Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
IL BAMBINO SICURO (S.I.GREENSPAN)
Il compito dei genitori è quello di aiutare i figli ad affrontare quei sentimenti di paura
alimentati dai media e dalle ansie degli adulti, molte sono le esperienze che possono
aiutare i bambini e le famiglie a raggiungere un maggior senso di sicurezza, ma esistono
quattro principi che sono alla base di tutte le fatiche dei genitori.
Trascorrere del tempo insieme come famiglia
Il primo livello di sicurezza proviene dal tempo trascorso insieme come famiglia, viene
dall’avere rapporti profondi con le persone di cui ci si fida.
Esprimere i sentimenti
I genitori devono aiutare i figli ad esprimere i propri sentimenti e le proprie preoccupazioni,
questo significa offrirgli il tempo, l’empatia e l’appoggio per farlo.
I genitori possono ascoltare, empatizzare e aiutare i figli a condividere ciò che hanno
dentro anche attraverso il gioco oltre che negli scambi verbali, per tutti noi è rassicurante
sapere di essere ascoltati e che c’è qualcuno disponibile ad ascoltarci.
Rassicurare
Il terzo passo che può aiutare i bambini a sentirsi sicuri consiste nell’essere pronti a dare
rassicurazioni, queste devono essere espresse in termini realistici.
Contribuire e aiutare gli altri
Infine anche i bambini, come gli adulti traggono benefici dal contribuire e aiutare chi è in
difficoltà, quando bambini e adulti sono coinvolti direttamente e sanno di fare qualcosa di
positivo e costruttivo per risolvere un problema ne guadagnano in energia e fiducia.
Questi quattro principi si realizzano in modi diversi a seconda dell’età, così come per i
bambini con bisogni particolari.
È difficile capire fino a che punto i bambini comprendono gli avvenimenti quotidiani, una
buona regola empirica è supporre che essi capiranno le cose in proporzione del proprio
livello di sviluppo del linguaggio, in base alla loro capacità di intavolare una semplice
conversazione.
I neonati e i bambini piccoli percepiscono l’atmosfera in casa e fuori, i neonati riescono a
percepire l’ansia, per questo è molto importante che gli adulti offrano loro molta cura non
solo all’interno delle mura domestiche e che sappiano monitorare l’esposizione a immagini
e notizie allarmanti.
Con i bambini in età prescolare, che hanno parzialmente sviluppato il linguaggio, che non
è ancora logico, ci si comporta all’incirca come con i neonati e i bambini piccoli, ma si
preferisce utilizzare prevalentemente il gioco.
Il gioco di finzione, che può usare contemporaneamente parole e gesti, a questa età è di
tipo fantastico, gli adulti possono portare i bambini ad esternare le loro preoccupazioni
attraverso il gioco.
I bambini che frequentano i primi anni della scuola elementare hanno sviluppato la
capacità di pensiero logico, è necessario offrire maggiori attenzioni nell’aiutarli ad
esprimere i loro sentimenti è bene comunicargli in che modo saranno protetti e coinvolgerli
in progetti per aiutare gli altri.
Ai bambini dai 7 ai 10/11 anni è particolarmente difficile offrire un senso di sicurezza, sono
consapevoli di ciò che accade ma tendono ancora a pensare in termini di “tutto o niente”,
si fissano su idee ossessionanti.
Per questi bambini è necessario creare un’atmosfera costantemente rasserenante ed
affettuosa, i bambini tra i 7 e i 10 anni sono a conoscenza di alcuni avvenimenti
contingenti ma non sanno ancora metterli in prospettiva, hanno le parole ma non la
capacità di affrontare gli eventi.
Anche i teen-ager hanno bisogno dei quattro tipi di attenzione genitoriale ma in più occorre
trasmettergli la certezza che ci sarà un futuro, devono prendere parte insieme a noi alla
progettazione di un futuro migliore, un piano a lungo termine.
In generale anche i bambini con bisogni speciali percepiscono l’ansia che li circonda e
possono spaventarsi perché non in grado di fare domande o capire le spiegazioni sul
cambiamento di umore o su immagini terrificanti, a questi bambini è importante offrire
sicurezza tramite la nostra presenza e mediante l’uso di parole semplici.
Relativamente a tutti i bambini, ma specialmente quelli con bisogni speciali, è saggio
presumere che stiano assimilando più di quanto si pensi.
Inoltre si può presupporre che parte di ciò che i bambini con difficoltà di comunicazione
assimilano sia frammentata o confusa a causa del modo in cui essi elaborano le
informazioni, con loro usiamo gli stessi principi che usiamo con i bambini di altre età,
adattandoli però al loro livello mentale.
Non importa quanto rassicuriamo i nostri figli, comunque il loro senso di sicurezza
dipenderà moltissimo dalla nostra visione del mondo, per riuscire a rassicurare i propri
bambini e adolescenti i genitori devono valutare i propri sentimenti personali sul futuro.
Quando pensiamo a cosa è che rende sicuro un bambino è importante capire che stiamo
parlando di cosa accade sia dentro la sua coscienza sia all’interno della sua famiglia, la
sicurezza è una condizione di essere o sentire che è presente sia nel bambino sia nel
rapporto con la madre, il padre e a volte, con il fratello o il resto della famiglia, in questo
rientrano anche i rapporti con gli insegnanti e le altre persone per lui importanti.
