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LA METACOGNIZIONE:

• significa sapere di sapere, implica l’uso della metamemoria ovvero la conoscenza individuale rispetto

alla propria memoria: i bambini non comprendono che oggetti legati fra loro sono più facili da

comprendere o che capire il contenuto di una storia è più facile da imparare a memoria, in oltre

hanno una percezione eccessivamente alta delle loro capacità di memoria. Gli adolescenti hanno

un’aumentata capacità di monitoraggio e gestione delle risorse cognitive per andare in contro con

efficacia ai compiti di apprendimento.

LA TEORIA DELLA MENTE: si riferisce alla consapevolezza dei propri processi mentali e di quelli degli

• altri il costrutto della teoria della mente fa riferimento a un insieme complesso di conoscenze come

credenze emozioni desideri intenzioni etc che danno vita a stati interni, è un’abilità che tutti noi

usiamo quando ci rapportiamo agli altri. Per verificare se i bambini hanno una teoria della mente si

usa il compito delle false credenze.

PRECURSORI: attenzione condivisa (i bambini inizialmente non sono in grado di concentrare la loro

attenzione su un oggetto e su una persona contemporaneamente), intersoggettività primaria ( si

avviano le relazioni diadiche), intersoggettività secondaria (capacità di coordinare l’attenzione a un

oggetto ed una persona), comunicazione intenzionale (comunicare con un oggetto al genitore),

imitazione, gioco del fare finta di

AUTISMO: mostrano un deficit nelle interazioni sociali di natura verbale o non, mostrano incapacità

nella teoria della mente o altri ambiti cognitivi come le funzioni esecutive.

APPROCCIO PSICOMETRICO-CAPITOLO 7

COS’È L’INTELLIGENZA:

• è l’abilità di risolvere problemi e di adattarsi e imparare dall’esperienza.

il test di Binet

- I TEST DI INTELLIGENZA: : comprende la misurazione dell’età mentale, ovvero il livello

di sviluppo mentale di un individuo rispetto agli altri, questa divisa per l’età cronologica e moltiplicata

per 100 da il valore del QI. i punteggi del test si avvicinano ad una distribuzione normale (curva

simmetrica in cui la maggior parte dei casi ricade al centro di una gamma di risultati possibili e pochi

La scala di Wechlsler

ricadono ai punti estremi della gamma). : fornisce informazioni sul QI generale

ma anche punteggi su un certo numero di sub-test.

L’efficacia del test dipende dalle abilità di chi lo usa, i risultati sono in continuo aggiornamento e non

devono essere punto di nascita per dei pregiudizi.

TEORIE DELLLE INTELLIGENZE MULTIPLE:

• - approcci fattoriali: secondo la teoria bifattoriale di Spearman gli individui hanno sia un fattore

generale equivalente a una capacità mentale generale ( prestazione dell’individuo in tutti i compiti

cognitivi) sia un insieme di fattori specifici (che condizionano la prestazione relativa ad un compito).

La teoria multifattoriale di Thurstone afferma che l’intelligenza è composta da 7 diversi fattori detti

abilità primarie.

-teoria triadica di sternberg: secondo questa teoria l’intelligenza si divide in 3 parti quella analitica

(Abilità di analisi giudizio comparazione e contrapposizione), creativa ( creare disegnare inventare

dare origine e immaginare), pratica (usare applicare implementare)

- otto moduli di Gardner: abilità verbali, matematiche, spaziali, corporeo-cinestiche, musicali,

intrapersonali, naturalistihche.

Gli idiot savants sono individui che pur avendo un ritardo mentale mostrano un talento eccezionale

in un dominio specifico come la pittura etc.

-l’intelligenza emotiva: è la capacità di percepire e esprimere le emozioni, capirle, usare i sentimenti

per favorire il pensiero, monitorare le proprie ed altrui emozioni.

L’INFLUENZA DELL’EREDITARIETÀ:

• -influenze genetiche: l’ereditarietà è un componente importante nello sviluppo dell’intelligenza

(studio sui gemelli e sui bambini adottati)

-influenze ambientali: anche l’ambiente gioca un ruolo importante nell’intelligenza, potenziando

l’ambiente si può aiutare la loro crescita.

CONFRONTI CROSS-CULTURALI:

• i valori di una cultura possono influenzare la direzione verso cui si sviluppa un bambino. Bisogna fare

attenzione al tipo di cultura e al tipo di test applicato se è adatto o no per il soggetto.

TEST DI INTELLIGENZA INFANTILE: quoziente di sviluppo assembla i risultati delle subscale per

• ottenere un punteggio generale. Le scale di sviluppo infantile di bayley sono basate sullo sviluppo

cognitivo, del linguaggio, motorio, socio emozionale e comportamento adattivo.

IL RITARDO MENTALE: condizione di capacità limitate, l’individuo ha un basso livello di QI e ha

• difficoltà di adattamento nella vita di tutti i giorni

I BAMBINI PLUS-DOTATI: sono soggetti che hanno QI superiore a 130 e manifestano un talento

• eccezionale in un dominio specifico solitamente sono precoci, maturano ad un ritmo veloce e hanno

una passione per lo studio approfondito. È molto importante l’ambiente in cui crescono.

CREATIVITÀ: abilità di pensare in modi nuovi e inusuali ed elaborare una soluzione unica ai problemi

• e sfocia sempre in un prodotto innovativo, qualitativamente accettabile, apprezzabile e originale.

