità (attribuzione fittizia di

proprietà) e esistenza (finzione dell’oggetto immaginario). Perché vi

sono tre forme fondamentali di finzione e perché emergono

simultaneamente? Un indizio sta nella proprietà semantiche simili

che caratterizzano certe espressioni verbali; queste espressioni

sono resoconti di stati mentali. ES: Giovanni crede che Ronald

Reagan sia un divo del cinema. Si può dedurre che Giovanni creda

che il presidente degli USA sia un divo del cinema? No, perché

siamo in un contesto di credenze (giovanni potrebbe non sapere

che ronald reagan=presidente USA). In un contesto di credenze il

normale riferimento dei termini usati viene sospeso. Qualcosa di

simile avviene alle implicazioni di verità delle espressioni in un

contesto di stati mentali. Esiste isomorfismo fra la semantica dei

resoconti degli stati mentali e le tre forme di finzione. A opacità

referenziale corrisponde la sostituzione di oggetti, alla sospensione

di implicazioni di verità/falsità l’attribuzione fittizia di proprietà e a

sospensione di implicazioni di esistenza la finzione dell’oggetto

immaginario. Isomorfismo rivela come alla base di questi fenomeni

cognitivi non collegati vi sia una forma comune di rappresentazione

interna.

Una posizione debole sarebbe affermare che le espressioni di stati

mentali forniscono un modello per le rappresentazioni sottostanti

alla finzione. La posizione forte invece afferma che sia resoconto

che finzione sono attività che dipendono cognitivamente dalla

stessa forma di rappresentazione interna. Questa forma è detta da

Leslie meta-rappresentazione: essa è composta da 3 parti “Agente-

Relazione Informazionale-espressione. L’agente rappresenta

persone; l’espressione è qualsiasi rappresentazione primaria

“distaccata” ovvero normali riferimenti alla realtà sono sospesi. Le

espressioni distaccate hanno bisogno di essere collegate alle

rappresentazioni primarie in modo specifico tramite relazione

informazionale, che sono funzioni computazionali che collegano

insieme agenti, espressioni distaccate e rappr primarie. Il

meccanismo che potrebbe effettuare queste meta-rappresentazioni

genera la finzione nel bambino piccolo: meccanismo costruisce

rappresentazioni come FACCIO FINTA CHE e lo lega alla rappr

primaria, così le rappr sottostanti alla finzione sono equivalenti ai

resoconti interni dei suoi stati mentali. Introduce anche nuove

proprietà semantiche nel sistema rappresentazionale del bambino:

lo stesso codice rappresentazionale può essere usato nel percepire

una situazione o fingerla, e la semantica della finzione è prodotta

dall’operazione di distaccamento.

Possiamo spiegare perché vi sono 3 forme di finzione: tutte e tre

riflettono le proprietà semantiche delle meta-rappresentazioni.

Quando il bambino acquisisce la capacità di fingere acquisisce

quella di comprendere la finzione negli altri; se la finzione dipende

dalla meta-rappr, lo stesso meccanismo spiegherà l’abilità di far

finta e quella di comprendere il far finta negli altri.

Obiezione alla proposta di Leslie potrebbe essere che la nozione di

distaccamento non sia necessaria e che basti marcare come falsa la

proposizione – ma ciò non spiega la sospensione della referenza

normale. Anche marcando la falsità, non si spiega la sospensione

verità/falsità. Avremo bisogno di ulteriori meccanismi per

sospendere la normale referenza, implicazioni di v/f o di esistenza.

Limiti sui meccanismi sottostanti alla finzione precoce: vi

sono due aree in cui vi sono i limiti. La prima riguarda le circostante

in cui il meccanismo di distaccamento può essere usato, la seconda

i limiti del potere espressivo della meta-rappr che esso genera.

(1)Vi sono manierismi importanti per instaurare la finzione condivisa

(gesti, sguardi); Bateson li descrive come meta-comunicazione. Per

Leslie questo funziona come meta-comunicazione per attivare il

meccanismo di distaccamento della finzione (il dire ai bambini di

fingere non genera finzioni effettive ma azioni non serie).

(2) Wellman sostiene che bambino di 3 anni condivide con l’adulto i

fondamenti della struttura “desiderio-credenza-intenzione” per

comprendere le azioni umane; ciò implica che possono operare con

nozioni come il “pensiero di x” “pensare che p”; comprensioni tali

nozioni comporta una capacità di meta-rappresentazione. Ma la

forma normale delle meta-rappr non permette di rappresentare la

conoscenza enciclopedica sugli stati mentali. FINGE CHE / LA

FINZIONE CHE / FINGERE CHE sono diverse; le ultime due sono

relative a nozione di finzione come entità o attività. Per spiegare

pensiero di b di 3 anni abbiamo bisogno di insieme di forme meta-

rappresentazionali relate sistematicamente.

