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Disturbo del desiderio sessuale femminile

Nel DSM V si trova il Disturbo dell'interesse/eccitazione sessuale femminile come risultato dell'intersezione tra disturbo di eccitazione sessuale e disturbo da desiderio sessuale. I criteri diagnostici devono riguardare un periodo più ampio di 6 mesi con assenza o diminuzione di interesse per la sessualità, iniziativa sessuale, eccitazione mentale sessuale; e il fattore distress deve essere un elemento fondamentale per proseguire con la diagnosi come l'accertamento che non ci siano patologie organiche.

Nell'ICD 11 il Desiderio sessuale ipoattivo è caratterizzato da mancanza di desiderio spontaneo, incapacità di mantenere interesse una volta iniziato il rapporto, desiderio ridotto in risposta a contenuti erotici.

Importante indagare le motivazioni che hanno portato alla richiesta di aiuto.

Le principali aree da indagare sul desiderio sessuale femminile, adattato da Kingsberg 2017:

  • Anamnesi
generale: età, situazione affettiva, nucleo familiare, fertilità, storia sessuale, etc... • Anamnesi sessuologica individuale: da quanto tempo è un problema per lei?, cosa è cambiato nella sua vita?, etc... • Domande di approfondimento: quanto si ritiene soddisfatta per la sua relazione di coppia?, qual è il rapporto con la sua immagine corporea?, etc... I principali fattori biopsicosociali del disturbo del desiderio sessuale femminile, adattato da Bitzer, Girardi e Pfaus 2013: • fattori biomedici: incontinenza urinaria, lesioni del midollo spinale, ipertensione arteriosa, etc... • fattori ormonali: tassi di estrogeni, menopausa, uso di contraccettivi ormonali, etc... • fattori psicologici relazionali e individuali: disturbi psichiatrici, esperienze traumatiche in età prepuberale, distrazione, etc... • fattori psicosessuologici individuali e relazionali: scarsa stima del proprio corpo,

Presenza di disfunzioni sessuali nel partner, etc…

Il trattamento sessuologico integrato: terapia psicosessuologica (strategie per accrescere il focus sensoriale e l’ascolto delle sensazioni piacevoli, oltre che informare sul funzionamento del desiderio condizionato da molti pregiudizi) e trattamento farmacologico (trattamenti ormonali con flibanserina per il basso desiderio di donne in menopausa, testosterone per i disturbi del desiderio, deidroepiandrosterone DHEA per disturbi del desiderio sessuale in pre e post menopausa; e trattamenti non ormonali con il buproprione che sembra migliorare il desiderio in donne depresse e non, il bremelanotide migliora l'interesse dopo iniezione subcutanea, infine l’emotional brain ha abbinato testosterone + sildenafil e testosterone + buprioprione e si sono dimostrati efficaci sul desiderio).

5. DISTURBI DELL’ECCITAZIONE SESSUALE FEMMINILE

La nuova categoria introdotta da DSM è disturbo del desiderio e dell’eccitazione.

sessuale femminile che sostituisce le diagnosi di disturbo del desiderio sessuale ipoattivo integrandole, proprio perché si è notato che molte donne hanno difficoltà a differenziare tra desiderio ed eccitazione e che disturbi dell'eccitazione si verificano raramente in assenza di disturbi del desiderio sessuale. Si critica la confusione che crea la nuova classificazione. Nel FSAD vengono comprese le componenti psicologiche e genitali dell'eccitazione e i fattori eziologici. Nel 2012 le 4 condizioni per differenziare venivano così descritte:

  1. disturbo dell'eccitazione genitale (assenza o riduzione eccitazione genitale)
  2. disturbo dell'eccitazione soggettiva (assenza o riduzione di eccitazione e piacere sessuale in qualsiasi tipo di stimolazione)
  3. disturbo misto dell'eccitazione genitale e soggettiva (assenza o riduzione di eccitazione o piacere e eccitazione sessuale)
  4. disturbo dell'eccitazione genitale persistente (persistente)
contribuisce all'inizio e al mantenimento dell'attività sessuale, è un elemento fondamentale nella sfera sessuale femminile. Il disturbo del desiderio sessuale femminile è caratterizzato da una riduzione o assenza persistente del desiderio sessuale, che causa disagio personale. Questo disturbo può essere generalizzato (assenza di desiderio in tutte le situazioni e con tutti i partner) o situazionale (assenza di desiderio solo in determinate situazioni o con determinati partner). La classificazione dei disturbi dell'eccitazione sessuale femminile e del disturbo del desiderio sessuale femminile è importante per una corretta diagnosi e trattamento. La ricerca continua a contribuire alla comprensione di questi disturbi e alla loro gestione clinica.può essere associato all'attività sessuale e eccitazione cognitiva come lo stato mentale durante l'attività sessuale, sebbene esista una sovrapposizione tra desiderio ed eccitazione. I fattori di rischio biologici comprendono: - diabete mellito tipo I e II che possono avere effetti negativi sul flusso sanguigno vaginale e clitorideo e sul sistema vascolare portando diminuzione dell'eccitazione e dispareunia. - Anomalie e disturbi neurologici associati a problemi di eccitazione - chirurgia pelvica - farmaci che influiscono sulla lubrificazione sono gli antistaminici, sulla risposta vascolare gli antipertensivi - atrofia vulvovaginale, disordini infiammatori I fattori psicosociali comprendono, invece: - depressione e ansia hanno un impatto negativo sul funzionamento sessuale come l'eccitazione - bassa self regulation e autostima (istrionico) correlate a compromissione della risposta sessuale: le donne con questo, hanno

attitudine eterofobiche con scarsa soddisfazione relazionale

  • scarsa capacità di prestare attenzione alle proprie sensazioni corporee, tendenza a fare da spettatrici a se stesse durante l'attività può inibire l'eccitazione sessuale
  • prime esperienze sessuali traumatiche associate a vergogna e umiliazione
  • stress acuto comporta riduzione di eccitazione genitale

