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3. PSICOANALISI COME ARTE E SCIENZA
Mentre il panorama psicoanalitico si interessava prevalentemente del mondo interno e fantasmatico di
adulti e bambini, Bolwby richiama l’attenzione sull’importanza delle di un bambino nel
ESPERIENZE REALI
corso del suo sviluppo. In questo senso, il pensiero psicoanalitico deve poter beneficiare da nuove
metodologie d’indagine: l’osservazione diretta dei bambini, ad esempio, è in grado di mettere in luce
le modalità di sviluppo dei bambini e le esperienze familiari che ne influenzano lo sviluppo.
Un esempio è la tecnica della S S di Mary Ainsworth. Osservando il comportamento di
TRANGE ITUATION
esplorazione, sia in presenza che in assenza della madre, e il tipo di attaccamento (specialmente nel
momento in cui la madre ritornava), la Ainswort classificò alcuni bambini di 12 mesi in 3 gruppi:
• Gruppo X → Attaccamento sicuro : i bambini esploravano attivamente e, quando la madre si
assentava per un breve periodo, veniva accolta con calore al suo ritorno
• Gruppo Z → Attaccamento insicuro : i bambini esploravano poco, si dimostravano passivi,
piangevano molto in assenza della madre ma erano oppositivi e difficili al suo ritorno
• Gruppo Y → Posizione intermedia
Inoltre, avendo ricavato molti dati sul genere di cure materne che ogni bambino aveva ricevuto nel corso
del primo anno di vita (grazie a osservazioni dirette a casa del bambino), la Ainswort poteva collegare
certe modalità di sviluppo emotivo e comportamentale a 12 mesi di età con certi tipi di esperienza
precedente di cure materne. Mentre una madre sensibile interpreta correttamente i segnali del bambino
e vi risponde prontamente e adeguatamente; una madre insensibile può non notare i segnali del figlio,
interpretarli male, rispondervi tardivamente o rispondervi affatto. Pertanto, le madri insensibili ai segnali
dei loro bambini sono più esposte alla probabilità di avere dei figli infelici, angosciati o difficili.
Per quanto riguarda l’eziologia delle personalità schizoidi, borderline o narcisiste, caratterizzate da
indipendenza ed autosufficienza emotiva, Bowlby sostiene l’idea di Winnicott: nello sviluppo di questi
disturbi incide largamente l’inadeguatezza delle cure materne nell’infanzia. Il bambino diviene timoroso
di potersi attaccare a qualcuno per paura di subire ulteriori rifiuti: si crea quindi un blocco difensivo
che impedisce di esprimere o persino di provare il naturale desiderio di una relazione intima. Non a
caso questi pazienti, durante la terapia, sviluppano un attaccamento angoscioso verso l’analista.
4. PSICOANALISI COME SCIENZA NATURALE
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Per ritrovare uno statuto scientifico, la psicoanalisi dovrebbe abbandonare le teorie metapsicologiche
freudiane per abbracciare, oltre all’etologia e allo studio delle specie animali, le più moderne teorie della
psicologia dello sviluppo (Mary Ainsworth), in modo tale da aprirsi alle verifica empirica delle ipotesi.
Lo sviluppo dei sistemi di attaccamento e di esplorazione non può essere spiegato in termini di pulsioni
ed energia psichica, ma è attribuibile all’azione della selezione naturale. Questi comportamenti hanno
delle , poiché gli individui dotati della capacità di sviluppare questi sistemi sono
BASI BIOLOGICHE
sopravvissuti e si sono riprodotti con più successo degli individui meno dotati. In particolare, la
funzione del comportamento di attaccamento è di diminuire il rischio che l’individuo riporti un danno.
Inoltre, il sistema di attaccamento è indipendente dal temperamento del bambino, poiché dipende
unicamente dalla capacità dei caregiver di fornirgli un rapporto tale che lo faccia sentire al sicuro.
Una delle variabili principali dello sviluppo di ogni individuo è il percorso lungo il quale si organizza il
suo comportamento di attaccamento: tale comportamento è determinato in larga misura dal modo in
cui lo trattano le sue figure genitoriali, sia nella prima infanzia che nell’adolescenza. In particolare, tali
esperienze influiscono sullo sviluppo della personalità determinando la creazione e il mantenimento di
schemi inconsci, tramite i quali un individuo percepisce e organizza il mondo che lo circonda.
5. LA VIOLENZA NELLA FAMIGLIA
La è una delle cause più importanti di alcune sindromi psichiatriche.
VIOLENZA ESERCITATA DAI GENITORI
I bambini sono solitamente in collera e gelosi per l’attenzione che la madre dà al nuovo nato: in questa
situazione, la collera è funzionale, poiché serve a proteggere una relazione che è di estremo valore.
Pertanto, gran parte della violenza scarsamente adattiva presente in certe famiglie è spiegabile come
visione distorta ed esagerata di un comportamento che invece è potenzialmente funzionale.
Dai ricerche si nota che le madri che maltrattano sono impulsive, diffidenti ed incapaci di intrecciare
relazioni strette. La maggior parte di queste donne hanno trascorso un’infanzia miserevole e sono state
“private delle cure materne di base” (o picchiate durante l’infanzia). In quest’ottica è possibile dedurre
che queste donne soffrano di un grado estremo di attaccamento angoscioso derivante da ripetute
esperienze e/o minacce di abbandono nella loro infanzia. Non c’è da meravigliarsi quindi del fatto che,
se una donna con questo passato diventa madre, ci saranno momenti in cui invece di essere pronta a
far da madre ai suoi figli, chiederà ad essi che le facciano da madre. Non ci si meraviglia neanche del
fatto che, quando il figlio non riesce ad adempiere questo compito e inizia a piangere, richiedendo cure e
attenzioni, questo tipo di madre diventi impaziente e si arrabbi con lui. È sullo sfondo di questo passato
che possono essere compresi i maltrattamenti violenti che una madre infligge al figlio.
