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Variabili a 6: attaccamento del bambino attraverso Separation Anxiety Test
problematiche emotive e comportamentali con Child Behaviour Checklist
qualità dell’interazione diadica con Emotion Availabiliy Scales
Varibili a 8: livello della competenza emotiva del bambino con Test of Emotion
Comprehension
rispetto agli stili di madre e bambino è emersa un’associazione rispetto ai punteggi relativi
Risultati:
alla CBCL e allo stile materno a 6 mesi. In particolare, le madri non sensibili corrispondono a bambini
che a 6 anni hanno punteggi più elevati nella scala Esternalizzazione e nella sottoscala
Comportamento Aggressivo. I bambini valutati non cooperativi a 6 mesi mostrano punteggi a 6 anni
più elevati nella scala Internalizzazione (lamentele somatiche) nella scale Esternalizzazione
(comportamento delinquenziale e aggressivo) e nella scala problemi totali. La valutazione degli stili
a 9 mesi con madri non sensibili o bambini non cooperativi porta a bambini con problemi
esternalizzanti, internalizzanti e problemi totali.
Le variabili relative ai primi 14 mesi di vita che appaiono maggiormente correlate all’emergere
di indicatori di rischio rispetto a problemi emotivo-comportamentali a 6 anni sono quelle
attinenti agli stili interattivi materni ed infantili valutati a 6-9 mesi. Lo stile materno non
sensibile facilita l’emergere di problemi internalizzanti ed esternalizzanti.
Lo stile materno ostile e non in grado di regolare le emozioni del bambino sembra produrre effetti a
breve e lungo termine. Tuttavia, anche lo stile non cooperativo del bambino incide su aspetti
importanti, influenzando l’emergere di problemi esternalizzanti ed internalizzanti.
Lo studio, tuttavia, non ha evidenziato associazioni tra l’attaccamento a 14 mesi e il rischio
psicopatologico.
Vedi casi clinici sul libro pp. 126-133
Le rappresentazioni genitoriali dalla gravidanza alla nascita del bambino
La gravidanza è un punto di svolta nel ciclo vitale, in quanto pone di fronte a una serie di compiti
adattivi e trasformativi. La donna è chiamata a trasformare la propria identità integrandola con le
nuove funzioni materne relative alla capacità di prendersi cura del bambino e di entrare in sintonia
con lui. I cambiamenti comportano modifiche del suo mondo interno attraverso un processo di
riorganizzazione finalizzato alla costruzione del nuovo ruolo materno. Questo processo si
configura in una doppia direzione, una regressiva, volta alla rielaborazione delle relazioni con
le figure genitoriali, l’altra progressiva, volta alla costruzione di una nuova identità facilitata
dalle fantasie e immagini del futuro bambino. Il riferimento alla figura materna è essenziale per la
costruzione della nuova identità poiché consente la riattivazione e l’uso delle esperienze infantili e il
–
completamento dei processi identificativi (Stern costellazione materna: configurazione mentale che
prepara la donna ad essere madre). Durante il periodo in cui la donna si prepara a essere madre
la sua vita è completamente assorbita da questo e ogni altro aspetto delle sua esistenza passa in
secondo piano. Questo processo è funzionale alla creazione di un legame con il feto e con il
bambino, facilitando l’investimento emotivo materno –
(Winnicott preoccupazione materna
primaria: condizione mentale di completo assorbimento nei confronti del neonato che caratterizza la
donno subito dopo il parto).
Riattivare le identificazioni con le figure di attaccamento è, quindi, un processo fondamentale e in
parte, inconsapevole, mirato all’acquisizione delle competenze parentali. I genitori tendono a
trasformare i propri modelli di attaccamento generando rappresentazioni tipizzate del proprio
modo di accudire i figli. Queste modalità rappresentative hanno lo scopo di consentire ai
genitori di costruire un sistema di caregiving in grado di fornire protezione.
Durante la gravidanza, la donna inizia a costruire sia rappresentazioni di sé come madre, sia
rappresentazioni del futuro bambino. Queste rappresentazioni non hanno contenuti realistici ma sono
il frutto delle proiezioni e delle attribuzioni della donna ancorate alle proprie esperienze infantili e ai
possibili conflitti e ai desideri e aspettative relative al futuro bambino e a se stessa. La qualità di
queste rappresentazioni ha un ruolo cardine quando la madre si troverà a confrontarle con il
bambino “reale”. dell’investimento affettivo
Inoltre, la qualità delle rappresentazioni è un indicatore
e della capacità di mentalizzare il bambino da parte della madre e, di conseguenza, è correlato anche
al grado di responsività che la donna mostrerà in futuro.
Le rappresentazioni rimangono attive anche dopo la nascita, guidando le modalità di
interazione e influenzando gli stati emotivi.
Una situazione a rischio può essere qualunque caso in cui la madre non mostri di aver creato uno
spazio nella sua mente per sé stessa come madre e per il bambino. Allo stesso modo, anche la
situazione in cui la madre non sviluppa rappresentazioni flessibili e coerenti che si integrino con le
caratteristiche reali del bambino, può essere rischiosa.
Sono stati messi appunto strumenti di valutazione, quali questionari self-report, che si focalizzano
su aspetti diversi, come le esperienze di attaccamento vissute, le modalità di fantasticare sul bambino
e le preoccupazioni legate all’attaccamento prenatale.
