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Capitolo 7. Il sé e l'acquisizione dell'identità
1. La comprensione di sé e la comprensione degli altri
Recenti lavori di ricerca hanno evidenziato come i bambini piccoli siano più consapevoli di sé stessi e degli altri di quanto non si pensasse. Questa consapevolezza psicologica riflette una costante espansione della loro competenza psicologica.
1.1 La comprensione di sé
La comprensione di sé è la rappresentazione cognitiva che un bambino ha di sé stesso, la sostanza e il contenuto della concezione di sé di un bambino. La comprensione di sé del bambino è basata, in parte, sui vari ruoli e categorie di appartenenza che definiscono chi è. La comprensione di sé fornisce sei sostegni razionali, sebbene non all'intera identità della persona. In alternativa a comprensione di sé, spesso vengono usati termini quali immagine di sé, percezione di sé.
Descrizione di sé. Ai bambini non viene semplicemente fornito un sé da genitori o cultura; piuttosto essi trovano e costruiscono i propri sé. Durante lo sviluppo dei bambini la comprensione di sé cambia.Prima infanzia. Una rudimentale forma di autoriconoscimento, diventare attento e positivo verso la propria immagine in uno specchio, si presenta per la prima volta a circa 3 mesi di età. Ciononostante, un indice più evidente e completo di autoriconoscimento in quanto abilità di riconoscere il proprio aspetto fisico non emerge prima del secondo anno.
Una soluzione per verificare l'autoriconoscimento visivo da parte del bambino consiste nell'usare la tecnica dello specchio, nella quale la mamma di un infante fa un punto rosso sul naso del bambino. Un osservatore guarda per vedere quante volte il bambino si tocca il naso. Poi, il bambino viene messo di fronte a uno specchio e l'osservatore controlla se il bambino tocca di nuovo il proprio naso.
più il suo naso. L'idea è che il bambino toccandosi di più il naso rispetto a quanto non facesse prima riconosca sé stesso nello specchio e cerchi di toccare o togliere il rosso perché il rosso viola la visione di sé del bambino. I ricercatori hanno visto che prima di raggiungere l'anno, gli infanti non riconoscevano sé stessi allo specchio. Segni di autoriconoscimento cominciano ad apparire in alcuni bambini tra i 15 e i 18 mesi di età. All'età di 2 anni, la maggior parte dei bambini si riconosceva allo specchio.
In uno studio si è visto che l'autoriconoscimento emergeva gradualmente, affiorando dapprima nella forma di riconoscimento allo specchio, seguita dall'uso del pronome personale e poi dal riconoscimento di sé stessi in una foto. Questi aspetti relativi all'autoriconoscimento sono spesso riferiti come i primi indicatori della comprensione che i bambini sviluppano degli stati
mentali relativi a “me”, in quanto essi diventanooggetto della loro stessa rappresentazione mentale del mondo.L’autoriconoscimento fisico può essere un indizio dell’autoriconoscimento piùimportante nelle culture occidentali che in quelle orientali.Durante il secondo anno e all’inizio del terzo anno i bambini mostrano altre forme diautoconsapevolezza che riflettono un senso di “me”. I bambini iniziano a impiegaredelle espressioni riferite a sé stessi e a etichettare esperienze emotive interne. Unostudio recente ha evidenziato che i bambini non sviluppano la consapevolezza delproprio corpo prima del secondo anno di vita. Questo cambiamento evolutivo nellaconsapevolezza del corpo segna l’inizio della rappresentazione infantile della propriaforma e del proprio aspetto tridimensionale.
Seconda infanzia. Cinque caratteristiche principali della comprensione di sé inbambini piccoli:
Confusione di sé, mente e corpo.
I bambini piccoli generalmente confondono il sé, la mente e il corpo. La maggior parte dei bambini piccoli immaginano il sé come una parte del corpo, che generalmente viene identificata con la testa. Per loro il sé può essere descritto secondo varie dimensioni materiali. Descrizioni concrete. I bambini in età prescolare si pensano e si descrivono in termini concreti. Sebbene i bambini si descrivono soprattutto in termini di caratteristiche concrete e osservabili e di azioni svolte, a 4-5 anni via via che essi ascoltano gli altri usare termini riferiti a tratti psicologici e a emozioni, iniziano a impiegarli anch'essi nelle descrizioni di sé stessi. Descrizioni fisiche. I bambini piccoli possono distinguere sé stessi dagli altri attraverso molti attributi fisici e materiali. Descrizioni attive. La dimensione attiva nella prima infanzia è una componente centrale del sé. Supervalutazioni positive irrealistiche. Levalutazioni di sé durante la seconda infanzia spesso sono irrealisticamente positive e rappresentano una sovrastima delle qualità personali. Queste supervalutazioni positive irrealistiche del sé si verificano perché i bambini piccoli: - Hanno difficoltà a differenziare tra le loro capacità reali e quelle desiderate. - Non riescono ancora a generare un sé ideale distinto dal sé reale. - Raramente si impegnano in confronti sociali. Fanciullezza. La valutazione di sé dei bambini diventa più complessa durante la fanciullezza o età scolare. Cinque cambiamenti chiave caratterizzano l'aumento della complessità. Caratteristiche e tratti psicologici. Nella fanciullezza, soprattutto tra gli 8 e gli 11 anni di età, i bambini propendono a definire sé stessi in termini di caratteristiche e tratti psicologici. A questa età il riferimento all'aspetto fisico si correla alle relazioni con i.pari: le persone più simpatiche e accettate si percepiscono anche più piacenti. Entrambi questi aspetti costituiscono dimensioni importanti per la costruzione del concetto di sé, che in età preadolescenziale è legato primariamente alle relazioni con i pari e alla bellezza fisica.
