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Metodologie per affrontare un problema

Ogni metodologia può essere utilizzata da sola per affrontare un problema, ma idealmente esse sono tasselli di un progetto più ampio, che prevede diverse tecniche per affrontare il problema a più livelli. L'utilizzo congiunto rende i progetti più efficaci nell'affrontare il problema da più punti di vista, coinvolgendo più persone e creando coerenza tra i contesti in cui il target è inserito.

CAMBIAMENTO INDIVIDUALE: la psi.com si interessa ad esso in modo diverso dalla psicologia clinica (ottica proattiva, persona nel contesto, non propone cura). Essa cerca di potenziare competenze e aspetti individuali che possono incrementare il benessere dei singoli e rafforzare le relazioni con gli altri e con i contesti di vita.

Training: percorsi formativi per modificare aspetti del singolo. È possibile promuovere attraverso percorsi strutturati.

perché consentono di prendere decisioni informate e di agire in modo consapevole. - Sviluppare competenze: abilità pratiche che permettono all'individuo di svolgere determinate attività in modo efficace ed efficiente. Le competenze possono riguardare sia aspetti tecnici che relazionali. - Potenziare le abilità: capacità personali che permettono all'individuo di affrontare le sfide quotidiane in modo positivo e costruttivo. Le abilità possono riguardare l'autostima, la gestione delle emozioni, la comunicazione, la resilienza, ecc. Il ruolo del formatore è quello di facilitare l'apprendimento, creando un ambiente stimolante e favorevole alla crescita personale e professionale. Utilizzando diverse metodologie didattiche, come lezioni frontali, esercitazioni pratiche, giochi di ruolo, discussioni di gruppo, il formatore favorisce l'acquisizione di nuove conoscenze, competenze e abilità. È importante sottolineare che l'apprendimento non si limita al contesto formale, come ad esempio le aule scolastiche o i corsi di formazione. L'apprendimento avviene anche attraverso l'esperienza diretta, l'osservazione degli altri, la partecipazione attiva alla vita sociale e lavorativa. Pertanto, il formatore di comunità deve essere in grado di cogliere le opportunità di apprendimento presenti nei diversi contesti e di favorire l'integrazione tra apprendimento formale e informale. In conclusione, il formatore di comunità svolge un ruolo fondamentale nell'acquisizione di nuove conoscenze, competenze e abilità. Attraverso interventi mirati, egli favorisce lo sviluppo personale e professionale degli individui, contribuendo così al benessere e alla crescita della comunità nel suo complesso.se date a soggetti che possono indirettamente portare cambiamenti nei soggetti target (insegnanti -> alunni). Possono essere un'arma a doppio taglio e portare agli effetti opposti di quelli desiderati per l'intervento (spiego il bullismo e provoco bullismo): per questo è importante identificare le conoscenze necessarie all'obiettivo da raggiungere e trovare il momento e il modo migliore per trasmetterle. Utilizzare una modalità attiva di ricerca delle info, in modo che siano i soggetti a raggiungere le info attraverso il ragionamento e l'esperienza. - Promuovere abilità: molti training si concentrano sul far apprendere nuove modalità d'azione e competenze ai soggetti, come capacità di problem solving, di comunicazione, abilità sociali. Esistono già attività strutturate da svolgere per sviluppare tali abilità. Su queste spesso ci si basa per ideare percorsi ad hoc per la popolazione target. - Modificareatteggiamenti: sono gli aspetti più difficili da modificare, collegati a credenze, esperienza e storia di un soggetto. La modificazione delle conoscenze e della abilità può portare a una modifica degli atteggiamenti, ma sono necessarie azioni specifiche perché questo cambiamento sia duraturo, come attività esperienziali e discussioni coinvolgenti. Gli atteggiamenti d'interesse riguardano specifici comportamenti, popolazioni, contesti o sé stessi. Se fortemente polarizzati possono dare luogo a pregiudizi e comportamenti disfunzionali. Lo psicologo deve: comprendere gli atteggiamenti esistenti, mostrare visioni alternative, far sperimentare la negatività delle visioni estreme. È un lavoro più complesso, più lungo, richiede momenti di ripresa per rinforzare e mantenere il cambiamento, richiede l'utilizzo di attività mirate e indirette, che permettano ai soggetti di riflettere sui propri atteggiamenti e.

