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STRUTTURA E FUNZIONI DEL CERVELLO

Neuroanatomia: studio della struttura del sistema nervoso a livello:

 Microscopico: cellule del sistema nervoso: il neurone capace di connettersi in modi diversi a decine

di neuroni. Il neurone è composto da nucleo, assone e dendriti (sinapsi).

 Macroscopico: distinzione tra:

- SNC: cervello e midollo spinale

- SNP: fibre nervose che si collegano ai muscoli, agli organi. Controllati dai nervi che

permettono al cervello di ricevere info dall’interno e dall’esterno

Neurofisiologia: funzionamento delle diverse parti del sistema nervoso. Il cervello diviso in emisfero destro

e emisfero sinistro collegati da un fascio di fibre nervose, il corpo calloso (primo studioso Sperry che studiò

la sindrome da disconnessione callosa).

- Emisfero destro: riguarda la parte sinistra del corpo, discriminazione di suoni e forme.

Sintetico e creativo.

- Emisfero sinistro: percepisce la parte destra, controlla il linguaggio e le funzioni

cognitive. Analitico e ragionatore.

NEUROPSICOLOGIA COGNITIVA: studia il legami fra i processi psichici e il funzionamento del sistema

nervoso. Questi legami sono indagati attraverso l’analisi dei disturbi di memoria, percezione, linguaggio

ecc.. nasce nel 1861 anno in cui Broca aveva individuato il primo caso di afasia sul paziente Tan e aveva

localizzato la lesione. Adotta i modelli computazionali tipici della scienza cognitiva. Ritorno dello studio del

caso singolo (ogni paziente è inconfrontabile con gli altri). Non vi è più una localizzazione precisa tipica

dell’’800 ma una correlazione tra funzioni e aree celebrali. Si parte dal danno celebrale per comprendere la

natura dei processi psichici. 3 operazioni:

 Relazione tra prestazione alterata e quella normale: fare in modo che la prestazione alterata abbia

con il sistema danneggiato la stessa relazione che la prestazione normale ha con il sistema normale

 Che il sistema sia normale prima della lesione

 Modifiche locali del sistema: senza danneggiare le altre

Punto chiave della rivoluzione cognitiva è il metodo dissociativo. Il metodo dissociativo evidenzia le

modalità di preservazione e danneggiamento funzionale. Si osserva X intatto e Y danneggiato. XY

indipendenti ma potrebbero essere manifestazioni di z che in certe condizioni è X e in altre è Y. Il metodo

dissociativo comporta un assunto di modalità sia a livello di organi che di funzione, un modulo danneggiato

porta a una patologia differente. Alcuni deficit specifici:

 Acromatopsia: deficit nella percezione del color

 Amorfognosia: deficit nella percezione delle forme

 Deficit nella percezione del movimento

 Atassia ottica: incapacità di afferrare un oggetto

 Amnesia: perdita della memoria episodica ma non quella semantica, può ricordare episodi

precedenti all’amnesia

 Prosopagnosia: deficit nel riconoscimento dei volti

Relazione tra normale e patologico: struttura celebrale identica ma significative differenze organiche.

Sistema nervoso diverso. La psicopatologia sostiene che la struttura organica sia normale, il funzionamento

patologico.

COSCIENZA: distinzione tra esperienza conscia e inconscia. Numerosi esperimenti:

 Mascheramento visivo: uno stimolo visivo influenza sia consciamente che inconsciamente

 Blindsight: danni neurologici a un lobo occipitale, non vedono oggetti che stanno all’estremità del

campo visivo. Controlaterale alla lesione, manca la percezione conscia.

La coscienza segue una serie di presupposizioni basate sulla conoscenza che il soggetto ha del mondo,

analizzando un contenuto per volta. La coscienza ha una funzione costruttiva per l’organismo ed è

intenzionale.

La psicologia preferisce l’inconscio: tutta l’elaborazione viene fatta qui e poi fornisce i risultati al conscio.

Nell’elaborazione inconscia ciascun processo contribuisce al controllo motorio, in quella conscia il controllo

motorio è intenzionale.

La coscienza è un fenomeno biologico emerso grazie all’evoluzione, essa è seriale, l’inconscio è parallelo(è

rapido, solido, ricco e globale). È la loro interazione che rende i processi mentali così potenti. Proprio

perché è un’interazione è soggetta ad errore: è importante conoscere l’incngruenza per evitarlo. Ci sono

anche errori sistematici più gravi.

11) ANTROPOLOGIA

Gli individui appartengono a popolazioni e questo implica 2 cose:

 Sono membri di un gruppo con cui cooperano e dirigono le loro attività cognitive. La vita sociale è

dominata dalla cultura.

 Appartengono ad una specie, condividono il genoma e i tratti fenotipi con gli altri membri.

Gli antropologi hanno postulato ampie strutture di conoscenza chiamate schemi o modelli culturali che

guidano l’azione e il pensiero, comprendono le credenze di una cultura.

Es. ipotesi della relatività linguistica: differenti modalità di rappresentazione linguistica riflettono diverse

capacità di pensiero.

PSICOLOGIA EVOLUZIONISTICA: Darwin ripresa della selezione naturale. Mente: insieme organizzato di

meccanismi mentali, ciascuno dei quali si è evoluto come una risposta adattiva a qualche sfida

dell’ambiente.

Evoluzione nell’uomo:

 Homo habilis: volume celebrale superiore all’australopithecus, aumento del volume dovuto ai lobi

parietali e frontali. Costruisce la pietra per tagliare. Rudimentale forma di comunicazione

linguistica.