La valutazione dei modelli operativi interni di attaccamento: l’Adult Attacchment Interview
Mary Main valutare i modelli operativi interni di attaccamento negli adulti.
valutare la trasmissione intergenerazionale
Aree di indagine:
Esperienze concrete vissute dal soggetto nell’infanzia rispetto alle figure
- di attaccamento e i
sentimenti relativi a queste esperienze
- Capacità del soggetto di comprendere queste vicende e la successiva evoluzione della
relazione con le figure di attaccamento
- Accettazione e rielaborazione di lutti e traumi vissuti dal soggetto
- Sentimenti e aspirazioni relative al figlio reale o a un possibile figlio futuro
analisi contenutistica e conversazionale degli stati della mente relativi all’attaccamento
Codifica:
espressi dai soggetti a partire da una codifica effettuata tramite scale Likert 1-9 che valutano lo stato
attuale della mente verso le figure di attaccamento e la probabile esperienza infantile narrata.
Importanti sono le modalità con cui il soggetto narra le proprie esperienze. Esperienze infantili
difficili possono, infatti, essere narrate in modo coerente ed emotivamente equilibrato e, quindi, il
soggetto potrebbe essere valutato come sicuro, nonostante le avversità vissute.
Scale: Scale dell’esperienza: probabili esperienze di accudimento vissute durante l’infanzia
- nell’ambito delle proprie relazioni di attaccamento (amorevolezza, rifiuto, inversione dei
ruoli, trascuratezza, pressing per la riuscita)
- Scale dello stato della mente: idealizzazione, presenza di rabbia coinvolgente e svalutazione.
- Ulteriori scale: insistenza sulla mancanza di ricordi infantili, monitoraggio metacognitivo
delle esperienze narrate, passività del pensiero e del discorso (incapacità di attenersi alle
massime conversazionali di Grice (qualità, quantità, relazione e modo), mancata risoluzione
di lutti e traumi, paura immotivata della morte.
Vedi slide (parte alta della descrizione delle scale).
Criteri di classificazione: punteggi alti alle scale, coerenza narrativa e collaborazione con
intervistatore
Categorie:
Sicuro/Autonomo (F): narrazione coerente, obiettiva e ricca di ricordi relative alle esperienze sia
positive che negative. Buona capacità di riflessione e collaborazione. È in grado di valorizzare
l’attaccamento con le figure parentali pur affermando la propria autonomia. Ha un’identità
equilibrata. Possono essere presenti aspetti residuali, ma non prevalenti, di preoccupazione o
distanziamento verso le figure di attaccamento (F1: sicuro distaccato; F2: sicuro con pochi aspetti
distanzianti; F3 sicuro; F4: sicuro preoccupato; F5: sicuro con qualche aspetto preoccupato).
Sottocategoria: sicuro guadagnato, si identifica nel caso in cui, a fronte di esperienze di accudimento
inadeguato, il soggetto abbia sviluppato una rappresentazione sicura autonoma di queste vicende,
L’attaccamento
caratterizzata da coerenza del discorso. sicuro continuo, invece, è quello in cui i
punteggi relativi alla scala amorevolezza sono sempre costanti.
Distanziante (DS): incoerenza nel ricordo, scarsa collaborazione, lack of memory, distanziamento e
dell’attaccamento. Sono in atto processi di idealizzazione (descrizione generale positiva,
svalutazione
ma assenza di esempi o episodi di trascuratezza) e processi di normalizzazione (mi picchiava, ma
avviene in tutte le famiglie). Senso identitario accentuato, insistenza sulla condizione attuale.
Esperienze di rifiuto con i genitori.
D1: distanziante; D2: distanziante con aspetti di svalutazione; D3: parziale riconoscimento delle
esperienze negative vissute; D4: paura immotivata della morte del figlio.
alleanza collusiva con l’intervistatore (interviste molto lunghe), passività di
Preoccupato (E):
pensiero, uso del tempo verbale presente e prolissità. Intenso coinvolgimento rispetto le relazioni
è scarso con senso
passate. Sono ancora invischiati con rabbia o passività. Lo sviluppo dell’identità
identitario debole. Esperienze di role reversing o trauma con genitori.
E1: passività e confusione; E2: forte rabbia e coinvolgimento; E3: preoccupazione e paura verso i
genitori
Non risolto/Disorganizzato (U/D): mancata risoluzione di specifici eventi della storia passata.
Mancata elaborazione di episodi traumatici o di lutto testimoniata da errori nel monitoraggio del
discorso e del ragionamento e dall’incoerenza della narrazione. La mancata risoluzione del lutto si
con sentimenti di colpa per la morte dell’altro, disorientamento temporale, spaziale o
esprime
confusione tra sé e la persona morta. In caso di abuso, gli indici sono diniego dell’esperienza di abuso,
responsabili dell’abuso a causa del
della sua natura o intensità, sentire di essersi meritati o essere
proprio comportamento, paura di essere posseduti psichicamente dalle figure abusanti. Un soggetto
può essere disorganizzato rispetto ad un singolo evento, ma essere sicuro rispetto al resto. Può essere
trasmesso ai figli tramite modalità di parenting.
impossibilità di attribuire un’intervista a una categoria definita per la
Non classificabile (C/C):
compresenza di stati della mente circa l’attaccamento tra loro in contraddizione.
Distribuzione dell’attaccamento: 58% sicuri; 24% distanzianti, 18% preoccupati; 19%
disorgani