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GARDNER STERNBERG
Linguistica Intelligenza componenziale (il pensiero analitico)
Logico-matematica
Spaziale Intelligenza esperienziale (Intuitiva e originale)
Corporeo-cinestesica
Interpersonale Intelligenza contestuale (rende possibile
Intrapersonale l’adattamento sociale)
Naturalistica Linguaggio
È diverso dagli altri sistemi comunicativi perché ha: 13
Creatività
Arbitrarietà
Teorie dell’acquisizione del linguaggio
Innatista: linguaggio innato, è la funzione dell’organo del linguaggio, la sua comparsa è iscritta nel
patrimonio genetico.
Chomsky disse che esiste una grammatica universale: sistema di principi, condizioni, regole che
sono elementi di tutte le lingue.
Il bimbo parte da regole semplici e arriva a quelle complesse.
Il linguaggio è un processo attivo e creativo guidato da regole.
I discorsi che il bimbo sente nell’ambiente sono irrilevanti per l’acquisizione della lingua madre.
Interazionista: il linguaggio non è indipendente dalle capacità cognitive e sociali dell’individuo. Lo
sviluppo cognitivo precede la comparsa del linguaggio ed è autonomo rispetto ad esso. Il linguaggio
deriva e dipende dallo sviluppo cognitivo.
Funzionalismo: no competenze linguistiche ma competenze comunicative: il bimbo prima di
comunicare sa comunicare con i gesti. Importante relazione tra linguaggio e contesto sociale.
Porner: individua formati di attenzione condivisa, azione condivisa le sequenze sociali più
significative per imparare a esprimere le proprie intenzioni e a comprendere quelle altrui,
importante è il LASS: ruolo svolto dall’adulto e dal contesto sociale nel consentire l’ingresso del
bimbo nel mondo del linguaggio e della cultura.
Fase prelinguistica
Primi suoni: Wolff ha individuato diversi tipi di pianto:
Fame
Dolore
Irritazione
Il pianto con il tempo ha natura sia sociale che psicologica:
- 2-6 mesi: primi vocalizzi
- 6-7 mesi: lallazione (consonante + vocale)
- 10-12 mesi: produce sequenze sillabiche più complesse (lallazione variata)
14
Gesti comunicativi (9-12 mesi): gesti come indicare, mostrare, offrire, dare.
Intenzione comunicativa: si riferisce ad oggetti e eventi.
I gesti deittici sono accompagnati dallo sguardo al destinatario del gesto. Sono usati per
chiedere aiuto all’adulto (richiesta) o attivarne l’attenzione (dichiarazione).
I gesti comunicativi hanno 3 caratteristiche:
Intenzione comunicativa
Sono convenzionali
Si riferiscono ad un oggetto o evento esterno
Gesti referenziali o rappresentativi (11-12 mesi)nascono dall’interazione con l’adulto e vengono appresi per
imitazione.
16 mesi: numero gesti= numero parole
Dopo i 16 mesi: numero gesti < numero parole
Le prime parole
8-10 mesi: comprende frasi semplici dell’adulto in contesti specifici. La comprensione precede e influenza la
produzione linguistica.
11-13 mesi: iniziano a parlare. 2 tipi di parole:
- Uso non referenziale (mamma come richiesta generica)
- Uso referenziale (mamma per chiamare proprio la mamma)
2 fasi nello sviluppo lessicale:
12-16 mesi: ampiezza del vocabolario (50 parole)
17-24 mesi: esplosione del linguaggio: maggior rapidità nell’acquisire nuove parole (fino 600
parole)
Quando il vocabolario supera le 100 parole la sua composizione si modifica: si passa dalla referenza elle
singole parole alla predicazione (combinazione di parole).
Nel lessico infantile ci sono errori come:
Sovvraestensione: chiama cane tutti gli animali a 4 zampe
Sottoestensione: chiama bambola solo la sua preferita
Sovvrapposizione: usa aprire per sbottonarsi 15
Il significato delle parole viene costruito secondo:
- Somiglianza percettiva tra oggetti (forma, colore, suono)
- Somiglianze funzionali
Ipotesi del nucleo funzionale (Nelson): l’oggetto viene riconosciuto attraverso;
- L’azione che compie esso
- L’azione che si compie su di esso
I bimbi usano entrambe le modalità di categorizzazione funzionale e percettiva.
Imparano all’inizio i nomi che si situano ad un livello base di generalità, e poi imparano:
Nomi specifici: categorie subordinate
Nomi astratti: categorie sovvraordinate
Sviluppo della grammatica
2 componenti nello sviluppo della grammatica:
Morfologia: suffissi/ prefissi, singolare/ plurale, femminile/ maschile
Sintassi: creare frasi che rispettano le regole della propria lingua
Lo sviluppo della grammatica inizia alla fine del 2 anno e si completa verso i 9-10 anni.
Dalle prime frasi al linguaggio complesso
2 classi di parole:
Classe perno: parole poste sempre all’inizio della frase
Classe aperta: tutte le altre parole
I bimbi italiani sviluppano la competenza grammaticale in 2 stadi:
Struttura nucleare: espressioni di 2 o più parole
Strutture facoltative: si amplia la struttura nucleare
Sviluppo morfosintattico
3 anni: i bimbi italiani usano l’accordo soggetto+ verbo
Morfologia nominale (3 anni): imparano forme di genere e numero
Morfologia prenominale (3-4 anni): usano pronomi personali
4-6 anni: riorganizzazione del sistema linguistico con passaggio da una grammatica intrafrasale a
una interfrasale 16
7-9 anni: usano l’accordo soggetto + verbo per individuare chi compie l’azione
Differenze individuali nello sviluppo del linguaggio
Differenze di ritmo: ogni bimbo impara con ritmi e strategie diverse (le prime parole
possono comparire prima o dopo il dovuto).
