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SECONDA TOPICA (1922) (MODELLO STRUTTURALE) DALLE STANZE ALLE ISTANZE:

Freud introduce il modello strutturale. Parla di tre aspetti diversi del funzionamento della mente:

- ES:

In tedesco significa esso o essa (è neutro). Qualcosa che non sento appartenere a me, non lo riconosco

come parte di me. Costituisce la struttura psichica originaria, presente fin dalla nascita.

Rappresenta il polo pulsionale della personalità, la sede delle pulsioni.

Questa struttura è priva di organizzazione e il suo funzionamento, guidato dalle leggi del processo primario,

si presenta privo di una volontà unitaria, esclusivamente volto a ottenere il soddisfacimento dei bisogni

pulsionali.

In esso vige il principio del piacere.

Freud dice che l’Es non è direttamente conoscibile, è una sorta di “calderone di eccitazione ribollente”,

l’energia pulsionale sta nell’Es. Possiamo però inferire il funzionamento dell’Es grazie a due altri sistemi (o

istanze) che sono l’Io e il Super – Io. Rappresenta la sede del rimosso: tutto ciò che è stato respinto

dall’inconscio.

Da un punto di vista economico rappresenta il serbatoio dell’energia psichica.

Da un punto di vista dinamico entra in conflitto con l’Io e il Super – Io.

Da un punto di vista genetico (dello sviluppo), l’Io e il Super – Io sono differenziazioni successive dell’Es.

Freud considera l’Es come “la parte oscura, inaccessibile della nostra personalità”, perché contenendo

l’energia pulsionale è la parte filogeneticamente derivata della nostra personalità (pulsioni di vita e pulsioni di

morte stanno lì).

Ad un estremità, l’Es è aperto verso il somatico (corpo) da cui accoglie i bisogni pulsionali.

Non conosce né giudizi di valore, né il bene e il male, né la mortalità (poiché manca l’idea del tempo).

- IO:

L’Io si presenta come un’evoluzione della parte superficiale dell’Es (all’inizio della vita esiste solo Es, poi si

sviluppa anche l’Io). E’ quella parte dell’Es modificata dall’influenza del mondo esterno. L’Io si sviluppa

dall’Es, grazie alla frustrazione e quindi l’Io è influenzato dal mondo esterno perché la frustrazione mi fa

volgere verso il mondo esterno.

Svolge la funzione di mediare fra le richieste dell’Es (richieste pulsionali) e la realtà esterna.

Una volta che si è sviluppato anche il Super – Io, che è l’ultima istanza a svilupparsi, media anche fra

richieste dell’Es e richieste del Super – Io. La maggior parte della nostra mente è costituita dall’inconscio Es,

ma anche la maggior parte dell’Io è inconscio. L’Io ha una parte cosciente (la punta dell’iceberg), e l’altra

parte invece affonda le sue radici nell’inconscio. Vige, nella parte cosciente dell’Io, il principio di realtà.

L’Io ha una struttura composita, in cui si può distinguere un sistema superficiale che riceve gli eccitamenti

che provengono dal mondo esterno e dall’interno e che difende la mente dalla stimolazione eccessiva

(quando compaiono i derivati pulsionali o i desideri inconsci, si mobilitano delle difese per respingere questa

“robaccia” nell’inconscio. È l’Io a svolgere questi meccanismi di difesa, quindi deve essere in parte inconscio,

non solo consapevole).

L’Io è la sede della consapevolezza, della coscienza (in parte), della memoria, percezione, motricità ecc…;

cioè tutte quelle funzioni che prima Freud attribuiva alle scienze ora le colloca qui.

L’Io è dinamicamente debole, in quanto deriva la sua energia dall’Es.

Per mobilitare le difese, Freud presume che emerge un’angoscia. L’angoscia funge da segnale che si sta

avvicinando alla coscienza un derivato pulsionale (tensione sessuale, desiderio inconscio scandaloso). L’Io

sente l’angoscia come segnale e mobilita le difese contro l’emergere del materiale scabroso. L’angoscia non

è più considerata conseguenza di una rimozione non perfettamente riuscita, ma piuttosto l’anticipazione di

un pericolo interno, di una minaccia proveniente dall’Es o dal Super – Io. La parte dell’Io che agisce con i

meccanismi di difesa è la parte inconscia dell’Io.

 all’Io Cs appartengono la percezione ed il controllo motorio;

 all’Io inconscio: la censura onirica ed i processi difensivi;.

 Da un punto di vista topico: cerca di mediare, nei confronti delle rivendicazioni sia dell’Es, sia degli

imperativi del Super-Io, sia delle esigenze di realtà.

 Dal punto di vista dinamico: è il polo difensivo della personalità, aziona i meccanismi di difesa; è debole, in

quanto la sua energia deriva necessariamente dall’Es.

 Analogia del cavaliere con il cavallo: «Il cavallo da l’energia per la locomozione (cavallo = Es), il cavaliere

ha il privilegio di determinare la meta (come si scarica l’energia dell’Es)…Ma tra l’Io e l’Es si verifica troppo

spesso il caso, per nulla ideale (perché va contro la civiltà), che il cavaliere si limiti a guidare il destriero là

dove quello ha scelto di andare… (molto spesso capita che il nostro Io soccombe a ciò che vuole il nostro

Es) un proverbio ammonisce di non servire contemporaneamente due padroni…».

