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(REGRESSIONE).
• Se si produce una regressione senza rimozione, non si ha una nevrosi, ma una perversione (cioè manifestazioni stabili di ciò che si
è vissuto nell’infanzia).
• La nevrosi si ha quando interviene la rimozione, che impedisce alla libido di manifestarsi liberamente. Ci può essere così il ritorno a
fasi pregenitali.
• Relazione nevrosi-perversione: Entrambe sono dovute a un anormale sviluppo della pulsione sessuale; I nevrotici hanno una
pulsione sessuale intensa e contemporaneamente sono in preda a forze repressive (verso la sessualità) accentuate; Nei nevrotici
sono presenti, le aberrazioni sessuali: i sintomi sono espressione della rimozione di una componente della pulsione (perversa). 6
Freud le classifica le anomalie sessuali secondo:
• l’oggetto: quando l’oggetto non è una persona del sesso opposto (in questo gruppo rientra l’inversione sessuale, cioè
l’omosessualità, e chi utilizza come oggetti bambini e animali)
• la finalità: quando la meta non è il congiungimento sessuale (perversioni sessuali, quali feticismo, sadismo, masochismo,
esibizionismo, voyeurismo).
Il caso del piccolo Hans
La letteratura contemporanea sulla sessuologia stava vivendo, nel periodo in cui uscirono anche i “Tre saggi”, un momento di grande
fervore. In questo contesto, “la principale originalità di Freud fu di sintetizzare idee e concetti che per la maggior parte erano sparsi e
parzialmente organizzati e di applicarli direttamente alla psicoterapia”.
Osservando la vita sessuale del bambino è possibile secondo Freud avere conferma in maniera diretta della sua teoria sessuale.
Quando il medico tratta un nervoso adulto con la psicoanalisi, il suo lavoro di scoperta, strato per strato, delle formazioni psichiche
gli consente di giungere a certe ipotesi sulla sessualità infantile. Il caso di Hans è il primorelativo alla sessualità infantile.
Hans era il primogenito di un analista e il trattamento stesso era stato eseguito dal padre del piccolo paziente.
All’età di tre anni Hans cominciò a interessarsi al suo “fapipì”, chiese alla madre se anche lei ne aveva uno ed essa rispose
affermativamente. A tre anni e mezzo, nacque la sorellina, ad Hans fu detto che era stata portata dalla cicogna, ma egli restò
impressionato dalla borsa del medico e dal catino pieno di acqua e sangue nella stanza della madre.
Cominciò a chiedersi se altre persone e gli animali avevano un “fapipì” e sembrò particolarmente interessato dalla dimensione di
quello dei cavalli. Giunse alla conclusione che la presenza del “fapipì” distingueva gli esseri animati dagli oggetti.
A 4 anni e 9 mesi iniziano i disturbi. A quell’età Hans vide cadere a terra un cavallo che trainava un carro. Da qui cominciò ad averne
paura e ad attaccarsi molto alla madre. Le fobie si estesero, in seguito ad una gita allo zoo, alle giraffe, agli elefanti e ai pellicani
mostrando di avere paura di tutti gli animali grandi.
Alla base della fobia di Hans vi era Il desiderio di possedere la madre e che il padre morisse:
• il complesso di evirazione;
• l’influsso delle teorie sessuali precoci;
• il risentimento per i genitori per avergli raccontato la falsa storia della cicogna.
Il 25 aprile 1908 Hans (5 anni) ammise col padre che avrebbe desiderato vederlo morto e di sposare la madre. Questo fu il punto
culminante del processo terapeutico e da quel momento la fobia sparì gradualmente: il complesso edipico era stato superato.
Per Freud il complesso edipico sorge durante la fase fallica (3 anni) e il suo superamento, a 5 anni, introduce al periodo di latenza. Il
bambino prova amore per il genitore del sesso opposto e desiderio di morte per il genitore del proprio sesso. Il superamento del
complesso edipico corrisponde alla nascita della coscienza morale in quanto contemporaneamente alla rimozione degli impulsi
erotici verso la madre (Es), il bambino si identifica con la figura paterna introiettando la dimensione di normatività da questi (Super
Io). Questo processo segna l’inizio della fase di latenza che terminerà con la fase genitale, all’inizio della pubertà, dove ci sarà il
risveglio, sotto anche spinte fisiologiche, della sessualità che sarà orientata verso una persona diversa dalle figure genitoriali.
Lo sviluppo libidico
Lo sviluppo libidico è considerato da Freud universale. L’operazione che fa Freud in “Totem e tabù” è quella di accostare tra loro
mitologia, comportamento primitivo e comportamento infantile e porli in successione cronologica. Freud immagina una prima orda
di primitivi, in cui i figli si rivoltano al padre mangiandolo e poi, successivamente, compiangendolo e venerandolo. Il padre viene poi
rappresentato, nelle generazioni successive, dal totem e nessuno deve ripetere il delitto originariamente connesso. Nei bambini è
ravvisabile il totemismo. “Non è necessario che i fatti si siano svolti conformemente a questa fantastica storia. Basta ammettere che
siano state operative nella coscienza di queste popolazioni primitive, le varie tendenze alle quali Freud ha dato per così dire corpo
nell’ideare questa storia”. Anche i nevrotici inventano fantasie, gli elementi della fantasia non sono ritenuti veri, ma sono espressione
di tendenze emotive sottostanti.
