Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 55
Riassunto esame Psicologia generale, prof. Adenzato, libro consigliato: Introduzione alla psicologia,Atkinson, Pag. 1 Riassunto esame Psicologia generale, prof. Adenzato, libro consigliato: Introduzione alla psicologia,Atkinson, Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia generale, prof. Adenzato, libro consigliato: Introduzione alla psicologia,Atkinson, Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia generale, prof. Adenzato, libro consigliato: Introduzione alla psicologia,Atkinson, Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia generale, prof. Adenzato, libro consigliato: Introduzione alla psicologia,Atkinson, Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia generale, prof. Adenzato, libro consigliato: Introduzione alla psicologia,Atkinson, Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia generale, prof. Adenzato, libro consigliato: Introduzione alla psicologia,Atkinson, Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia generale, prof. Adenzato, libro consigliato: Introduzione alla psicologia,Atkinson, Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia generale, prof. Adenzato, libro consigliato: Introduzione alla psicologia,Atkinson, Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia generale, prof. Adenzato, libro consigliato: Introduzione alla psicologia,Atkinson, Pag. 41
1 su 55
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L’emozione è un episodio complesso che induce prontezza ad agire. Un’emozione

intensa prevede almeno 6 componenti. Tipicamente l’emozione comincia con la

valutazione cognitiva ossia la valutazione del soggetto sul significato personale

delle circostanze attuali. Si ritiene che questo processo di valutazione sia la

prima componente dell’emozione. La valutazioni cognitiva a sua volta sollecita

una cascata di risposte (esperienza soggettiva dell’emozione, stato affettivo, tono

sentimentale). La terza componente strettamente correlata include le tendenze

al pensiero e all’azione. La quarta componente include le reazioni corporee

interne specie quelle del sistema nervoso autonomo. La quinta componente

dell’emozione consiste nelle espressioni facciali. L’ultima componente è quella

delle risposte alle emozioni che si riferisce a come le persone affrontano le

emozioni. Nessuna delle 6 componenti è di per sé un’emozione. Considerare le

emozioni come sistemi complessi può aiutare a distinguerle dagli stati

strettamente correlati come gli umori. Le emozioni si differenziano dagli umori

in molti modi. In primo luogo, le emozioni tipicamente hanno una causa chiara.

Gli umori d’altro canto sono spesso stati affettivi diffusi e liberamente fluttuanti.

Ciò evidenzia una seconda differenza: le emozioni sono tipicamente brevi –

durano solo secondi o minuti – mentre gli umori possono persistere a lungo, per

ore o persino giorni. Una terza differenza è che le emozioni implicano il sistema a

componenti multiple descritto in precedenza, mentre gli umori possono essere

salienti solo a livello dell’esperienza soggettiva. Infine, le emozioni sono spesso

concepite all’interno di una categoria discreta, come la paura, la rabbia, la gioia e

l’interesse. Al contrario, gli umori sono frequentemente concepiti come variabili

lungo le dimensioni di piacevolezza e livello di arousal.

La teoria bifattoriale delle emozioni predice che quando le persone sono

indotte in uno stato di arousal indifferenziato, la qualità dell’esperienza emotiva

sarà influenzata dalla valutazione cognitiva della situazione. Questa teoria,

sebbene popolare non è ben sostenuta dai dati empirici. Un effetto correlato

conosciuto come attribuzione erronea dell’arousal ha ricevuto un migliore

sostegno empirico. Secondo questo effetto l’arousal fisiologico persistente può

essere erroneamente attribuito a circostanze successive e intensificare le nostre

reazioni emotive. Le valutazioni cognitive possono verificarsi al di fuori della

consapevolezza conscia; le ricerche neurologiche hanno identificato il

coinvolgimento dell’amigdala nelle valutazioni cognitive automatiche.

