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POSTAMENTO
manifesti da loro sostituti meno rilevanti. Quindi, tramite questo meccanismo di difesa, l’affetto
viene scisso dalla rappresentazione originaria e “spostato” su un oggetto periferico, secondario
3) S : alcuni elementi che trovano espressione nel testo manifesto si ritrovano anche nella
IMBOLISMO
cultura popolare, nel linguaggio, nella mitologia e nel folklore (nascita, morte, casa)
4) C : dato che il linguaggio dei sogni è costituito da
ONSIDERAZIONI RELATIVE ALLA RAFFIGURABILITÀ
immagini, il lavoro onirico è costretto a scegliere tra i vari elementi dei pensieri onirici latenti
quelli che meglio si adattano ad essere rappresentati in forma plastica (immagini visive).
Eventuali nessi logici vengono esclusi dal testo onirico o rappresentati da caratteristiche formali del
sogno manifesto, come la presenza di un breve sogno introduttivo seguito da un sogno centrale
5) R : processo che trasforma la sequenza confusa e incoerente di elementi
IELABORAZIONE SECONDARIA
del testo manifesto di un sogno (assemblati dal lavoro onirico) in un racconto il più possibile coerente
7. IL MODELLO TOPICO
Nel pensiero freudiano, quindi, la psiche si profila come non unitaria, come un’entità ipotetica divisa in
una molteplicità di intenzioni contrastanti. Si delinea così una del funzionamento
VISIONE DINAMICA
mentale, per la quale gli elementi coscienti sono la risultante di un continuo gioco di forze coscienti
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e incoscienti. La psiche può essere rappresentata come un sistema suddiviso in strutture o luoghi: si
rende quindi legittima una , secondo la quale gruppi contrastanti di intenzioni,
CONCEZIONE TOPICA
rappresentazioni e processi psichici costituiscono apparati diversi e spesso in conflitto tra loro.
Da queste osservazioni, Freud teorizza il primo modello dell’apparato psichico: la .
TEORIA TOPICA
Al livello più arcaico e primitivo (neonato), l’apparato psichico può essere concettualizzato come un
“arco riflesso” dotato di un’estremità sensoriale, che riceve gli stimoli dagli organi interni (pulsioni) e
dal mondo esterno, e un’estremità motoria, tramite la quale l’incremento di energia psichica (causato
dagli stimoli in entrata) viene scaricato seguendo un principio di costanza. In quest’ottica, la funzione del
sistema nervoso diviene quella di ridurre od eliminare gli stimoli che gli provengono. Tale principio
biologico si può trasporre, a livello psichico, in un : ogni incremento di energia si
PRINCIPIO DI PIACERE
associa a sensazioni spiacevoli di tensione psichica, e ogni suo decremento a sensazioni piacevoli.
Dunque, alla base del funzionamento psichico v’è la riduzione della tensione associata agli stimoli.
Durante lo sviluppo, tra l’estremità sensoriale e quella motoria si sviluppano diverse istanze deputate alla
percezione consapevole degli stimoli, al loro immagazzinamento in memoria e alla loro inibizione
cognitiva in funzione delle esigenze della realtà. Il funzionamento psichico inizia così a seguire un
, che sostituisce alla priorità di ciò che provoca piacere quella di ciò che è
PRINCIPIO DI REALTÀ
“utile”.
In questo apparato psichico è quindi possibile distinguere:
⇒ I : contiene elementi attivamente e costantemente esclusi dalla coscienza da processi
NCONSCIO
rimoventi. Nell’Inc domina un processo primario, ovvero energie psichiche “slegate” e libere di
spostarsi tra le varie rappresentazioni: in tal senso, le “rappresentazioni di cosa” sono slegate dalle
“rappresentazioni di parola”. Tale condizione di energia libera è funzionale al principio di piacere.
L’Inc esercita una particolare forza di attrazione sulle rappresentazioni del Prec e del C ed esercita
una spinta ascensionale che mira a rendere cosciente e tradurre in atto i desideri che lo
abitano.
La fonte di motivazione connessa all’Inc è la libido, ossia l’energia della pulsione sessuale
⇒ P : contiene stimoli immagazzinati in memoria e recuperabili per mezzo di uno sforzo
RECONSCIO
attentivo deliberato (iperinvestimento energetico). Il Prec dispone di energie regolate dal processo
secondario, cioè vincolate a rappresentazioni precise collegate da nessi logici. In tal modo,
l’energia legata assolve al principio di realtà e svolge una funzione inibitoria rispetto a quello Inc:
in questo sistema, quindi, le “rappresentazioni di cosa” si vincolano alle “rappresentazioni di parola”
La fonte di motivazione connessa al Prec è la pulsione di autoconservazione
⇒ C : responsabile della consapevolezza degli stimoli su cui si presta attenzione
OSCIENZA
Il Sistema C e quello Prec sono divisi da una prima censura, connessa alla capacità attentiva.
Una seconda censura, quella della rimozione, divide invece il Sistema Prec da quello Inc.
Riassumendo, il , ovvero la tendenza dell’apparato psichico a cercare ciò che è
PRINCIPIO DI PIACERE
piacevole e rifuggire ciò che è spiacevole indipendentemente dalla sua utilità, che domina sia
nell’inconscio che nella vita psichica del bambino, non può sopravvivere a lungo. L’inadeguatezza
della via allucinatoria e dei tentativi di appagare i propri desideri nel mondo delle fantasie generano un
senso di frustrazione, che è alla base del successivo sviluppo del .