Sperimentare le conseguenze negative delle proprie azioni. Il cambiamento di conoscenze, abilità e atteggiamenti ha il fine di modificare il comportamento. La psi.com si interessa soprattutto allo sviluppo di competenze relazionali, che facilitino lo stare in gruppo e le relazioni con gli altri. Sviluppare abilità sociali. Lavorare su tali abilità porta benefici per il singolo e per chi gli sta intorno: un training che aumenta le abilità relazionali migliora le capacità del singolo ma anche le relazioni e il clima del suo contesto, che si rinforzano a vicenda. I training sono un'azione universale, pensata per agire su tutta la popolazione, ma solitamente utilizzati come azioni selettive e indicate per un preciso target. ES: Un training sulla diminuzione del bullismo può essere pensato per l'intera popolazione scolastica (universale), con ragazzi che provengono da quartieri svantaggiati (selettiva) con ragazzi che hanno già messo in

Atto prevaricazione (indicata).

Lucia Cavagnino – Fondamenti di Psicologia di comunità

I training sono un’azione individuale che si svolge in gruppo, perché le attività svolte in gruppo permettono di sperimentare situazioni reali, con esempi concreti, favorendo la generalizzazione dell’apprendimento alla vita quotidiana. Il gruppo porta diversi punti di vista, feedback e rinforzi, azioni di mutuo aiuto e sostegno.

Lo psicologo può decidere di fare un training con:

  • Il target di interesse (modalità diretta)
  • Non professionisti, che modificano il comportamento del target (modalità indiretta).
  • Con operatori che metteranno in atto attività di formazione (training for trainers)

Limiti dei training:

  • Inadeguata preparazione dello psicologo nel gestire le tecniche formative.
  • Mancata coincidenza tra i bisogni del gruppo e i bisogni accolti dal training.
  • Incapacità di saldare con i partecipanti un contratto formativo, che
loro boicotteranno.- Bisogna lavorare sulle capacità di generalizzazione per fare in modo che ciò che viene appreso sia utilizzato nella vita quotidiana. Bisogna inserire riflessioni su come possano essere utilizzate le nuove conoscenze e abilità nei reali contesti di vita. Per avere una reale generalizzazione, però bisognerebbe rendere i contesti di vita facilitanti il mantenimento dell'apprendimento. I training sono una tecnica flessibile ed efficace su popolazioni diverse. Possono essere la base di altre azioni. Per eseguirli è necessario saper: eseguire le attività, idearne le componenti dopo un'analisi dei bisogni, supervisionare l'azione degli operatori e valutarne gli effetti. LAVORARE SULLA RETE SOCIALE: gli individui che interagiscono con il target fungono da modelli comportamentali e propongono norme a cui aderire. Agire su questi individui permette di modificare atteggiamenti e comportamenti ma anche moltiplicare il cambiamento.sostegno personalizzato e guidato. Il mentoring può avvenire in diversi contesti, come ad esempio a scuola, sul posto di lavoro o in ambito sociale. L'obiettivo principale del mentoring è quello di favorire lo sviluppo personale e professionale del mentee, fornendo supporto, consigli e orientamento. Il mentor, grazie alla sua esperienza e competenza, aiuta il mentee a superare le difficoltà e a raggiungere i propri obiettivi. Il mentoring può essere di diversi tipi, come ad esempio il mentoring formale, in cui viene stabilito un programma strutturato e definito, o il mentoring informale, che si sviluppa in modo spontaneo e informale. In entrambi i casi, il mentoring si basa sulla fiducia e sulla reciproca relazione tra mentor e mentee. Il mentor offre il suo tempo, le sue conoscenze e le sue competenze, mentre il mentee si impegna ad ascoltare, apprendere e mettere in pratica i consigli ricevuti. Il mentoring può essere un'opportunità preziosa per il mentee, che può beneficiare dell'esperienza e delle competenze del mentor. Inoltre, il mentoring può favorire lo sviluppo di nuove relazioni sociali e professionali, ampliando la rete di contatti del mentee. In conclusione, il mentoring è un'importante strategia per favorire l'apprendimento e lo sviluppo personale. Sfruttando le relazioni sociali esistenti, il mentoring può offrire un supporto personalizzato e guidato, contribuendo al successo e al benessere del mentee.