Se anche bambini molto piccoli sanno usare la logica di base

per comprendere gli stati mentali, perché non risolvono

falsa credenza fino ai 4 anni? Leslie suggerisce che il compito

sia troppo complesso. Uno studio di Perner pone bambini di 3 anni

davanti a una scatola di smarties – gli si chiede cosa contiene la

scatola e mostrato il contenuto, una matita – gli si chiede cosa il suo

coetaneo avrebbe pensato vedendo la scatola per la prima volta.

Maggior parte dei bambini fallirono. Ulteriore conferma che false

credenze sono comprese verso i 4 anni. I bambini di 3 anni erano in

grado di riportare la loro falsa credenza (cosa pensavano prima di

vedere contenuto) non capivano da dove essa provenisse, non

riuscivano a ricostruire il processo avvenuto. Anche uno studio di

Gopnik e Astington conferma che formulare previsioni su false

credenze altrui è più facile che riportare le proprie, riporta casi di

bambini che riferivano le proprie ma erano incapaci di inferire

quelle degli altri. Ricostruire la credenza richiede abilità che

sembrano mancare al bambino. Il bambino sembra avere difficoltà a

comprendere in quale modo le credenza sono relate causalmente

alle situazioni del mondo.

Adulti spesso attribuiscono stati mentali a cose, perché vogliamo

spiegarne il comportamento – si dice assumere un atteggiamento

intenzionale (Dennet). Il bambino di 3 anni potrebbe attribuire allo

stesso modo stati mentali alle persone? Bambini potrebbero non

pensare che stati mentali sono causati da eventi concreti e causano

eventi concreti. Soffermarsi sulla natura astratta degli stati mentali

può essere difficile per la concettualizzazione dei bambini di 3 anni;

più difficile è comprendere che sono effetto e causa di cose

concrete e che per questo stati mentali devono essere reali. Avendo

compreso ciò, diverrà curioso di sapere come eventi concreti siano

collegati a stati mentali.

Per Leslie bambini devono forgiare associazione tra comprensione di

causa ed effetto e la loro capacità di rappresentare stati mentali. Un

aspetto della visione causale dei b si rivela nella comprensione di

quando persone sono nella posizione di vedere o non vedere una

certa cosa; vi è somiglianza tra compiti di comprensione della “linea

dello sguardo” e comprendere esistenza di una “Linea di

trasmissione” (es phon può spegnere candela). Potrebbe essere

necessario un ponte per collegare visione causale del mondo

concreto con la comprensione del mondo mentale. La comprensione

della percezione potrebbe essere questo ponte.

Scenario falsa credenza 1 – Sally; b deve capire che l’essere esposta

nella biglia nella scatola causa la credenza che la biglia è nella

scatola. La mancata esposizione allo spostamento lascia immutata

la credenza. Comprendere la distinzione apparenza-realtà richiede

che b si raffiguri quale credenza verrebbe causata in persona che è

esposta solo a certe proprietà visive di un oggetto. Quale stato

mentale crea l’apparenza in una persona che non è stata esposta

ad altre info percettive? Il problema è insuperabile per b di 3 anni

che non colloca stati mentali in contesto causale.

L’idea è che b piccoli possono avere una visione causale del mondo,

includono come causa di comportamenti solo cose concrete. Questi

bambini indipendentemente da ciò possono formulare rappr di stati

mentali, ma solo in alcuni casi come la finzione. Verso 4 anni le

capacità distinte vengono integrate; b espandono nozione di causa

di comportamenti per includere stati mentali. Divenendo parte di

una rete causale del mondo essi possono diventare predicibili.

Autismo infantile: prove indicano che i bambini autistici non

sviluppano normalmente una TOM. Esperimento Baron-Cohen con

bambini Down, esperimento con le figure in sequenza – VEDI PRIMO

CAPITOLO, STESSI ESPERIMENTI. B autistici sembrano essere

danneggiati nella TOM; la loro conoscenza non è però ferma al

livello dei bambini normali di 3 anni – lo sviluppo del gioco di

finzione è anormale. È possibile che bambini manchino della

capacità di far finta, ciò potrebbe indicare che soffrono di un grave

disturbo neuro evolutivo.

Prospettiva meta-rappresentazionale: la prospettiva di Leslie

si propone di esplorare aspetti dello sviluppo cognitivo che risultato

dall’esistenza di meccanismi capaci di manipolare sistemi di insiemi

simbolici interni. La teoria da lui sviluppata affronta la questione

delle basi innate della TOM.

Ipotizza che 4 principali eventi evolutivi debbano essere presi in

considerazione: l’emergere della capacità meta-rappresentazionale,

l’emergere di un insieme di forme meta-rappr relate

(FINGE/FINGERE/LA FINZIONE CHE), l’acquisizione delle espressioni

rilevanti nel linguaggio naturale. Ciò porta alla concettualizzazione

degli stati mentali all’interno di una rete causale.

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A.A. 2018-2019
47 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher irislvcia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Bosco Francesca.