PRINCIPIO DI REALTÀ
Come si è visto, poiché i sono un “appagamento allucinatorio di desideri sessuali rimossi”,
SOGNI
Freud ipotizza che l’espressione psichica di questi desideri nel testo onirico manifesto sia funzione di un
triplice processo di regressione verso un funzionamento psichico arcaico:
a) R : poiché nello stato di sonno le difese del Prec sono meno intense, i residui
EGRESSIONE TOPICA
diurni sono attratti nell’Inc, si legano alle rappresentazioni rimosse della sessualità infantile e
vengono rielaborati alla luce del principio di piacere e del processo primario
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b) R : i pensieri onirici latenti vengono tradotti nel linguaggio delle immagini e del
EGRESSIONE FORMALE
processo primario
c) R : la mente torna a modi di funzionamento e desideri tipici della vita infantile
EGRESSIONE TEMPORALE
Il sogno, quindi, è l’espressione deformata dalla censura di pensieri preconsci derivati dagli eventi
del giorno del sogno, che si sono connessi a desideri infantili rimossi, sono stati rielaborati
dall’Inc secondo il processo primario e in seguito rielaborati dal Prec secondo un processo
secondario.
8. PSICOPATOLOGIA DELLA VITA QUOTIDIANA
I sogni permisero a Freud di capire che il funzionamento della psiche sana e di quella patologica non
sono diversi, e che le differenze tra normalità e patologia sono di natura puramente quantitativa.
Come i sintomi e i sogni, le , gli , i “ ” e le sono
DIMENTICANZE ATTI MANCATI LAPSUS LINGUAE AZIONI CASUALI
perturbazioni del funzionamento cosciente della psiche operate da motivazioni rimosse e inconsce.
Anche i possono essere considerati alla stregua dei sogni o degli atti
RICORDI DEI PRIMISSIMI ANNI DI VITA
mancati. La maggior parte di questi ricordi riguardano eventi secondari, irrilevanti, mentre degli eventi
più importanti del proprio passato si ricorda poco o nulla: ciò avviene perché queste memorie sono
ricordi di copertura, delle formazioni di compromesso tra i ricordi affettivamente rilevanti, dolorosi
e quindi rimossi, che vorrebbero tornare alla coscienza, e i meccanismi di difesa della mente.
Dato che la loro formazione è analoga a quella del testo onirico manifesto, nell’analisi dei ricordi di
copertura bisogna seguire la stessa procedura di quella dei sogni, ovvero le libere associazioni.
9. MOTTI DI SPIRITO E UMORISMO
Notando un parallelismo tra il “lavoro arguto” che trasforma un normale pensiero in un comico motto di
spirito, analogo al lavoro onirico, Freud ipotizza che, come il sogno, il consentirebbe
MOTTO DI SPIRITO
l’appagamento di un desiderio rimosso o represso, mascherandolo con i mezzi del processo
primario. La differenza tra sogno e motto di spirito, tra lavoro arguto e lavoro onirico, è
nell’atteggiamento sociale: mentre il sogno è un prodotto psichico assolutamente asociale (sorge
all’interno di una persona e non ha nulla da comunicare agli altri), il motto di spirito è la più sociale di
tutte le funzioni psichiche che mirano al profitto di piacere (cerca la sua pienezza nella
partecipazione di qualcun altro).
In ogni motto di spirito, la possibilità di mascherare il vero contenuto dei propri pensieri per mezzo del
“lavoro arguto” permette di superare un’inibizione interiore e provare piacere per la realizzazione di
un desiderio riprovevole. La battuta è quindi espressione di un funzionamento psichico infantile che
implica un minor dispendio di energia psichica rispetto a quello necessario per l’elaborazione di un
pensiero maturo, e la quantità di energia risparmiata viene poi sfogata per mezzo del riso.
Il riso è dunque lo sfogo di un’energia in precedenza utilizzata per mantenere un’inibizione psichica.
10. LO SVILUPPO PSICOSESSUALE
La scoperta del senso dei sogni e delle fantasie porta Freud a sostenere che la sessualità non compaia
nella pubertà, ma anche nell’infanzia i bambini nutrano desideri sessuali.
La è funzione di un’energia psichica, una pulsione sessuale, la , che nasce
SESSUALITÀ INFANTILE LIBIDO
da processi eccitatori di tipo somatico (fonti): questi processi possono essere determinati sia da fattori
endogeni (ormoni) che da fattori esterni (percezione di oggetti o situazioni). Le pulsioni sono tipiche
dell’inconscio: in quanto tali, funzionano prevalentemente secondo il principio di piacere (processo
primario) e si compongono di rappresentazioni e affetti. Le pulsioni spingono l’individuo a compiere
specifiche azioni (mete) che coinvolgono sia parti del proprio corpo che parti del corpo altrui (oggetti).
A differenza degli stimoli provenienti dall’esterno, le , in quanto stimoli interni all’organismo,
PULSIONI
sono costanti e non possono essere eluse con la fuga. Per essere appagate, richiedono quindi una
modifica della fonte interna dello stimolo che ne è alla base: modifica che necessita per forza di una
modifica del mondo esterno. Pertanto, le pulsioni sono le vere “forze motrici” dello sviluppo psichico.
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Riassumendo, gli elementi di cui si compongono le pulsioni sono:
Fonte : l’eccitazione somatica che determina l’incremento di energia psichica legata alla pulsione
Spinta : la quantità di lavoro richiesto alla psiche per appagare la pulsione
Meta : l’a