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APPRAFONDIMENTO:
PREVENZIONE PRIMARIA, SECONDARIA E TEZIARIA
La medicina sociale interviene per ridurre l’incidenza e la diffusione delle malattie in una
popolazione data attraverso interventi di prevenzione primaria, secondaria, terziaria.
La prevenzione primaria mira a ridurre le possibilità di contrarre una malattia in una
popolazione considerata a rischio. (es. vaccinazioni). Gli eventi preventivi dovrebbero ridurre
l’impatto dei fattori ambientali di stress privilegiando l’intervento sui gruppi, sulle organizzazioni
e sulle reti informali. La prevenzione primaria può essere distinta in prevenzione primaria
proattiva, cioè che si propone di migliorare la qualità d vita nell’ambiente, e la prevenzione
primaria reattiva, che si propone di incrementare le competenze dei singoli.
!
!
La prevenzione secondaria si propone di ridurre gli effetti della malattia sia sul singolo (es.
riducendo la durata della malattia stessa), sia sulla collettività, oppure eliminando o riducendo il
rischio di contagio. A questo livello è importante la diagnosi precoce, che non impedisce
l’insorgenza della malattia, ma ne limita le conseguenze.
La prevenzione terziaria interviene in situazioni in cui la malattia si è manifestata cercando di
attenuare le conseguenze (es. operazione chirurgica). E’ quella che comunemente si intende per
cura vera e propria, nell’ambito sia della malattia sia di altre situazioni (es. tossicodipendenza,
malattia mentale).
La distinzione tra un livello e un altro non è sempre così netta , specialmente quando ci si
riferisce alle situazioni sociali (es. i gruppi di auto-aiuto per alcoolisti si possono collocare a
cavallo la p. terziaria e quella secondaria poiché intervengono sia co finalità curative -smettere
di bere- ma anche riabilitativa e risocializzante -riappropriarsi dell’autogestione della vita
quotidiana e riallacciare relazioni sociali-).
paragrafo 3
Albee : rileva come una prevenzione effettiva richieda un cambiamento sociale e un’azione
politica al fine di raggiungere eguali diritti e ridurre il disagio causato dalla discriminazione e
dallo sfruttamento e i programmi di prevenzione dovrebbero includere gli sforzi per raggiungere
l’equità sociale per tutti, ma tali sforzi minacciano lo status quo e così non fanno parte dei
programmi di prevenzione.
Maddux : denuncia che la psicologia clinica utilizza il linguaggio della medicina e della patologia,
cioè il linguaggio dell’ideologia della malattia (es. sintomo, disordine, patologia, malattia,
diagnosi, trattamento,..) evidenziando l’anormalità a svantaggio della normalità, il
disadattamento contro l’adattamento funzionale e la malattia a scapito della salute e
promuovono una dicotomia tra comportamento sano e malato. Critica inoltre la medicina che
situa i problemi di disadattamento all’interno della persona piuttosto che nelle interazioni che sa
ha con l’ambiente.
L’individuo è unico responsabile della qualità della propria vita e, quindi, anche della soluzione
dei propri problemi; su questa base viene così ignorata ogni forma di responsabilità sociale o
politica. Reazione un po’ estrema che mette in discussione non solo la prassi psicologica , ma
anche il fatto che una certa psicologia colluda con una certa cultura occidentale centrata sul
singolo e sull’individuo.
Coerentemente con una prospettiva sistemico-ecologica, che integra le dimensioni sociali con
quelle individuali, Seligman considera, a livello individuale, le potenzialità, le competenze e le
risorse del singolo e, a livello gruppale, di stimolare le qualità civiche, quali la responsabilità, la
tolleranza, l’altruismo che possono trasformare i soggetti in cittadini attivi, consapevoli che, la
riflessione psicologica non può evitare di essere anche politica.
paragrafo 4
Ingrosso : tre approcci che si sono succeduti dal dopo-guerra a oggi che si sono occupati di
salute e qualità della vita :
anni 50-60 era predominante il cosiddetto “modello delle credenze di salute” che,
•! proponendosi come obiettivo principale per migliorare la salute delle persone quello di ridurre
!
! i comportamenti dannosi, riteneva necessario intervenire sulle credenze soggettive, agendo
con un sistema di premi e punizioni, con il fine ultimo di modificare le condotte del singolo.
anni 70-80 si sviluppa un approccio che potremmo definire fenomenologico e socio-
•! costruzionista alla salute, esso considera che i livelli culturali di riferimento concorrono alla
costruzione dei significati e alla costruzione che il soggetto ha nei confronti di certi
comportamenti.
anni 80-90 l’attenzione viene posta non solo ai fattori soggettivi e culturali che permettono di
•! giustificare o di inibire certe scelte comportamentali, ma anche a quelli ambientali e
contestuali secondo un approccio ecologico e costruttivista.
Per promozione della salute si intende anche un metodo che si propone di sviluppare
conoscenze, ma soprattutto competenze, d’intervenire sui contesti, di mobilitare le risorse
presenti nelle comunità territoriali.
La promozione della salute prevede il miglioramento di questa, mentre l’idea di prevenzione si
limita al mantenimento dello stato di salute presente.