La maggior parte dei cambiamenti fisiologici che hanno luogo durante l’arousal

emozionale deriva dall’attivazione della divisione simpatica del sistema nervoso

autonomo. Il sistema nervoso simpatico prepara il corpo ad agire in casi di

emergenza ed è responsabile dei seguenti cambiamenti: 1) la pressione

sanguigna e il battito cardiaco aumentano, 2) la respirazione diviene più rapida,

3) le pupille si dilatano, 4) la sudorazione aumenta mentre la secrezione di saliva

e muco diminuisce, 5) il livello di zuccheri nel sangue aumenta per fornire più

energia, 6) il sangue si coagula più velocemente in caso di ferite, 7) il sangue è

deviato dallo stomaco e dall’intestino al cervello e ai muscoli scheletrici, 8) i peli

sulla pelle si rizzano (pelle d’oca). Il sistema nervoso simpatico stimola

l’organismo a produrre energia. Man mano che l’emozione decresce, il sistema

nervoso parasimpatico – deputato alla conservazione dell’energia – prende il

sopravvento e riporta l’organismo al suo stato normale.

La teoria di James-Lange afferma che, l’arousal autonomico serve anche a

differenziare le emozioni. Recenti prove empiriche indicano che lo schema di

attivazione differenzia le diverse emozioni.

Le espressioni facciali che accompagnano un sottogruppo di emozioni hanno un

significato universale. Il potere comunicativo delle espressioni facciali è evidente

nelle interazioni tra genitore e figlio piccolo. È stato dimostrato che le

espressioni facciali materne di paura o di gioia influenzano in modo sostanziale il

comportamento dei bambini piccoli. Le culture possono differire nei fattori che

elicitano certe emozioni e nelle regole di esibizione. Oltre alle funzioni

comunicative le espressioni emotive potrebbero contribuire all’esperienza

soggettiva dell’emozione (ipotesi del feedback facciale).

Bisogna notare che le persone – uomini o donne che siano – hanno forti credenze

su come le emozioni differiscono in base al genere di appartenenza. Secondo lo

stereotipo femminile le donne sono più emotive. Eccezioni sono la rabbia e

l’orgoglio, che rientrano tra le poche emozioni ritenute più frequentemente

sperimentate ed espresse dagli uomini. Gli psicologi che studiano le differenze

culturali nelle emozioni si sono interessati principalmente a come il

collettivismo e l’individualismo modellano le esperienze emotive. Il

collettivismo si riferisce a culture che enfatizzano la fondamentale connessione e

interdipendenza tra le persone mentre l’individualismo si riferisce a culture che

enfatizzano la fondamentale separazione e indipendenza degli individui. Molti

paesi dell’est asiatico, latino-americani e africani si identificano come culture

collettiviste, mentre gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia e molti paesi europei

occidentali si identificano come culture individualiste. Nei contesti collettivisti il

senso di sé delle persone è intrecciato alle relazioni e molti degli obiettivi

personali riflettono proprio questo inclusi i desideri di appartenenza e

promozione dell’armonia interpersonale. Nei contesti individualisti al contrario,

il senso di sé delle persone è delimitato o visto come separato dagli altri con

molti obiettivi personali che riflettono desideri di indipendenza e unicità.

L’ipotesi psicoanalitica che l’aggressività sia una pulsione di base è

parzialmente sostenuta dagli studi che dimostrano l’effettiva esistenza di una

base biologica. In alcuni animali l’aggressività è controllata da meccanismi

neurologici ipotalamici. Negli uomini e in certi altri mammiferi il comportamento

aggressivo è largamente sotto il controllo corticale e quindi è influenzato dalle

esperienze passate e dai fattori sociali. In base alla teoria dell’apprendimento

sociale (Bandura), le risposte aggressive possono essere apprese attraverso

l’imitazione e la loro frequenza aumenta se positivamente rinforzate. I bambini

hanno maggiori probabilità di esprimere risposte aggressive se sono rinforzati

per tali azioni piuttosto che quando sono puniti. Prove empiriche indicano che in

conseguenza di un comportamento aggressivo, l’aggressività aumenta o si

mantiene allo stesso livello il che disconferma l’ipotesi di catarsi. Anche

l’espressione indiretta o vicaria dell’aggressività non mostra evidenze di catarsi.