Il rapporto positivo con un adulto esperto. Il mentor è un volontario che si pone come modello di riferimento positivo, una figura non istituzionale che crea un rapporto empatico e di accettazione con l'altro. Deve aver seguito un percorso di formazione per le sue capacità comunicative, di incoraggiare e di problem solving, di cogliere le potenzialità dell'altro e di proporre attività significative. La relazione è asimmetrica ma tendente all'orizzontalità. Il rapporto deve cercare di stimolare la partecipazione attiva e le iniziative del mentee, a favore dello sviluppo di maggiore autonomia. La relazione è inutile se non riconosciuta da entrambi. Il suo percorso di sviluppo è graduale, rispetta i tempi naturali del formarsi di un nuovo rapporto, ma è facilitato dalle abilità del mentor. L'obiettivo del mentoring è potenziare l'empowerment sia del mentor che del mentee. Esso aumenta le

competenze e la fiducia in sé di entrambi i soggetti. Gli obiettivi specifici dell'intervento sono raggiunti stando insieme, parlando con chi è in grado di ascoltare e motivare, svolgendo compiti insieme, individuando l'applicazione pratica delle cose apprese. Ogni attività è gestita dal mentor per diventare occasione di apprendimento. Difficoltà: - Trovare volontari che vogliano dedicare tempo ad un'altra persona. Spesso i progetti si arenano nella fase di reclutamento. Bisogna conoscere bene il territorio e le sue risorse. - Il progetto coinvolge diversi attori e si protrae per lungo tempo. È possibile affrontare cambiamenti non previsti, bisogna essere flessibili e avere capacità di soluzione creativa. - Difficile gestire gli incontri tra le coppie e coinvolgere anche genitori e insegnanti per far sì che non si sentano esclusi e collaborino alladelle coppie mentor-mentee, avvio delle attività di mentoring. - Monitoraggio e valutazione: monitoraggio costante dell'andamento delle relazioni, valutazione dei risultati raggiunti, identificazione di eventuali criticità e implementazione di interventi correttivi. - Chiusura e valutazione finale: valutazione complessiva del progetto, raccolta dei feedback da parte dei mentors e dei mentee, individuazione delle buone pratiche da replicare in futuro. La formazione dei mentors è un elemento fondamentale per il successo del programma di mentoring. Essa deve essere sufficiente, ma non eccessiva, fornendo strumenti pratici e teorici per la gestione efficace delle relazioni. È importante garantire una formazione continua, in cui vengono aggiunti nuovi elementi funzionali al momento che la relazione sta affrontando. Se il progetto di mentoring funziona bene, si creerà un buon lavoro di rete fra i soggetti coinvolti, come la famiglia, le istituzioni e le situazioni di antistigmatizzazione. Il mentor sarà visto dagli altri come una risorsa preziosa, aumentando così l'efficacia dei mentors nel risolvere autonomamente le difficoltà incontrate durante il percorso di mentoring. In sintesi, la creazione della relazione di mentoring richiede una serie di fasi, dall'ideazione e attivazione del progetto, alla progettazione degli obiettivi e delle attività, fino alla realizzazione del programma e al monitoraggio costante delle relazioni. La formazione dei mentors è un elemento chiave per garantire il successo del programma, fornendo loro gli strumenti necessari per gestire efficacemente le relazioni con i mentee.dei mentors e affiancamento.- Valutazione: monitoraggio continuo, valutazione di processo e di efficacia.Il mentoring aumenta il benessere psicologico, l'autostima e lo sviluppo emotivo. I risultati specifici del mentoring possono includere: - Miglioramento delle competenze professionali e personali - Aumento della motivazione e dell'engagement - Miglioramento delle capacità di leadership e gestione - Aumento della consapevolezza e dell'intelligenza emotiva - Miglioramento delle relazioni interpersonali e della comunicazione - Aumento della fiducia in sé stessi e della capacità di prendere decisioni - Miglioramento dell'equilibrio tra vita professionale e personale - Aumento delle opportunità di carriera e di sviluppo professionale Il mentoring può essere un'esperienza altamente gratificante sia per il mentore che per il mentee. Il mentore ha l'opportunità di condividere la propria esperienza e conoscenza, mentre il mentee può beneficiare dell'esperienza e del supporto del mentore per raggiungere i propri obiettivi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
47 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher irislvcia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di psicologia di comunità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof De Piccoli Norma.