Descrizioni sociali. Nella fanciullezza i bambini, nelle loro autodescrizioni, cominciano a includere aspetti sociali quali i riferimenti a gruppi sociali.
Confronto sociale. La comprensione di sé dei bambini in questo periodo include un maggior riferimento al contesto sociale. I bambini distinguono sé stessi dagli altri in termini comparativi piuttosto che assoluti.
Sé reale e sé ideale. Nella fanciullezza i bambini cominciano a distinguere tra il sé reale e il sé ideale. Questo implica la differenziazione delle loro reali capacità da quelle che aspirano ad avere e che pensano siano le più importanti.
Realismo.
Nell'età scolare l'autovalutazione dei bambini diventa più realistica. Questo accade grazie all'incremento del confronto sociale e all'acquisizione di prospettive diverse (perspective taking).
Adolescenza. In adolescenza, lo sviluppo della comprensione di sé è complesso e coinvolge diversi aspetti del sé. La tendenza a paragonare sé stessi agli altri continua durante gli anni dell'adolescenza.
Astratto e idealistico. Non tutti gli adolescenti descrivono sé stessi in modo idealistico, ma la maggior parte di loro distingue tra il sé reale e il sé ideale.
Consapevolezza di sé. Gli adolescenti hanno più probabilità dei bambini di avere una consapevolezza di sé e di preoccuparsi della comprensione di sé stessi. Questa consapevolezza e preoccupazione di sé riflette l'egocentrismo dell'adolescente.
Contraddizioni nel sé. Gli adolescenti
iniziano a differenziare il loro concetto di sé in ruoli multipli all'interno di differenti contesti relazionali, ma anche a sentire che tra i loro differenti sé vi possono essere delle contraddizioni. Queste contraddizioni caratterizzano le autodescrizioni di giovani adolescenti piuttosto che di tardo adolescenti. Il sé fluttuante. La conoscenza di sé dell'adolescente fluttua attraverso le situazioni e il tempo. Il sé dell'adolescente continua a essere caratterizzato da instabilità fino a quando egli costruisce una teoria di sé più consolidata; generalmente non accade fino alla tarda adolescenza o alla prima maturità. Sé reale e sé ideale. La crescente abilità dell'adolescente di costruire un sé ideale da aggiungere a quello reale può lasciarlo perplesso e tormentato. Da un certo punto di vista, un aspetto importante del sé ideale o immaginato èIl sé è possibile o potenziale, ciò che gli individui potrebbero diventare, ciò che vorrebbero diventare e ciò che temono di diventare. Le qualità di futuri sé positivi possono dirigere le attività future degli adolescenti. Le qualità di futuri sé negativi possono identificare ciò che cercheranno di evitare.
Autointegrazione. Nella tarda adolescenza e nell'emergente età adulta, la conoscenza di sé diventa più integrata, con la connessione più sistematica delle parti disparate del sé. Diventa più probabile che gli adolescenti più grandi percepiscano le inconsistenze nelle loro autodescrizioni passate mentre tentano di costruire una teoria generale del sé, un senso di identità integrato.
1.2 La comprensione degli altri
Il termine cognizione sociale (social cognition) si riferisce ai processi coinvolti nella conoscenza del mondo che ci circonda, con riferimento
al modo con cui comprendiamo noi stessi e al modo con cui pensiamo e ragioniamo sulle altre persone.
Seconda infanzia. Negli anni prescolari i bambini fanno progressi nella loro conoscenza degli altri. A circa 4-5 anni i bambini non solo iniziano a descriversi in termini di tratti psicologici, ma iniziano anche a percepire gli altri in quanto portatori di tratti psicologici.
Nello sviluppo della comprensione degli altri è importante la scoperta da parte dei bambini che le persone non sempre danno un'esposizione veritiera delle loro credenze. I ricercatori hanno trovato che spesso i bambini di 4 anni capiscono che le persone possono fare dichiarazioni non vere per ottenere ciò che vogliono o per evitare guai.
Sebbene in molti casi i bambini diano prova di essere abbastanza precisi nell'identificare ciò a partire dal quale dubitare della presunta verità, in alcuni casi mostrano anche segni di ingenuità. Se è vero che i bambini
talvolta credono a cose che sono false, è anche vero che