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7.2 INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO DEI DISTURBI DELLA CONSAPEVOLEZZA CORPOREA

L'emisomatoagnosia è molto spesso associata a emianestesia [mancanza di percezione tattile per un

emisoma]; tuttavia è stata riscontrata una doppia dissociazione, in quanto eminegligenza personale

e spaziale possono essere indipendenti l'una dall'altra.

Il quadro clinico può mostrarsi in corso di lesioni emisferiche destre, ma talvolta anche sinistre. Si

riscontra, in particolare, nelle prime fasi dopo una lesione cerebrale acuta (ictus) oppure si può

manifestare progressivamente per effetto di una lesione tumorale in sede parietale di destra.

7.3 OSSERVAZIONE CLINICA DEI DISTURBI DI LOCALIZZAZIONE CORPOREA

L'autotopagnosia è un disturbo che consiste nell'incapacità di identificare e localizzare parti del

proprio corpo su richiesta dell'esaminatore. La differenza con l'emisomatoagnosia è che il paziente

riesce ad esplorare ed ha chiara la propria estensione corporea e questo disturbo si verifica sia nelle

parti destre che sinistre del corpo.

7.4 LE PROVE NEUROPSICOLOGICHE DI USO CLINICO PER I DISTURBI DELLA LOCALIZZAZIONE

CORPOREA

Le prove neuropsicologiche richiedono di indicare le parti corporee su se stessi, sull'esaminatore e su

figure scomposte. Bisogna verificare se si tratta di un deficit di localizzazione è selettivo o dipende da

disturbi cognitivi di altra natura, per cui bisogna escludere che il paziente comprenda messaggi

verbali, che conosca le parti corporee e che non abbia problemi di programmazione del gesto.

I tipi di errori comunemente commessi sono: errori non correlati [viene indicata una parte del corpo

completamente diversa da quella richiesta : testa - mano]; errori di contiguità [parte del corpo vicina

a quella richiesta : mento - guancia]; errori funzionali [parte del corpo simile per funzione a quella

richiesta : ginocchio - gomito].

7.5 INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO DEI DISTURBI DELLA LOCALIZZAZIONE CORPOREA

Altri disturbi che si rilevano, relativi ai disturbi di localizzazione corporea, sono: disorientament

destra - sinistra [difficoltà ad individuare la destra e la sinistra del proprio corpo]; agnosia digitale

[incapacità di identificare le dita della propria mano]. Questi deficit possono essere associati alla

Sindrome di Gerstmann, che si realizza in seguito a una lesione del giro angolare a sinistra.

Tre tipi di rappresentazione corporea:

1. Semantica - conoscenza generale delle parti corporee e della loro funzione;

2. Posturale on-line - informazioni continuamente aggiornate circa la posizione del corpo;

3. Strutturale - descrizione visuo spaziale strutturale del corpo.

8. I disturbi visuo-spaziali: aprassia costruttiva e disorientamento topografico

I principali disturbi visuo-spaziali sono i disturbi del disegno e disturbi del disorientamento

topografico.

I disturbi delle abilità di disegno sono frequenti dopo lesioni cerebrali o patologie degenerative.

L'incapacità di disegnare è il segno di una più generale incapacità a costruire strutture complesse

(aprassia costruttiva), i cui errori comuni sono: distorsioni spaziali [elementi vengono prodotti in una

disposizione spaziale che non corrisponde a quella del modello]; semplificazioni [le figure rispettano

la configurazione generale del modello ma presentano un numero minore di dettagli]; rotazioni [il

modello è riprodotto correttamente ma con diverso orientamento]; perseverazioni [singole parti del

modello vengono replicate più volte]; omissioni [parti del modello vengono trascurate]; trasposizioni

spaziali [o allochiria - gli elementi vengono riprodotti in due metà dello spazio opposto a quello

originale].

Semplificazioni - lesioni dell'emisfero sinistro;

Orientamento sbagliato - lesioni destre;

Omissioni - eminegligenza spaziale sinistra;

Perseverazioni e Rotazioni - lesioni frontali.

Closing-in : produrre la copia utilizzando parti del modello; è osservato in cerebrolesi o pazienti con

danni cerebrali diffusi o in bambini normali in età pre-scolare.

I soggetti affetti da aprassia costruttiva disegnano "pezzo per pezzo", senza pianificare il disegno e

questo procedimento è considerato come un adattamento alla difficoltà della prova.

8.1 LE PROVE NEUROPSICOLOGICHE PER L'ESAME DEL DISEGNO

La valutazione delle abilità costruttive è integrata dallo studio della percezione visiva spaziale che

comprende compiti semplici (valutare una posizione di punti nello spazio; dimensioni o

orientamento di una retta) o compiti che richiedono l'integrazione di più parametri spaziali e

coinvolgimento di altre abilità cognitive.

⦁ Prova visuo-spaziale tradizionale è quella di De Renzi - richiede al soggetto di individuare la retta

con inclinaione uguale a quella della retta-stimolo.

⦁ Prova di Spinnler e Tognoni - decidere se due rette sono di lunghezza uguale o diversa

⦁ Altre prove sono comprese nel visual object and space perception battery (VoSP), in cui è presente

la Batteria della TERADIC (terapia razionale dei disturbi cognitivi), ideata per la valutazione

sistematica delle abilità visuo-spaziali.

⦁ La prova più immediata per valutare le capacità costruttive è quella del disegno spontaneo, da cui

si ottengono informazioni circa la capacità di organizzare il disegno per quanto riguarda le corrette

disposizioni spaziali, le caratteristiche del disegno grafico, ecc.

