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Stile impulsivo-riflessivo, porta o a una certa immediatezza di risposta, senza controllo meta cognitivo sulle proprie azioni, o
viceversa porta ad un controllo preciso su di sé, procedendo con cautela, analizzando tutta la situazione prima di arrivare a dare una
risposta.
CAPITOLO 3 – Gli stili di apprendimento
3.1 introduzione
Stile di apprendimento: tendenza di una persona a preferire un certo modo di apprendere-studiare; riguarda la sua modalità di
percepire e reagire ai compiti legati all’apprendimento, attraverso la quale mette in atto i comportamenti e le strategie per apprendere.
Coinvolge non solo aspetti cognitivi, ma anche socio-affettivi, cioè quegli aspetti legati alla nostra personalità che possono
influenzare l’approccio all’apprendimento. Infatti, è possibile identificare tipologie di comportamenti che le persone attuano quando
sono impegnate nell’apprendimento. Ad esempio ci sono persone che sono riflessive e caute, che tendono a rimanere entro i limiti
del compito, altre persone più disposte a correre rischi, più curiose, che con facilità possono andare oltre i limiti del compito, persone
piuttosto ansiose e quindi meno tolleranti all’ambiguità, persone più rilassate, persone con una tendenza alla rigidità, persone più
flessibili…. Alcuni studenti acquisiscono con facilità informazioni riferite ad oggetti concreti, come fatti, osservazioni, dati
sperimentali, altri si trovano a proprio agio con i concetti astratti e i modelli matematici. Alcuni acquisiscono più facilmente
informazioni visive, altri preferiscono le informazioni verbali.
Il concetto di stile di apprendimento è stato preso in considerazione dai ricercatori a partire dagli anni settanta. Marton e Saljo
hanno affermato che l’approccio che gli studenti hanno di fronte ad un compito d’apprendimento può essere di due tipi: profondo o
superficiale. L’approccio profondo si baserebbe su interessi intrinseci che portano ad impegnarsi nel compito significativamente.
Coinvolge una ricerca attiva del significato che sottende i principi delle strutture che collegano differenti concetti o idee e delle
possibili tecniche applicabili. Si serve di analogie e di metafore e cerca di collegare le idee con le conoscenze possedute. L’approccio
superficiale si basa su motivazioni estrinseche al reale obiettivo dell’apprendimento. Il compito è visto come un ostacolo che deve
essere superato il più veloce possibile, investendo poco tempo e poco impegno. Si realizza tramite tentativi di memorizzazione dei
concetti, trattando il materiale da studiare separatamente come se i diversi argomenti non fossero correlati. Ciò comporta spesso una
mancata comprensione del significato di ciò che viene appreso. I vissuti negativi sono negativi in quanto i compiti legati
all’apprendimento sono visti come pesanti e privi d’interesse.
A questi due approcci ne è stato aggiunto un terzo che è stato definito “strategico”. L’approccio strategico consente allo studente di
ottenere il livello di apprendimento più elevato, tramite il monitoraggio dell’efficacia delle strategie utilizzate e a un impegno
costante che portano a scoprire le migliori condizioni per studiare.
I primi strumenti per misurare gli stili di apprendimento sono stati: l’Inventory of learning processes e il Learning and study
strategies inventory. Questi test volevano indagare soprattutto il tipo di strategie usate dagli studenti quando erano impegnati in un
compito, senza fare ancora esplicito riferimento a veri e propri stili di apprendimento.
3.2 Il modello di Kolb
Uno dei modelli che ha maggiormente stimolato il dibattito e la ricerca sugli stili di apprendimento è quello di Kolb (1974), che ha
proposto un modello il quale ha come obiettivo quello di illustrare il processo che sta alla base dell’apprendimento. Egli introduce
il concetto di apprendimento esperienziale, un processo dove la conoscenza è creata tramite l’osservazione e la trasformazione
dell’esperienza. Kolb intende l’apprendimento come una riflessione sulle azioni: in questo caso la conoscenza è ottenuta attraverso
l’osservazione di esperienze concrete o attraverso la comprensione
di concettualizzazioni astratte, si trasforma attraverso
l’osservazione riflessiva e si amplia mediante la sperimentazione
attiva. Questo tipo di apprendimento viene concepito come un ciclo
con 4 stadi: un processo attraverso il quale le persone cercano di
comprendere le loro esperienze e di conseguenza modificano il loro
comportamento. Il soggetto dovrebbe partire dall’esperienza
concreta, cioè dai dati di fatto, dall’osservazione di come si fa una
cosa, per passare a riflettere e a ripetere ciò che è stato fatto,
attraverso l’osservazione riflessiva. Poi, deve interpretare gli eventi
cercando di cogliere le relazioni tra di essi: deve cercare di produrre
concetti astratti ed estenderli a nuove situazioni attraverso la
concettualizzazione astratta; infine deve tradurre le nuove
conoscenze in aspettative su quali azioni compiere per svolgere bene
il compito e verificare i concetti in situazioni nuove tramite la sperimentazione attiva.
Questi quattro stadi si sostengono a vicenda, nessuno, preso singolarmente, è efficace per il processo di apprendimento. Ciascuno
stadio ha la medesima importanza all’interno del processo globale e richiede differenti abilità e competenze che gli studenti devono
saper applicare a seconda della situazione.