 Homo erectus: primo ad utilizzare il fuoco, primi insediamenti umani e strumenti in pietra

superiore.

 Homo sapiens sapiens: organizzazioni sociali, allevamento e agricoltura.

12) ISTRUZIONE

L’istruzione basata sulla scienza cognitiva considera l’apprendimento come un processo attivo e strategico;

il computer al servizio dell’utente, in un ottica di educazione primaria importanza al bambino e non allo

strumento.

Logo: teorie di Piaget all’insegnamento della matematica con l’ausilio del calcolatore. Stessi principi di

Piaget (bimbo costruttore), il bimbo deve imparare a comunicare con il calcolatore. Costruito il logo, un

linguaggio di programmazione ad alto livello che permette un accesso rapido alla programmazione. La via

d’accesso più nota è un sottoinsieme di comandi per la tartaruga, il bambino segue i movimenti

dell’animale prima disegna figure geometriche semplici e poi complesse.

CAI (istruzione assistita dal calcolatore): strutture che cercano di riprodurre la conoscenza di insegnanti

esperti su una determinata area. Tutto predeterminato, non può far fronte a nessun imprevisto, non vi è

nessuna interazione con l’utente.

ITS SISTEMI PEDAGOGICI INTELLIGENTI: evoluzione del CAI.

Scholar è il primo con struttura parzialmente interattiva, non solo risponde alle domande ma pone

questionari rilevanti per verificare il livello raggiunto. Segue il metodo del dialogo socratico.

il più noto dei sistemi esperti è il mycin.

Guidon: aveva come obiettivi :

 Valutare la conoscenza di mycin

 Scoprire la conoscenza addizionale di ITS rispetto a un sistema esperto

 Esprimere le strategie didattiche

La strategia didattica di Guidon è a iniziativa mista: sia il computer che l’utente possono prendere iniziative.

Il metodo consiste nella presentazione di casi clinici allo studente che poi vengono discussi per far capire

come si sarebbe comportato un medico.

COMPONENTI ESSENZIALI DI UN ITS:

 Conoscenza del dominio: contiene la conoscenza che si desidera trasmettere ed equivale a quella di

un esperto, bisogna prima stabilire che cosa sa e trasmettere ciò che vuole imparare. Deve tenere

conto di 2 aspetti:

- Trasparenza: moduli classificati da opacità (si vedono solo i risultati) a trasparenza(si

osservano i passi con cui si è raggiunta la conoscenza).

- Plausibilità psicologica: le catene inferenziali degli ITS possono essere lontane dai

ragionamenti umani o riprodurli con limiti

 Modello dello studente: offre una rappresentazione di come lo studente stia modificando la sua

conoscenza e il suo comportamento in base alla competenza acquisita. Si costruisce su info

richieste: vengono sottoposti test che valutano la conoscenza che il soggetto ha dell’argomento. Un

buon modello non può essere determinato una volta per tutte, deve contenere aspetti dinamici che

rappresentano la sua evoluzione interna. Si basa sugli errori, sulle risposte sbagliate che ci

informano sulla strada che il soggetto ha seguito (migliora l’apprendimento). Come si rappresenta

la situazione problematica? La risposta si individua nel ragionamento qualitativo, usato dall’uomo

per interagire con l’ambiente, come la gente ragiona su domini fisici semplici senza i complessi

strumenti della scienza. Ad uno stesso evento possono venir date descrizioni di livello diverso ma

tutte significative, questo si avvicina al concetto di modello mentale. La rappresentazione mentale

di un sistema fisico che una persona o un programma usa per ragionare qualitativamente sui

processi che coinvolgono il sistema.

 Modulo didattico: dovrebbe contenere un modello preciso dei processi di comprensione e di

apprendimento dello studente. La strategia psicologica che utilizza è il frutto dell’interazione fra

conoscenza del dominio e modello dello studente. Il modulo si divide in 2 livelli:

- Globale: le decisioni didattiche influenzano la sequenza degli episodi di insegnamento.

Il modulo adatta il programma in base al tipo di persona

- Locale: decide quando un intervento è desiderabile

Gli ITS differiscono in:

- Moduli diagnostici: a che punto è l’apprendimento dello studente attraverso le risposte

date

- Moduli a iniziativa mista: il controllo è condiviso fra sistema e studente che si

scambiano domande e risposte

- Moduli di training: lasciano l’iniziativa allo studente che non segue un piano didattico.

Scopo: coinvolgere lo studente in attività simili al gioco con il calcolatore

 Interfaccia di comunicazione: la maggior parte dell’attività didattica avviene tramite linguaggio. Gli

ITS devono filtrare la loro conoscenza attraverso le vie comunicative di cui dispongono.

INTERAZIONE FRA UOMO E MACCHINA: i processi delle tecnologie informatiche mettono sistemi sempre

più complessi a disposizione di utenti sempre meno preparati. La scienza cognitiva ha la finzione sociale di

far riconquistare all’uomo il privilegio di essere servito dalle macchine.

- Le azioni di un calcolatore devono essere prevedibili dall’utente

- Qualsiasi azione dell’utente può essere ritrattata se non desiderata

- Per i cambiamenti definitivi, la quantità di tempo necessaria per risolvere i comandi

deve essere proporzionale al cambiamento

Possono esserci 2 tipi di sbagli che derivano sia dall’uomo che dalla macchina:

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
28 pagine
5 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federicaborsi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Bosco Francesca.