11-13 mesi: prime parole
20 mesi: prime frasi
Differenze di stile: Nelson ne individua 2:
Referenziale: sviluppo lessicale più rapido, i bimbi sono più interessati agli oggetti
e all’importanza di nominarli e le loro madri tendono a fare commenti e nominare
oggetti
Espressivo: sviluppo più precoce, i bimbi sono più interessati alle relazioni sociali,
esprimono i loro pensieri e sentimenti. Le madri coinvolgono i figli in giochi e
routine.
Usi del linguaggio
3-5 anni (asilo): i bimbi si rivolgono ai coetanei con richieste in forma di comando, possesso e
conferma.
Alla scuola materna: usano forme più cortesi
4 anni: adattano il loro stile conversazionale in funzione dell’interlocutore (se è adulto o bimbo).
o Tra coetanei usano le funzioni di conferma e chiarificazione
o I grandi si rivolgono ai piccoli con disconferme e dimostrazioni
5-8 anni fallimento comunicativo se si richiede di descrivere figure insolite, causato da:
o Abilità percettive: non differenzia gli attributi
o Abilità di confronto: identifica somiglianze e differenze
o Abilità di memoria: ricordare gli attributi criteriali per descriverli verbalmente
o Abilità linguistiche: verbalizzare attributi criteriali
I bimbi sanno di avere un problema ma non sanno che la fonte del loro problema è il messaggio
Consapevolezza metalinguistica
Il bimbo usa il linguaggio anche in assenza di stimoli comunicativi perché
- Si diverte a giocare con suoni e parole
- Si esercita con le forme linguistiche che sta imparando
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Tratta il linguaggio come oggetto di analisi e non come strumento per comunicare.
Fino ai 5-6 anni privilegia ciò che si vuol dire rispetto a ciò che si dice effettivamente (significato letterale
diverso da quello intenzionale).
Il bimbo ha difficoltà a comprendere correttamente il significato di verbi astratti (verbi metalinguistici).
Apprendimento lingua scritta
L’apprendimento della lettura è più facile e veloce nei bimbi che possiedono una buona consapevolezza
metalinguistca.
Imparare a leggere e a scrivere è un processo conoscitivo.
4 fasi del processo di conoscenza della scrittura:
Pre- sillabica: non differenzia la scrittura dal disegno
Sillabica: impara che il segno scritto esprime un suono non un oggetto
Sillabo- alfabetica: scopre che la sillaba corrisponde a un segmento acusticamente riconoscibile ma
non vale per le lettere
Alfabetica
Acquisizione della scrittura attraverso 3 fasi:
Logografica
Alfabetica
Ortografica SVILUPPO SOCIALE
Studia il modo in cui i bimbi interagiscono con gli altri. Il neonato è un essere sociale fin da subito.
Comprensione di sé e degli altri
Il bimbo sviluppa la distinzione tra sè e gli altri.
La consapevolezza di sé si distingue in:
Sé esistenziale (consapevolezza primaria): a partire dai 3 mesi: componente implicita che organizza
l’esperienza, percezione immediata delle info sensoriali e comunicazione verbale e non.
Sé categorico (consapevolezza secondaria): componente esplicita dell’autoconsapevolezza, capacità
di rappresentazione e autoriflessione, concetto che il bimbo ha di se stesso
Autoconsapevolezza e riconoscimento allo specchio 18
Appare intorno i 15 mesi e riesce a differenziare il sé oggettivo da quello soggettivo e riesce a percepire la
propria immagine come stabile e continua nel tempo e nello spazio. Ci vogliono competenze mentali
complesse e simboliche.
Coscienza degli altri
Comprensione degli altri attraverso indizi come:
Famigliarità: riconoscono l’estraneo, capiscono che è diverso da se e dalle altre persone.
Paura per l’estraneo
A 7 mesi mostrano:
Affetto per il bimbo estraneo
Disagio per l’adulto
Risposte non chiare verso il nano
Evoluzione del concetto di sé e degli altri
Il concetto di sé e degli altri coincidono con competenze sociali tra cui:
Identità personale
Rapporti con gli adulti e coetanei
Sono caratterizzati dallo spirito d’iniziativa, industriosità e superamento del senso di inferiorità.
La conoscenza dell’altro richiede oltre alla percezione degli aspetti esteriori l’elaborazione di un immagine
mentale che contenga diversi elementi:
Stabilità delle persone/ oggetti nel tempo e nello spazio ovvero cercarli anche quando non sono
presenti
Capacità di riconoscere le proprie emozioni e quelle altrui
Consapevolezza del punto di vista attraverso cui gli altri vedono le cose
Nei giochi spesso assumono il ruolo degli adulti ed elaborano la finzione collettiva.
7-8 anni: compare il gioco con regole: indica lo sviluppo dell’attenzione alle norme.
Teoria dell’attaccamento
- Nell’infanzia la percezione del mondo e delle esperienze sono facilitate da modelli operativi interni
di sé e della figura di attaccamento. Se ha costruito l’immagine di sé insicura e in un ambiente
negativo avrà idee di sé stesso e degli altri dominato da sfiducia, incertezza, impulsività e passività.
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- Dopo la pr