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Questo ritratto dell'adolescenza è universale
Per prevenire incidenti e situazioni spiacevoli come quelle di Justin o Danny, è importante capire in che modo gli adolescenti prendono le decisioni. Gli adolescenti, come gli adulti, non sempre conoscono le ragioni per cui si comportano in un certo modo. A volte, il miglior modo per comprendere il processo decisionale di qualcuno è sottoporlo ad un test in condizioni controllate e osservare come cambiano i suoi pensieri quando queste condizioni vengono alterate. Negli esperimenti è possibile indurre nei soggetti diversi stati mentali, come affaticamento e distrazione, o modificare il bagaglio di conoscenze relative alle potenziali conseguenze delle loro scelte, e osservare che succede. Steinberg e colleghi hanno esaminato negli anni migliaia di adolescenti e adulti nei laboratori per capire le cause ultime della propensione al rischio, tipica dell'adolescenza. Questi esperimenti hanno documentato due importanti
differenze tra i bambini, gli adolescenti e gli adulti. Innanzitutto, la sensibilità alle potenziali ricompense derivanti da una scelta rischiosa è massima intorno ai sedici anni, poiché i bambini e gli adulti hanno meno probabilità di giocare d'azzardo rispetto agli adolescenti. In secondo luogo, i bambini decidono più impulsivamente rispetto agli adolescenti, che a loro volta decidono più impulsivamente rispetto agli adulti. La combinazione tra accentuata sensibilità alle gratificazioni e l'impulsività fa sì che l'adolescenza sia molto più vulnerabile. Secondo alcuni, è normale che gli adolescenti statunitensi siano fuori controllo, a causa dell'eccessiva permissività dei genitori, mentre magari possono esserci altri fattori in altri paesi che portano gli adolescenti ad essere fuori controllo. Tutto può cambiare, quindi, a seconda delle norme sociali e della cultura di appartenenza.non riguarda un quadro universale per quanto riguarda le condotte e i comportamenti degli adolescenti.
5: CAPITOLO PROTEGGERE GLI ADOLESCENTI
5.1 DISINCENTIVARE I COMPORTAMENTI A RISCHIO
Secondo le statistiche dell'FBI, la maggior parte dei crimini viene commessa da adolescenti (il cui picco si ha tra i dieci e i diciotto anni). Sono state elaborate diverse teorie per spiegare perché la criminalità aumenti durante l'adolescenza e diminuisca tra i venti e i trent'anni. Tra i motivi sono stati individuati la marginalizzazione dei giovani, la povertà e il conflitto generazionale. La forte tendenza alla temerarietà tipica dei giovani, unita alle conseguenze che spesso ne derivano, crea una situazione paradossale in termini di salute in età adolescenziale. Nonostante ciò, i tassi di morbilità e mortalità aumentano tra il 200 e il 300 percento tra l'infanzia e l'adolescenza. Quasi la metà dei decessi tra
adolescenti è provocata da incidenti (sulle strade, nuoto, avvelenamento e uso di armi). L'elevata propensione al rischio degli adolescenti costituisce un enorme problema di sanità pubblica, poiché in molti casi le conseguenze vanno ben oltre la fine dell'adolescenza. Nel corso degli anni sono state formulate numerose ipotesi per spiegare la maggiore propensione al rischio, tra cui una possibile carenza delle capacità intellettive necessarie per prendere buone decisioni, un'illusione di invulnerabilità o semplice ignoranza, che impedisce di distinguere ciò che è pericoloso e ciò che non lo è. Quindi l'obiettivo di fondo è sempre stato rendere più razionali, informati e realistici i giovani americani. Così quasi tutte le scuole statunitensi organizzano corsi di educazione alla salute ma purtroppo una buona parte di questi corsi da dei presupposti sbagliati. Nella
ricerca delle cause di questa temerarietà è stata data molto risalto alla immaturità della corteccia prefrontale e allo scarso controllo degli impulsi, ma non sempre perché ci sono anche azioni pianificate (es. scherzo di Steinberg al suo professore di chimica). È importante soprattutto la loro ipersensibilità alle gratificazioni, poiché i giovani sono normalmente più concentrati sui benefici che possono derivare da un comportamento pericoloso. 5.2 L'influenza dei pari La presenza degli altri, soprattutto per quanto riguarda i coetanei, influenza le scelte e i comportamenti dei giovani. Ci sono infatti molte più probabilità che un ragazzo compia un reato se in compagnia di un gruppo di pari, mentre un adulto tende maggiormente ad infrangere la legge quando è solo. Basti pensare che i primi incontri con fumo, alcol e droghe avvengono in presenza di amici. La causa di molti comportamenti pericolosi e insensati.però conigli'', deve essere cercata nella paura di essere chiamati ‘‘ poiché soprattutto nei giovani c'è questa sensazione di dover per forza essere accettati dai compagni e ciò può avvenire purtroppo anche tramite modalità ingiuste e pericolose.