- SUPER – IO:

è un’istanza morale. Deriva a sua volta da una modificazione dell’Io e può essere considerato il depositario

dei valori, degli ideali, il rappresentante delle esigenze della moralità.

Si identifica con i principi genitoriali e noi notiamo che è attivo quando sentiamo emozioni come la colpa, la

vergogna. Il Super – Io è quella voce che sentiamo quando stiamo per esempio preparando un esame e ci

dice “non hai studiato abbastanza”. Normalmente questa voce deriva da una o entrambe le figure genitoriali,

infatti molto spesso la sentiamo come qualcosa che non ci appartiene completamente, come le pulsioni.

Il Super – Io è un’acquisizione evolutiva.

È un’istanza vigilante, giudicante che punisce l’Io con “spasmodici sentimenti di inferiorità e di colpa”.

La formazione del complesso edipico viene fatta risalire alla fine del complesso edipico: al tramonto del

complesso edipico il bambino si identifica con il genitore e porta dentro di sé delle parti del funzionamento

genitoriale che poi agiranno come parte di sé.

 Dato che il Super – Io deriva dall’Edipo, e noi sappiamo che in genere l’Edipo viene rimosso, anche il

Super – Io sarà in gran parte inconscio: una parte sarà consapevole (sentiamo la voce), ma la maggior parte

è inconscia (si fa vivo per esempio durante il sogno).

Deriva la propria energia dall’Es (nel modello freudiano solo l’Es ha l’energia: sia l’Io che il Super – Io

devono attingere all’energia dell’Es).

Svolge tre funzioni: coscienza morale, l’auto-osservazione e la formazione di ideali.

 Freud scrive che: “dal punto di vista della moralità si può dire che l’Es è a-morale, l’Io tenta di essere

morale e il Super – Io può essere ipermorale e quindi diventare crudele quanto sa esserlo anche l’Es”.

SECONDA TOPICA: MODELLO STRUTTURALE:

Prima c’è l’Es, poi grazie all’interazione con la realtà si sviluppa l’Io e infine al tramonto dell’Edipo si sviluppa

il Super – Io.

SVILUPPO:

Modello di sviluppo che vale sia per la normalità che per la patologia.

Lo sviluppo viene visto come un passaggio dall’inconscio alla coscienza, dal principio del piacere al principio

di realtà, dall’Es all’Io e dal principio primario al principio secondario.

RAPPORTO CON GLI OGGETTI: (1914) PROGRESSIONE EVOLUTIVA:

Freud introduce anche un altro tipo di progressione evolutiva: la progressione rispetto al rapporto con gli

oggetti.

In questa concezione, all’inizio della vita, vi è uno stadio autoerotico (bambino che ciuccia il pollice), quindi il

primo oggetto del bambino sarebbe il proprio corpo (questo coincide con il prevalere dell’Es).

In un secondo momento, secondo Freud vi è uno stadio detto Narcisismo primario, un aspetto molto

importante perché tantissime teorie successive hanno contestato questo principio.

Lo stadio del narcisismo primario significa che la libido, invece che essere rivolta all’esterno, è rivolta al

proprio io (la libido investe l’Io del bambino).

Nell’autoerotismo la libido investe il corpo (perché esiste solo l’Es), nel narcisismo la libido investe l’Io,

creando uno stato di onnipotenza in cui esiste solo l’Io.

Perché lo chiama narcisismo? Perché secondo Freud il narcisismo non è solo uno stadio evolutivo molto

precoce del bambino ma è anche osservabile nei pazienti gravi (schizofrenici, nevrotici, maniaco-depressivi

ecc…) che hanno perso l’esame della realtà e hanno ritirato l’energia libidica dal mondo esterno e l’hanno

reinvestita sul proprio Io, perdendo quindi anche il contatto con la realtà esterna.

Per Freud i pazienti gravi sono regrediti a questa fase di narcisismo iniziale, ma siccome è una regressione

si chiama narcisismo secondario. Tutti noi, secondo Freud, vivremo uno stadio di narcisismo primario, in cui

grazie al fatto che ho tutta la libido investita sul mio Io, mi vedo come onnipotente, perfetto, il mondo esterno

non esiste per me, esisto solo io.

La terza fase è il cosiddetto amore oggettuale: ben presto l’Io è costretto a rivolgersi agli oggetti esterni che

si riveleranno in grado di soddisfare i bisogni e dunque di produrre piacere. La libido si volge quindi verso

l’oggetto.

Il primo oggetto è la madre e Freud chiama questo oggetto: oggetto anaclitico, oggetto di appoggio. Questo

perché il bambino in questa fase riconosce il bisogno della madre, per esempio per l’allattamento, e quindi si

appoggia alla madre per i propri bisogni libidici.

Quindi: fase 1: libido – corpo; fase 2: libido – Io; fase 3: libido – oggetto anaclitico.

L’OGGETTO DELLE PULSIONI NELLO SVILUPPO:

Un altro modo di vedere lo sviluppo, per Freud, è guardare le diverse forme di angoscia.

Ci sono secondo Freud situazioni prototipiche: alla nascita la paura è quella di confondersi, di essere

indistinti tra se stessi e l’oggetto stesso. c’è una confusione tra me e l’altro.

In un secondo momento, l’angoscia che prevale è di perdere l’oggetto anaclitico (la madre).

Poi c&r

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ali7877 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Tangini Angela.