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LO SVILUPPO PSICOPATOLOGICO:
Freud: la psicopatologia è dovuta alla regressione e fissazione per “ingorghi” libidici fissati a mete e oggetti
precedenti che costringono il bambino o l’adulto a regredire a quel punto di fissazione.
Per le Kleiniane (Isaacs e Heimann): l’aggressività, le angosce eccessive, l’invidia creano fissazioni. Il
bambino o l’adulto rimane fissato alla posizione schizo – paranoide o depressiva.
Quindi mentre in Freud la fissazione causa la patologia, in Klein è la patologia che causa la fissazione.
Inoltre nella Klein la regressione non riguarda il regredire a una meta o a una fonte libidica precedente ma
riguarda essenzialmente oggetti interni – esterni proiettati e introiettati, quindi le fantasie inconsce che sono
legate agli oggetti interno e esterni e i meccanismi di difesa che si attivano.
WILFRED R. BION:
L’opera di Bion si considera essere stata un’evoluzione del pensiero della Klein, ma tuttavia le innovazioni
portate da Bion presentano più punti di discontinuità che di continuità rispetto alla teoria originaria.
Bion era kleiniano, ma a differenza della Klein che scrive e teorizza i propri modelli utilizzando il linguaggio
dei pazienti stessi, lui cerca di innalzare e di rendere più astratto il linguaggio per comprendere la
capacità/incapacità di pensare.
ALCUNI CONCETTI BIONIANI:
Il corpo (come in Freud e nella Klein) è una fonte di sensazioni e di emozioni che necessitano di
un’organizzazione per produrre un pensiero.
Da emozioni e sensazioni inizialmente i pazienti elaborano forme di pensiero sempre più complesse, sempre
più astratte.
Quindi la mente bioniana non è una mente popolata da oggetti interni (peni, seni), ma Bion si focalizza sulle
funzioni che sono necessarie per trasformare i contenuti della mente. non si concentra sugli oggetti stessi
ma sulle trasformazioni dei contenuti mentali (vedremo in contenuto-contenitore).
Un aspetto fondamentale per Bion, a cui giunge vedendo i pazienti incapaci di pensare e di trasformare i
propri contenuti emotivi e sensoriali, è che apprendere dall’esperienza significa essere in grado di ricordare e
di trarre dei pensieri da ciò che uno ha vissuto in passato; implica tollerare la frustrazione e l’angoscia che è
legata al non sapere.
Bion dice che per apprendere veramente dobbiamo essere in grado di tollerare il non sapere, di tollerare
l’angoscia che accompagna una incapacità iniziale di non capire.
L’alternativa a questo è di saturare la non conoscenza immediatamente con un contenuto che no è reale.
BION - GRUPPI (1943-1952):
Bion durante le due guerre era uno psichiatra militare e gli fu affidato il compito di rimandare al più presto
possibile i soldati in guerra, che arrivavano con nevrosi traumatiche (shock da granata), cioè erano soldati
che ad un certo punto si paralizzavano, sviluppavano sintomi isterici durante il combattimento.
Bion quindi sviluppò questi gruppi terapeutici per i soldati e continuò con questa attività per tutte e due le
guerre.
Da questo sviluppò una teoria del gruppo:
il gruppo per Bion è uno stato mentale che riflette l’insieme non gli individui.
il gruppo non è la somma degli individui, ma è una sorta di organismo che sviluppa una “mentalità” o
“cultura di gruppo”. È un sistema trans-individuale (si estende oltre la singola mente).
Come nell’individuo, nel gruppo coesistono parti più o meno primitive (psicotiche). Tutti noi abbiamo dei
nuclei psicotici, tutti noi possiamo attingere alla follia se necessario.
Esiste un sistema ‘proto-mentale’ al confine tra mente e corpo (ricorda le pulsioni): una sorta di matrice
indifferenziata (al confine mente-corpo) alla quale tutti noi attingiamo in quanto esseri umani.
Da questa matrice emergono emozioni discrete che pervadono (a volte dominano) la mente del gruppo.
Queste emozioni in gran parte sono inconsce.
Ogni qualvolta che ci troviamo di fronte a una situazione di gruppo coesistono due aspetti che si
contrappongono:
1) gruppi fondati sugli assunti di base: gli assunti di base sono una sorta di fantasie inconsce condivise. I
gruppi che si fondano sugli assunti di base sono gruppi che si fondano sul processo primario (fantasie
inconsce che possono ostacolare o facilitare il raggiungimento degli obiettivi).
2) gruppi di lavoro specializzato: i gruppi di lavoro specializzato si fondano sul processo secondario, al senso
del tempo, al senso del cambiamento, quindi è in grado di svilupparsi.
I gruppi di lavoro sono orientati ad un compito, orientati alla realtà, usano metodi razionali.
hanno «caratteristiche simili a quelle attribuita da Freud all’Io» (percezione, pensiero, ecc…).
il gruppo di lavoro è caratterizzato dall’idea di sviluppo, della razionalità come valore.
Quando un assunto di base (fantasia inconscia condivisa) è attivo, gli altri rimangono in uno stato ‘latente’
ma gli assunti di base si possono alternare ciclicamente all’interno del gruppo. Coesistono e si
sovrappongono con il gruppo di lavoro.
ASSUNTI DI BASE:
Secondo Bion, la partecipazione di un individuo a un gruppo comporta una certa quota di perdita di parti di
sé, che devono essere cedute al gruppo per poterci entrare in contatto. Questo attiva l’angoscia paranoica e
persecutoria che è propria della posizione schizoparanoide.