Esiste una relazione positiva tra la durata dell’esposizione dei bambini alla

violenza mediatica e il livello di aggressività delle loro azioni.

Intelligenza

Esistono molte definizioni di intelligenza. Alcuni teorici la considerano come

l’abilità misurata dai test di intelligenza. Altri ritengono si tratti di un insieme di

abilità generali che includono la capacità di apprendere dall’esperienza, pensare

in termini astratti e relazionarsi in modo efficace. I primi test intellettivi di

successo sono stati sviluppati dallo psicologo francese Alfred Binet, il quale ha

proposto il concetto di età mentale. Sia Binet sia Wechsler, colui che ha messo a

punto la Wechsler Adult Intelligence Scale (WAIS), sostenevano che l’intelligenza

consiste nella capacità generale di ragionamento.

La teoria di Gardner delle intelligenze multiple ipotizza l’esistenza di 7 tipi di

intelligenza, indipendenti l’uno dall’altro e ciascuno operante come un sistema

separato (o modulo) nel cervello.

La teoria di intelligenza di Anderson suggerisce che le differenze

nell’intelligenza sono dovute a diversità nel “meccanismo di elaborazione di

base” che implementa il pensiero, il quale a sua volta produce conoscenza. Gli

individui variano nella velocità in cui avviene l’elaborazione di base. Una persona

con un meccanismo di elaborazione di base più lento è probabile che abbia più

difficoltà ad acquisire conoscenza di un’altra con un meccanismo di elaborazione

più veloce. Ciò equivale a dire che un meccanismo di elaborazione a bassa

velocità produce una scarsa intelligenza generale. Anderson nota tuttavia che

alcuni meccanismi cognitivi non mostrano differenze individuali. Per esempio, le

persone con sindrome di Down possono non essere in grado di sommare 2 più 2,

eppure riconoscono che le altre persone hanno delle credenze e possono agire in

base ad esse. I meccanismi che forniscono queste capacità universali sono

“moduli”. Ciascun modulo funziona in modo indipendente, eseguendo

computazioni complesse. I moduli non sono influenzati dal meccanismo di

elaborazione di base; sono virtualmente automatici. Secondo Anderson è la

maturazione di nuovi moduli che spiega l’aumento delle capacità cognitive nel

corso dello sviluppo. Per esempio la maturazione di un modulo deputato al

linguaggio spiegherebbe lo sviluppo della capacità di parlare utilizzando frasi

complete. Oltre ai moduli, secondo Anderson l’intelligenza include 2 “capacità

specifiche”. Una di queste è il pensiero proposizionale (l’espressione linguistica

matematica) e l’altra è il funzionamento visuo-spaziale. Anderson suggerisce che

i compiti che richiedono queste abilità sono svolti da “specifici processori”.

Diversamente dalla teoria di Anderson, la teoria triarchica di Sternberg tiene

conto dell’esperienza e del contesto oltre che dei meccanismi di base di

elaborazione delle informazioni. La teoria di Sternberg consta di 3 parti o

sottoteorie: la sottoteoria delle componenti, relativa ai processi di pensiero; la

sottoteoria dell’esperienza, che si occupa degli effetti dell’esperienza

sull’intelligenza; e la sottoteoria contestuale, che considera gli effetti

dell’ambiente individuale e della cultura. La più sviluppata di queste sottoteorie

è quella delle componenti che considera le diverse parti del pensiero.

La teoria bioecologica di Ceci propone l’esistenza di “potenziali cognitivi

multipli”, piuttosto che u

Dettagli
A.A. 2018-2019
55 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rossella_medal di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Adenzato Mauro.