IL LINGUAGGIO : CAPITOLO 8

CHE COSA è IL LINGUAGGIO

• Il linguaggio è una forma di comunicazione parlata scritta o a gesti basata su un sistema di simboli, le

parole sono usate da una determinata comunità che ne stabilisce anche le regole. Ci permette di

descrivere eventi passati in maniera dettagliata e di pianificare il futuro.

-fonologia: sistema dei suoni di una lingua, cioè i tipi di suoni e le possibili combinazioni fra loro

-morfologia: studia la struttura delle parole i loro cambiamenti di forma e i loro processi di

formazione, alcune parole sono formate da un singolo morfema o da più morfemi.

- sintassi: è il modo in cui le parole sono combinate fra loro per ottenere frasi e sintagmi accettabili.

Un sintagma è un raggruppamento di parole che costruiscono una frase

-semantica: è il significato di parole e frasi e la corrispondenza fra questi.

-pragmatica: è l’uso appropriato del linguaggio in contesti diversi.

LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO:

• prima infanzia:

Bubbling

- : i bambini producono suoni dalla prima infanzia col fine di attirare l’attenzione degli

adulti fanno suoni che hanno a che fare con il piangere, tubare e il bubbling.

vocalizzazioni

- : sono una varietà di suoni che non hanno le proprietà precise del linguaggio. Nelle

prime settimane di vita il bambino produce suoni solo di tipo vegetativo detti prepianto, poi avvia

delle vocalizzazioni non di pianto in cui gioca con i suoni ripetendoli, poi avvia le imitazioni vocaliche

del genitore e in fine effettua il bubbling (lallazione) in cui ripete più volte una sequenza di sillabe

consonanti e vocali a sua volta questa può essere canonica o reduplicata.

gesti comunicativi

- : sono tutte quelle azioni corporee che il bambino produce con l’effetto di

comunicare qualcosa. Ad esempio abbiamo i gesti deittici che esprimono l’intenzione del bambino di

comunicare che li usa per riferirsi ad eventi esterni, questi gesti sono solitamente 3: indicare, mostrare

e richiedere. Un gesto a cui si è prestata particolare attenzione è quello dell’indicare (pointing) che

può avere sia l’intento di richiedere che di dichiarare, solitamente si evolve in 3 fasi 1)pointing senza

guardare l’adulto 2) pointing mentre si guarda l’adulto 3)pointing alternando lo sguardo dall’adulto

all’oggetto. Secondo alcuni teorici è un precursore della teoria della mente.

gesti simbolici, referenziali rappresentativi

- : sono gesti il cui contenuto semantico non varia al variare

del contesto, rappresentano azioni che si compiono su un oggetto o che il bambino compie sul

proprio corpo.

attenzione condivisa

- : è il fenomeno in cui il bambino e l’adulto guardano lo stesso oggetto/evento

esterno a loro due e nel frattempo mantengono un coinvolgimento sociale reciproco.

riconoscimento dei suoni del linguaggio

- : nei primi sei mesi di vita i bambini riconoscono i

cambiamenti di suoni a prescindere dalla lingua di provenienza, nei successivi mesi migliorano la

percezione delle differenze di suono della propria lingua.

prime parole

- : solitamente pronunciano la prima parola intorno ai 13 mesi e ha a che fare con gli

oggetti che sono maggiormente presenti nella loro vita quotidiana come genitori, giocattoli cibo ecc.

Hanno un vocabolario ricettivo (quello che gli permette di capire le parole) e uno parlato che varia

con la crescita specialmente nel momento in cui avviene l’esplosione del vocabolario. La pronuncia

delle parole può avere degli errori come la sovraestensione (applicare una parola a oggetti a essa

non legati) o la sottoestensione ( tendenza ad applicare una parola in modo troppo ristretto). Il

bambino associa parole o concetti grazie a delle regole (contraints) cioè il vincolo dell’oggetto intero

(il nome si riferisce alla sua globalità), vincolo tassonomico ( applicare un nome ad un intera

categoria), attribuzione rapida del significato ( le parole nuove vengono attribuite ad oggetti nuovi)

olofrase alle espressioni con due parole

- : l’olofrase consiste di una sola parola o un solo morfema il

cui significato implicito equivale a quello di una frase completa. I bambini inoltre effettuano una

combinazione transmodale fra parola e gesto che può essere: equivalente (con lo stesso significato),

complementare e supplementare. Il bambino impiega del tempo a passare dalle singole parole alle

combinazioni che sono vincolate da delle regole (concatenamento temporale,relazionalità semantica,

legame strutturale unificante) spesso i bambini usano il discorso telegrafico ovvero l’uso di parole

brevi e precise senza elementi grammaticali come gli articoli i verbi ausiliari e altre congiunzioni.

Seconda infanzia:

fonologia e morfologia

- : progressi, incominciano ad usare correttamente le regole grammaticali.

Ricerca di berko.

sintassi e semantica

- : progressi, i bambini usano generalmente due categorie di parole, quelle perno

che comprende un piccolo numero di parole che ricorrono frequentemente e la classe residua che

comprende tutte le altre parole del vocabolario. Intorno ai 3 anni di età è capace di combinare frasi

complete (frasi nucleari complete), fra i 4 e i 5 anni compaiono gli enunciati complessi e si sviluppa

anche un lessico psicologico.

pragmatica

- : progressi perché si impegnano in discorsi completi

Età scolare:

vocabolario e grammatica

- : più analitici, e categorizzano le parole

consap

Dettagli
A.A. 2016-2017
29 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher liliana.dassisti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Cassibba Rosalinda.