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Disturbo del desiderio sessuale femminile
Nel DSM V si trova il Disturbo dell'interesse/eccitazione sessuale femminile come risultato dell'intersezione tra disturbo di eccitazione sessuale e disturbo da desiderio sessuale. I criteri diagnostici devono riguardare un periodo più ampio di 6 mesi con assenza o diminuzione di interesse per la sessualità, iniziativa sessuale, eccitazione mentale sessuale; e il fattore distress deve essere un elemento fondamentale per proseguire con la diagnosi come l'accertamento che non ci siano patologie organiche.
Nell'ICD 11 il Desiderio sessuale ipoattivo è caratterizzato da mancanza di desiderio spontaneo, incapacità di mantenere interesse una volta iniziato il rapporto, desiderio ridotto in risposta a contenuti erotici.
Importante indagare le motivazioni che hanno portato alla richiesta di aiuto.
Le principali aree da indagare sul desiderio sessuale femminile, adattato da Kingsberg 2017:
- Anamnesi
Presenza di disfunzioni sessuali nel partner, etc…
Il trattamento sessuologico integrato: terapia psicosessuologica (strategie per accrescere il focus sensoriale e l’ascolto delle sensazioni piacevoli, oltre che informare sul funzionamento del desiderio condizionato da molti pregiudizi) e trattamento farmacologico (trattamenti ormonali con flibanserina per il basso desiderio di donne in menopausa, testosterone per i disturbi del desiderio, deidroepiandrosterone DHEA per disturbi del desiderio sessuale in pre e post menopausa; e trattamenti non ormonali con il buproprione che sembra migliorare il desiderio in donne depresse e non, il bremelanotide migliora l'interesse dopo iniezione subcutanea, infine l’emotional brain ha abbinato testosterone + sildenafil e testosterone + buprioprione e si sono dimostrati efficaci sul desiderio).
5. DISTURBI DELL’ECCITAZIONE SESSUALE FEMMINILE
La nuova categoria introdotta da DSM è disturbo del desiderio e dell’eccitazione.
sessuale femminile che sostituisce le diagnosi di disturbo del desiderio sessuale ipoattivo integrandole, proprio perché si è notato che molte donne hanno difficoltà a differenziare tra desiderio ed eccitazione e che disturbi dell'eccitazione si verificano raramente in assenza di disturbi del desiderio sessuale. Si critica la confusione che crea la nuova classificazione. Nel FSAD vengono comprese le componenti psicologiche e genitali dell'eccitazione e i fattori eziologici. Nel 2012 le 4 condizioni per differenziare venivano così descritte:
- disturbo dell'eccitazione genitale (assenza o riduzione eccitazione genitale)
- disturbo dell'eccitazione soggettiva (assenza o riduzione di eccitazione e piacere sessuale in qualsiasi tipo di stimolazione)
- disturbo misto dell'eccitazione genitale e soggettiva (assenza o riduzione di eccitazione o piacere e eccitazione sessuale)
- disturbo dell'eccitazione genitale persistente (persistente)
attitudine eterofobiche con scarsa soddisfazione relazionale
- scarsa capacità di prestare attenzione alle proprie sensazioni corporee, tendenza a fare da spettatrici a se stesse durante l'attività può inibire l'eccitazione sessuale
- prime esperienze sessuali traumatiche associate a vergogna e umiliazione
- stress acuto comporta riduzione di eccitazione genitale
Una valutazione completa comprende:
- anamnesi sessuologica (intervista dettagliata su sintomi e problemi legati all'eccitazione e sulle situazioni dove si presentano)
- anamnesi medica (intervista su ciclo mestruale, menopausa, problemi somatici, cause iatrogene, farmaci che possono influire sulla lubrificazione)
- anamnesi psicologica e sessuo-relazionale (chiarimenti sui pensieri prima e dopo l'esperienza sessuale, sulle emozioni, valutare se ci sono sintomi depressivi o storie di trauma, valutare gli aspetti relazionali)
Trattamento sessuologico integrato:
interventi educativi (dare e discutere informazioni sul ciclo sessuale)- interventi medici (applicazione topica di estrogeni, terapia estrogenica sostituitiva, DHEA, lubrificanti e sex toys come l'eros clitoral therapy device che aumenta l'afflusso vascolare)
- interventi psicologici (terapia sessuale, psicoterapia cognitivo-comportamentale, mindfulness (focalizzare l'attenzione sul proprio corpo)
*per decidere tenere in considerazione che le donne riferiscono l'eccitazione alla sensazione soggettiva di essere accese più che alla risposta fisiologica; pertanto quelle con poca lubrificazione parleranno di secchezza e disagio, quelle con difficoltà di eccitazione cognitiva invece di mancanza di arousal nella loro mente.