Il gruppo sente ogni tipo di cambiamento come qualcosa di pericoloso e quindi si organizza per cercare di
contrastarlo.
Per farlo e quindi per difendersi dal cambiamento, il gruppo mette in atto delle dinamiche universali, dette da
Bion “assunti di base”. Gli assunti di base esprimono fantasie inconsce di gruppo che sono di tipo
onnipotente e magico su come raggiungere gli scopi del gruppo.
Bion individua tre assunti di base:
1) LOTTA/FUGA: l’istituzione (gruppo) che incarna lotta e fuga sono per Bion i militari. Cioè i militari
condividono una fantasia inconscia: il gruppo si sente minacciato da un pericolo che può essere all’interno
del gruppo o all’esterno.
Predomina la convinzione dell’esistenza di un nemico contro cui il gruppo si sente chiamato a difendersi
attaccando o fuggendo. Le emozioni che pervadono questo tipo di assunto di base sono rabbia e odio e si
ricerca il colpevole.
2) DIPENDENZA: l’istituzione (gruppo) che incarna dipendenza è per Bion la chiesa.
c’è un’agglutinazione intorno a un leader, che può essere sia un membro del gruppo oppure no.
Il leader viene vissuto come carismatico, come fonte di conoscenza, nutrimento e autorità a cui viene
attribuita la mente del gruppo. Predomina l’aspettativa inconscia che tutto il benessere del gruppo possa
giungere solo dalla figura del leader, il quale inoltre solleva i componenti del gruppo alla responsabilità di
pensare.
Le emozioni che pervadono questo tipo di assunto di base sono colpa e depressione.
3) ACCOPPIAMENTO: l’istituzione (gruppo) che incarna accoppiamento è per Bion l’aristocrazia.
C’è la fantasia di un unione tra due membri del gruppo. La fantasia inconscia è che questi due membri si
accoppieranno, anche solo in senso metaforico, per generare un messia, una nuova idea, che risolverà le
problematiche del gruppo stesso. Predomina l’attesa della nascita nel gruppo di un’idea o di un evento che
porti alla soluzione di tutti i bisogni, ponendo tutti i membri del gruppo in uno stato di attesa passiva.
I primi due assunti di base (lotta/fuga e dipendenza) ricordano la posizione schizo – paranoide e la
posizione depressiva della Klein.
Tutto ciò per Bion indica una caratteristica universale di funzionare della mente: c’è una tendenza innata in
tutti noi come esseri umani di combinarci tra di noi (le nostre menti si combinano) per condividere un AdB
(assunto di base).
GRUPPO INDIVIDUO:
Dopo un periodo in cui si occupa dei gruppi, Bion passa allo studio degli individui, applicando anche una
serie di principi che aveva applicato al gruppo.
MODELLI:
Bion ha proposto diversi modelli o astrazioni relativi allo sviluppo del ‘pensiero’ (sia a livello evolutivo, sia a
livello analitico, sia a livello psicopatologico).
Alcuni di questi sono:
1) Trasformazione degli elementi β in α (1961) [basato sul modello digestivo].
2) modello contenuto/contenitore [basato sul modello riproduttivo].
♂♀
3) oscillazione dalla posizione schizo – paranoide alla posizione depressiva.
MODELLI DI FUNZIONAMENTO DELLA MENTE:
primo modello: Trasformazione degli elementi β in α (1961) [basato sul modello digestivo]:
Usa α e β per astrarre da ciò che avviene dalla stanza di analisi (opposto della Klein).
Bion chiama α e β “termini senza significato”, che possono essere “saturati” (possono rappresentare) vari
elementi.
Elementi β : Bion li definisce in vari modi: sensazioni, emozioni grezze, cose in sé (perché non sono
conoscibili di per sé), materiale non trasformabile (in pensieri, in ricordi, in sogni).
Che destino hanno gli elementi β?
Se tutto va bene possono essere trasformati in elementi α. Se invece siamo di fronte a un paziente
schizofrenico, gli elementi β vengono evacuati tramite l’identificazione proiettiva.
FUNZIONE α:
Per trasformare un elemento β in un elemento α utilizzabile dalla mente deve operare una funzione α.
La funzione α, che è una funzione ipotetica svolta dalla mente umana, elabora elementi α dagli elementi β.
Bion e altri ipotizzano che il bambino all’inizio non abbia la funzione α e che sia la madre a svolgerla per lui.
È la mente materna che inizialmente organizza la mente del bambino.
Quindi gli elementi α sono la trasformazione degli elementi β (cose di sé) in immagini visive, schemi
sensoriali, materiale utilizzabile per pensare, ricordare, sognare.
Bion dice che “la funzione α ingoia i dati sensoriali per trasformarli” (da qui modello digestivo).
UN MODELLO SU COME NASCE IL PENSIERO?:
Bion si chiede “come fanno stimoli sensoriali a diventare dei fatti psichici, dei fatti mentali?. Come si passa
dal non mentale a un elemento mentale?”.
Il pensiero da dove nasce?
Per Freud nasce dalla frustrazione, anche per la Klein (l’assenza porta a un processo secondario, a un
formarsi del pensiero).
Per Bion quando il bambino nasce, nella sua vita mentale prevalgono gli elementi β (cose ancora non
utilizzabili, “non digerite”, sensazioni). Questo accade anche nel paziente psicotico.
Per esempio: il bambino che sente fam