Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 12
Riassunto esame psicologia dinamica, prof. Tagini, Psicologia dinamica Modelli teorici a confronto, De Coro, Ortu Pag. 1 Riassunto esame psicologia dinamica, prof. Tagini, Psicologia dinamica Modelli teorici a confronto, De Coro, Ortu Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dinamica, prof. Tagini, Psicologia dinamica Modelli teorici a confronto, De Coro, Ortu Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dinamica, prof. Tagini, Psicologia dinamica Modelli teorici a confronto, De Coro, Ortu Pag. 11
1 su 12
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CICLO DI PROIEZIONI – INTROIEZIONI:

Nel pensiero kleiniano la realtà esterna e la realtà interna, costantemente attraverso cicli di proiezione e

introiezione, interagiscono tra di loro creando un mondo interno del bambino e poi dell’adulto in cui sono

presenti tutti questi oggetti buoni e cattivi, accompagnati dalle fantasie. Questa è anche una concezione (già

in parte presente in Freud) della mente umana non come unitaria ma come costituita da molteplici aspetti.

PROIEZIONI E INTROIEZIONI RUOLO DEGLI OGGETTI:

Una madre “bonifica” (Fornari) l’angoscia, l’odio, l’aggressività proiettata nel bambino, agendo in maniera

adeguata.

 Se la madre agisce in maniera adeguata, l’Io si rafforza sempre di più in quanto diminuisce il bisogno di

difendersi e quindi diminuisce la scissione e pian piano il bambino è in grado di introiettare un oggetto

primario (seno buono), che diventa una base per lo sviluppo successivo.

 Se nel bambino, secondo la Klein, o nella madre prevalgono angosce persecutorie allora aumenteranno i

vissuti persecutori del bambino e quindi i fattori esterni possono contribuire (es. madre angosciata  parto

difficile, difficoltà del bambino).

VARIAZIONI SULLA PROIEZIONE INTROIEZIONE:

Finora abbiamo detto che il bambino proietta oggetti cattivi e introietta oggetti buoni.

Non è solo così, infatti è possibile anche che il bambino proietti l’oggetto interno buono (escrementi come

regali) per metterlo a riparo dagli oggetti interni cattivi che sente di avere dentro di sé.

È anche possibile che il bambino introietti il seno cattivo esterno per controllarlo e per mettere a riparo

l’oggetto esterno buono con cui si è identificato.

EFFETTI DELLE PROIEZIONI/INTROIEZIONI:

Quali sono gli effetti di queste proiezioni/introiezioni?

Se sono eccessive (sia scissione che proiezione):

 indeboliscono l’Io.

Se l’Io è indebolito, l’esame di realtà si instaura meno facilmente e più vacillante. Cioè il bambino diventa

sempre più preda dei suoi meccanismi interni.

Quando per es. sono proiettate le parti buone con cui poi il bambino si identifica, questo aiuta l’instaurarsi di

buone relazioni oggettuali e quindi, nel momento in cui mi permette di instaurare una relazione buona con un

seno buono, questo mi aiuta poi a integrare l’Io. Ma se io uso la proiezione eccessivamente, il vissuto può

essere privo delle sue parti buone, in quanto si trovano tutte fuori, quindi non ho più nulla di buono dentro di

me.

Questo può portare ad avere un’eccesiva dipendenza dagli altri, perché solo ciò che è fuori di me è buono.

Un Io indebolito, secondo la Klein, è normale durante lo sviluppo; corrisponde a uno stato di

scissione/disintegrazione, ma dato che si alterna con interazioni gratificanti con il seno buono, non è l’unico

stato in cui verte l’Io (ci sono gratificazioni e frustrazioni). Più prevalgono aspetti gratificanti, più l’Io si integra

facilmente con la realtà.

La Klein dice che: «per quanto riguardo lo sviluppo normale, si può dire che lo sviluppo dell’Io e delle

relazioni oggettuali dipende fino ad un certo punto da un equilibrio ottimale tra introiezione e proiezione…».

 Io proietto oggetti buoni ma sono anche in grado di introiettarli; come sono in grado di introiettare oggetti

cattivi ma anche di proiettarli fuori di me.

SVILUPPO: DAGLI “STADI” ALLE “POSIZIONI”:

La Klein ha una concezione dello sviluppo molto diversa da quella freudiana.

Klein postula che non esistono stadi che si susseguono (orale, anale, fallica), ma parla di posizioni, infatti lei

parla di posizione schizo – paranoide e posizione depressiva (sono punti di vista diversi del neonato, non

stadi).

Durante i primi sei mesi del bambino ci sarebbero queste due posizioni che sono delle configurazioni che

differiscono fra di loro per:

- il tipo di rapporto che ho con gli oggetti/il tipo di oggetto con cui mi rapporto

- il tipo di angoscia che prevale/ le difese che sono attive.

Quindi la Klein nelle prime fasi dello sviluppo propone dei paradigmi essenzialmente relazionali. Klein

sostiene che questo avviene nello sviluppo normale: la fase schizo – paranoide precede quella depressiva,

ma durante la nostra vita noi possiamo oscillare tra l’una e l’altra (per esempio avendo subito un lutto grave

si riattiva dentro di noi una posizione depressiva).

Quindi lo sviluppo del bambino non è più concepito come una graduale maturazione della libido, ma come

un’evoluzione di diversi modi di mettersi in relazione d’amore e di odio con altri.

POSIZIONE SCHIZO – PARANOIDE:

Secondo Klein, l’Io primitivo proietta nell’oggetto la pulsione di morte creando un oggetto persecutorio e

quindi l’angoscia che il bambino ha è un’angoscia di natura persecutoria di essere annientato dall’oggetto

cattivo.

La pulsione di vita crea un oggetto ideale, un oggetto buono che poi viene idealizzato.