*importante definire gli obiettivi con la paziente e identificare i suoi pensieri
Spesso si usa la tecnica della focalizzazione sensoriale, fin dalle prime fasi della terapia, perché può essere utile a far
emergere pensieri distraenti.*tenere in considerazione che molte coppie non mancano di competenze necessarie per comunicarema di motivazione nel farlo
DISTURBO DELL'ORGASMO FEMMINILE
Orgasmo: transitoria sensazione di picco di piacere, capace di alterare lo stato di coscienzaaccompagnato da contrazioni ritmiche della muscolatura striata del pavimento pelvico, dellamuscolatura uterina e anale, che risolve la vasocongestione indotta dall'eccitazione sessuale,inducendo benessere e soddisfazione.
Fisiologicamente parlando è un riflesso sensoriale-motorio associato a sensazioni neuroendocrine,tra cui un picco di ossitocina, somatiche e neurovegetative.
Nella fase che lo precede il clitoride si ritrae sotto al prepuzio e inizia a formarsi la piattaformaorgasmica: si assiste alla vasodilatazione del terzo esterno della vagina, le grandi labbra si aprono,le piccole diventano molto rosse e le ghiandole di Bartolini possono secernere alcune gocce diliquido. A livello genitale
si verificano contrazioni ritmiche e a livello sistemico un aumento dellapressione arteriosa, dei battitti cardiaci e della respirazione oltre che nel rilascio di ormoni come ladopamina.Il disturbo nel DSM V è caratterizzato da difficoltà nel raggiungimento dell'orgasmo e marcata riduzione delle sensazioni che lo accompagnano.- Orgasmo clitorideo e vaginale: (Freud distingueva orgasmo immaturo e nevrotico, determinato dalla stimolazione del clitoride e maturo ottenuto durante la penetrazione. Visione superata ma ancora in fase di studio; il punto G è stato riformulato come complesso clito-uretro-vaginale la cui stimolazione potrebbe portare orgasmo per alcune donne)
- orgasmo ed eiaculazione femminile: (le ghiandole di Skene sono implicate nello squirting che è un liquido incolore e inodore originato dalla vescica. Prevalenza dal 10% al 54% in quantità variabili da 1ml a 50ml)
Storia medica e ginecologica, sessuologica, psicologica e relazionale
Occorre tener conto dei fattori predisponenti.
Il disturbo oscilla tra il 10 e il 42% in base all'età.
Le donne eterosessuali hanno la capacità orgasmica correlata alla disponibilità di comunicazione delle preferenze e all'esplorazione.
Le donne con altre donne raggiungono più facilmente l'orgasmo, forse per questioni empatiche.
Comorbidità e diagnosi differenziale: il 45% riferisce di aver sofferto in passato di disfunzioni sessuali e per fare una diagnosi differenziale bisogna indagare l'esperienza dell'orgasmo durante il sonno che ci farà orientare verso un disturbo primario dell'orgasmo o verso un disturbo da desiderio/eccitazione.
Trattamento sessuologico integrato: obiettivo di aiutare la donna ad aumentare le proprie capacità di provare piacere, con la collaborazione in terapia sessuale di medico e di psicosessuologo fin dalle prime fasi.
Fasi:
La psicoeducazione sull'anatomia genitale e sul funzionamento è un processo educativo che mira a fornire informazioni accurate e scientificamente basate sull'organizzazione e sul funzionamento dei genitali umani.