Quindi dobbiamo prestare attenzione ai rapporti che nell’infanzia supportano o meno il
senso di sicurezza, è anche necessario osservare quelle caratteristiche del bambino che
ci segnalano che egli stia effettivamente sviluppando un senso di sicurezza, attraverso, ad
esempio, la condivisione dei sentimenti e la risoluzione dei problemi adeguati all’età.
Nel trattare le caratteristiche di un bambino sicuro, è importante accennare al concetto di
resilienza.
Resilienza e sicurezza hanno molto in comune.
In questa sede per resilienza si intende la capacità di entrare completamente nelle
opportunità della vita ed affrontarne le sfide senza compromettere gli aspetti essenziali
della nostra umanità.
Così come noi intendiamo il bambino sicuro come una persona che cresce all’interno di
rapporti familiari che promuovono sicurezza, allo stesso modo, il bambino resiliente è
parte di rapporti resilienti.
In altre parole, la resilienza non è un attributo che si riferisce al bambino da solo, ma
riflette la qualità dei suoi rapporti.
Nessun bambino può crescere e svilupparsi in maniera emotivamente sana senza rapporti
supportivi.
La capacità di prendere parte e di affidarsi a rapporti vitali con la madre, il padre, i fratelli e
gli altri adulti è probabilmente l’attributo più importante del bambino sicuro: avere
sufficiente fiducia nei rapporti così da poterci fare affidamento nei periodo di stress per
stare meglio e trovare soluzioni.
La capacità di essere parte attiva nei rapporti inizia molto presto nella vita, già a quattro
mesi il bambini sollecita i sorrisi dei genitori, sorridendo ogni volta che questi gli passano
accanto.
Con un bambino di otto mesi questo si verifica quando giocherella assumendo ruoli nel
gioco del cucù e nel gioco di scambiarsi sorrisi.
È presente in un bambino di tre anni e mezzo che arriva nel letto della mamma quando è
spaventato.
Avviene in un bambino di otto anni che riesce a lamentarsi con la mamma e il papà della
scuola e dell’insegnante severo, piuttosto che tenersi tutto dentro.
Tutti questi esempi mostrano un bambino che sa contare sui rapporti, vi si affida e li sente
rassicuranti.
I bambini che sanno fare affidamento sui rapporti amano stare con i genitori e i fratelli, ma
anche con altri adulti, affettuosi, amorevoli ed empatici.
Questi bambini mostrano anche la capacità di discriminare, possono evitare un adulto
troppo aggressivo o autoritario, anche un bambino piccolo sa riconoscere chi è molto
dominante e si nasconderà tra le gambe della mamma o si sposterà in un'altra stanza.
Altra caratteristica che rende un bambino sicuro è la capacità di comunicare un’ampia
gamma di sentimenti e desideri.
Quando pensiamo alla capacità di comunicazione di un bambino, solitamente pensiamo a
come usa le parole o i giochi di finzione.
Ma possediamo tutti un livello di comunicazione più basilare che è la capacità di mostrare,
senza le parole i nostri sentimenti.
Queste espressioni emotive comportano differenti posture, espressioni facciali e
movimenti delle braccia e delle gambe e permettono di capire i sentimenti altrui, ma anche
i nostri.
Noi non percepiamo prima la nostra felicità e poi la comunichiamo sorridendo e sprizzando
gioia. È molto evidente che i sentimenti espressi dal nostro corpo ci aiutano a renderci
conto di cosa proviamo, in altre parole, esprimere i sentimenti è un processo sia fisico che
mentale.
Sono infiniti i modi in cui i sentimenti vengono espressi attraverso il corpo, è una sorta di
firma personale.
Molti di noi non riescono a comunicare con le parole con la stessa rapidità con cui lo fanno
con i gesti.
I bambini che non riescono a esprimere le proprie emozioni attraverso l’espressione
facciale, la postura e/o altri gesti sono spesso tendenzialmente aggressivi, non mettono in
guardia con le espressioni facciali prima di scoppiare, per questo vengono difficilmente
rassicurati, i bambini che comunicano con le espressioni facciali e hanno intorno persone
sensibili, generalmente sono contraccambiati ricevendo dei limiti o uno sguardo
rassicurante, quando un bambino è preoccupato o spaventato, uno sguardo comprensivo,
talvolta, lo aiuta a sentirsi un po’ più sicuro.
La gestualità è il modo primario attraverso il quale i genitori possono capire e consolare i
loro figli nei periodo di stress e confusione, lo sguardo dei genitori quando leggono
correttamente quello del proprio figlio è il primo e più importante aspetto dell’aiutare il
bambino a sentirsi più sicuro, un bambino sicuro sa sperimentare, esprimere e
comprendere tutti i sentimenti umani.
La capacità di prendere iniziative e di risolvere i problemi è un altro passo verso la
sicurezza del bambino.
Molto presto, spesso prima dei due anni, impariamo a risolvere i problemi, a cambiare le
situazioni che ci rendono tristi. Più tardi, questo comporta un problem-solving verbale dei
problemi e si sviluppa in modo crescente fino all’età adulta.
L’orientamento alla risoluzione dei problemi permette ai bambini di provare un senso di
sicurezza che gli permette di affrontare il mondo, anche quando questo rappresenta una
sfida.
Un atteggiamento del tipo “lo posso fare” è vitale nei periodi di stress.
La ch