 Questa operazione della creazione degli oggetti è accompagnata dalla scissione dell’Io (Fairbairn).

L’angoscia paranoide implica la paura della distruzione del Sé ad opera di oggetti esterni e interni, messi in

pericolo dalle fantasie di distruzione e di possesso create dal bambino stesso.

Abbiamo visto che quindi tutto questo processo durante i primi mesi di vita è accompagnato da queste

proiezioni ed introiezioni che un kleiniano ha definito una sorta di “respirazione psichica”: come inspiro ed

espiro l’aria, introietto e proietto. Secondo la Klein ci sono due opzioni:

1) spirale benigna: se tutto va bene, se il bambino non ha un’aggressività eccessiva e se l’oggetto non è a

sua volta inadeguato, allora pian piano grazie a queste introiezioni e proiezioni si va a strutturare l’Io del

bambino.

L’Io del bambino è presente fin dalla nascita e fin dalla nascita operano i meccanismi di difesa ma si struttura

man mano che avvengono queste introiezioni e proiezioni.

2) spirale maligna: aumenta sempre più l’aggressività del bambino (pulsione di morte), aumenta sempre di

più quindi l’angoscia persecutoria e quindi è difficile per il bambino, di fronte a queste scissioni continue che

avvengono, riuscire a conservare l’idea di un seno buono. Il seno buono non può essere preservato dagli

attacchi di un oggetto cattivo.

Quindi se il seno buono si frantuma, anche l’Io andrà incontro a scissioni sempre più radicali e anche se

queste sono delle fantasie onnipotenti che il bambino ha, queste avranno degli effetti nella realtà.

 Anche l’angoscia persecutoria ha degli aspetti positivi se non è eccessiva (es. riconoscere pericoli).

POSIZIONE DEPRESSIVA 3/4 MESI – 8 MESI:

Intorno ai 3/4 mesi se prevalgono esperienze positive, se prevale l’istinto di vita sull’istinto di morte, gli

oggetti buoni sugli oggetti cattivi, allora si verifica il graduale passaggio verso la posizione depressiva (è una

conquista evolutiva).

La madre passa dall’essere avvertita come oggetto parziale, all’essere avvertita un oggetto totale.

Il bambino, anche grazie allo sviluppo dell’Io e quindi allo sviluppo del principio di realtà, si accorge che la

madre che gratifica e la madre che frustra/la madre che incarna l’oggetto buono e la madre che incarna

l’oggetto cattivo, sono la stessa cosa.

Quindi la madre è il ricettacolo sia dell’amore del bambino sia dell’odio del bambino.

Al bambino scatta allora una nuova angoscia. È l’angoscia depressiva che gli fa pensare che con la sua

attività

Dato che il bambino introietta e non solo proietta gli oggetti, non solo ha paura di aver distrutto l’oggetto

buono esterno (mamma buona), ma anche l’oggetto buono interno.

 Scatta l’angoscia di aver distrutto l’oggetto buono (interno o esterno) con aggressività o per invidia.

 La paura, il timore è di aver distrutto l’oggetto buono (interno e esterno) e quindi di aver dentro di sé degli

oggetti morti (es. paura di ingoiare certi cibi, rimproveri del Super-Io e oggetto buono).

 Grazie a questa angoscia depressiva scattano i sensi di colpa e i tentativi di riparazione.

 La riparazione è la fantasia onnipotente di poter far tornare in vita ciò che io ho distrutto (solo dopo essersi

sentito in colpa di aver attaccato mamma buona).

Man mano che il bambino progredisce nella posizione depressiva, la riparazione diventa sempre più

realistica (inizialmente il bambino ha una fantasia onnipotente: attacco mamma, mi rendo conto che la

mamma è buona e faccio finta che non sia successo. Poi divento sempre più realistico e faccio in modo di

riparare il danno che ho causato).

 il bambino è in grado di sperimentare la colpa anche grazie al fatto che la scissione è diminuita e il

bambino si rende conto che oggetto buono e oggetto cattivo costituiscono la madre intera.

 le difese maniacali che sono particolarmente caratteristiche della posizione depressiva sono:

- l’idealizzazione: io non posso aver recato danno al mio oggetto buono perché il mio oggetto buono è

infinitamente potente.

- il diniego: nego di aver creato danno, nego l’aggressività e nego anche la dipendenza che ho dall’oggetto

buono.

- il controllo onnipotente: senso di trionfare sull’oggetto di cui sono dipendente. Mi sento onnipotente: nego la

dipendenza e non ho bisogno dell’oggetto. Sono sufficiente a me stesso.

 La posizione depressiva è una conquista per la Klein, perché diminuisce la scissione e il bambino comincia

ad avere una visione più realistica dell’oggetto stesso.

SPECIFICAZIONI: OGGETTI – IO 1946:

Il primo oggetto buono interno diventa “un punto focale” dell’Io.

Questo oggetto buono compensa e agisce contro la scissione e quindi “la dispersione”.

Crea integrazione e coesione, e quindi l’introiezione dell’oggetto buono è fondamentale nella costruzione

dell’Io.

Il senso di avere dentro di sé un seno buono e completo può però vacillare in presenza di frustrazioni e

angosce.

In questo caso la distinzione tra seno buono e seno cattivo può essere difficile da mantenere.

Il bambino può sentire che anche il seno buono sia in frantumi.

L’Io non è in grado di scindere gli oggetti (interni/esterni) senza che anche l’Io venga scisso.

ELABORAZIONE DELLA POSIZIONE DEPRESSIVA:

L’obiettivo per essere normali, per la Klein, è quello di superare la posizione depressiva. Cosa comporta?

 La relazione oggettuale con l’oggetto esterno diventa p

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ali7877 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Tangini Angela.