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O CENTRALE
che si lega agli aspetti gratificanti della relazione
• Le parti dell’Io identificate con l’oggetto rifiutante vanno a formare l’I (“sabotatore
O ANTILIBIDICO
interno”), con caratteristica di rifiuto e ostilità per la ricerca di contatti e relazioni con l’esterno
• Le parti dell’Io identificate con l’oggetto eccitante vanno a formare l’I , cioè la parte dell’Io
O LIBIDICO
che coltiva “nostalgicamente” la speranza di una relazione dal quale non trarrà soddisfacimento
Quindi, ogni esperienza traumatica infantile causa una ristrutturazione del modo di vedere sé stessi
e la realtà. Una parte della mente (I ) resta vincolata all’esperienza traumatica,
O ANTILIBIDICO E LIBIDICO
e, non riuscendo a proseguire nello sviluppo, viene rimossa: questa parte della mente continua così a
rapportarsi a sé stessa e al mondo come se il trauma non fosse mai stato superato. Un’altra parte
della mente, l’I , grazie ad esperienze buone e gratificanti, prosegue nella sua maturazione
O CENTRALE
e sarà capace di rapportarsi alla realtà in modo migliore. In conclusione, solo l’Io centrale consente
di cercare contatti e relazioni con l’esterno, mentre gli altri 2 restano legati agli oggetti interni.
3.2 - CONDIZIONE SCHIZOIDE E TERAPIA ANALITICA
Modificando il conflitto tra Io, Es e Super-Io, Fairbairn ipotizza un 3 ’I .
CONFLITTO TRA LE COMPONENTI DELL O
In condizioni normali, l’Io centrale indirizza la propria aggressività verso gli Io sussidiari. In caso di
ambiente frustrante e deprivante, l’eccesso di aggressività viene assunto dall’Io antilibidico: questo
la dirige verso l’Io libidico (per il suo attaccamento alle speranze di gratificazione), e l’oggetto eccitante
(in quanto portatore di false promesse). Nel momento in cui l’Io antilibidico aggredisce l’Io libidico, si crea
una struttura della personalità volta all’isolamento delle relazioni esterne, la .
CONDIZIONE SCHIZOIDE
Avendo subito e interiorizzato ripetute esperienze di deprivazione, l’Io antilibidico impedisce all’Io
libidico di stringere relazioni con l’esterno, per evitare di ricadere nelle stesse frustrazioni passate.
La , quindi,è la limitazione dell’Io centrale ad avere relazioni gratificanti con l’esterno
PSICOPATOLOGIA
come conseguenza di un ambiente frustrante e deprivante. In pratica, se il genitore offre solo contatti
dolorosi e insoddisfacenti, il bambino cercerà di stabilire relazioni oggettuali interne compensatorie.
Si modifica l’obiettivo della : non più la risoluzione di un conflitto inconscio tra impulsi,
CURA ANALITICA
ma il ripristino della capacità di avere relazioni con gli altri. Attraverso una relazione soddisfacente
con il terapeuta è possibile ridurre la scissione dell’Io: il paziente può così abbandonare i legami
libidici con gli oggetti interni interiorizzati ed indirizzare la sua libido verso la realtà esterna.
4. DONALD WINNICOTT
Rispetto alla Klein, W enfatizza il ruolo dell’ambiente reale esterno nello sviluppo del bambino.
INNICOTT 7
L’Io è presente fin dalla nascita, con la funzione di organizzare l’elaborazione mentale delle
esperienze, interne ed esterne, inizialmente fondate su sensazioni e percezioni corporee,
permettendo l’emergere della realtà psichica personale (al contrario dell’Io freudiano, la cui funzione è di
gestire le pulsioni). Per svolgere tali funzioni, l’Io, estremamente debole nei primi stadi di sviluppo,
necessita della ’I , al punto che «non esiste
DIPENDENZA ASSOLUTA DALL O SUPPORTIVO DELLA MADRE
l’infante senza assistenza materna».
Inizialmente, la forza dell’Io del bambino è espressione della capacità della figura di riferimento di
rispondere ai bisogni fisiologici e ai bisogni emotivi primari del bambino: buone cure materne
consentono al bambino un’esperienza di continuità dell’essere, fondamento della forza dell’Io.
Solo questo tipo di esperienza consente al bambino di vivere anche le richieste dell’Es come qualcosa
che gli appartiene e la cui soddisfazione rinforza a sua volta l’Io. In mancanza di adeguata forza
dell’Io, infatti, le pulsioni dell’Es possono divenire dirompenti per lo sviluppo dei meccanismi mentali
primitivi. In sostanza, il motivo principale per cui l’infante diventa capace di dominare le richieste dell’Es
(e per cui il suo Io diventa capace di includere l’Es) è costituito dalle cure materne, in quanto l’Io materno
sostiene l’Io dell’infante rendendolo così potente, stabile e integrato.
4.1 - DIPENDENZA ASSOLUTA
Nello stato di , il neonato non ha alcuna nozione che esista qualcosa oltre a sé
DIPENDENZA ASSOLUTA
stesso, poiché non si è ancora costituito un Sé individuale. Si può quindi affermare che vive in uno
stato di narcisismo primario assoluto, dal momento che non è consapevole dei propri bisogni, della
propria impotenza e della propria dipendenza dalla madre, ma, anzi, si sente onnipotente.