Nell’ambito delle politiche sanitarie l’idea di promozione nasce alla metà degli anni 70.
Marc Lalonde : a fronte di un incremento della spesa pubblica a favore dei servizi sanitari e
destinati alla cura delle malattie, non si osservò un pari incremento del benessere, introdusse il
concetto di promozione della salute per sottolineare la necessità di allargare gli interventi a
favore della salute, considerando che essa dipenda dall’interazione di quattro fattori: quelli
biologici, ambientali, legati agli stili di vita individuali e legati alla qualità dei servizi sanitari.
L’organizzazione mondiale della sanità sancisce la necessità di una promozione della salute e di
una politica volta all’equità sociale nell’ambito di uno sviluppo sostenibile, con l’obiettivo quindi
di superare una prospettiva che vede nella cultura e nella cura medica l’unico obiettivo e
riferimento, a favore invece di una politica della salute che si propone di migliorare gli ambienti
in cui le persone vivono.
Promozione della salute definita dalla Carta di Ottawa come un processo che conferisce alle
popolazioni i messi per assicurare un più grande controllo sulla propria salute e per migliorarla.
Misure volte cambiare la situazione sociale, ambientale ed economica.
Necessità di un percorso di educazione alla salute volto a motivare i soggetti a cambiare
comportamenti e stili di vita, qualora questi risultassero dannosi per l’individuo. Partecipazione
attiva di soggetti e gruppi alla pianificazione e alla implementazione d’interventi volti al
benessere sociale e sottende ancora l’idea di politiche sociali che garantiscano standard di vita
soddisfacenti a tutta la popolazione mondiale, richiamando quindi i principi d’equità sociale che
anche altri avevano sottolineato come irrinunciabili.
paragrafo 5
Il concetto di malattia include i fattori biologici, la sfera morale, dei valori e dei significati, e
dev’essere visto anche negli aspetti soggettivi, rinunciando quindi ad una concezione di malattia
come dato oggettivo e inconfutabile.
La crescita e lo sviluppo di ciascun essere umano avvengono all’interno di un vasto numero di
contesti sociali specifici che hanno un impatto profondo sullo sviluppo stesso. E’ necessario
!
!
approfondire gli studi per conoscere l’incidenza che le strutture sociali possono avere sul
decorso esistenziale delle persone e poter dirigere al meglio questa evoluzione.
Moos : ha proposto uno schema concettuale che, studiando la transazione individuo-contesto in
un ottica sistemica, considera l’intreccio tra contesto, coping e adattamento.
Si noti innanzitutto la relazione reciproca tra l’ambiente e la persona, entrambi considerati
come sistemi.
Il sistema ambiente è costituito da condizioni relativamente stabili in specifici ambiti di vita, che
includono il clima sociale, gli stressor e le risorse. Egli considera come i contesti siano sì potenti
ma, allo stesso tempo anche fragili : essi sono infatti in grado di modificare alcune
caratteristiche peculiari delle persone, quali la loro empatia, l’onestà il concetto di sé, a ma
patto che mantengano certe caratteristiche. Una delle caratteristiche dei contesti sociali, e che
ne decreta anche e il loro potere, è il clima sociale, definibile in termini di: a) qualità delle
razioni personali (le dimensioni relazionali stimano la qualità e l’interdipendenza delle relazioni
interpersonali in un setting, rilevano il livello di impegno e di coesione e di supporto sociale); b)
direzione della crescita personale ( come l’indipendenza, il raggiungimento dei compiti e la
scoperta di sé; le dimensioni della crescita personale indicano le direzioni in cui un ambiente
incoraggia il cambiamento personale e lo sviluppo); c) livello di chiarezza, struttura e apertura
al cambiamento ( le dimensioni relative al mantenimento del sistema misurano quanto il setting
sia organizzato, la chiarezza delle sue aspettative, il controllo che garantisce, oppure al
contrario, che esso esercita per mantenere l’ordine prestabilito).
Queste caratteristiche dei contesti sociali avrebbero effetti sui singoli e sui gruppi in diversi
ambiti che caratterizzano la vita quotidiana : famiglia, luogo di lavoro, contesti educativi,
comunità.
Questa relazione tra bisogni dell’individuo e richieste dell’ambiente è espressa anche dal
concetto di “accordo psicosociale” di Murrell il quale afferma che il grado di benessere percepito
dal soggetto dipenda dalla congruenza tra tra aspettative e capacità del singolo da un lato e,
dall’altro, dalle richieste che provengono dai vari sistemi e dalle risorse rese disponibili.
Il modello di Moos prevede anche la presenza di un sistema personale che interagisce con
l’ambiente. Sottolineiamo qui l’idea di considerare il soggetto come un sistema aperto in
costante interazione con l’esterno.
Il sistema personale include le caratteristiche biogenetiche del soggetto e le risorse personali
quali le abilità cognitive e intellettuali, la fiducia in sé e la competenza sociale, l’ottimismo e
l’estroversione, l’impegno e le aspirazioni.
Il modello prevede anche l’esistenza di condizioni transitorie (es. nuovi eventi di vita)
congiuntamente con gli aspetti stabili dell’ambiente, possono fornire opportunità per sviluppare
l’apprendimento e la crescita della persona oppure il suo declino.
I dati oggettivi