Una valutazione completa comprende:

  • anamnesi sessuologica (intervista dettagliata su sintomi e problemi legati all'eccitazione e sulle situazioni dove si presentano)
  • anamnesi medica (intervista su ciclo mestruale, menopausa, problemi somatici, cause iatrogene, farmaci che possono influire sulla lubrificazione)
  • anamnesi psicologica e sessuo-relazionale (chiarimenti sui pensieri prima e dopo l'esperienza sessuale, sulle emozioni, valutare se ci sono sintomi depressivi o storie di trauma, valutare gli aspetti relazionali)

Trattamento sessuologico integrato:

interventi educativi (dare e discutere informazioni sul ciclo sessuale)
  • interventi medici (applicazione topica di estrogeni, terapia estrogenica sostituitiva, DHEA, lubrificanti e sex toys come l'eros clitoral therapy device che aumenta l'afflusso vascolare)
  • interventi psicologici (terapia sessuale, psicoterapia cognitivo-comportamentale, mindfulness (focalizzare l'attenzione sul proprio corpo)

*per decidere tenere in considerazione che le donne riferiscono l'eccitazione alla sensazione soggettiva di essere accese più che alla risposta fisiologica; pertanto quelle con poca lubrificazione parleranno di secchezza e disagio, quelle con difficoltà di eccitazione cognitiva invece di mancanza di arousal nella loro mente.

*importante definire gli obiettivi con la paziente e identificare i suoi pensieri

Spesso si usa la tecnica della focalizzazione sensoriale, fin dalle prime fasi della terapia, perché può essere utile a far

emergere pensieri distraenti.

*tenere in considerazione che molte coppie non mancano di competenze necessarie per comunicarema di motivazione nel farlo

DISTURBO DELL'ORGASMO FEMMINILE

Orgasmo: transitoria sensazione di picco di piacere, capace di alterare lo stato di coscienzaaccompagnato da contrazioni ritmiche della muscolatura striata del pavimento pelvico, dellamuscolatura uterina e anale, che risolve la vasocongestione indotta dall'eccitazione sessuale,inducendo benessere e soddisfazione.

Fisiologicamente parlando è un riflesso sensoriale-motorio associato a sensazioni neuroendocrine,tra cui un picco di ossitocina, somatiche e neurovegetative.

Nella fase che lo precede il clitoride si ritrae sotto al prepuzio e inizia a formarsi la piattaformaorgasmica: si assiste alla vasodilatazione del terzo esterno della vagina, le grandi labbra si aprono,le piccole diventano molto rosse e le ghiandole di Bartolini possono secernere alcune gocce diliquido. A livello genitale

si verificano contrazioni ritmiche e a livello sistemico un aumento dellapressione arteriosa, dei battitti cardiaci e della respirazione oltre che nel rilascio di ormoni come ladopamina.Il disturbo nel DSM V è caratterizzato da difficoltà nel raggiungimento dell'orgasmo e marcata riduzione delle sensazioni che lo accompagnano.
  • Orgasmo clitorideo e vaginale: (Freud distingueva orgasmo immaturo e nevrotico, determinato dalla stimolazione del clitoride e maturo ottenuto durante la penetrazione. Visione superata ma ancora in fase di studio; il punto G è stato riformulato come complesso clito-uretro-vaginale la cui stimolazione potrebbe portare orgasmo per alcune donne)
  • orgasmo ed eiaculazione femminile: (le ghiandole di Skene sono implicate nello squirting che è un liquido incolore e inodore originato dalla vescica. Prevalenza dal 10% al 54% in quantità variabili da 1ml a 50ml)
Un assessment completo deve comprendere la valutazione della

Storia medica e ginecologica, sessuologica, psicologica e relazionale

Occorre tener conto dei fattori predisponenti.

Il disturbo oscilla tra il 10 e il 42% in base all'età.

Le donne eterosessuali hanno la capacità orgasmica correlata alla disponibilità di comunicazione delle preferenze e all'esplorazione.

Le donne con altre donne raggiungono più facilmente l'orgasmo, forse per questioni empatiche.

Comorbidità e diagnosi differenziale: il 45% riferisce di aver sofferto in passato di disfunzioni sessuali e per fare una diagnosi differenziale bisogna indagare l'esperienza dell'orgasmo durante il sonno che ci farà orientare verso un disturbo primario dell'orgasmo o verso un disturbo da desiderio/eccitazione.

Trattamento sessuologico integrato: obiettivo di aiutare la donna ad aumentare le proprie capacità di provare piacere, con la collaborazione in terapia sessuale di medico e di psicosessuologo fin dalle prime fasi.

Fasi:

La psicoeducazione sull'anatomia genitale e sul funzionamento è un processo educativo che mira a fornire informazioni accurate e scientificamente basate sull'organizzazione e sul funzionamento dei genitali umani.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
17 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher noemidelia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di psicologia e psicopatologia dello sviluppo sessuale nell'arco di vita e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Ciocca Giacomo.