Secondo questo modello le persone baserebbero il loro apprendimento su quattro modalità:
Le esperienze concrete, dove l’apprendimento è influenzato dalle percezioni e dalle reazioni alle esperienze.
•! L’osservazione riflessiva, dove l’apprendimento è influenzato dall’ascolto e dall’osservazione.
•! La concettualizzazione astratta, dove l’apprendimento prende la forma del pensiero e dell’analisi dei problemi in modo
•! sistematico.
La sperimentazione attiva, dove l’apprendimento è influenzato dall’agire, dallo sperimentare, osservando i risultati.
•!
Quindi, per riuscire ad apprendere le persone dovrebbero essere capaci di coinvolgersi in nuove esperienze, riflettere e osservare
queste esperienze da diverse prospettive, creare concetti che integrino le loro osservazioni all’interno di teorie e infine usare queste
teorie per prendere delle decisione e per risolvere problemi. Queste
modalità si distribuiscono lungo un continuum che ha per poli
concretezza e astrattezza e lungo un continuum che misura
sperimentazione attiva-riflessività.
Durante l’apprendimento le persone dovrebbero percorrere tutte
queste quattro fasi; ma a causa di fattori genetici e altre variabili legate
all’interazione con l’ambiente, potrebbero privilegiare una fase
rispetto ad un’altra.
Gli individui che preferiscono le esperienze concrete
•! enfatizzano l’importanza della percezione, focalizzandosi
sulla complessità della realtà presente come opposta alle
teorie e alle generalizzazioni, e preferiscono un approccio intuitivo “artistico”. Queste persone sono brave a prendere delle
decisioni in modo intuitivo, funzionano bene in situazioni non strutturate e affrontano la vita con una mentalità aperta.
Un orientamento attorno all’osservazione riflessiva si focalizza sulla comprensione del significato di idee e situazioni,
•! osservandole attentamente. Le persone trovano piacere nell’osservare le cose da diverse prospettive e apprezzano punti di
vista differenti.
Un orientamento attorno alla concettualizzazione astratta si focalizza sull’uso della logica, delle idee e dei concetti. L’enfasi
•! è posta sul pensiero, sulla costruzione di teorie e su un approccio scientifico ai problemi. Queste persone son abili nella
pianificazione sistematica, nella manipolazione di simboli astratti e nelle analisi quantitative. Danno valore alla precisione,
al rigore e alla disciplina nell’analisi.
Gli individui che prediligono la sperimentazione attiva enfatizzano le applicazioni pratiche, sono caratterizzati da una
•! visione pragmatica e da un’attitudine a fare piuttosto che da una comprensione riflessiva. Essi sono bravi a realizzare
progetti, raggiungere obiettivi, sono motivati e gratificati dall’avere un impatto sull’ambiente attorno a loro e osservare i
risultati del loro intervento.
Kolb (1974) sostiene che ognuno di noi sarebbe caratterizzato
da una combinazione di queste 4 modalità. La combinazione
astratto e attivo ci dà lo stile convergente; la combinazione
concreto e attivo ci dà lo stile accomodante; la combinazione
riflessivo e astratto ci dà lo stile assimilatore e infine la
combinazione concreto e riflessivo ci dà lo stile divergente.
L’assimilazione riguarda l’incorporazione delle nuove
informazioni nei suoi schemi preesistenti. L’accomodamento
riguarda la modificazione degli schemi preesistenti in modo da
adattarli all’informazione ambientale nuova e rilevante. Il
pensiero convergente elabora le informazioni in modo logico e
univoco mentre il pensiero divergente elabora le informazioni
in modo vario e creativo.Il tipo convergente è un
concettualizzatore astratto, interessato alla sperimentazione
attiva. Abile nell’applicazione pratica delle idee, tende ad
affrontare i problemi in base ad un ragionamento ipotetico
deduttivo. Preferisce l’azione immediata e tende a mettere in
pratica le idee il più velocemente possibile. Questo stile si rivela
proficuo nel problem solving, nella presa di decisioni e nell’applicazione pratica di delle idee. Una persona caratterizzata da questo
stile sembra trovarsi a suo agio in quelle situazioni in cui c’è una singola risposta corretta o una sola soluzione ad un problema.
Tende ad avere interesse per le materie scientifiche e tecniche.
Il tipo divergente preferisce l’esperienza concreta e l’osservazione riflessiva, è interessato alla gente e tende ad essere
•! immaginativo ed emotivo nel trattare con le cose e le persone. Riesce a vedere il problema da diversi punti di vista e
percepisce assorbendo emotivamente le informazioni sulle quali riflette con attenzione prima di procedere. Instaura
facilmente rapporti affettivi, è socievole e pronto a collaborare. Ha un’abilità immaginativa e ha vasti interessi culturali
con prevalenza del settore artistico.
L’assimilatore tende ad essere concettualizzatore astratto e osservatore riflessivo. È abile nell’elaborazione di modelli
•! teorici attraverso ragionamenti induttivi. Assimila le conoscenze in strutture coerenti ed esplicative, è obiettivo, razionale,
logico e si preoccupa più dei fatti che delle persone. È assertivo ed emotivamente co