Poiché il bambino non ha ancora consapevolezza delle cure materne, diviene fondamentale la capacità
della madre di sintonizzarsi con i bisogni del figlio. Tale capacità è espressione di uno stato mentale
che dura per alcune settimane successive al parto, la : il temporaneo
PREOCCUPAZIONE MATERNA PRIMARIA
ritiro dagli interessi per il mondo esterno e da alcuni aspetti della propria personalità al fine di
identificarsi temporaneamente con il figlio e di fornire un totale adattamento ai suoi bisogni. La
madre è «normalmente devota» se è capace di fare del suo meglio per rispondere ai bisogni del
neonato.
A questa capacità se ne lega una seconda: quella di riemergere dallo stato di preoccupazione primaria
una volta che si è creato un sistema di relazione tra il suo Io e quello del bambino, permettendo al
figlio di iniziare a viverla come persona distinta da sé. Pertanto, la capacità di stabilire relazioni con
oggetti esterni vissuti come “separati dal Sé”, e quindi il passaggio da uno stato di identificazione
con l’ambiente a uno di separazione, sono determinati dalla precoce interazione madre-bambino.
Il ruolo del padre è quello di fornire una “copertura protettiva”: dapprima alla madre, quando entra nella
preoccupazione primaria, e successivamente alla diade madre-figlio, sollevando la madre dalle
incombenze esterne e permettendole di rivolgersi interamente al bambino.
Il percorso evolutivo del bambino si compie attraverso 3 conquiste:
⇒ I → Conquista dell’integrazione dell’Io
NTEGRAZIONE
⇒ P → Insediamento della psiche nel soma
ERSONALIZZAZIONE
⇒ R → Conquista del senso di realtà e delle relazioni oggettuali
EALIZZAZIONE
4.1.1 - INTEGRAZIONE
Per sviluppare una consapevolezza di sé, il bambino deve gradualmente emergere dallo stato iniziale di
non-integrazione primaria che riguarda sia l’assenza di una percezione di sé come collocato nello
spazio, sia l’assenza del senso di tempo, quindi di una continuità dell’esistere.
Le cure materne sono di fondamentale importanza per il conseguimento dell’integrità. In questo periodo
di dipendenza assoluta, la principale funzione materna è quella di (holding), ovvero:
SOSTENERE
Tenere il bambino al riparo da eventi imprevedibili e traumatici
Assicurargli un ambiente sufficientemente sano, stabile, coerente e prevedibile
8
Queste funzioni permettono al bambino di sviluppare un proprio senso di unitarietà e continuità della
propria esperienza emotiva e sensoriale nel tempo, al cui viene dato il nome di “Io”.
In conseguenza della mancanza di sostegno materno, invece, il bambino può attraversare degli stati di
disintegrazione, che consistono in una produzione attiva di caos, come difesa contro le angosce.
L’angoscia centrale in questo primo stadio è proprio l’ : la paura di “andare in
ANGOSCIA DI ANNIENTAMENTO
pezzi” o di “cadere per sempre” che deriva dal fallimento del sostegno materno. Se le cure materne non
sono abbastanza buone, l’esperienza dell’infante non sarà dotata di un senso di continuità e la sua
personalità si strutturerà sulla base delle reazioni agli urti dell’ambiente. Ogni reazione alla non
attendibilità dell’ambiente costituisce un trauma nel processo dell’assistenza infantile, poiché
rappresenta un’interruzione nella continuità dell’esistere dell’infante ed una rottura del suo Sé.
Se le provvidenze ambientali non sono sufficientemente buone, il bambino tende ad utilizzare dei
a difesa dalle anomalie ambientali. L’uso di queste difese
MECCANISMI DIFENSIVI PRIMITIVI E INCONSCI
arcaiche in seguito a un fallimento ambientale (privazione), in una condizione di dipendenza assoluta,
determina un deficit evolutivo nella personalità dell’individuo. Il blocco dei processi di integrazione
dell’Io può determinare una scissione dell’Io che culmina nella condizione psicotica (schizofrenia).
4.1.2 - PERSONALIZZAZIONE
I confini del corpo diventano i confini della persona: questa fase corrisponde allo sviluppo della
capacità di sentire che il proprio corpo è sé stessi e che il senso di sé è centrato nel corpo. Questo
processo è favorito dalla capacità materna di (handling) il corpo del figlio in modo adattivo:
MANIPOLARE
una corretta manipolazione consente al bambino di riconoscere il corpo come parte e sede di Sé.
La “psiche” è, per Winnicott, l’elaborazione immaginativa delle funzioni somatiche: inizialmente, le
esperienze corporee non vengono attribuite al proprio corpo, ma vissute nella fantasia. Il corpo, se
correttamente integrato con la psiche, permette di vivere le esperienze con profondità emotiva.
Risposte materne non adeguate possono indurre il bambino ad esperire stati di ,
DEPERSONALIZZAZIONE
ovvero sensazioni di distaccamento della psiche dal proprio corpo (disturbi psicosomatici).
4.1.3 - REALIZZAZIONE
L’evoluzione da uno stato indifferenziato alla realizzazione, cioè la valutazione del tempo, dello spazio
e delle altre qualità della realtà, richiede che il bambino sia in grado di stabilire un rapporto con la
madre in quanto separata da sé o in quanto “non-Me”. Lo sviluppo della CAPACITÀ DI AVERE RELAZIONI
procede gradatamente e richiede al bambino la capacità di passare da una relazione con un
OGGETTUALI
ogge