5.3 I L CERVELLO SOCIALE
Sembri che la pubertà, oltre a mettere in moto il circuito della ricompensa del cervello, modifichi anche aree diverse che regolano le nostre reazioni nei confronti degli altri. Queste regioni, definite CERVELLO SOCIALE, si attivano per esempio quando ad un adolescente sono mostrate immagini di volti che esprimono emozioni, oppure quando gli viene chiesto di pensare alle sue amicizie o di valutare se qualcuno è stato ferito nei sentimenti. Il CERVELLO SOCIALE in adolescenza è ancora in fase di sviluppo e i cambiamenti a cui è soggetto in questo periodo contribuiscono a spiegare perché gli adolescenti si preoccupino
dell'opinione del gruppo dei pari in misura maggiore rispetto alle altre fasce di età. Potremmo definire questa condizione una "tempesta perfetta". Neurobiologicamente parlando, perché accentua dolorosamente la sensazione di imbarazzo per l'eccessiva consapevolezza di sé: migliora il funzionamento di aree cerebrali importanti per la comprensione del pensiero altrui, potenzia aree sensibili all'approvazione e all'ostracismo da parte della società e amplifica le reazioni ai segnali emotivi provenienti dagli altri, come le espressioni del viso. Di conseguenza, è facile capire perché i cambiamenti in queste regioni cerebrali aumentino la sensibilità degli adolescenti nei confronti della posizione occupata all'interno del gruppo dei pari e li rendano più vulnerabili alle pressioni degli altri e più interessati al pettegolezzo. L'ipersensibilità alle opinioni altrui.Può avere gravi conseguenze. Molti esperti ritengono infatti che possa essere questa la causa del picco di depressione negli adolescenti, a cui le femmine sono molto più soggette. Per questo motivo, quando c'è da rimproverarli, bisognerebbe prima far calmare gli animi poiché quando vengono sgridati con un tono di voce alto i giovani si concentrano di più su questo che sul contenuto della discussione.
5.4 La follia della folla
Nel mondo degli affari è ormai risaputo che i gruppi che prendono decisioni migliori rispetto ai singoli sono definiti come il fenomeno della "saggezza della folla". Questo perché le ricerche dimostrano che un team lavora meglio se ogni componente si sente libero di esprimere le proprie opinioni, se invece ciò non accade e sono molto attenti al giudizio degli altri, e il conformismo prende il sopravvento, la qualità delle decisioni in realtà è peggiore rispetto a quando le scelte sono compiute individualmente.
Il processodecisionale è frutto di due sistemi cerebrali antagonisti; il circuitodella ricompensa, sempre in cerca di stimoli immediati, e il circuitodella regolazione, che tiene sotto controllo gli impulsi e induce a pensare d’anticipo. Durante l’adolescenza la presenza dei coetanei attiva gli stessi circuiti della ricompensa che vengono stimolati dalla droga, dal sesso, dal cibo e dal denaro. Quando sono in compagnia, gli adolescenti avvertono una scarica di dopamina non diversa da quella provocata da altre fonti di piacere. La sola presenza degli amici fa sì che l’ipersensibilità alle gratificazioni di natura sociale renda gli adolescenti più sensibili a qualunque tipo di gratificazione, compresa quella derivante da attività pericolose. 5.5 PROTEGGERE GLI ADOLESCENTI DALLA LORO STESSA NATURA Come si possono proteggere gli adolescenti da loro stessi? Per decenni la principale strategia adottata per affrontare la questione è statal'introduzione di programmi educativi, prevalentemente in ambito scolastico, ma lo scetticismo nei confronti dell'efficacia di queste campagne è ben motivato poiché i giovani fanno comunque di testa loro (sesso non protetto, regime alimentare poco sano, consumo di fumo e alcol). È quindi necessario istituire una nuova tipologia di interventi di sanità pubblica per ridurre la propensione al rischio degli adolescenti. I giovani hanno bisogno di protezione quando sono soli, soprattutto in quel periodo critico in cui il circuito della ricompensa viene attivato facilmente mentre quello dell'autoregolazione è ancora in fase di sviluppo. Dovremmo dedicare meno risorse ad iniziative che si propongono di cambiare il modo di pensare degli adolescenti ed impegnarci invece a limitare le occasioni in cui la loro capacità di discernimento ancora immatura può portarli a nuocere sé stessi o agli altri. In conclusione, invece di trasformaregli adolescenti in ciò che non sono, dovremmo provare a modificare il contesto in cui si manifesta la loro naturale inclinazione al rischio, soprattutto quando sono in gruppo.C6: L'IMPORTANZA DELL'AUTOREGOLAZIONE
Uno degli esperimenti più famosi della storia della psicologia è noto come MARSHMELLOW TEST o IL TEST DELLA CARAMELLA.
L'esperimento serve a valutare la cosiddetta GRATIFICAZIONE DIFFERITA, un aspetto importante dell'autocontrollo. Alcuni bambini si arrendono più facilmente, altri tentano di resistere il più a lungo possibile. Inoltre, permette di suddividere tra i DIFFERITORI (quelli capaci di aspettare un quarto d'ora) e i NON DIFFERITORI.
Grazie ai test svolti sui bambini e ripresi quando ormai erano adulti, si è riuscito a co