⦁ Il compito di copia consiste nella copia di disegni geometrici di complessità crescente, mentre il

Test di copia dei disegni con elementi di programmazione (Batteria di Carlesimo, Caltagiram e

Cainotti) utilizza solo tre simboli (stella, cubo, casa) e richiede la copia semplice o il completamento

del disegno.

⦁ Per valutare le capacità costruttive e di memoria è utilizzata la Figura di Rey, costituita da diverse

componenti geometriche che permettono di evidenziare anche lievi disturbi costruttivi. Per la

valutazione è stata proposta una classificazione divisa in sette tipi:

1. molti adulti normali iniziano dal grande rettangolo centrale.

2. altri iniziano da un dettaglio esterno, disegnando subito dopo il rettangolo centrale.

3. pochi tracciano prima il contorno geometrico.

4. si procede per contiguità, pezzo per pezzo.

5. nessuno disegna pochi dettagli corretti su uno sfondo confuso.

6. nessuno disegna una figura familiare vagamente simile al modello.

7. scarabocchio.

⦁ Altre prove richiedono di mettere insieme elementi geometrici semplici (Test di Benton) - il

paziente deve riprodurre una serie di figure bidimensionali utilizzando dei bastoncini; un'altra prova

è inclusa nel WAIS - ricostruire disegni di complessità crescente utilizzando cubi, le cui facce sono

diversamente colorate.

8.2 INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO DEI DISTURBI DEL DISEGNO

Tra i principali disturbi dell'esplorazione visiva troviamo: eminegligenza spaziale [tendenza a

trascurare la metà dello spazio controlaterale alla lesione cerebrale]; simultaneoagnosia [riduzione

dell'attenzione, fissandosi su dettagli e trascurando la visione d'insieme].

Tali disturbi sono legati a specifici circuiti cerebrali preposti all'elaborazione delle caratteristiche

spaziali degli stimoli visivi. Informazioni percepite visivamente sono elaborate da aree della corteccia

occipitale dorso-laterale e dal lobulo parietale superiore, che prendono il nome di circuito dorsale

(dove è uno stimolo). Si chiama circuito ventrale (cosa è uno stimolo) quello costituito da aree

occipitali infero-mediali e aree inferiori temporali.

L'aprassia costruttiva è presente soprattutto in quadri clinici che coinvolgono lesioni parietali e

frontali dell'emisfero destro.

Uno stimolo per essere copiato deve essere:

⦁ Percepito - impossibile se presente cecità corticale o agnosia visiva appercettiva.

⦁ Esplorato nella sua totalità - impossibile se c'è eminegligenza spaziale.

⦁ Riconosciuto - non è possibile se presente agnosia visiva.

⦁ Analizzato nelle sue caratteristiche spaziali - compromesso se presente la sindrome di Balint,

eminegligenza o lesione frontale.

⦁ Pianificato.

⦁ Riprodotto.

La complessità delle rete neuronale implicata nell'elaborazione ed esecuizione grafica implica

un'altrettante difficoltà a delineare un modello teorico coerente. Un esempio è dato dalle molte

interpretazioni date al closing-in considerato: come frutto di un'inefficienza dei processi di controllo

che permette il manifestarsi di un comprtamento elementare di attrazione verso lo stimolo; come

un deficit di natura attenzionale; collegato a disturbi di elaborazione e rappresentazione spaziale.

8.3 OSSERVAZIONE CLINA DEI DISTURBI DELL'ORIENTAMENTO TOPOGRAFICO

I disturbi dell'orientamento topografico sono spesso associati ad altri disturbi e solo raramente sono

stati descritti casi di disorientamento topografico relativamente selettivo.

8.4 LE PROVE NEUROPSICOLOGICHE PER L'ORIENTAMENTO TOPOGRAFICO

Per valutare il disturbo bisogna sottoporre il paziente a prove di abilità cognitiva (esplorazione visiva,

abilità visuo-spaziali, capacità di memoria, abilità intellettive generali). Prove più specifiche

richiedono al soggeto di seguire un certo percorso sulla base di informazioni fornite da una mappa o

apprendere attraverso successivi tentativi. Un esempio è il Test delle mappe stradali di De Renzi, che

si esegue su una strada schematica, per cui il soggetto non si deve spostare fisicamente ma

immaginare il percorso.

8.5 INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO DEL DISORIENTAMENTO TOPOGRAFICO

Sono stati descritti due quadri clinici principali per quanto riguarda il disorientamento topografico:

agnosia topografica (non si riconoscono edifici o altri luoghi familiari); amnesia topografica (pur

riconoscendo luoghi familiari non riescono a ricostruire le relazioni spaziali).

Questo si verifica se viene danneggiato il giro paraippocampale nell'emisfero destro.

Secondo Byrne, i disturbi topografici possono essere ricondotti a deficit selettivi che si manifestano

attraverso due prove di rappresentazione topografica dei percorsi: a rete [insieme di punti di

riferimento (nodi) uniti da tratti (corde); bisogna riconoscere i nodi e muoversi dall'uno all'altro]; a

vettore [si tiene conto dei parametri di direzione, localizzazione e distanza per aggiornare

continuamente il proprio orientamento].

9. I disturbi del linguaggio: le afasie

L'afasia provoca un'incapacità ad usare il linguaggio, sia dal punto di vista della comprensione che da

quello di elaborazione e produzione. Generalmente si verifica in seguito a lesioni cerebrali

dell'emisfero sinistro, soprattutto delle aree frontali, parietali e temporali. L'afasia si può presentare

in forme diverse, sia da un punto di vista quantitativo (gravità d

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
34 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher RosannaB di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuropsicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Conson Massimiliano.