Per quanto riguarda gli effetti del maltrattamento sullo sviluppo della personalità infantile, i bambini
maltrattati vengono descritti come depressi, passivi, dipendenti, ansiosi, arrabbiati e aggressivi. Per
quanto riguarda le loro capacità relazionali, i bambini maltrattati mostrano spesso comportamenti di
evitamento, uniti ad una singolare indifferenza nei confronti dei coetanei che soffrono.
Poiché la tendenza a trattare gli altri nello stesso modo in cui siamo stati trattati noi stessi è radicata
profondamente nella natura umana, è possibile intuire come una proporzione significativa di bambini
rifiutati e maltrattati cresca perpetuando il ciclo di violenza familiare.
In Inghilterra è applicato un servizio noto come H -S : uno schema indipendente e organizzato di
OME TART
visite a casa che offre sostegno, amicizia e assistenza pratica a giovani famiglie in difficoltà.
Si tratta di madri volontarie che accettano di fare visite regolari a una o due famiglie con lo scopo di
stabilire una relazione in cui si possano condividere tempo e comprensione, rassicurando i genitori
del fatto che le difficoltà nell’allevamento dei figli non sono insolite.
6. SAPERE DI NON SAPERE
3
Le esperienze infantili sfavorevoli nel rapporto con i genitori possono causare vari disturbi cognitivi,
come le . Le scene e le esperienze che tendono ad essere escluse, sebbene spesso continuino
AMNESIE
ad influenzare i pensieri, i sentimenti e il comportamento, si dividono in 3 categorie:
a) I genitori desiderano che i figli restino all’oscuro di qualcosa : molti bambini che hanno osservato
o vissuto esperienze di cui i genitori desiderano tenerli all’oscuro, tendono a conformarsi ai loro
desideri, escludendo dall’elaborazione mentale queste informazioni. A volte i genitori fanno pressioni
sui propri figli affinché escludano dalla coscienza delle informazioni che questi già possiedono: ciò
genera nel bambino una sfiducia nelle altre persone, un’inibizione alla curiosità, uno scarso
affidamento sulle proprie capacità percettive e una tendenza a pensare che tutto sia irreale.
Molte delle cose che i genitori desiderano che il figlio non sappia riguardano le attività sessuali.
In altri casi, poi, l’informazione che un genitore impone di escludere al figlio riguarda non eventi del
mondo esterno, bensì eventi della vita privata del bambino. Nei casi di separazione e di lutto, ad
esempio, il genitore rimasto può non solo fornire al bambino delle informazioni inadeguate o svianti,
ma anche comunicargli che il fatto di provare dolore non è appropriato (vi sono situazioni in cui al
bambino viene detto di non piangere). Queste situazioni, quindi, non causano solamente l’esclusione
dalla consapevolezza di certe esperienze, ma anche degli affetti e dei sentimenti ad esse legati
b) I genitori hanno trattato i figli talmente male che i figli non ne tollerano neanche il ricordo :
queste esperienze, che includono ripetuti rifiuti da parte dei genitori sommati a un disprezzo per le
richieste di amore, di cure e di conforto (ma anche violenze fisiche e sessuali), danno origine a
gravi psicosi o disturbi della personalità (narcisismo, personalità multiple).
Per quanto riguarda i casi di personalità multipla, ogni personalità viene creata con un ruolo preciso:
Agire da compagno quando la personalità principale si sente sola o isolata
Agire da anestetico davanti a eventi insopportabilmente angosciosi
Pensare, sentire e agire in modi che il paziente non può accettare come propri
I bambini psicotici, invece, la cui condizione può essere attribuita a un persistente maltrattamento
da parte dei genitori, alternano improvvisamente momenti di affettuosità a momenti di ostilità. Ciò
che viene temuto da questi bambini è un attacco da parte di uno dei genitori ma, dato che
quest’aspettativa è terrorizzante, l’attacco aspettato viene attribuito a un mostro immaginario
c) I figli hanno fatto o pensato cose per cui si sentono colpevoli o imbarazzati (categoria
ampiamente analizzata dalla tradizione psicoanalitica classica)
7. SVILUPPO DELLA PERSONALITÀ
Come si è visto, la ’ considera la propensione a stringere relazioni emotive
TEORIA DELL ATTACCAMENTO
intime come una componente di base della natura umana, che persiste in adolescenza e in età
adulta.
Tuttavia, la teoria rifiuta il concetto di sviluppo che segue una sequenza di stadi (in ciascuno dei quali
può fissarsi o regredire), ipotizzando che lo sviluppo di un individuo possa seguire un certo percorso
pur essendoci una serie di possibili altri percorsi (alcuni compatibili con uno sviluppo sano, altri
meno).
Alla nascita, quindi, il neonato ha davanti a sé una gamma di possibili percorsi, e quello su cui procederà
verrà determinato dall’ambiente che lo circonda, soprattutto dal modo in cui i genitori lo tratteranno.
Fondamentale è quin