Un Totem è di solito un animale oppure un elemento naturale legato a tutto il clan da un rapporto particolare. Il totem è in primo
luogo il capostipite del clan e lo spirito tutelare che trasmette oracoli alla sua gente e, se pur pericoloso agli altri, riconosce e risparmia
i suoi figli. I membri del clan, per contro, soggiacciono all’obbligo sacro di non uccidere (o distruggere) il loro totem e di astenersi dal
consumare la sua carne” ogni clan ha un totem che lo caratterizza.
L’unità totemica è il massimo legame sociale: chi offende o uccide un individuo del clan, ha offeso tutti gli appartenenti al clan. Il
totem è considerato progenitore dell’unità totemica, quindi tale unità è fondata sulla parentela. Questo è legato all’esogamia (=
ricercare la moglie tra donne al di fuori del proprio gruppo famigliare), infatti è vietato sposare le donne del proprio clan, pena la
morte.
Tabù è un vocabolo polinesiano che da un lato vuol dire: consacrato, dall’altro proibito, impuro. Esso si esprime essenzialmente in
divieti e restrizioni. Il significato del tabù potrebbe coincidere con la nostra espressione <orrore sacro>.
Se l’animale totemico è il padre, i due fondamenti del totemismo – non uccidere il totem e non aver rapporti sessuali con una donna
appartenente allo stesso totem – coincidono con i due delitti di Edipo, e con i due desideri primordiali del bambino. Quindi,
l’organizzazione totemica è espressione del complesso edipico. Se c’è il tabù dell’incesto significa che l’uomo tende all’incesto.
L’organizzazione sociale deve quindi inibirla. Nei bambini l’attrazione verso la madre, viene inibita dal padre e dalla paura evirazione.
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Il narcisismo
Freud per parlare della sessualità utilizza un modello energetico (o modello idraulico): l’eccitazione va scaricata e la scarica produce
piacere. La mente umana ricerca il piacere e tende alla scarica dell’energia accumulata.
La libido permette il rapporto tra due pulsioni, sessuale e di auto-conservazione: queste sono considerate come prodotto della stessa
libido che può rivolgersi verso il mondo esterno, oppure può rimanere concentrata sull’individuo stesso. Freud distingue tra:
• libido dell’Io: l’energia rivolta a sé stessi;
• libido oggettuale: l’energia rivolta agli oggetti.
Freud pone in conflitto la libido oggettuale e la libido dell’Io – distinte a seconda di dove la pulsione si rivolge (l’oggetto o l’Io). Più la
libido è sull’oggetto e meno sull’io e viceversa. La massima proiezione all’esterno della libido si ha nel caso dell’innamoramento: la
libido è rivolta alla persona amata. La situazione opposta si ha nelle psicosi, la libido sottratta al mondo esterno si trasforma in libido
narcisistica (rivolta cioè sull’Io).
Freud utilizza il concetto di narcisismo come elemento differenziale tra le due patologie.
• Nello psicotico la libido dell’Io, o libido narcisistica, è prevalente: dopo un primo momento di sviluppo normale in cui la libido
viene investita sugli oggetti, lo psicotico ritira l’investimento dagli oggetti per centrarlo su di sé (narcisismo secondario).
• Nel nevrotico la libido oggettuale viene ritirata dall’esterno, ma – a differenza dello psicotico – non si dirige verso l’Io stesso, ma
verso gli oggetti interni e per questo motivo rimane comunque una libido oggettuale.
La libido concentrata narcisisticamente sull’Io è differente dall’egoismo, infatti quest’ultimo mantiene un contatto con gli elementi
della realtà esterna, mentre nel caso del narcisismo la persona è totalmente assorbita su di sé.
• Il narcisismo primario è il normale investimento della libido sull’Io nell’infanzia. La situazione di narcisismo primario non viene
conservata a lungo ma l’uomo non rinuncia totalmente all’esperienza narcisistica originaria, per Freud, l’uomo, incapace di
rinunciare a un soddisfacimento di cui ha goduto nel passato” conserva la libido narcisistica.
• Il narcisismo secondario si ha quando la libido oggettuale viene ritirata e reinvestita sull’Io. Questo meccanismo spiegherebbe i
deliri di grandezza, l’ipocondria, la schizofrenia.
Il caso del presidente Schreber è l’analisi di un caso clinico di paranoia a partire dal racconto autobiografico di Schreber. È importante
perché è nell’analisi di questo caso che Freud mette in piena luce la teoria sul narcisismo, la distinzione tra narcisismo primario e
narcisismo secondario ed il percorso della libido da sé stesso (narcisismo) un oggetto simile a sé (omosessualità) un oggetto
à à
diverso da sé (eterosessualità). Il narcisismo diventa stadio libidico, tra la fase autoerotica e quella genitale.
Il principio di piacere richiede il soddisfacimento immediato del desiderio. Le limitazioni della realtà impongono al bambino di
ricercare un’altra forma di appagamento dei desideri. Deve cioè imparare a tener conto degli elementi della realtà (principio di realtà)
per poter scaricare le sue tensioni; questo implica che l’appagamento non sia immediato (richiede quindi di tollerare la frustrazione).
Alla base delle psicosi, secondo Freud, ci sarebbe un dolore che il soggetto incontra nella realt